Not Simple – Recensione

La nostra recensione di Not Simple, il piccolo gioiellino firmato Natsume Ono pubblicato in Italia da BAO Publishing

Not Simple – Recensione

Irene è una giovane ragazza ribelle. Il padre possessivo minaccia continuamente di fare male ai ragazzi che frequenta e lei per sfregio fa di tutto per essere sempre colta in flagrante. La vita di Irene cambia però quando incontra Ian, un giovane ragazzo australiano vestito di stracci come un barbone. Ancora Irene non sa che dietro a quegli stracci si nasconde la purezza di chi ha sofferto troppo, un ragazzo baciato dalla sfortuna che ha ancora il coraggio di sorridere e di dedicarsi alla speranza.

Distruttivo, Not Simple è un manga che ti scava dentro, ti muove nel profondo. Un manga fatto di silenzi, di sguardi, un tratto infantile dalla potenza unica. Un’amara tragedia shakesperiana ambientata nella città di New York, un comparto di personaggi unici, potenti ed estremamente fragili. Fragili e imperfetti in quanto umani, meravigliosamente umani.

Natsume Ono è una mangaka di classe ‘77. Già conosciuta per manga come Ristorante Paradiso e La quinta camera, i suoi lavori sono dotati di un riconoscibilissimo tratto stilizzato, da volti con gli occhi estremamente vividi e da una particolare predisposizione alle ambientazioni occidentali ed europee.

Not Simple – Recensione

  • Titolo originale: Not Simple
  • Titolo italiano: Not Simple
  • Uscita giapponese: 20 agosto, 2004 – 20 ottobre, 2005
  • Uscita italiana: 10 febbraio 2023
  • Numero di volumi: 1
  • Casa editrice: BAO Publishing
  • Genere: drammatico
  • Disegni: Natsume Ono
  • Storia: Natsume Ono
  • Formato: 12.6 x 18, b/n, sovraccoperta
  • Numero di pagine: 320

Abbiamo recensito Not Simple tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da BAO Publishing.

Un sorriso nel buio

Il manga inizia con una sorta di falso inizio. Il protagonista Ian ci viene presentato infatti dagli occhi di Irene, la quale non rappresenta però un personaggio con un vero peso nella storia, se non quello di introdurre l’argomento e lasciare che la narrazione cambi rotta e si sposti sull’effettivo protagonista. Ian è un ragazzo molto, molto sfortunato, la sua vita è un susseguirsi di tragedie delle quali noi veniamo a conoscenza man mano che l’intreccio si dispiega. La sua famiglia è fatta di imperfezioni, di sbagli, ma anche di impegno e di volersi migliorare. Ma ciò che ci colpisce più all’occhio è la sua resilienza, la sua capacità di portare un sorriso anche nelle situazioni più complicate, assieme a un carattere di una purezza disarmante.

Ian da ragazzo fece una promessa: sarebbe ritornato dalla sorella una volta dopo aver realizzato il suo sogno di diventare corridore professionista. Ora, riuscito in tale obiettivo e soddisfatto dai risultati ottenuti, è quindi pronto a mantenere la parola data. Tra le varie peripezie, Ian fa la conoscenza di uno scrittore di nome Jim, che si appassiona alla sua storia e si invaghisce di lui. Decide dunque di ospitare l’amico a New York, per assisterlo nella sua ricerca. La vita di Ian però ci viene mostrata piano piano, svelando un passato travagliato e duro. Man mano che la tragedia prende forma, si delinea anche la forza d’animo di un protagonista che dice tanto di sé attraverso i silenzi, gli sguardi e i sorrisi. Una storia che prenderà letteralmente un pezzo del vostro cuore, un messaggio di speranza in un infinita tempesta di tragedie.

Un manga fatto di silenzi

Siamo davanti a un opera estremamente drammatica, che accompagna la narrazione con forti silenzi, lunghi e sospirati. La capacità di narrare tramite il non detto, l’immediatezza con cui riesce a esprimere determinate sensazioni è sicuramente una delle caratteristiche più interessanti dell’autrice. L’uso dei primi piani e delle espressioni facciali estremamente loquaci è sicuramente il mezzo più adatto per un tipo di narrazione del genere, ma dimostra anche l’estrema abilità di una penna che sa dosare il silenzio, sa equilibrarlo alle parti discorsive per non generare troppe ambiguità.

L’intreccio è complesso e ben organizzato, le linee narrative e temporali si mescolano secondo un principio che svela goccia per goccia i particolari della vita di Ian. Ed è proprio dietro questo progressivo e lento disvelamento che la figura di Ian si compone, emerge nella sua purezza e nella sua capacità di riuscire a portare sempre un sorriso. Il ritmo è molto placido con picchi emotivi decisi, forti, funzionali e necessari a destabilizzare il lettore.

