Avviata una class action nei confronti di un’azienda di valutazione giochi

Class action nei confronti di un'azienda di valutazione giochi

Nel mondo del collezionismo, che siano carte, fumetti, videogames o altro ancora, in tantissimi oggi come oggi inviano i propri “beni” a compagnie addette alla valutazione, che dopo un attento esame sigillano l’oggetto all’interno di un case trasparente che ne tesimonia la qualità attraverso varie informazioni. Negli USA è una pratica che va per la maggiore, tanto che esistono diverse compagnie che offrono questo servizio, e una di queste è da poco finita al centro di una class action.

Tre clienti hanno infatti intentato causa a Wata Games, colpevole non solo di tenersi i beni per troppo tempo prima di restituirli valutati ai rispettivi proprietari, ma è anche stata accusata di aver gonfiato di proposito il valore di alcuni videogiochi.

Come funziona? Attraverso questo servizio, i proprietari inviano i loro giochi a Wata per determinare quanto siano tenuti bene e rari. Per accelerare il processo la compagnia chiede un piccolo extra, più una commissione del 2% sui giochi del valore di oltre 2.500$. A quanto pare a Wata è bastato quindi esaltare il mercato dei giochi retro per assicurarsi quella percentuale extra, in più senza neanche restituire i giochi nei tempi promessi.

Nonostante i tempi di attesa si siano ovviamente allungati per la pandemia da COVID-19, quelli di Wata sembrano davvero TROPPO lunghi. Molti utenti riportano fino a 150 giorni, mentre un cliente, prove alla mano, ha mostrato la sua terribile esperienza in cui l’oggetto gli è stato restituito ben 18 mesi dopo.

Ovviamente, come al solito quando entra di mezzo la legge, ci vorranno mesi (se non anni) prima di veder arrivare una decisione. Ma fino a quel momento, è bene tenere di conto dei suddetti problemi e stare molto, molto attenti quando si decide acquistare o far valutare i propri beni.

Se vi interessa saperne di più, Kotaku ha proposto un report molto esaustivo sulla vicenda.

Fonte: Kotaku

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