Gaist Crusher God – Recensione

Rekka, Hayato, Kurama, Shiren e Izuna tornano in azione per mettere fine a una nuova e pericolosa minaccia. Tutto questo è Gaist Crusher God!

Gaist Crusher God – Recensione

Gaist Crusher God – RecensionePoco tempo dopo gli avvenimenti narrati nel primo Gaist Crusher, una nuova minaccia che porta il nome di God Gaists, versioni ancora più potenti delle creature precedentemente affrontate, si staglia sull’intero mondo. Queste sono comandati da Hino Kaguchi, che ha come scopo principale quello di migliorare il mondo spazzando via l’intera razza umana, in quanto considerata impura. Per fermare questa strage preannunciata, Rekka, Hayato, Kurama, Shiren e Izuna dovranno scendere nuovamente in campo e mettere fine alla minaccia utilizzando tutte le loro forze.

Sviluppato da CAPCOM e Treasure, Gaist Crusher fa parte di quella enorme cerchia di titoli che, purtroppo, non sono mai riusciti a sfondare la barriera nipponica e giungere nel nostro territorio. Oltre a contare all’attivo due giochi, entrambi su Nintendo 3DS, la serie è stata affiancata anche da una trasposizione animata e una versione a fumetti.

  • Titolo: Gaist Crusher God
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: Action game
  • Giocatori: 1-4 (multiplayer online e locale)
  • Software house: CAPCOM
  • Sviluppatore: Treasure Co. Ltd
  • Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 settembre 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Aggiornamenti di gioco gratuiti con collaborazioni provenienti da Monster Hunter e Sengoku BASARA
  • Note: disponibile un pack speciale con cover per Nintendo 3DS e Gaimetal da utilizzare in-game

Da quando è stato annunciato il primo titolo della serie, nel lontano 2013, questa nuova IP di CAPCOM mi ha sempre incuriosito, e ho sempre portato con me durante tutto questo tempo la voglia di provarlo… e finalmente ci sono riuscito! Anche perché se avessi aspettato un’eventuale release occidentale, mi sarei sicuramente portato questa mia voglia fin dentro la tomba.

Gaist On!

Come gran parte degli action game presenti sul mercato, anche Gaist Crusher God presenta come modalità principale la classica story mode, dove vivremo in prima persona le avventure dei Gaist Crushers alle prese con questa nuova minaccia. Sebbene la narrazione presente è per il 90% affidata ad artwork dei personaggi, nel modo più classico possibile, spesso e volentieri queste vengono intervallate da apprezzatissimi spezzoni ripresi dalla serie animata. Dopo esserci immersi nel gioco e aver affrontate alcuni primi capitoli adibiti a tutorial, inizieremo a prendere confidenza con alcune delle feature decisamente più importanti del gioco: gli elementi nemici e il Customize Menu.

Durante la selezione dei vari capitoli da affrontare, il gioco ci comunicherà quali tipi di mostri troveremo all’interno di quella precisa missione, e sarà quindi nostra premura prepararci al meglio prima di partire. Essenzialmente, in Gaist Crusher esiste un cerchio degli elementi, quasi come uno di quelli che si trovano nei free-to-play, che sarà necessario tenere sott’occhio in quanto ci renderà la vita meno complicata per tantissime cose; in questo cerchio degli attributi, infatti, ciascuno di questi viene rappresentato in modo da essere più forte di un’altro, ma debole all’elemento precedente. Gli attributi sono i seguenti: Fuoco > Acqua > Terra > Tuono > Vento > tornando nuovamente a Fuoco e chiudendo così il cerchio. A questo punto starà a noi, con un pizzico di tattica, vedere quali tipologie di creature troveremo in ciascuna missione, ed equipaggiare di conseguenza il nostro personaggio con l’elemento consono.

Nel Customize Menu ci verranno invece mostrate tutte le personalizzazioni possibili che potremo apportare, dove non solo ci sarà possibile cambiare personaggio tra uno dei Gaist Crushers giocabili, a patto di averli sbloccati ovviamente, ma anche intercambiare i Gaimetal in nostro possesso, aumentarli di livello utilizzando monete di gioco, modificare il moveset del combattente selezionato, ed effettuare un breve allenamento di prova per capire se le varie modifiche apportate sono di nostro gradimento. Decisamente una manna dal cielo, nonché feature utilissima che gran un buon 90% dei giocnhi di questa tipologia necessiterebbe. Voglio dire, è sempre apprezabile poter provare prima l’abbinamento tra armi, mosse ed equipaggiamento, invece che scendere sul campo di battaglia come va va, e affidarci alla sorte.

