Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

L’eccentrico RPG di Compile Heart torna dopo più di dieci anni su Nintendo Switch con tutti i contenuti aggiuntivi e senza censure

Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

La console ibrida di Nintendo si sta rivelando con il passare del tempo l’approdo ideale per quei giochi di nicchia che su console casalinghe non hanno potuto godere di un trattamento equo tra rilascio nipponico e occidentale, portando spesso e volentieri a versioni di gioco ‘’castrate’’ con contenuti classificati come inaccettabili da parte del nostro mercato. Questo è il caso di Mugen Souls, un RPG che forse ricorderanno gli amanti della serie Disgaea in quanto a character design.

Avendo fatto breccia nel cuore degli otaku più sfegatati già all’epoca PS3, questo titolo che promuove più di ogni altra cosa il fanservice di stampo nipponico (e ce n’è veramente per tutti i gusti), tenta di conquistare un’altra fetta del pubblico occidentale che si nutre di pane e ‘’moe’’ al fine di mostrarsi in una veste più fedele alla sua versione giapponese: infatti, grazie alle trattative tra Nintendo e il publisher eastasisaoft, non vedremo alcuna censura “creativa” in-game al corpo delle ragazze e anzi, qualora fossimo in vena di minigame particolari, potremo strofinare la schiena e altre parti della nostra protagonista Chou-Chou. Ovviamente, neanche a dirlo, tale minigame era completamente assente nella versione PS3 occidentale. E non di certo perché la protagonista non gradisse i nostri servigi.

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Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

  • Titolo: Mugen Souls
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: RPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: eastasiasoft
  • Sviluppatore: Idea Factory, Compile Heart
  • Lingua: Inglese (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 aprile 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: comprende al suo interno tutti i DLC della versione originale
  • Note: port del titolo uscito originariamente su PlayStation 3

Abbiamo recensito Mugen Souls con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da eastasiasoft.

Pronti a diventare schiavetti?

Quando regnare su un intero mondo non è abbastanza, perché non esplorare la galassia alla ricerca di nuove terre da soggiogare a bordo di un vascello che sembra uscito da One Piece? Chiediamolo a Chou-Chou, una ragazzina intraprendente – forse un po’ troppo – che in preda alla noia decide di darsi ad una folle impresa come conquistare sette pianeti insieme alla sua ciurma di soli due personaggi (almeno per l’inizio di gioco): Ryuto e Altis, il primo una semplice vittima del fascino di Chou-Chou, la seconda un demone che è finito per essere un angelo anche se non ammette di esserlo.

Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

Solo dall’introduzione così fugace di questi personaggi, dovrebbe essere chiaro che Compile Heart vuole proporre un’opera tutt’altro che seria, tentando di sfondare costantemente la quarta parete inserendo nel corso della storia NPC – che poi finiranno volenti o nolenti per dare una mano ai piani di conquista di Chou-Chou – in grado di auto definirsi come protagonisti di un gioco di ruolo: e così, in maniera molto sfacciata, comunicheranno al giocatore frasi del tipo: “Io sono un eroe, pertanto il mio compagno di squadra deve attenersi ai miei ordini. Ora, tu, compagno di squadra, svestiti in modo che le tue statistiche salgano a dismisura e mi aiuti a combattere questi mob’’. Come altri esponenti del genere che prediligono il fanservice più sfrenato ad una trama ricca di colpi di scena, Mugen Souls non è proprio un titolo che cerca di tenere alta l’attenzione del giocatore attraverso una sceneggiatura da premio oscar, bensì un esperiemento atto a divertire e a volte far ridere di gusto il giocatore per via delle trovate degli sviluppatori.

Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

La leggerezza di Mugen Souls non fa rima con gameplay

Con un’intensa sessione di tutorial (non ecchi) che copre una grossa fetta delle prime ore di gioco, atta a illustrare in ogni sfaccettatura il sistema di combattimento, ci affacciamo al gameplay vero e proprio di Mugen Souls. I nostri personaggi si sposteranno sotto il nostro comando in una zona del campo delimitata, impartendo loro le azioni che più riteniamo opportune, tra attacco normale, abilità di gruppo e skill magiche; non solo, con un’apposita opzione potremo scaraventare un nemico contro l’altro, sperimentando prima una traiettoria entro cui lanciarlo. E qualora volessimo terminare la battaglia nella maniera più semplice e indolore, potremo fare riferimento ad un enorme cristallo stanziato al centro del campo, al fine di convertire i nostri nemici in animaletti mansueti: grazie alla meccanica ”Moe Kill’‘, infatti, reclutare gli avversari non è poi così difficile, basterà interagire con loro fornendo le risposte che più si allineano al loro stato d’animo, e il gioco è fatto.

