Gemme Nascoste: Gunsmith Cats, un anime da recuperare

Gunsmith Cats: OVA uscito nel 1995, adattato da un manga di Kenichi Sonoda, pieno di armi e belle ragazze. Ecco perché dovreste recuperarlo

Gemme Nascoste: Gunsmith Cats, un anime da recuperare

Avete nostalgia per gli anime degli anni Novanta, ma avete già visto tutto il possibile? L’ennesimo rewatch di Cowboy Bebop, Serial Experiments Lain, Neon Genesis Evangelion e Nadia – il mistero della pietra azzurra non vi basta più? Allora siete venuti nel posto giusto, perché oggi vi faccio conoscere una serie totalmente inedita qui in Italia: Gunsmith Cats. Qui da noi, di questo manga di Ken’ichi Sonoda pubblicato dal 1990 al 1997 sono arrivati solo quattro volumi, editi da Star Comics nella collana Kappa Magazine. Nel 1995, però, questa serie riceve un adattamento OVA (original video animation) in tre parti, prodotto dallo studio Oriental Light & Magic, sotto la regia di Takeshi Mori, ed è proprio questo il gioiello nascosto che va recuperato. Parlando ancora un pochino dell’autore, è impossibile non citare le sue origini come character designer in serie storiche GAINAX come Otaku no Video e Bubblegum Crisis.

Passato totalmente in sordina qui nel nostro paese, visto che nessun distributore si è premurato di licenziarlo, l’OVA di Gunsmith Cats ha invece riscontrato (forse per i temi trattati, tanto cari agli americani) un buon successo negli Stati Uniti, vincendo un Harvey Award nel 1995 come miglior serie straniera; appartiene tecnicamente al genere “girls with guns” di cui, lo ammetto, fino alla stesura di questo articolo non sapevo nemmeno dell’esistenza. La storia, che in qualche modo sembra un preludio ad anime come Black Lagoon, parla di due ragazze appena diciannovenni, Irene “Rally” Vincent e May Hopkins, che lavorano come armaiole in un negozio di Chicago, chiamato appunto Gunsmith Cats: tuttavia, le due hanno un hobby molto particolare: girando a bordo della Ford Shelby Mustang del 1967 di Irene armate fino ai denti, vagano per la città aiutando la polizia locale lavorando come cacciatrici di taglie, e in questo OVA si ritroveranno, per via di un lavoro accettato inconsapevolmente, in una cospirazione molto più grossa di loro. Laddove Irene è un’abile pistolera e pilota, May è invece un’esperta di esplosivi con un passato da sex worker che per buona misura non esce mai senza due o tre granate attaccate alla cintura. La storia dell’OVA è autoconclusiva e quasi del tutto staccata dalle vicende del manga, non riesce a spiegare in modo accurato il background dei personaggi o i loro caratteri oltre le semplici apparenze, ma il suo punto forte è sicuramente l’azione pulp, l’ottima resa grafica e la cura maniacale con cui le armi da fuoco sono rappresentate, per volere stesso di Ken’ichi Sonoda.

Gemme Nascoste: Gunsmith Cats, un anime da recuperare

Il mangaka non ha mai fatto mistero nelle varie interviste concesse negli anni di amare le armi e le automobili, e per questo, durante la realizzazione dell’anime, lui e gli animatori dello studio OLM hanno fatto diversi viaggi a Chicago, per dare una versione più accurata possibile della città americana e poter visitare, fra gli altri posti, anche un poligono di tiro dove hanno potuto sparare con armi vere, cosa decisamente difficile da fare in Giappone per lo stretto controllo sulle armi, facendo un tour anche di un commissariato di polizia. Durante la visione di questo OVA, l’influenza del paese a stelle e strisce si sente prepotentemente: lo stesso autore ha dichiarato di essersi ispirato, per questa saga a fumetti, a film come Il braccio violento della legge ma anche The Blues Brothers. L’azione degenera spesso in caciara degna dei migliori sparatutto, con l’aria più piena di piombo che di ossigeno, e le abilità impossibili di Rally e May che darebbero persino a Revy una bella gatta da pelare. Gli eventi importanti del manga qui vengono solo accennati, non c’è spazio per inserire backstory o troppi momenti di introspezione, preferendo mantenere alta l’adrenalina.

Si tratta comunque di una serie degli anni Novanta, realizzata con un budget non proprio altissimo, dunque graficamente non può competere con le produzioni attuali, ma ha un suo fascino che in qualche modo la rende sempre attuale, come si può vedere dagli screenshot inseriti in questo stesso articolo. Qualche filtro, un po’ di post processing, ed eccovi servito il vibe “90’s aesthetic” che tanto piace (nostalgia o semplice moda?) in questo momento storico. L’animazione, completamente tradizionale e piuttosto “grezza” nel modo giusto, ci restituisce bene le passioni e la visione del mangaka originale, concentrato più sulla realizzazione di armi e di veicoli piuttosto che dei personaggi umani. Anche il cast, seppure ridotto, può vantare alcuni nomi di spicco, per esempio Rally è doppiata da Michiko Neya, voce di Riza Hawkeye in Fullmetal Alchemist. Infine, una piccola chicca: alcune tracce della colonna sonora di questo OVA, come la opening e l’ending, sono state composte da Peter Erskine, leggendario batterista dei Weather Report.

Gemme Nascoste: Gunsmith Cats, un anime da recuperare

Purtroppo, le chance di vedere un sequel o un possibile revival di questa proprietà intellettuale sono molto basse: l’autore ha messo in pausa la serie originale nel 1997 per dedicarsi al suo altro grande progetto manga, Cannon God Exaxxion, pubblicato dal 1997 al 2004. Dopo la sua fine, Ken’ichi Sonoda ha iniziato a scrivere il sequel di Gunsmith Cats, intitolato Gunsmith Cats BURST, dal 2004 al 2008. Da allora, purtroppo, a parte una breve serie manga intitolata Bullet the Wizard, l’autore è completamente fermo e anzi, non lavora nemmeno più come mangaka. Dopo la dipartita del padre, ha iniziato a dirigere la pasticceria “Sonoda-ya” a Kumamoto, appartenuta alla famiglia per ben 19 generazioni, essendo aperta da più di 500 anni, e fino a pochi decenni fa, l’unica pasticceria in tutto il Giappone autorizzata a produrre e vendere il dolcetto tipico chosen ame. Tralasciando le vicessitudini dell’autore, e tornando all’argomento principale, ovvero questo gran bel OVA, lo annoveriamo di diritto nella lista delle gemme nascoste da recuperare assolutamente, un anime che dura a malapena un’ora e mezza, da guardare a “cervello spento” godendosi delle belle ragazze che vanno in giro a fare casino con delle armi alte due volte loro.

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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