THE LEGEND of LEGACY – Recensione

THE LEGEND of LEGACY – Recensione

the-legend-of-legacy-recensione-boxartMolti avventurieri ne hanno sfidato il fato e non hanno più fatto ritorno: Avalon, la leggendaria isola che si è destata dal suo eterno torpore e della quale nessuno conosce i segreti celati. Un ingresso per il paradiso o una strada per l’inferno? Questa è una storia che si intreccia con gli eredi degli antichi Dei, un mistero a lungo dimenticato.

Eccoci, cari lettori, giunti all’appuntamento con la recensione di THE LEGEND of LEGACY, un RPG “old school”  che segue la scia dei classici giochi di ruolo con fasi di combattimento a turni. Il titolo, realizzato da FuRyu in collaborazione diretta con ATLUS, viene considerato come l’effettivo erede spirituale della serie SaGa, che debuttò nel lontano 1989 sul Game Boy di Nintendo, e arriva sul suolo europeo, purtroppo, a più di un anno di distanza dalla release giapponese, con la sola localizzazione in lingua inglese. Ciononostante il gioco apre positivamente, a parer mio, un lungo e ricco anno per il nostro amato Nintendo 3DS: dopo un 2015 abbastanza scarno di titoli appartenenti al genere, vedrà un 2016 costellato da altrettanti titoli JRPG, i quali sicuramente non necessitano di presentazioni. Detto ciò, andiamo subito ad analizzare tutti gli aspetti di THE LEGEND of LEGACY: vi consiglio di non fremere per arrivare subito in fondo alla pagina e scoprire la validità o meno di questo titolo mediante il voto, poiché avrete modo, leggendo man mano, di apprezzarne ogni singola sfaccettatura.

  • Titolo: THE LEGEND of LEGACY
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: ATLUS, NIS America
  • Sviluppatore: FuRyu, Grezzo
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 5 febbraio 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: Launch Edition disponibile sul NISA Europe Online Store e contenente un box da collezione con artbook e CD con estratti della colonna sonora

Il gioco ha inizio con il racconto della leggendaria Avalon, mistica terra che godeva della benevolenza degli Dei, dove questi ultimi vivevano pacificamente con gli esseri umani, rendendo la civiltà prospera e fulgida. Nel corso dei secoli, però, la leggenda della terra di Avalon è andata smarrendosi nel lungo e interminabile incedere del tempo, divenendo per le nuove generazioni solamente un mito. Questo fino a quando, dieci anni prima dell’inizio della nostra avventura, una strana isola, grande quanto un continente, è emersa dalle acque dei Mari del Nord. Numerosi avventurieri, cacciatori di tesori o semplici avventori hanno così intrapreso spedizioni al fine di esplorare e scoprire i segreti della misteriosa isola, ma solo in pochi sono realmente riusciti nell’ardua impresa, facendo in modo che quest’antica terra venga in seguito battezzata Avalon.

Nella parte più meridionale dell’isola venne fondata Initium, prima colonia umana nonché punto di riferimento per tutti coloro che volevano avventurarsi verso la terra leggendaria, la quale fu scelta come residenza dal Re degli Avventurieri, primo ad aver scoperto l’isola. Sarà proprio qui, in questo piccolo borgo, che i nostri guerrieri potranno far rientro dalle esplorazioni per riposare presso la caratteristica locanda, dove sarà anche possibile salvare la partita o soffermarsi al negozio per acquistare equipaggiamenti ed oggetti. Sarà anche possibile recarsi al porto e noleggiare una barca per lo scambio merci tramite funzione StreetPass. Sarà quindi a Initium che avrà inizio la nostra avventura.

Sette personaggi in cerca del proprio destino

Se avete già avuto modo di leggere la nostra corposa anteprima, saprete già che il gioco ci pone subito di fronte ad un’importantissima scelta: la selezione del nostro alter-ego. Saranno esattamente sette i personaggi che il gioco ci permetterà di scegliere, caratterizzato ciascuno da un proprio background personale, oltre che da statistiche ben distinte tra loro. Avremo quindi la possibilità di iniziare la storia con: Meurs, elementalista e ultimo della sua stirpe, Bianca, graziosa spadaccina affetta da amnesia, Liber, giovane cacciatore di tesori dallo spirito libero, Garnet, cavaliere templare sempre ligia al dovere, Owen, un mercenario dalle abilità impareggiabili, Eloise, una seducente alchimista e Filmia, principe ranocchio erede di un perduto reame.

