10 anime con il peggior finale di sempre

Non sempre le cose finiscono come si vorrebbe, anche per quanto riguarda gli anime. Ecco i 10 anime col peggior finale di sempre!

10 anime con il peggior finale di sempre

Quali sono gli anime con il peggior finale di sempre? Per opere letterarie e cinematografiche, così come altre produzioni destinate a un vasto pubblico, è quasi impossibile attribuire giudizi assoluti. Come nell’arte, infatti, può capitare che un lavoro rimanga incompreso da molti per essere riscoperto solo in futuro; che un successo dagli ampi consensi sia in realtà basato su idee banali o scopiazzate. Può anche accadere che l’apprezzamento o le critiche siano determinate dalle mode del periodo, da un sovrappopolamento del genere, oppure da una mancata conoscenza del contesto. Tutto ciò potrebbe traviare completamente il giudizio dello spettatore.

Insomma, come tutto ciò che fa leva sui sentimenti e sulle emozioni delle persone anche gli anime non possono essere facilmente catalogati. Ci sono però alcune eccezioni, con un livello talmente basso o dei cambiamenti di qualità talmente netti da rendere lo “schifo” percepibile a pelle, suscitando una manifestazione di “ma noooooo!”, “che merda!”, “cosa cazzo sto vedendo”, ecc,
Sentimenti così condivisibili che solo in pochi avranno il coraggio di obiettare al giudizio della maggioranza degli spettatori. Non ci credete? Ecco qui ben 10 anime (e tante citazioni bonus da brividi) con un finale talmente brutto che cercherete di rimuoverlo dai vostri ricordi!

Yu degli spettri

Yu degli spettri

Per meglio digerire un argomento tanto tosto è giusto partire col botto! Sono spesso proprio gli anime più famosi ad avere finali reputati orribili, per almeno uno di questi motivi; cambio di finale rispetto al manga, peggioramento della qualità grafica, o aspettative troppo alte che si traducono in banalità. Ecco, Yū Yū Hakusho possiede tutte e tre queste caratteristiche!

Il buon Togashi ha da sempre dimostrato una grande abilità narrativa, nonché la capacità di fornire ai personaggi un background accattivante e una Lore ideale per attribuire ai combattimenti regole precise, ma anche tratti emotivi ed epici. Come in Hunter x Hunter anche la storia di Yusuke Urameshi racchiude i tratti distintivi del maestro, e allo stesso modo si è percepita tutta la sua difficoltà nell’affrontare il finale di un opera. Nessuno può lamentarsi della trama, ne tantomeno delle pieghe che aveva preso l’ultimo arco narrativo di Shinobu Sensui, l’angelo nero, con quel torneo capace di infonderci emozioni alla Dragon Ball. Tuttavia il finale presenta difetti evidentissimi, dettati dalla fretta dell’autore (un po’ come è accaduto in Bleach) di voler terminare la serie per problemi di salute.

Movimenti e sfondi essenziali, personaggi poco curati, buchi di trama e scene tagliate, e una risoluzione non così banale, ma sbrigativa e raffazzonata, che molti fan non hanno digerito. Nonostante questa conclusione, e nonostante l’anime abbia provato a prolungare l’agonia del manga aggiungendo più contenuti, Yu degli spettri resta annoverato tra i finali “indecenti”, senza per questo sminuire l’opera in sè. Speriamo solamente di non dover dire la stessa cosa per Hunter x Hunter tra qualche annetto! Potete recuperare Yu Yu Hakusho su Netflix.

The Promised Neverland

The Promised Neverland

Facciamo un salto temporale di due decadi, con un caso che, quasi in concomitanza con quello di BEASTARS, ha fatto discutere tantissimo. Un crollo tale che persino il manga, prima ricercatissimo (e costoso), in un’attimo è diventato più comune di Elemental Gerad (anime sul quale non mi sento di infierire, nonostante abbia i titoli per stare in questa classifica).
Quello che ha portato a questo “caso” d’animazione non è stato solamente il cambiamento del finale in sé, ma, come per il precedente Yū Yū Hakusho, ha influito soprattutto la fine anticipata della serie, con scelte insensate, come tagli narrativi e dei personaggi. Come già avevamo commentato nell’articolo sulle differenze tra anime e manga, ci siamo trovati di fronte alla cancellazione del personaggio di Yugo (fondamentale per comprendere l’evoluzione della storia) e successivamente all’omissione dell’intero arco narrativo di Goldy Pond. Insomma, lo studio di produzione, oltre ai già discutibili cambi caratteriali (come per Norman) e di finale, ha svolto delle scelte davvero pessime, discostandosi da un manga senza alcuna necessità di farlo, portando così la serie a una chiusura anticipata (a meno di miracoli).

