Digimon Story: Cyber Sleuth – Recensione

Digimon Story: Cyber Sleuth – Recensione

digimon-story-cyber-sleuth-recensione-boxartNella moderna Tokyo un ragazzo chiamato Takumi Aiba venne a conoscenza di un mondo e di alcune realtà che mai avrebbe immaginato poter essere vere. Durante una chat notturna con i suoi amici all’interno di una stanza privata, Takumi e i suoi compagni furono invitati da una misterioso essere chiamato Navit a recarsi in uno dei luoghi più pericolosi dell’intera piattaforma virtuale in cui si trovavano: Kowloon. Ben presto, in seguito al susseguirsi di eventi sempre più inquietanti, il giovane divenne inconsapevolmente un hacker, un esperto del mondo digitale la cui figura era sempre più temuta tra coloro che usufruivano della piattaforma digitale, la quale veniva utilizzata come punto di ritrovo per scambio di opinioni, chat e business. In seguito, dopo aver ottenuto uno strumento conosciuto come Digimon Capture, Takumi incontrò le sue prime entità digitali che abitavano i sobborghi e le zone meno raccomandabili dell’EDEN: i Digimon.

Digimon Story: Cyber Sleuth è un titolo sviluppato da Media.Vision e distribuito dalla nota BANDAI NAMCO Entertainment. Il gioco è il quinto della serie Digimon Story, di cui l’ultimo, Digimon Story: Super Xros Wars, è stato pubblicato esclusivamente sui Nintendo DS giapponesi nel 2011. È inoltre il primo della serie ad essere pubblicato anche su console casalinga, sebbene si parli di un porting da PlayStation Vita a PlayStation 4. Era ormai da diverso tempo che i fan della saga Digimon creavano e firmavano nuove petizioni per convincere BANDAI NAMCO a far approdare in occidente un nuovo titolo dell’ormai quasi dimenticata saga e oggi, dopo ormai nove anni dall’ultimo gioco ufficiale appartenente alla serie World arrivato in Europa, Digimon World Data Squad, nel fiore della sua benevolenza e affetto nei confronti di tutti coloro che la seguono, il publisher ha deciso di permettere anche a noi occidentali di godere di questo fantastico videogioco. Inizio subito col mettere le mani avanti: sono un amante e fan dei Digimon sin da quando ero bambino. I Digimon sono stati la mia infanzia molto più di quanto lo siano stati i Pokémon, e oggi aver la possibilità di recensire un ricordo che ha caratterizzato un’intera fase della mia vita mi riempie di gioia. Spero davvero di riuscire ad essere il più oggettivo possibile e, soprattutto, spero di essere in grado di esplicarvi al meglio tutte le sfaccettature e caratteristiche che il gioco ha in serbo per noi giocatori. Ma ora basta dilungarci su faccende secondarie: è tempo di avventurarci nel Digital World!

  • Titolo: Digimon Story: Cyber Sleuth
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation Vita
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1-2 (multiplayer online su PS4 e ad-hoc su PS Vita)
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Media.Vision
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 5 febbraio 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: missioni aggiuntive
  • Note: Digimon, costumi e oggetti aggiuntivi come bonus prenotazione

Come già menzionato nell’introduzione, Cyber Sleuth è ambientato nell’odierna Tokyo in una sua versione leggermente più futuristica. Il titolo presuppone infatti che in questa città sia stato sviluppato un particolare software chiamato EDEN, che permette a tutti i suoi utenti di entrare in contatto e comunicare tra loro. Cos’ha di particolare questa piattaforma? Semplice, la possibilità di relazionarsi con altri sfruttando degli avatar che ci permettono di entrare fisicamente all’interno di questo mondo digitale. Se ciò non bastasse, un’ulteriore chicca su cui sono più che felice che Media.Vision abbia prestato attenzione, è il fatto che sia stato sottolineato che nell’EDEN vige l’obbligo di utilizzare un avatar con le sembianze della persona reale che lo controlla, per evitare così la possibilità che qualcuno possa commettere crimini o cospirare contro elementi governativi. Sarà una frivolezza, ma ai miei occhi è stata ben più che apprezzata. All’inizio del gioco ci verrà data la possibilità di scegliere se avventurarci nel mondo di Digimon Story: Cyber Sleuth con un personaggio maschile oppure femminile: i nomi dei due protagonisti sono rispettivamente Takumi Aiba e Ami Aiba, ma in entrambi i casi avremo comunque la possibilità di modificarlo a nostro piacimento. In seguito al susseguirsi di eventi alquanto bizzarri, il nostro protagonista, insieme ai suoi amici Nokia e Arata, diventerà un hacker, e grazie all’ottenimento di un particolare strumento chiamato Digimon Capture avrà la capacità di “Catturare” delle strane entità digitali conosciute come Digimon che, agli occhi dei molti, sono programmi che causano i malfunzionamenti all’interno del mondo virtuale. Ben presto ci verrà posta una scelta, secondo la quale dovremo selezionare uno dei tre starter Digimon iniziali: Terriermon, Palmon oppure Haguromon. Dopo che avremo deciso quale di questi tre mostri digitali ci accompagnerà nella nostra avventura, potremo finalmente avventurarci all’interno del Digital World; da lì a breve verremo attaccati da una strana entità virtuale, sulla quale i colpi dei nostri Digimon non sortiranno alcun effetto. Una volta concluso il combattimento con quell’insolito mostro digitale, che ci verrà indicato col nome di Eater, ne verremo sopraffatti, tantoché il corpo del nostro protagonista cadrà in coma e la sua mente digitale ne verrà separata, dandogli la possibilità di continuare a operare nonostante il suo fisico non risponda più. Verremo reclutati come assistente detective da una provocante donzella chiamata Kyoko, la quale è convinta che il creatore della piattaforma EDEN, noto come Kamishiro, sia coinvolto nella sempre più importante minaccia della sindrome dell’EDEN, a causa della quale coloro che trascorrono troppo tempo sulla piattaforma online rischiano di andare in coma senza più svegliarsi.