Il gioco offre anche una speciale funzione che però avrà una relativa importanza se non siamo in possesso dell’apposito pack contenente accessori aggiuntivi. In questo pack è possibile trovare una sorta di cover da attaccare al 3DS, dalle fattezze identiche ai dispositivi utilizzati dai personaggi della serie per trasformarsi, in cui potremo agganciare e intercambiare i vari Gaimetal (venduti in Giappone ovviamente) che verranno riconosciute dalla console, offrendoci così nuovi equipaggiamenti. Un progetto crossmediatico decisamente interessante, ma di cui è bene far scorta prima in caso si decida di recuperarlo. Dal momento che non viviamo in Giappone, potrà volerci un po’ di attesa da quando avremo bisogno e acquisteremo su internet uno di questi gadget, a quando questo ci arriverà effettivamente a casa e lo potremo finalmente utilizzare.

Rekkasus Fantasy

Il gameplay offerto dal gioco, invece, non potrebbe essere più semplice e intuitivo di così; una volta selezionata la missione e aver personalizzato i vari aspetti dell’equipaggiamento, verremo immediatamente gettati nel vivo dell’azione, pronti ad affrontare i mostri che risiedono nei tantissimi campi di battaglia. Ciascuno dei suddetti scenari sarà costituito da zone, normalmente da tre a cinque, dove tutto quello che dovremo fare sarà sconfiggere tutte le creature presenti e avanzare nella zona successiva, rappresentata da un fascio di luce blu. Sebbene il titolo offra ben tre tasti di attacco per creare combinazioni diverse e sempre più potenti, non ne offrirà neanche uno per pararsi in modo decente o, più semplicemente, per saltare. Il tasto B della console avrà però il compito di offrire una pseudo-soluzione alla difesa, ma niente di fondamentalmente essenziale; trattandosi infatti di una soluzione che utilizza energia, basterà utilizzarlo per quattro volte di seguito, magari per provare a difendersi da un eventuale rush nemico, per prosciugare completamente l’apposita barra. Fortunatamente però, basterà un po’ di astuzia e riflessi pronti per cercare di non farci colpire in questi momenti, e attendere il breve lasso di tempo in cui l’energia si sarà nuovamente accumulata e potremo usare nuovamente il tutto.

I tasti dorsali invece avranno compiti diversi tra loro, e no, sfortunatamente nessuno di questi riguarderà lo spostamento della telecamera di gioco; con la pressione del tasto L ci sarà possibile agganciare come bersaglio uno dei nemici presenti nello stage, con la possibilità di cambiare quello sotto tiro utilizzando la croce direzionale della console, mentre a R sarà affidato l’arduo compito di cambiare forma del nostro Gaimetal. Le trasformazioni saranno che questi saranno in grado di effettuare sono:

  • Mail Form – Forma base con cui inizieremo ciascuna delle missioni. Il Gaimetal scelto diventerà in tutto e per tutto la nostra armatura, offrendoci così un bilanciamento tra attacco e difesa.
  • Weapon Form – Facendo cambiare forma al nostro Gaimetal, questo diventerà una gigantesca arma. Ciascuno avrà la sua trasformazione personalizzata; alcuni diventeranno spade, lance, armi da fuoco, martelli o falci, oviamente a seconda di quale avremo equipaggiato. Sacrificando l’armatura offerta dalla Mail Form in favore di quest’arma gigante, avremo sì un notevole aumento dell’attacco, ma la difesa scenderà drasticamente, facendoci accusare in modo decisamente più netto ogni danno subito. Come detto in precedenza, anche in questo caso saranno necessari buoni riflessi e una buona visione di gioco, in modo da capire quando il nemico attaccherà, per correre immediatamente ai ripari, e quando invece ci sarà possibile attaccare, e soprattutto quanto attaccare prima che questo effettui la sua contromossa.