La scelta del nostro protagonista avrà un’importanza fondamentale e influenzerà la trama stessa del gioco, poiché ruoterà attorno alle vicende personali di ciascuno dei personaggi. La mia decisione è stata di selezionare Meurs, sia perché tendo personalmente a immedesimarmi nei protagonisti dei giochi a cui mi dedico, sia perché è presente nella stragrande maggioranza degli artwork e dei concept di gioco, ma questa possiamo ritenerla soltanto una mia fissazione.

Come nella demo presente sul Nintendo eShop e come già accennatovi nell’anteprima, dopo aver selezionato il nostro alter-ego assisteremo a un filmato introduttivo riguardante le sue origini, per poi ritrovarci, assieme ad altri due compagni, su una carovana partita da Initium. La prima differenza rilevante rispetto alla versione dimostrativa riguarda proprio i personaggi che accompagneranno il nostro protagonista all’inizio del gioco: nella demo, selezionando Owen, assieme a lui nella carrozza torvavamo Garnet e Filmia, mentre assieme a Meurs nuovamente Garnet, ma invece del ranocchio armato di alabarda, la più mite Bianca.

Ciò chiaramente influirà sulle battute iniziali della nostra partita ma, state sereni, gli altri personaggi saranno tranquillamente arruolabili nel corso del gioco: alcuni girovagheranno allegramente per la città, mentre altri potremo incontrarli progredendo nella la storia. Se vorremo invece rivivere la trama da un altro punto di vista, dovremo iniziare nuovamente la nostra avventura scegliendo un eroe o un’eroina diversi. Una volta selezionato il nostro protagonista procederemo seguendo la sua storia e andremo così ad affrontare la nostra prima mappa, le Rovine nella Foresta.

It’s adventure time!

Come vi sentireste se un gruppo di soldati vi desse solo poche nozioni e nulla più sulla zona circostante, per poi lasciarvi a voi stessi nella ricerca di una non meglio specificata meta? Ecco, questa è la sensazione che proverete per i primi minuti di gioco, durante l’esplorazione della foresta. Attenzione però: non è una vera e propria sensazione di smarrimento, tipica magari di un gioco open world. Si tratterà quasi di un tentativo per far vivere in tutto e per tutto un’avventura così com’è, gustando l’esplorazione dell’ignoto e non sapendo dove andare o cosa cercare. Infatti, principalmente su ogni mappa di gioco, ci muoveremo quasi alla cieca.

Per ogni luogo ci verrà consegnata (o potremo acquistare) una rispettiva mappa, rigorosamente incompleta. A noi il compito di completarla il più possibile, sia per poterci meglio destreggiare nelle varie zone che la compongono, sia per trarne profitto: infatti una mappa completa al 100% ci consentirà un premio in denaro non indifferente presso il negozio di Initium.

Durante l’esplorazione non mancheranno i classici combattimenti a turni, fin dal primo scontro, che avrà luogo dopo il nostro arrivo alle rovine: come ci si aspetta da un puro JRPG, la battaglia avverrà una volta che ci imbatteremo nelle avverse creature, che saranno ben visibili sulla mappa e, in alcuni casi, nascoste dietro a elementi del paesaggio per tenderci imboscate. Potremo inoltre imbatterci, anche se raramente, in creature più grandi del normale, come accadrà nelle zone oscure dove troveremo i cosiddetti Titani d’ombra, mostri decisamente più potenti. Inizialmente non sembreranno notare la nostra presenza e ciò ci consentirà di poterli affrontare direttamente (qualora fossimo adeguatamente forti e preparati) o di evitarli, nel caso volessimo risparmiarci la lotta.