I temi sociali trattati sono molteplici e decisamente scomodi. Ogni personaggio è portatore di un disagio intimo che ha forti ripercussioni sulla società attorno. Not Simple è una storia di persone rese complicate, complesse e complessate da una vita ingiusta, e dei rapporti affettivi non sempre funzionali. Natsume Ono porta con sé temi sociali molto scomodi, di vite al margine della società, invischiate in storie di abusi, violenze e anaffettività. Un consiglio che rivolgo a chiunque abbia voglia di avvicinarsi all’opera: prestate attenzione al dialogo presente nell’epilogo, poiché lo stesso è sintomo di una grandissima capacità di scrittura e di una umanità disarmante.

Il tratto di Ono

Eccoci arrivati alla parte che preferisco: i disegni. Natsume Ono è un artista estremamente identificabile. Un tratto fortemente stilizzato e approssimativo, ma allo stesso tempo dotato di una sintesi espressiva davvero paurosa. La capacità di rendere stati emotivi complessi e stratificati con delle figure così stilizzate, delle ambientazioni molto piatte, la stessa prospettiva non è pienamente realistica ma garantisce un’atmosfera evocativa e placida. Eppure, un tratto dotato di uno stile del genere è capace solamente di immergerti e farti scorrere gli eventi con la stessa naturalità con cui si respira. Gli occhi dei personaggi meritano una menzione d’onore: scarni e privi di dettagli, ampi, donano ai personaggi dell’autrice un senso di tenerezza e malinconia che emergono e diventano protagonisti di intere tavole.

L’organizzazione della gabbia ha uno stile molto shojo, con panel molto ampi, bordi che escono dalle pagine laterali, forte frequenza di primi piani emotivi e di dettagli dell’ambiente che donano una placidità generale molto godibile. In generale la composizione delle tavole è molto minimale e ponderata, garantendo una lettura leggera, per niente appesantita dal dramma e dalle tragedie narrate.

L’edizione italiana

La cura editoriale di BAO Publishing è semplicemente perfetta. Il volume è un brossurato con sovraccoperta in carta opaca, accattivante, risalta perfettamente la semplicità del tratto di Ono e nasconde una copertina azzurro-grigio con un ritratto a figura intera del protagonista. Un volume, insomma, piacevole agli occhi al tatto, che ricorda moltissimo la fattura delle edizioni orientali. Ottima la scelta di avere mantenuto sul dorso il titolo originale in katakana; la vostra libreria vi ringrazierà per questo acquisto. L’adattamento è scorrevole e i dialoghi procedono con naturalità, molto particolare anche la scelta del font dei baloon, che però si sposa benissimo con il comparto grafico in generale. Il tutto a un prezzo contenuto. Ad essere sincero non capisco perché siete ancora a leggere questo articolo; correte nella vostra fumetteria di fiducia a ordinarlo!

Ian cerca di ricostruire la propria famiglia fra Melbourne, Londra e New York, dopo un’infanzia tormentata. Un giornalista lo ascolta e lo aiuta nei momenti difficili, vorrebbe scrivere la sua storia. Natsume Ono torna nella linea Aiken, dopo la serie Futagashira, con questo manga autoconclusivo su solitudine e incrollabile tenacia.

Natsume Ono disegna da sempre manga. Nel 2001 decide di fare un viaggio-studio in Italia, per imparare la lingua e conoscere la cultura e i comportamenti dei suoi abitanti. Dopo il soggiorno bolognese, torna in Giappone per debuttare ufficialmente nel 2003 con il web-manga 5banme no heya (La quinta camera, Jpop). Nel 2004 realizza Not simple, un’avventura on the road dall’Australia all’America, mentre nel 2005 Ristorante Paradiso e il seguito Gente sanciscono il successo dell’autrice anche sul panorama internazionale, insieme allo slice of life storico Sarai-ya Goyō, di cui Futagashira rappresenta il prequel.

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A chi consigliamo Not Simple?

Per chi ama le storie dove la speranza emerge come un barlume in una mare di tragedie. Per chi vuole commuoversi e sorridere allo stesso tempo. Per chi ha voglia di rilassarsi, entrare in un’atmosfera placida e farsi muovere da un’autrice che ha tantissimo da raccontare.

  • Un tratto inconfondibile
  • Una storia che prende il cuore

  • Non leggetelo se siete troppo tristi
Not Simple
4.2

Nel buio più fitto

Non ci sono altre parole per descrivere meglio questa storia. Not Simple è una storia semplice nel suo svolgersi quanto non semplice dal punto di vista emotivo, le emozioni in gioco ci sono tutte e si mischiano in un caleidoscopico ritratto della vita umana. Natsume Ono si dimostra essere un’autrice sofferta, piena di dolore da raccontare, ma allo stesso tempo piena di speranza. Nel buio più fitto la luce più fioca appare come un faro.

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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