Digi-Farming: alla ricerca della combinazione perfetta

Il gameplay del titolo è forse uno dei più saldi e soddisfacenti di tutti i titoli Digimon pubblicati sino ad ora. Parliamo di un JRPG in cui, ritrovandoci a esplorare numerosi dungeon, dovremo affrontare gli immancabili scontri casuali: tali battaglie sono fondamentalmente a turni e a lato dello schermo potremo vedere secondo quale ordine attaccheranno i nostri Digimon e quelli avversari; tuttavia, tale sequenza sarà dettata dalla velocità dei mostri digitali partecipanti alla battaglia. Durante i combattimenti avremo la possibilità di compiere diverse azioni, ognuna delle quali ci permetterà di porci in una posizione di vantaggio o svantaggio rispetto al nemico. Ogni Digimon sarà caratterizzato da un tipo, ognuno dei quali ha la sua specifica debolezza e punto di forza: Virus, Data, Vaccine e Neutro. Esattamente come avviene in Pokémon, anche qui abbiamo profili avvantaggiati e svantaggiati rispetto ad altri, ovvero: Virus è in vantaggio rispetto a Data; Data è in vantaggio rispetto a Vaccine; Vaccine è in vantaggio rispetto a Virus. Per quanto concerne invece il tipo Neutro, esso non soffre di alcuna debolezza ma nemmeno di alcun punto di forza.

Nel caso in cui attaccheremo un nemico il cui tipo è in svantaggio rispetto al nostro, potremo arrecargli una quantità doppia di danni. Viceversa, nel caso in cui saremo noi ad essere in una posizione svantaggiata i nostri danni saranno ridotti del 50%. Tuttavia, questo non è l’unico fattore a cui bisogna prestare attenzione; ogni Digimon, infatti, sarà caratterizzato anche da un attributo, il quale è identificato dal colore dell’icona che ne mostra il tipo. Per quanto riguarda gli attributi parliamo sostanzialmente degli elementi classici, quali il fuoco, l’acqua, la terra o l’elettricità. Ognuno di questi porta con sé alcuni benefici e, a seconda del Digimon che ci ritroveremo ad affrontare, se attaccheremo con una skill elementale potremo sfruttare la debolezza data dal suo attributo. Quindi, in conclusione, le cose su cui dovremo porre maggiore attenzione durante i combattimenti saranno i tipi e gli attributi dei nostri Digimon e di quelli avversari. Nel caso in cui riuscissimo a combinarne di avvantaggiati rispetto a quelli di un altro Digimon, avremo la possibilità di arrecare dei danni aggiuntivi fino al 200%. Durante la battaglia avremo la possibilità di selezionare diversi comandi di input, come l’attacco base, le skill, la guardia e gli oggetti. Oltre a questi, ci verrà data la possibilità di cambiare i Digimon in campo, di fuggire dal combattimento oppure, premendo il tasto Options/Start, di attivare il combattimento automatico grazie al quale l’intelligenza artificiale selezionerà automaticamente le mosse da compiere ai nostri mostri digitali. All’inizio di ogni battaglia, inoltre, i Digimon avversari presenti sul campo verranno scansionati, facendo salire una percentuale che parte dallo 0% fino al 200%. Una volta che la percentuale sarà arrivata ad un valore pari a 100, avremo la possibilità di convertire i dati ottenuti in una entità fisica, il che consiste, sostanzialmente, nel creare il Digimon scansionato. Quindi per quale motivo scannerizzare un Digimon a una percentuale pari a 100 piuttosto che ad una del 200%? Per il semplice fatto che, se aspetteremo fino al 200%, il Digimon creato avrà delle statistiche notevolmente migliori rispetto a quelle dello stesso Digimon creato con una quantità di dati pari a 100. Il numero di Digimon che potremo portare con noi, inoltre, sarà dettato dalla quantità di memoria che essi occupano. Infatti, nel nostro inventario, avremo uno spazio prefissato oltre il quale non potremo eccedere.; tale spazio potrà essere aumentato tramite i Memory-Up, i quali incrementeranno di volta in volta la memoria disponibile all’utilizzo. Tutti quei Digimon che non potremo portare con noi verranno depositati alla Digi-Bank oppure potremo spostarli all’interno della Digi-Farm, all’interno della quale potranno allenarsi autonomamente, salire di livello e incrementare le proprie statistiche.

