Rosen Blood – Recensione del primo volume

Rosen Blood - Recensione del primo volume

Li si ama o li si odia, stiamo parlando dei vampiri, figure tenebrose e controverse, nate nell’assai lontana est Europa del XVII secolo, entrate oramai a pieno titolo nel nostro immaginario letterario e cinematografico. Vesti eleganti e sguardi voluttuosi, questa la loro classica formula, rispettata pienamente anche in Rosen Blood, manga shojo firmato Kachiru Ishizue che da pochi giorni si è guadagnato spazio anche nel mercato italiano per merito della nostrana Star Comics.

La storia che Rosen Blood intende raccontare è tanto semplice quanto efficace. Dopo esser stata salvata dall’affascinante e misterioso Levi Ruin, la giovane Stella è condotta in una splendida magione circondata da una viva foresta di rovi. In questa dimora comincia a lavorare come domestica tra gli sguardi bramosi e gli oscuri segreti dei quattro uomini che vi abitano, dei quali ha presto modo di fare conoscenza. “Gli uomini di questa casa sono pericolosi” la ammonisce beffardo Friedrich nel loro primo incontro, parole che si riveleranno fin da subito profetiche. Inizia così l’avventura di Stella, che noterà eventi sempre più strani, da voci nascoste che sembrano gemere nella tenuta, fino alle insolite caramelle che i quattro mangiano, caramelle dal color del sangue che paiono brillare come cristalli.

Rosen Blood

  • Titolo originale: Rosen Blood: Haitoku no Meikan 
  • Titolo italiano: Rosen Blood
  • Uscita giapponese: 2017
  • Uscita italiana: 23 febbraio 2022
  • Numero di volumi: 4 (in corso)
  • Casa editrice: Star Comics
  • Genere: sentimentale, gothic-fantasy, slice of life, reverse-harem
  • Disegni: Kachiru Ishizue
  • Storia: Kachiru Ishizue
  • Formato: 14.5 x 21, b/n, sovraccoperta
  • Numero di pagine: 160

Abbiamo recensito Rosen Blood tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.

Sapore di déjà-vu

La trama scelta dalla mangaka Ishizue non spicca per originalità, così come l’ambientazione a tinte gotiche e vittoriane, anzi poggia dichiaratamente su cliché spesso riproposti nel sottogenere romantico-vampiresco. I quattro uomini della tenuta sono tutti molto affascinanti, circondati da un’aurea di mistero. Levi Ruin, figura tanto importante da rivestire quasi i panni di coprotagonista, appare simile per caratteristiche e costruzione a Kaname Kuran del celebre shojo Vampire Knight, nonché frutto della fantasia di Matsuri Hino risalente al 2005, al quale l’autrice di Rosen Blood ha certamente guardato traendo ispirazione. Tale somiglianza, visibile nelle atmosfere e nei toni così come nel carattere e negli atteggiamenti dei personaggi, non impedisce agli attori plasmati da Ishizue di godere di una buona caratterizzazione, capace di donare loro chiare e distinte personalità.

Rosen Blood - Recensione del primo volume

Il già citato Levi presenta un forte sentimento di protezione verso la protagonista Stella, con la quale intesse un rapporto destinato a evolversi nel corso del proseguo delle vicende. Yoel è subito riconoscibile come un ragazzino assai furbo e divertito e, nonostante l’aspetto puerile, dimostra di sapere il fatto suo. Friedrich, pieno di energie, è estroverso e disinvolto, mentre Gilbert si rivela il più pericoloso e indomito fin dalle primissime pagine, tanto nell’aspetto quanto nelle azioni. Stella infine incarna la protagonista dolce e ingenua, circondata dalla costante presenza di uomini dei quali sottovaluta la pericolosità, attenendosi così ad un copione ormai celebre nel mondo del fumetto nipponico. Decisamente apprezzabile come nella protagonista, pur al fronte di alcune reazioni che francamente paiono poco credibili, sia già gradualmente in atto un percorso di crescita e maturazione.

