ASUS TUF Gaming VG279QM – Recensione del monitor high refresh rate

Recensiamo oggi l’ASUS TUF Gaming VG279QM, un monitor che punta tutto sull'altissimo refresh rate di 280Hz per far breccia nel cuore degli amanti dei titoli competitivi ed eSports

ASUS TUF Gaming VG279QM - Recensione del monitor high refresh rate

La prossima generazione di console, ormai in dirittura di arrivo, promette grossi miglioramenti non solo in termini di risoluzione e fedeltà grafica, ma anche in termini di framerate. Siccome la maggior parte delle televisioni “standard” uscite negli ultimi anni arriva ad un refresh rate massimo di 60Hz, non si è, in passato, voluto superare questo limite invalicabile sulle console casalinghe. Ma con sempre più giocatori che preferiscono collegare le proprie console a dei monitor invece che a TV classiche, è giunto il momento di rompere questa barriera e di dare la possibilità a chi acquista Xbox Series X o PlayStation 5 di arrivare persino a 120 fotogrammi al secondo in alcuni titoli, fino ad ora decisamente solo prerogativa del mercato PC. L’ASUS TUF Gaming VG279QM che recensiamo oggi ha deciso di lanciare totalmente questo ragionamento fuori dalla finestra e di entrare a gamba tesa proponendo un mostruoso refresh rate massimo di 280Hz, sicuramente pensato per il mercato eSports in continua crescita. Pur presentandosi come un prodotto di nicchia, questo monitor rappresenta un ottimo equilibrio fra qualità e prezzo e farà la gioia degli appassionati di questo tipo di titoli. Per chi invece fosse orientato su un vero e proprio sostituto della TV in vista della next-gen, vi rimandiamo alla nostra recensione dell’ASUS XG438Q.

ASUS TUF Gaming VG279QM - Recensione del monitor high refresh rate

Unboxing, qualità costruttiva e installazione

Una volta tirato fuori dalla scatola ci accorgiamo che il monitor, appartenente alla linea TUF (ovvero quella più budget-friendly proposta da ASUS ma comunque dedicata al gaming) non ha comunque esteticamente nulla da invidiare rispetto alla più blasonata linea Republic of Gamers. A confronto con il mio monitor di tutti i giorni, il ROG STRIX PG279Q, infatti, il VG279QM non sfigura per niente e anzi presenta una forma molto simile, chiaramente ispirata anche se meno robusta, preferendo l’uso di materiali plastici che seppur rendano il prodotto meno stabile non vanno ad inficiarne l’uso in alcun modo. Le dimensioni sono state contenute riducendo l’impronta della base e lo spessore della cornice, e anche il peso (circa 8KG) è sicuramente conforme alla media dei monitor di questa grandezza. Per chi avesse poco spazio, è possibile attaccare il monitor al muro tramite l’attacco VESA standard. Il montaggio del pannello e della staffa sulla base risulta davvero facile e richiede solo l’avvitamento di una vite di sicurezza, e una volta fermo in posizione potremo sfruttare la possibilità di inclinare e di ruotare il monitor a nostro piacimento per migliorare gli angoli di visione nel caso di un setup multimonitor, oppure quello di utilizzarlo all’occorrenza come schermo verticale, utilissimo per chi scrive, vuole leggere notizie o pratica programmazione.

Non è presente alcuna porta USB per alimentare dispositivi esterni tramite passtrough, ma sinceramente non ne ho sentito la mancanza. Quello che mi ha fatto piacere è stato invece vedere l’inserimento di una DisplayPort 1.4 e di ben due porte HDMI 2.0, invece della classica HDMI 1.4 che ormai inizia a sentire l’età e, cosa più importante, è limitata nel mostrare segnali a massimo 60Hz. Cosa significa questo, in soldoni? Vuol dire che per sfruttare l’altissimo refresh rate di questo monitor non sarà necessario per forza utilizzare il cavo DP, e che dunque sarà possibile collegare anche le console sia di questa che della prossima gen utilizzando il cavo in dotazione, senza ricorrere a costosi e instabili splitter. Il pannello montato all’interno di questo schermo è un IPS con un tempo di risposta certificato di 1ms (gray-to-gray) e una luminanza massima di 400 cd/m2 per un contrasto massimo di 1000:1.

