Root Film e Root Letter non saranno collegati tra loro

Root Film

Nel corso di una recente e interessante intervista tenuta a Hifumi Kouno, il director di Root Film ha rivelato alcuni interessanti punti su questo titolo in arrivo a breve sulle PlayStation 4 e Nintendo Switch giapponesi (30 luglio), ma che in futuro farà il suo grande debutto anche in Occidente grazie a PQube.

Ecco i punti più interessanti!

  • Il gioco è stato intitolato Root Film perché il traguardo del protagonista e dei director rivali è di essere selezionati per dirigere una serie TV, e la filmografia è una parte importante del processo per essere scelti. I film sono un elemento importante nella trama del gioco, ma meglio fermarsi qui per evitare spoiler.
  • Quando Kouno ha assunto il ruolo di director del gioco e Yoshimi Yasuda quello di presidente di KADOKAWA GAMES, Yasuda ha dato via libera a Kouno di non limitarsi in base al precedente titolo, ma di sentirsi libero di fare quello che si sentiva. Tutti i problemi che i giocatori hanno riscontrato e segnalato in Root Letter saranno risolti e migliorati in Root Film.
  • Questo gioco non sarà collegato in alcun modo a Root Letter, ma solamente le tre doppiatrici che hanno prestato la propria voce a tre importanti personaggi nel precedente gioco sono di ritorno, ovviamente per interpretare altri ruoli. E guardando al futuro, questo sarà un dettaglio costante. Inoltre, il protagonista è soprannominato Max, così come lo era anche il protagonista di Root Letter, ma si tratta di due persone totalmente diverse con differenti background. Il Max in Root Letter non è stato un personaggio amatissimo, e per questo motivo si è pensato di prendere le giuste distanze.

Avete già provato la demo rilasciata in Giappone per PS4 e Switch? In caso contrario, vi rimandiamo alla notizia dedicata.

Fonte: KADOKAWA GAMES via Siliconera

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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