Un sistema molto semplificato di negoziazione che fa un po’ l’occhiolino alla serie di Shin Megami Tensei e Persona, con l’unica grossa differenza che i mostri reclutati andranno direttamente a far parte della ciurma sulla nostra ”aeronave”. Questi costituiranno la potenza di fuoco a nostra disposizione durante le battaglie navali, una sezione di gioco immancabile per un titolo che come bigliettino da visita mostra – oltre alle tette – proprio delle navi gigantesche vaganti nel cosmo infinito. Più mostri recluteremo in campo, più il nostro vascello sarà potente nelle sessioni di lotte spaziali a suon di un sistema di ”carta, sasso, forbice” in cui dovremo prevedere le mosse del nemico.

Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

Un gioco con tante personalità

Avevamo accennato alla possibilità di reclutare i nemici sul campo di battaglia, senza soffermarci tuttavia su ciò che probabilmente rende unico Mugen Souls: Chou-Chou potrà letteralmente assumere le sembianze che più aggradano i nostri avversari, tra l’innocente ragazzina che si spezza in due solo con un nostro soffio, finendo per piangere a dirotto, e la prepotente nonché seducente ragazza che non si lascia sottomettere. In totale avremo accesso a sette personalità diverse, ciascuna caratterizzata da un aspetto estetico differente dall’altra. Se non ci piacciono le bionde, quindi, potremo sempre andare di brune.

Se questo elemento di gioco dà un po’ di brio e colore al sistema di combattimento, il rovescio della medaglia sta nel fatto che per poter andare avanti con la storia saremo letteralmente alle prese con degli indovinelli che ci porteranno ad adottare a più riprese la meccanica di Moe Kill e le personalità differenti della protagonista, girando per tutto il pianeta di turno da conquistare finché non saremo riusciti a trovare la soluzione agli enigmi ambientali. Il premio per questa impresa consiste, ovviamente, nell’avere accesso a un nuovo membro del party. E quando ne avremo abbastanza di esplorazione e cambi di personalità repentini, potremo sempre accedere al nostro rifugio personale, dove acquistare oggetti utili per i combattimenti e outfit, nonché accedere al minigame di cui vi accennavamo a inizio recensione, che sostanzialmente non apporta nulla di utile al gioco se non qualche momento di distrazione (e insulti da parte del personaggio che andremo a massaggiare).

Mugen Souls per Nintendo Switch – Recensione

A nostra discrezione poi l’utilizzo dei DLC già inclusi nel titolo, che permetteranno di ridurre drasticamente il grind richiesto da metà gioco in poi, semplificando notevolmente le battaglie. Dal punto di vista grafico, Mugen Souls non grida al miracolo e si mantiene sugli stessi livelli di come lo avevamo trovato su PS3, con modelli poligonali abbastanza dettagliati al contrario dei fondali un po’ scarni. Le prestazioni in modalità portatile sono tuttavia abbastanza buone, unica pecca è il senso di pesantezza che si riscontra accedendo alla hub principale di gioco, dove sembra che Chou-Chou abbia addosso cento chili di troppo che ne ostacolano le movenze.

A chi consigliamo Mugen Souls?

Mugen Souls è un RPG adatto a chi ama i titoli pregni di fanservice e le situazioni al limite dell’assurdo, non di certo a chi cerca una trama appassionante e ben strutturata. Chi ha già giocato la versione PS3 del titolo troverà tutti i contenuti tagliati a causa della censura, ma ancora una volta dovrà fare i conti con i testi in lingua inglese, gli unici presenti all’interno del titolo.

  • La meccanica delle personalità dà un tocco di dinamicità in più al gameplay
  • Nessuna censura
  • Le trovate folli di Chou-Chou e i personaggi che la accompagnano nell’avventura possono regalare momenti piacevoli di totale leggerezza…

  • …Col rischio però sempre di annoiarsi per la mancanza di colpi di scena e una trama facilmente prevedibile
  • Il sistema di combattimento forse è un po’ troppo ridondante di opzioni
  • Tecnicamente datato
Mugen Souls
3

Chou-Chou ritorna, senza censure

Mugen Souls non è sicuramente quel gioco che andreste a comprare al lancio se non con un eventuale sconto sul prezzo di listino, ma può regalare dei momenti di spensieratezza se siete alla ricerca di un titolo non troppo impegnativo e non avete un backlog di giochi che vi richiama costantemente. La versione per Nintendo Switch, poi, propone i contenuti tagliati dalla controparte PlayStation 3 e può essere utile per tagliare drasticamente un po’ di ore di grind.

Non mettetele davanti Collector’s Edition di KINGDOM HEARTS, Persona e FINAL FANTASY o farà volare via i suoi risparmi. Le piacerebbe incontrare Tetsuya Nomura e Shigenori Soejima prima di lasciare questa terra.

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