Ad accompagnare le due forme principali dei vari Gaimetal, ciascuno dei personaggi avrà a disposizione anche due supermosse da poter utilizzare durante le battaglie. Questi saranno utilizzabili mediante la pressione dell’apposita icona situata nello schermo touch della console, non appena gli appositi indicatori saranno riempiti e saranno resi utilizzabili. Gli attacchi in questione si suddividono in due:

  • Mosse speciali – Il classico attacco speciale, nulla di più e nulla di meno. Questo cambierà a seconda se lo si usa in Mail o in Weapon form. L’attacco utilizzato in Mail Form rispecchierà gli attributi e gli elementi del personaggi, mentre se utilizzato in Weapon form rispecchierà quelli del Gaimetal.
  • Extreeme Form – Questa forma invece ci farà trasformare in tutto e per tutto nel Gaist che ci ha droppato il Gaimetal. Cosa vuol dire? Che diventeremo dei mostri giganti, combattendo alla pari contro i boss di fine livello, sia a livello di forza che di dimensioni. Si tratta ovviamente di una trasformazione a tempo, e una volta terminata ritorneremo nella forma umana. Si tratta infatti di una funzione decisamente interessante, ma da utilizzare principalmente nei momenti drastici o quando avremo la sicurezza di concludere con successo ciascuna missione; può davvero essere il nostro asso nella manica.

Monster Crusher

Quasi a fine di ciascuna missione, vale a dire nell’ultima zona dei vari scenarii di gioco, dovremo quasi sempre affrontare uno dei temibilissimi e giganteschi Gaist boss, gli appena citati enormi mostri che richiederanno l’utilizzo di qualsiasi attacco e tecnica abbiamo a disposizione. Sconfiggere queste creature non sarà proprio una passeggiata, e dovremo sudarci sopra un pochetto, quantomeno all’inizio; non avendo a disposizione una vera e propria parata, a volte saremo costretti a soffermarci e studiare un minimo il pattern di attacchi del nemico e utilizzare la barriera/schivata nei momenti più critici.

Dopo aver battuto uno dei tantissimi boss di fine livello, vedremo apparire su schermo la frase Crash Chance, accompagnata da un’enorme sfera. Tutto quello che dovremo fare in questo caso è iniziare ad attaccarla senza sosta, fin quando questa verrà distrutta ed esploderà. Così facendo, otterremo un nuovo Gaimetal da aggiungere alla nostra collezione. I Gaimetal offerti da questo titolo sono tanti, forse anche troppi, cosa che non guasta mai considerando la possibilità che questi offrono ai giocatori per trovare le proprie combinazioni preferite da utilizzare. Va però detto che, sebbene il tanto sia sempre ben accetto, spesso e volentieri il troppo fa sì che l’insieme sia poco sviluppato generalmente, e quindi invece che offrirne pochi e con attacchi unici, arrivati a un determinato punto della collezione di Gaimetal inizieremo ad accorgerci che gli attacchi caratteristici da questi offerti sono gli stessi presentati anche da altri, ma magari di elemento diverso. Niente di così grave eh, però ce ne saranno tanti che alla fin fine non prenderemo proprio in considerazione durante il gameplay o che magari ci passeranno anche senza che ce ne accorgiamo.

Cosa decisamente apprezzabile del titolo è anche che, al di là dei tanti Gaimetal offerti dal gioco, alcuni speciali arriveranno tramite aggiornamento, e saranno dedicati ad altre serie di casa CAPCOM o varie collaborazioni stipulate dalla compagnia. Selezionando una delle missioni alternative messe a disposizione, sarà possibile ritrovarsi infatti ad affrontare alcuni mostri provenienti da Monster Hunter, o altri che richiamano alcune delle caratteristiche dei personaggi di Sengoku BASARA, e sconfiggendoli ci faranno ottenere degli speciali Gaimetal in grado di offrirci un look che rispecchi quella precisa colalborazione.

Gaist Crusher God offre ai giocatori anche una modalità multiplayer sia online che in locale, con cui potersi divertire con gli amici o con altri giocatori casuali trovata in rete tramite matchmaking, dove sarà possibile affrontare svariate missioni in collaborazione, o in più dirette sfide PvP.