Le basi del combattimento

Noteremo subito, una volta iniziato il combattimento, la possibilità di mettere in formazione i nostri guerrieri come segue: Protector, All Attack e Run Away. Vi annuncio sin da subito che la formazione “Protector” sarà di vitale importanza e che per la stragrande maggioranza del gioco potrà salvarci la vita nelle occasioni più critiche: essa infatti permetterà di mettere in difesa il nostro personaggio con il parametro più alto, Garnet nel mio caso, il quale così accuserà i colpi fisici, proteggendo il resto del team. Converrà quindi sfruttarla spesso (dato che inizialmente i mostri infliggeranno molti danni se non opportunamente parati) dando la possibilità agli altri due membri del party di attaccare gli avversari con l’arma equipaggiata, ponendo fine al combattimento o fuggire nel caso sia necessario. Va inoltre specificato che l’andare incontro a una sconfitta farà perdere tutti i progressi raggiunti sino a quel momento, quindi, premuratevi di salvare spesso tornando a Initium o di sfruttare l’opportuna opzione di Salvataggio Rapido presente nel menu di gioco, magari prima di un combattimento impegnativo. Più avanti avremo anche la possibilità di personalizzare le formazioni dei nostri guerrieri come più ci aggrada.

Al termine degli scontri sarà possibile ottenere diverse ricompense, come i classici Oggetti lasciati cadere dai mostri o gli ST, la moneta di gioco. Una particolarità che noterete è l’assenza dei punti esperienza, quindi sarà lecito domandarsi: come possiamo potenziare i nostri personaggi? È presto detto, tramite il loro utilizzo. Mi spiegherò meglio: utilizzando maggiormente un personaggio, facendogli usare una specifica tecnica e posizionandolo in attacco o in difesa, avremo la possibilità di sbloccare un potenziamento: sia esso in Attacco, in Difesa o in Supporto (i tre grandi parametri che contraddistinguono le statistiche), sia nei punti vita (HP), nei punti speciali (SP), come anche nelle tecniche stesse, le quali potranno diventare più potenti o addirittura fare da tramite per ottenerne di nuove ancora più forti, grazie a una modalità chiamata “Awakening“.

Questa sorta di sviluppo dei personaggi è però, a parer mio, la prima nota dolente del gioco: non avendo ben chiaro come possano potenziarsi, i nostri comprimari tenderanno a svilupparsi in maniera totalmente casuale senza dare a noi giocatori alcuna possibilità di controllo, che siano parametri o tecniche. Un esempio che chiarirà meglio la faccenda è il seguente: durante un combattimento con un nemico più potente del solito, i miei personaggi hanno sbloccato diverse tecniche nel corso della lotta ma, nonostante ciò, sono andato (ahimè) incontro alla sconfitta; ricaricando il salvataggio e provando nuovamente lo stesso scontro, le medesime tecniche non sono state ottenute, ma sbloccate più avanti nel corso dell’avventura. Questo fattore casuale che può essere applicato all’esplorazione, non può essere sfruttato anche per il potenziamento dei personaggi, quantomeno in un gioco di ruolo.

L’ultimo dominatore dell’aria

La nostra missione principale (senza cadere in spoiler riguardanti la trama) sarà ricostruire l’eredità degli Dei, concretizzatasi in mistiche pietre, dette Elemental Charm, sparse per Avalon e dalle quali potremo ottenere la forza e la benevolenza degli elementi. Ce ne saranno cinque principali suddivise in Acqua, Aria, Fuoco, Terra e Oscurità, elementi che saremo in grado di controllare tramite, appunto, frammenti delle Elemental Charm. Quest’aggiunta nel corso dei combattimenti sarà un vantaggio tattico non indifferente: i mostri stessi appartengono a varie categorie elementali e, sfruttandone le varie tipologie, potremo suggellare in ogni duello un patto con gli elementi opposti a quelli dei mostri, usufruendo di alcuni effetti benefici. L’Acqua, per esempio, attiverà con il primo frammento un effetto Rigene costante sul nostro gruppo, sbloccandone altri avremo modo di sfruttare potenti magie sia d’attacco che difensive, come la Tempesta di Ghiaccio e il Muro Acquatico.

Potremo inoltre rendere un’intera mappa fruibile al nostro elemento preferito: ogni zona ha infatti una percentuale maggiore di alcuni elementi, visibili tramite la bussola in alto a destra dello schermo, detta Elemental Scale. Se durante l’esplorazione vi capiterà di incappare in strani monoliti o torri di pietre, soffermatevi a controllarle: potrete così influenzare la presenza degli elementi in quella zona, assegnandone uno specifico alla struttura rocciosa e beneficiare degli effetti positivi già a inizio lotta. Col progredire del gioco e grazie a un’esplorazione certosina potremo stringere patti con tutte le forme di elementi, sbloccando frammenti sempre più potenti per svelare, in seguito, oltre la storia legata ai vostri personaggi, cosa ha portato alla distruzione dell’antica e misteriosa Avalon.