Le motivazioni della tragedia sono anche semplicemente numeriche: I due autori, Kaiu Shirai e Posuka Demizu avevano infatti dato un finale degno alla serie, con quasi 160 capitoli, criticabili forse, ma con tempistiche corrette e una certa logica. Di certo non riassumibili nei 24 episodi in totale di cui è composta questa serie. Occorre infatti ricordare che in genere un episodio copre 2-4 capitoli, è spesso il rapporto è persino di 1:1 o inferiore, come nelle ultime saghe di ONE PIECE (che speriamo non entri mai in questa lista). Insomma, questo drastico calo di qualità ha lasciato una profonda ferita a molti utenti, che però non dovrebbe essere attribuita al suo corrispettivo cartaceo. Potete recuperare The Promised Neverland su Crunchyroll.

Fullmetal Alchemist

Fullmetal Alchemist

No, non è un errore. Come la maggior parte (ma non tutti) gli anime che hanno concluso con un finale diverso rispetto al manga anche il caro e intramontabile Fullmetal Alchemist ha concluso le sue stagioni prodotte da SQUARE ENIX e animate dallo studio BONES in una tragedia greca. Tanto che sia l’azienda che lo studio d’animazione si sono prodigati a riscrivere tutta la serie seguendo fedelmente il manga, facendo uscire alle soglie del 2009 i nuovi episodi dell’adattamento intitolato Fullmetal Alchemist: Brotherhood. Non si tratta certo dell’unico caso di completa riedizione (come per i recenti Shaman King, dal finale deludente, o DRAGON QUEST: L’avventura di Dai, che era stato tristemente interrotto), ma rimane certamente tra i più clamorosi.

Anche perché, sarò sincero, ho adorato buona parte della serie animata “originale”, con le sue opening eccezionali, le sue rappresentazioni entusiasmanti (soprattutto per l’epoca, il 2003) anche se non sempre di qualità, la sua iniziale fedeltà e i temi trattati. Da appassionato mi bastava e avanzava il mio appuntamento settimanale su MTV Anime Night. Potete capire quindi lo sconcerto di chi, e come me saranno in molti, si sono trovati di fronte a un finale completamente fuori luogo, che ha “bruciato” molti cari ricordi di questa serie che tanto a offerto in un periodo nel quale gli anime erano ancora poco diffusi.

Claymore

Claymore, 10 anime con il peggior finale di sempre

Tra i grandi classici del finale mancato rientra certamente Claymore. L’anime, così come il manga, non è tra i più noti, ma ha un fascino unico, sia per lo stile di disegno che per la tipologia di storia trattata: l’opera di Norihiro Yagi è quasi un seinen dalle atmosfere simili a Berserk, di un medioevo decadente, dove delle guerriere si trovano ad affrontare combattimenti crudi e dalle tinte dark contro Yoma, Risvegliati e Abissali. Inoltre, se il manga era iniziato con uno stile di disegno pesante e non perfetto, non digeribile a tutti, l’anime aveva invece colpito sin da subito con le sue animazioni d’impatto e l’ambientazione da gioco di ruolo (come detto nei nostri consigli di 5 Anime da vedere se ti piace Dungeons & Dragons).

Il manga, come saprete, si è concluso con un cambio di “ordine di grandezza” in stile Attacco dei Giganti, aprendo un vastissimo universo di possibilità, anche per un futuro sequel (che per ora non c’è stato, avendo l’autore iniziato Ariadne in the blue sky). L’anime però è terminato prima, e di fronte alla necessità di offrire un finale alla serie, l’unica soluzione è stata quella di inventare un finale da zero. A qualcuno potrebbe anche piacere questa soluzione, ma si tratta di una conclusione troppo sbrigativa e confusa per un manga di per sé già mal trasposto: 27 volumi in 26 episodi. Insomma, una delusione per chi si è letto l’opera, un po’ meno per chi l’ha solo vista. Potete recuperare Claymore su NowTV o Sky.