ASUS TUF Gaming VG279QM - Recensione del monitor high refresh rate

Funzionalità

Se, come abbiamo detto, il selling point principale dell’ASUS TUF Gaming VG279QM è rappresentato dall’altissimo refresh rate (a cui dedicheremo un paragrafo a parte), e dunque dalla frequenza con cui l’immagine viene aggiornata, il secondo dev’essere per forza di cose la presenza del G-Sync oltre che del FreeSync, ovvero avremo la possibilità di azzerare virtualmente lo screen tearing disabilitando la sincronizzazione verticale sia utilizzando una GPU Nvidia, sia utilizzando una GPU AMD. Cosa ancora più insolita per un pannello da gaming duro e puro, si è optato per la scelta di un pannello IPS e non di un tradizionale TN, da sempre preferito da chi cerca i tempi di reazione migliori sacrificando l’accuratezza dei colori. Questo è sicuramente un segno di quanto la tecnologia IPS si sia evoluta negli anni, anche se alcuni problemi “fisiologici” di questo tipo di pannello sono presenti qui come in tanti altri modelli, come l’IPS glow (una sorta di alone più chiaro agli angoli dello schermo, visibile su sfondi neri) presente agli angoli di questo VG279QM, e una profondità del colore nero non eccessivamente accurata. Per sopperire a questa mancanza, ASUS ha deciso di certificare questo monitor come capace di HDR, aderendo allo standard HDR 400 (il più basso), in una mossa che francamente non capisco. Questo perché, per ottenere la certificazione HDR 400 è sufficiente che il monitor raggiunga un picco luminanza di 400 cd/m2, decisamente non sufficiente a tirare fuori il vero fascino dell’HDR, che invece è visibile su monitor dove la luminanza arriva fino a 1000 cd/m2 o addirittura 1400 cd/m2. Insomma, attivando l’HDR su questo monitor si nota una leggerissima differenza, ma non così tanta da stupire qualcuno, sia utilizzandolo in Windows 10 (in un’implementazione notoriamente inutile) sia con PlayStation 4 Pro. Attivare l’HDR disattiva inoltre qualsiasi calibrazione al colore e all’immagine, pertanto la considero una feature in questo caso inutile.

ASUS TUF Gaming VG279QM - Recensione del monitor high refresh rate

Per potersi fregiare del titolo di “gaming monitor più veloce al mondo” decantato dalla compagnia nel materiale promozionale del TUF Gaming VG279QM, sono state fatte alcune scelte deliberate, come quella di dotare questo monitor da 27″ di una risoluzione massima di 1920×1080, relativamente bassa per le dimensioni del pannello, per due motivi. Il primo è da ricercarsi nell’uso ideale di questo monitor, ovvero nei titoli eSports in cui il refresh rate e i maggiori fotogrammi al secondo possono dare un vantaggio, e il secondo è dato dall’hardware richiesto per riuscire effettivamente ad ottenere un framerate così alto. Ne parleremo nel paragrafo dedicato alle prestazioni, ma per raggiungere una fluidità del genere è necessario un hardware all’altezza, e al momento non esiste sul mercato una scheda video in grado di raggiungere (e mantenere!) tali vette a risoluzione 2K o 4K, tranne forse le top di gamma della serie 30 di Nvidia di recentissima uscita.

Prestazioni e test valutativi

Sono rimasto invece impressionato dalla riproduzione dei colori di questo monitor, che davvero non mi aspettavo così accurata. In tutta onestà, trovo che la riproduzione dei colori chiari e del bianco puro di questo ASUS TUF Gaming VG279QM sia di gran lunga superiore rispetto al mio PG279Q, considerato ai tempi il re incontrastato in questa categoria. ASUS ha fatto un buon lavoro con la calibrazione di fabbrica, ma un pochino di smanettamento tramite l’OSD (on-screen-display) è sempre richiesto e i colori sono molto più accurati rispetto ai pannelli TN, anche se per lavori dove l’accuratezza è assolutamente critica mi rivolgerei a monitor creati appositamente per designer e grafici, nonostante l’occasionale Photoshop qui non sfiguri. L’OSD dei monitor ASUS è sempre stato di ottima qualità e pieno di impostazioni utili: qui abbiamo la possibilità appunto di overclockare il pannello fino ai 280Hz massimi, e di attivare settaggi come l’Overdrive (richiesto per evitare ghosting ed altri artefatti dell’immagine ad un refresh rate così alto) a diverse intensità. Nel corso dei miei test fatti sia su PC che su console, non ho mai riscontrato particolari problemi nonostante un messaggio a schermo ci avverta di possibile instabilità quando cercheremo di attivare l’overclock.