L’eredità di grandi nomi

THE LEGEND of LEGACY vanta uno staff di tutto rispetto, proveniente dalle più svariate software house o che ha già lavorato in precedenza a celebri franchise: il reparto artistico è stato infatti curato da Tomomi Kobayashi e Kyoji Koizumi che hanno lavorato alla serie SaGa, la sceneggiatura è stata scritta da Masato Kato, scrittore di Chrono Trigger e Chrono Cross, le musiche composte dal celebre Masashi Hamauzu, compositore anche della colonna sonora di FINAL FANTASY XIII, mentre alla regia vi è un nome del calibro di Masataka Matsuura, ex direttore di LEVEL-5.

Questi potranno sembrare solo nomi a chi non è particolarmente addentrato nell’ambito tecnico dei giochi, ma la realtà è che invece tutte queste persone hanno confezionato un egregio titolo per la nostra console: animazioni fluide senza sbavature, apprezzabili ancora di più grazie al pieno supporto del 3D stereoscopico messo a disposizione della console, musiche coinvolgenti e ben cadenzate, ottimamente distribuite per farci vivere al meglio l’esperienza di gioco, nonché una trama non scontata ma profonda, soprattutto contando la possibilità di scoprirla da ben sette punti di vista differenti. Vien da sé che anche la longevità gioca un ruolo fondamentale in questo titolo, andando incontro a oltre quaranta ore di gameplay qualora vogliate giungere al finale.

A chi consigliamo THE LEGEND of LEGACY?

Questo titolo è sicuramente adatto ai puristi e agli amanti dei giochi di ruolo giapponesi, non tanto per la classica combinazione di personaggi con una storia da scoprire e combattimenti a turni, ma soprattutto per quelle piccole cose che col passare degli anni sono andate via via smarrendosi, come l’esplorazione, vero punto nevralgico di questo titolo ATLUS. THE LEGEND of LEGACY si presta sia a brevi che a lunghe sessioni di gioco, ben bilanciando il desiderio del giocatore di progredire con la trama o semplicemente dedicarsi al potenziamento dei personaggi affrontando qualche combattimento in più. Purtroppo la mancata localizzazione nel nostro idioma gioca a suo sfavore e se non amate i giochi molto lunghi dove solo la vostra forza d’animo può spingervi a proseguire, probabilmente questo titolo non fa per voi.

  • Un RPG vecchio stile capace di affascinare e coinvolgere
  • Sette personaggi fra cui scegliere, sette punti di vista della trama
  • Ottimo reparto musicale

  • Mancata localizzazione in italiano
  • Sviluppo casuale dei personaggi
THE LEGEND of LEGACY
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Un'avventura d'altri tempi in cui scoprire il proprio destino

Diciamoci la verità, oggigiorno titoli come THE LEGEND of LEGACY mancano, soprattutto agli amanti dei classici giochi di ruolo i quali, con titoli considerati pietre miliari come i primi FINAL FANTASY, DRAGON QUEST e Chrono Trigger, avranno sicuramente passato ore e ore a giocare, esplorare e vivere. Al giorno d’oggi ho potuto sperimentare quelle vecchie sensazioni solo in pochissimi altri giochi e uno di questi è la piccola perla realizzata da FuRyu. Chiaramente, la mancata localizzazione in italiano e purtroppo lo sviluppo senza criterio dei personaggi hanno penalizzato THE LEGEND of LEGACY dal raggiungere un punteggio pieno, ciononostante ci troviamo di fronte a un titolo come pochi, capace di coinvolgere e di tenerci legati alla console per tante ore. Vi consiglio di non escluderlo assolutamente dalle vostre collezioni, in modo da poter vivere un’avventura (o sette) come poche al giorno d’oggi.

Il Keyblade Master per eccellenza, o più semplicemente un ragazzo cresciuto a pane, cartoni animati e videogiochi. Otaku per amore, nerd per passione, Gunota per hobby.