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Ogni Digimon possiede una gran quantità di linee evolutive diverse, ognuna delle quali richiede condizioni e statistiche differenti per l’evoluzione. Molto spesso non avremo la possibilità di ottenere una determinata digievoluzione a causa di statistiche che non potremo raggiungere, dato che ogni Digimon ha un livello massimo a cui può arrivare. Tale livello, tuttavia, potrà essere aumentato de-digievolvendo il Digimon in questione e, successivamente, facendolo nuovamente evolvere. Tutto ciò porterà a diverse ore di farming in cui dovremo salire di livello, evolvere i nostri mostri digitali, de-digievolverli, salire nuovamente di livello e così via. Se vorremo ottenere il Digimon “perfetto” non saranno poche le ore che dovremo spendere sul titolo e ancora oggi, con tantissime ore di gioco alle spalle, non sono ancora riuscito a raggiungere tale risultato.

Per quanto il farming possa sembrare una meccanica alquanto noiosa, in questo Digimon Story: Cyber Sleuth è stata introdotta con cognizione di causa, poiché grazie all’enormità di linee evolutive differenti, avremo anche la possibilità di godere di Digimon a noi sconosciuti nel mentre che cercheremo di ottenere quello da noi voluto. Sinceramente ho amato e sto amando questa componente del titolo e la soddisfazione provocata dall’ottenimento di un Digimon tanto agognato non ha limiti. In quanto giocatore dei vari Digimon World e Digimon Story usciti in Giappone e in America su Nintendo DS ero già più che preparato alla presenza di questa meccanica anche in questo recentissimo Digimon Story: Cyber Sleuth e, con tutta sincerità, non posso che essere felice che questa caratteristica che ha così tanto identificato i vecchi titoli sia presente anche in questo nuovissimo capitolo della saga. Quindi, in conclusione, sotto il punto di vista del gameplay, abbiamo tra le mani un gioco che non ha molte pretese, ma che porta con sé una gran varietà di scelta e soprattutto di impegno. Sicuramente se non avete voglia di cimentarvi in giochi troppo legati alle meccaniche di farming e grinding questo titolo non fa per voi ma, d’altra parte, è in grado di regalare non pochi momenti di puro divertimento e soddisfazione.

Una Tokyo in bassa risoluzione

Dal punto di vista tecnico però il gioco non eccelle sotto tutti gli aspetti. Da una parte abbiamo infatti dei modelli poligonali realizzati alla perfezione e di buonissima fattura, dall’altra invece abbiamo delle texture che farebbero rabbrividire chiunque, Digimon compresi. Questo singolo elemento, se parlassimo esclusivamente della versione PS Vita, non mi stupirebbe più di tanto, ma dato che la prova del titolo è stata effettuata su PlayStation 4 ho storto il naso non poco. Confrontando le due versioni, le migliorie della console casalinga sono davvero poche, tantoché anche su di essa i frame a volte risultano essere instabili. Eravamo già a conoscenza che la versione PlayStation 4 non era altro che un mero porting da quella handheld, ma in quanto fan e, soprattutto, in quanto giocatore mi sarei aspettato qualcosa di più. Tuttavia, c’è da sottolineare il fatto che le texture in questione non sono mai quelle di edifici e/o personaggi, bensì quelle di cartelloni pubblicitari o riviste presenti nel titolo. Per tutto il resto, sia dal punto di vista visivo che sonoro il gioco è godibilissimo. Lo stile dei personaggi è pressoché perfetto, la realizzazione di Tokyo e dei quartieri quali, ad esempio, Shibuya, Akihabara e la stazione di Shinjuku sono egregi e la soundtrack è davvero molto calzante e variegata. Quindi, in sostanza, parliamo di un gioco davvero molto ben realizzato, se non fosse per quella piccola caduta di stile riguardante le texture degli elementi secondari.