Qui dobbiamo parlare di come FPS ed Hz (Hertz) si differenziano: i primi indicano i fotogrammi che la GPU riesce a “buttare fuori”, i secondi rappresentano quanti di questi fotogrammi possono effettivamente essere mostrati sullo schermo, e cioè la frequenza di aggiornamento dello stesso. I miei test sono stati effettuati per forza di cose su titoli competitivi online dove più questi numeri sono alti, più si ha un vantaggio teorico sugli avversari, vantaggio che in realtà può essere sfruttato solo da chi ha la prontezza di riflessi necessaria per usufruire dei millisecondi in più per effettuare una determinata azione. Questo non vuol dire che non ci sia un miglioramento rispetto ad un tradizionale monitor o TV a 60 Hz, anzi: io stesso non sono più in grado di tornare indietro dopo essere passato ai 144Hz, sebbene questo non abbia fatto di me un gamer particolarmente più abile (purtroppo). Semplicemente, con una frequenza di aggiornamento così alta si inizia ad incappare nei cosiddetti rendimenti decrescenti: ossia, se il cambiamento da 60 a 144 è radicale e ben visibile, quello da 144 a 280 è molto meno marcato e adatto principalmente a chi cerca la massima fluidità a discapito di tutto il resto. Intendiamoci: per ottenere queste prestazioni in titoli fatti per essere non particolarmente pesanti come Overwatch, Valorant, Counter Strike: Global Offensive o League of Legends è necessario anche con una scheda video di fascia alta abbassare sensibilmente i settaggi grafici.

ASUS TUF Gaming VG279QM - Recensione del monitor high refresh rate

Monitor da gioco IPS Fast Full HD (1920 x 1080) da 27 pollici con frequenza di aggiornamento ultraveloce a 280 Hz progettata per giocatori professionisti e gameplay coinvolgente. L’incredibile frequenza di aggiornamento a 280Hz overcloccabile significa che il display è quasi due volte più veloce di 144 Hz. Sperimenta immagini fluide e vantaggi negli sparatutto in prima persona, nelle corse, nella strategia in tempo reale e nei titoli sportivi. Compatibile G-SYNC, offre un’esperienza gaming senza rallentamenti e senza tearing grazie all’abilitazione del VRR (variable refresh rate) di default.

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Dopo i test in gioco, sicuramente i più importanti per chi acquista un monitor di questo tipo, sono passato ad altri casi d’uso, come la fruizione di contenuti e la produttività. Anche in questo caso, il monitor vi soddisferà sicuramente per guardarci video, film e simili anche se sarà necessario utilizzare cuffie o casse esterne. Gli altoparlanti dell’ASUS TUF Gaming VG279QM sono infatti decisamente scadenti e appena utilizzabili in un’emergenza, e rimango francamente stupito ogni volta che vengono inclusi in qualsiasi modello di qualsiasi produttore, vista la loro totale inutilità. La produttività è tuttavia un’area più critica, per via della risoluzione relativamente bassa comparata alla larghezza del monitor. Una risoluzione di 1920×1080 per un pannello da 27 pollici risulta infatti in una densità di pixel per pollice (PPI) di appena 81.59, che rende il testo e i bordi delle figure sicuramente più sgranati e meno definiti (circa del 33% in meno rispetto ad un monitor delle stesse dimensioni ma con risoluzione 2K) a meno che non ci si sieda molto lontano. Ciononostante rimane qualcosa di cui solo una minoranza si lamenterà, e solitamente la differenza si nota solamente con un confronto diretto con monitor della stessa dimensione ma con risoluzioni più alte.

Fast, Furious e pure accurato

ASUS TUF Gaming VG279QMCon un prezzo che si aggira attorno ai 470 euro, l’ASUS TUF Gaming VG279QM risulta difficile da giustificare per il giocatore medio non particolarmente interessato alla reattività, mentre invece diventa quasi un must-buy per chi è appassionato di eSports, titoli competitivi multiplayer, e per i giocatori professionisti. ASUS ha mantenuto le sue promesse di un tempo di risposta ottimo e di un refresh rate altissimo, ottenuto tra l’altro senza sacrificare l’accuratezza dei colori, le funzionalità aggiuntive e aggiungendo addirittura la compatibilità nativa G-Sync. La certificazione HDR è un po’ un placebo dalla dubbia utilità e anche la risoluzione “mediocre” per un pannello di queste dimensioni lo classificano sicuramente come un prodotto più di nicchia, ma che renderà quella stessa nicchia veramente molto felice.

Un must buy per i gamer competitivi

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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