Tokyo 24th Ward

Tokyo 24th Ward

Balziamo a quest’anno, con un titolo che, se non avete visto di persona, avrete certamente ritrovato in alcuni meme che lo paragonavano agli ottimi finali di stagione delle altre serie del periodo, ovvero inverno 2022. Un’anime dall’ottimo inizio, che abbiamo anche consigliato nel nostro elenco degli anime da vedere per la stagione invernale, ma che si è concluso indegnamente. Se Fena: Pirate Pricess si può ancora salvare nell’ottica di una seconda stagione (lo spero davvero) per Tokyo 24th Ward sembra non esserci speranza: stando alle notizie in circolazione, il seguito del titolo prodotto dalla Cloverworks (che era già in programma) dovrebbe essere accantonato per permettere all’azienda puntare su titoli di maggior successo.

Un qualsiasi fan avrebbe saputo seguire un filo logico migliore per concludere dignitosamente quest’anime a suo modo fresco e innovativo: tematiche moderne, un background accattivante, uno strano mix di vita comune e poteri momentanei, il tutto tenuto assieme da un originale sistema narrativo. Peccato che 10 ottimi episodi (su 12) finiscano sommersi dall’inadeguatezza di un finale che attraversa una “scazzottata tra bambini” e un classico “l’amore vince sempre”… riuscendo persino a lasciarlo parzialmente aperto. Non c’è potere dell’amore che possa salvare questa serie che si conclude come una copia malriuscita di Dragon Ball, Little Witch Academia o anime simili. Un colpo al cuore per chi l’ha vista nascere ricolmo di aspettative. Potete recuperare Tokyo 24th Ward su Crunchyroll.

Soul Eater

Soul Eater

Quando un anime inizia a divergere dal manga, abbiamo visto, sono pochi i casi in cui il pubblico ri-manga (battuta infelice) soddisfatto, ma se quest’azione segue una certa logica ci sono casi che possono persino essere perdonati (Elfen Lied, per esempio, non ha ricevuto grosse critiche, così come il finale di Mirai Nikki che a molti è piaciuto più del corrispettivo cartaceo). Quando però vengono tralasciati punti fondamentali in favore del classico “taglia e cuci” si creno i peggiori obbrobri. Atsushi Ōkubo non sarà forse uno di quei mangaka alla Oda, dove non puoi permetterti il minimo cambiamento perché anche un simbolo sulla mattonella di un bagno finisce per essere un indizio importante, ma organizza personaggi, combattimenti e relativi background con giudizio… come si è visto anche in FIRE FORCE!

Chi l’ha seguito si ricorda quindi di come gli episodi finali abbiano abbandonato i giusti binari: senza fare troppi spoiler (recuperate il manga se non lo avete ancora fatto!) ci troviamo di fronte alla cancellazione di dettagli importanti, come quelli riguardanti Death ed Excalibur, e tutta quella serie di avvenimenti presenti negli archi narrativi preparatori allo scontro finale di Kid, di Maka e di Black☆Star… questo non poteva che portare alla conclusione banale che abbiamo visto, grazie a una spizzante (voglio dimenticare la mossa usata) vittoria sul Kishin.

Allo stesso modo ci siamo chiesti perché non sono state inserite quelle rivelazioni “dovute” su tutta una sequela di personaggi secondari che però ci erano cari, in favore della chiusura rapida alla shonen di terza categoria. Dunque una conclusione che il titolo proprio non si meritava, da un adattamento che era partito con tutte le carte in regola per puntare al successo (opening in primis). Potete recuperare Soul Eater su VVVVID.

Wonder Egg Priority

Wonder Egg Priority

Special guest di questa lista è certamente “Wonder Egg Priority” Perché vi chiederete? Perché sono certo che abbiate completamente rimosso il finale di questa serie ricca di aspettative, quasi a voler proteggere ciò che di bello ha portato nella stagione primaverile del 2021. Non ve la ricordate? Questo geniale e particolare titolo che affrontava in maniera originale tematiche crude e forti come il suicidio, il bullismo, la sofferenza, la depressione, relazioni proibite e una miriade di emozioni e di problematiche legate al mondo dei giovani, soprattutto quello scolastico. Un lavoro graficamente ottimo, dove i colori venivano lanciati sullo schermo ad accompagnare una narrazione coinvolgente e ricca di suspense, con note psichedeliche e uno stile apparentemente innocente. Forse uno dei primi anime veramente volti alla sensibilizzazione su tali tematiche, con tinte horror che attribuivano una certa dose di importanza e riflessione anche alle scene più emblematiche.