Oh, Akihabara. Poterti visitare ogni giorno è un piacere.

Oh, Akihabara. Poterti visitare ogni giorno è un piacere.

Facciamo i server uniti, dicevano… Sarà un’ottima scelta, dicevano

Parlando in termini di comparto multiplayer, avremo la possibilità di affrontare online altri giocatori attraverso il Colosseo. Una volta al suo interno, il matchmaking ci assocerà a un altro Tamer contro il quale dovremo far combattere i nostri Digimon in scontri all’ultimo sangue. Una nota positiva di questa componente è data dal fatto che, prima di dare il via alla battaglia, sarà possibile vedere i Digimon principali dell’avversario, cosi che ci si possa fare un’idea del suo livello e della sua abilità. Ed è proprio in questo punto che arrivano i problemi. Infatti BANDAI NAMCO ha deciso di permettere le battaglie online fra i giocatori di tutti i paesi del mondo e, quindi, anche del Giappone. Ciò implica che, dato che i nostri compagni giapponesi possiedono il gioco dal marzo del 2015, nel caso in cui verremmo associati a uno di loro il tutto si concluderà con un “Va beh, meglio evitare” e vi assicuro che non sono stati pochi i casi in cui mi sono ritrovato a pronunciare questa frase. Tuttavia, per bene della recensione, ho deciso comunque di testare la componente online per monitorarne il funzionamento e la presenza di lag e simili e devo dire che, almeno per la mia esperienza personale, non ho trovato troppi problemi, se non qualche rallentamento sporadico. I combattimenti in rete sono davvero molto emozionanti e il confronto fra Tamer è tanto difficoltoso quanto gratificante. Sicuramente, se siete amanti delle modalità competitive e dei duelli online, sono sicuro che il Colosseo di Digimon Story: Cyber Sleuth vi darà non poche soddisfazioni.

A chi consigliamo Digimon Story: Cyber Sleuth?

Vorrei consigliare questo nuovo videogioco a tema Digimon principalmente a tutti coloro che amano ed apprezzano i famosi mostri digitali. Dopo tutti questi anni di assenza di rivali per il brand Pokémon, spero sinceramente che questo Cyber Sleuth riesca a far parlare di sé. È un gioco che vale molto e grazie alle sue componenti di farming studiate e non implementate solo per far perdere tempo ai giocatori risulta essere molto divertente, complesso e al contempo gratificante. Sono sicuro che se qualcuno di voi ha giocato e apprezzato i precedenti Digimon pubblicati su Nintendo DS apprezzerà ancor di più questo nuovo Digimon Story: Cyber Sleuth, parola del Tamer Shin!

  • Storia complessa e matura
  • Grafica ben realizzata, in puro stile anime
  • Colonna sonora di buona fattura e mai monotona
  • Farming implementato con cognizione di causa
  • La digievoluzione porta con sé una buona quantità di soddisfazioni
  • Il doppiaggio in lingua originale
  • Le battaglie online sono davvero gratificanti…

  • … Ma la scelta dei server uniti è discutibile
  • Texture non sempre eccellenti
  • Solo in digitale su PS Vita
Digimon Story: Cyber Sleuth
4.6

Avventure, digievoluzioni e ricordi: la ricetta del JRPG che tutti noi stavamo aspettando

Ho amato alla follia questo Digimon Story: Cyber Sleuth e per quanto io abbia giocato a pressoché tutti i titoli appartenenti al brand, non posso che considerare quest’ultimo regalo di BANDAI NAMCO come uno dei titoli migliori della serie. Nonostante la grande quantità di attività portate a termine il gioco non riesce a farmi spostare gli occhi dallo schermo, vuoi per la complessità e bellezza del gameplay oppure per i ricordi e l’affetto che provo per i famosi mostri digitali. Se siete alla ricerca di un gioco in grado di competere con Pokémon e che riesca a darvi soddisfazioni portate dal vostro impegno e dedizione sul titolo, vi assicuro che questo Digimon Story: Cyber Sleuth è quello che fa per voi. Era dai tempi di Digimon Story: Super Xros Wars che non toccavo un capitolo della saga e vi assicuro che giocare un gioco in giapponese porta con sé non poche difficoltà, specie se non si conosce la lingua. Ma nonostante ciò ho voluto godere dei miei mostri digitali preferiti anche se vi era questo limite e ora che tale barriera è stata spezzata sono tornato a sognare e a ricordare insieme ai miei tanto amati Agumon e Gabumon.

Videogiocatore da molto, forse troppo tempo. Amante di tutto ciò che è giapponese, compresi i JRPG e il sushi... Soprattutto il sushi.