Un’elegante danza

Come gli strumenti dell’orchestra accompagnavano con garbo ed eleganza i balli ottocenteschi, così la penna e il tratto dell’autrice giapponese ricoprono un ruolo cruciale nel dettare i ritmi della sua storia. La velocità della narrazione è decisa e incalzante dalla prima all’ultima vignetta, accompagnata da una rappresentazione scenica chiara e mai confusa. Stella, giunta nella magione, cade vittima di un vortice di azioni e personaggi a lei estranei, un turbinio che la trascina da una sala all’altra con agilità, concedendo il giusto spazio a numerosi incontri e dialoghi. Interessantissimo notare poi come il dinamismo della sceneggiatura sia contrapposto ad una staticità pressoché totale per quanto concerne l’ambientazione: ogni singola azione mostrata avviene infatti entro i limiti segnati dalla foresta di rovi. Dulcis in fundo, non possiamo non evidenziare le immagini mostrateci dall’autrice, alcune delle quali particolarmente evocative, come una riuscita scena del terzo capitolo, che al chiaro di luna segna il primo passo verso quello che sarà il colpo di scena finale.

All’insegna della qualità tecnica

Parlando del comparto grafico è doveroso evidenziare come i disegni siano molto curati, piacevolissimi alla vista, e giochino dunque un ruolo di prim’ordine nel favorire la chiarezza espositiva ed evidenziare tutte le particolarità di ambientazioni e personaggi. Fin dalla copertina traspare un tratto minuzioso e preciso che, pur non riempendo gli sfondi di tutte le vignette, mette in luce corpi slanciati e pose accattivanti, generando una gradevole sensazione complessiva.

Rimasta sola al mondo, Stella si mette in viaggio alla ricerca di un lavoro, ma finisce coinvolta in un incidente. Per sua fortuna, un uomo affascinante e misterioso interviene e la trae in salvo, per poi portarla con sé alla sua magione, una seducente villa circondata da rose velenose. Levi – questo il suo nome – vive lì con altri tre uomini dalla straordinaria bellezza, e Stella, che non ha più un posto dove andare, si offre di lavorare per loro come cameriera per saldare il suo debito. La ragazza ancora ignora quanto possa essere rischioso mettersi al servizio di quattro… vampiri! Passione, intrigo e atmosfere gotiche e decadenti in una mini serie scritta e illustrata dalla maestra Kachiru Ishizue.

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La qualità dell’edizione cartacea prodotta da Star Comics è molto alta, e nella carta, attraverso la quale non si intravedono affatto i disegni del retro, e nella rilegatura, che, complice la scelta di un formato più grande del solito, rende semplicissimo sfogliare il volume senza rischiare di rovinarlo. Molto gradita anche la presenza di una sovraccoperta con stampa lucida a colori, che ripropone la medesima immagine impressa in bianco e nero sulla copertina del volume. Per coloro che hanno acquistato questa prima edizione sono state anche rese disponibili delle cartoline omaggio in tiratura limitata che verranno accolte senz’altro con grande favore dagli amanti del fan service, presente ma non invasivo all’interno della storia. In patria l’opera è prossima al concludersi con il quinto volume, mentre l’uscita del secondo volume in italiano è attualmente programmata per il 23 aprile. Consigliato a chi cerca una lettura in salsa vittoriana piacevole e scorrevole, che non brilla per originalità, ma segue con efficacia i canoni di un filone narrativo particolarmente in voga una quindicina di anni fa.

Rosen Blood - Recensione del primo volume

Un manga piacevole, ma non per tutti

Rosen Blood è dunque un manga piacevole che, pur cadendo in diversi cliché, può vantare un comparto tecnico ineccepibile. Il primo volume di questa miniserie pone delle fondamenta abbastanza interessanti, sulle quali si potranno sviluppare ulteriormente una trama e dei personaggi tutto sommato solidi. Le inquadrature e il ritmo cadenzato dall’autrice Kachiru Ishizue mettono in scena una vera e propria danza tra le diverse sale di una magione vittoriana, dove funge da presenza costante un denso alone di inquietudine, nascondendo così le numerose contraddizioni e l’ipocrisia della Victorian Age. Un’opera romantica a tinte gotiche, che pone le proprie fondamenta su una formula consolidata, ma non dimentica mai la propria identità; un must have per gli amanti del genere, che non si preclude affatto la possibilità di offrire un piacevole pomeriggio anche ai neofiti.

Uno shojo tradizionale e intrigante

Solca i mari sul suo vascello verso lidi inesplorati, mirando sonnecchiante il cielo dalla mattina alla sera. È abbastanza socievole, ma qualsiasi cosa gli si chieda risponderà citando L’Attacco dei Giganti. Pare abbia sviluppato una forma di dipendenza da latte e biscotti.

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