Tutto ciò si è trasformato in un altro flop conclusivo dello studio CloverWorks, in questo caso però, stando alle voci, dovuto a richieste assurde della Aniplex: questo ha portato a consistenti tagli e a un episodio 13 risolutivo, annunciato della durata di un ora (diventati poi 45 minuti di cui metà riassuntivi) pubblicato dopo la chiusura della serie e quindi non visto da tutti. Fatto sta che, tra rimozioni, cambi di registro e di personalità, moltissime domande lasciate senza risposta e un finale così confuso da colpirsi da solo, non vi siete persi nulla. “Un bel guazzabuglio moderno” direbbe un saggio mago, nel quale si è riusciti a scontentare tutti. Ci sarà modo di recuperare con una successiva stagione? Veramente difficile. Potete recuperare WONDER EGG PRIORITY su Crunchyroll.

I cieli di Escaflowne

I cieli di Escaflowne

Tra i fantasy classici degli anni passati questo titolo aveva riscosso il suo buon successo, grazie a una storia dotata di tutte le basi per risultare coinvolgente e un’ambientazione classica, che si teneva distante dalla ormai consueta moda di infilare ovunque riferimenti ai videogiochi, in particolare negli Isekai (da Nerd apprezzo, ma ormai serve essere un gamer persino per guardare gli anime!). Il trasporto verso un altro mondo non era infatti che un semplice pretesto per un tipico viaggio alla sconfitta del malvagio: dei reami ottimamente costruiti, con tanti riferimenti apprezzabili e un reale impegno produttivo. Disegni e ambientazioni in vecchio stile, ma ricercate, e tematiche classiche, come guerra, romanticismo e modernizzazione, ben inserite.

Nonostante le varie banalità imputabili al genere (tra cui i nomi utilizzati), e la narrazione sottotono rispetto agli scontri più coinvolgenti, quest’anime del 1996 (2000 in Italia) si guardava piacevolmente, tuttalpiù perché puntò molto sia sugli aspetti grafici che sui fattori che maggiormente potessero appassionare (per quanto non originali) sia il pubblico maschile che quello femminile.  Noi però siamo qui per parlar male del finale e così faremo! L’illusione di avere un’ottima conclusione svanisce infatti al 26-esimo e ultimo episodio, con uno dei pochi casi nel quale il “trauma” è dovuto quasi esclusivamente a una risoluzione della trama differente dalle attese del pubblico: non sono né i dettagli tecnici né quelli temporali a spezzare il cuoricino di chi lo ha guardato, ma il modo in cui si è gestita la relazione tra i due protagonisti, Van e Hitomi. L’aver spinto su messaggi di pura giustizia e il fatto che tutto si sia concluso velocemente, con poche spiegazioni, di certo non aiuta, ma coloro che l’hanno visto si ricorderanno più che altro dell’evidente incoerenza dell’epilogo scelto rispetto a tutta la relazione costruita sino a quel momento.

Insomma, potremmo obbiettare sulla CGI (per l’epoca comunque ottima), arrabbiarci per le banalità inserite, per la frettolosità o per i buchi di trama, ma in questo caso ci brucia è semplicemente un finale diverso da quello che ci avevano fatto assaggiare! Potete recuperare I cieli di Escaflowne su Prime Video.

Deadman Wonderland

Deadman Wonderland

Ritorniamo ora nel caso “oddio adoravo questa serie” trucidato da un finale differente dal corrispettivo cartaceo. Anche questo ottimo anime horror/fantascientifico, che abbiamo inserito nella lista di 10 anime da vedere per chi ha lo stomaco forte, con molte eccellenze, bisogna dirlo, (come ambientazioni, trasmissione delle sensazioni, opening e del sano splatter che non guasta mai), si trova a fare i conti con la piaga del “dobbiamo chiudere la serie”. Forse per la necessità di lavorare su altri progetti o per i costi eccessivi, fatto sta che lo studio Manglobe, fallito nel 2015, decise di terminare l’adattamento della famosa opera di Kazuma Kondou dopo soli 12 episodi + 1 OVA, coprendo solamente 14 (con qualche spunto fino al 21 se non ricordo male) dei 58 capitoli di cui si compone il manga.