Ex Dreamer

Dal lato grafico il titolo non sembra dare il massimo delle sue potenzialità, rimanendo praticamente identico al suo predecessore, sebbene l’abbia comunque apprezzato in quanto si presta comunque bene alla console a cui è stato destinato. Una delle poche pecche proviene, sfortunatamente, dal lato della telecamera, dal momento che si poteva fare decisamente qualcosa per la visuale impossibile da spostare se non mediante il touchscreen della console. Davvero scomodo, dal momento che se con una mano saremo impegnati a muoverci e con l’altra ad attaccare, necessiteremo di un terzo arto per poter spostare come cristo comanda la visuale. Il comparto sonoro di Gaist Crusher God è apprezzabile, ma non proprio entusiasmante. Visto che si tratta di battaglie contro mostri giganti e simili, mi sarei aspettato qualcosa di decisamente più epico, di più enfatizzante, ma alla fin fine non è proprio tutto da buttare, e ci si può anche fare l’orecchio e non farci più caso dopo poco. Peccato, perché è un’occasione sprecata per creare qualcosa che infondesse una carica estrema, quantomeno nelle boss battle.

A chi consigliamo Gaist Crusher God?

E siamo giunti al momento più complicato di tutta la recensione; a chi consigliare Gaist Crusher God? Eh.. bel casino. Se di norma i titoli in lingua nipponica esclusivamente import li consiglio a una particolare cerchia di persone, composta principalmente da chi conosca il giapponese, i fan sfegatati della serie da cui e tratto, e tutti coloro infatuati dal gioco al punto di desiderarlo carnalmente, stavolta la questione è decisamente più complicata. Grazie alla politica del cazzo messa in atto da Nintendo su questa console, ovvero il region lock, sono obbligato a restringere la categoria delle persone a cui lo consiglio. Se avete apprezzato la serie animata tratta dal gioco, e magari cercate un buon action game senza tante pretese anche se import, essendo quindi disposti a perdervi la storia (che potrebbe anche non fregarvene, se avete seguito la serie) e soprattutto siete tra quel gruppo di digiprescelti in possesso di una console nipponica, allora potete tranquillamente prendere in considerazione l’acquisto, se quando letto nel corso della recensione è stato di vostro gradimento. Se non possiedete nessuno dei requisiti appena citati, siete proprio tagliati fuori a prescindere.

  • Divertente mix tra action e hunting game
  • Buonissimo senso di sfida, anche se a lungo andare
  • Tante belle trasformazioni tra cui scegliere e altrettanto intriganti collaborazioni

  • I testi solo in giapponese e il region lock della console lo rendono un titolo a pubblico fin troppo limitato
  • Troppi Gaimetal però fanno sì che siano poco sviluppati e offrano pressappoco gli stessi attacchi
  • Telecamera snervante
Gaist Crusher God
3.7

Un’ardua battaglia per CAPCOM e i Gaist Crushers

Nonostante si sia deciso di tenerlo confinato solo in Giappone, e il region lock di Nintendo non migliori di certo la situazione, Gaist Crusher God è il classico gioco che, tutto sommato, diverte a lungo andare. L’elevata velocità nell’acquisizione delle troppe forme alternative riesce a farne passare alcune inosservate agli utenti, che magari potrebbero perdersi quel preciso Gaimetal in grado di metterli a proprio agio nelle innumerevoli battaglie offerte, e non posso negare che qualche altro piccolo difettuccio di sviluppo ha un po’ fatto diminuire l’hype generale che provavo per questo titolo. Non posso e non voglio di certo negare che si tratta sicuramente di un titolo molto divertente e davvero coinvolgente.. almeno fino a quando non lo si ragequitta (momentaneamente eh, lo sto dicendo in modo ironico) perché le boss battle, a lungo andare, iniziano a farsi decisamente ardue. Gaist Crusher è un titolo che, in tutto e per tutto, poteva anche essere continuato senza problemi da CAPCOM non solo su 3DS, ma sarebbe tranquillamente potuto uscire sulla vecchia Wii U, dove i vari gadget avrebbero potuto sfruttare il lettore NFC della console, o perché no, anche sull’attuale Nintendo Switch, offerondo le già consolidate moldalità multiplayer presenti anche in questo secondo titolo. Peccato solo che, come tante altre serie della compagnia, si sia preferito lasciarla nel morire piuttosto che continuarla, pensando all’ovvia correzione di eventuali difetti e migliorie varie delle meccaniche principali.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.