Il tentativo di dare una conclusione apparente alla serie all’epoca ancora in corso è certamente apprezzabile, ma assolutamente dannoso: la bellezza dei precedenti episodi viene infatti distrutta da lacune di trama e da spiegazioni assenti, che lasciano tutto aperto nell’ottica di avere, forse, una seconda stagione. Lo studio però ha chiuso i battenti, è quindi arduo sperare in un remake, ma se è successo con Dragon Quest: Dai no Daibouken forse può succedere con chiunque! Torniamo però agli evidenti difetti dell’episodio 12. Chi non ha seguito il manga non può certo capacitarsi di un taglio così netto degli eventi, con scelte inspiegabili e che lasciano tutto all’immaginazione, comprese la giustificazione delle azioni dei precedenti 11 episodi e delle relative conseguenze.

Ma anche i lettori si sono trovati con un certo panico, con enormi divergenze: non solo si sono visti l’opera interrotta prima dell’arco narrativo migliore, ma con un colpevole (l’uomo in rosso) lasciato alla supposizione dello spettatore e con la collaborazione tra Igarashi e Shiro sospesa nel nulla. Per non parlare di personaggi e relazioni che girano sempre attorno al protagonista, completamente ignorati, e di un OVA a mio parere piuttosto inutile. All’epoca ne rimasi sconvolto, ma continuo a sperare che qualche altro studio sviluppi nuovamente la storia da zero. Potete recuperare Deadman Wonderland su VVVVID.

EX-ARM

EX-ARM

Concludiamo con lo “schifo” per eccellenza, ovvero quello che è stato considerato non solo uno degli anime più brutti e inguardabili mai prodotti, tanto da diventare un “successo” stagionale, che non si è fatto mancare nemmeno un finale indegno. Lo ammetto, ho faticato persino a terminare il primo episodio, ma me l’avevano descritta in modo talmente indegno che, per dovizia, un po’ come all’uscita del film di Avatar o di Monster Hunter (la recensione di questo film pessimo!), ho dovuto aggiungere un gradino verso il fondo alla mia scala di qualità.

Quest’anime fantascientifico, nato dall’omonimo manga (Remake di Ex-Vita) che ha visto terminare il suo sequel, Ex-Arm Exa, solamente nel 2021, è sostanzialmente un titolo che si pone il problema dei limiti d’azione di un’intelligenza artificiale. Il protagonista Akira (che fantasia!) dopo un incidente si ritrova infatti a comandare, come una sorta di AI senza un vero corpo, un enorme potenziale bellico. Insomma, una classica storia di poteri, macchine e malvagità umana.

Passiamo ora a ciò che ha sconvolto tutti noi: la grafica. Questo manga che già in origine aveva uno stile grafico particolare viene graficamente estremizzato all’inverosimile da un gruppo di produttori con meno esperienza dei produttori della Pimpa, con un 3D indegno persino per i programmi delle 7 di mattina. Occhi vitrei come quelli degli squali, volti paralizzati in espressioni atroci, movimenti tragicomici e comportamenti inespressivi, che si riversano inevitabilmente sui dialoghi. I personaggi non sembrano altro che burattini in balìa di una trama che qui appare come una macedonia di banalità e di “tributi” raffazzonati da altre serie, scollegati tra loro, i quali trascinano quei dieci spettatori che si sono visti l’intera serie sino all’episodio finale. Qui il dramma si intensifica, superando il 3D: una conclusione che pare banale e senza alcuna passione, a causa soprattutto di scelte narrative sbagliate, che non hanno fatto altro che distogliere la narrazione dal nucleo della storia. Ci troviamo così con un nulla cosmico tra le mani, in un finale scollegato, sbrigativo e privo di Pathos che poco ha a che fare con il cartaceo. Il mio stato d’animo al lancio dei missili era probabilmente peggiore del momento in cui iniziai la prima puntata. Potete recuperare EX-ARM su Crunchyroll.

Bene. La nostra mostra dell’orrore si conclude qui. Se mai avrete il coraggio intraprendere questa maratona dei 10 anime col peggior finale di sempre, o se, sfortunatamente, l’avete già corsa, fatecelo sapere! Saremo lieti di stringere virtualmente la mano a degli estimatori come voi!


Per pulirvi il palato, possiamo consigliarvi 10 anime da guardare se amate il fanservice, o anche gli anime migliori della stagione primaverile di Crunchyroll.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

1 commento

  1. Il finale anime di Yu degli spettri non è affatto male. Sicuramente si sarebbero potuti approfondire certi aspetti o creare qualche altra saga, ma tutto sommato è un bel finale che regala quel pizzico di nostalgia di un qualcosa che é finito per sempre. Avendo visto anche molti anime finire in maniera molto più tragica promuoverei comunque ampiamente la conclusione di questo titolo

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