Operation Babel: New Tokyo Legacy – Recensione

Specialista dei dungeon RPG, Experience ci regala un sequel per Operation Abyss: sarà Operation Babel: New Tokyo Legacy altrettanto valido?

Operation Babel: New Tokyo Legacy – Recensione

Operation Babel: New Tokyo Legacy - RecensioneTokyo, anno 20XX. Un misterioso oggetto compare nei cieli della città. Viene chiamato EMBRYO, e nessuno sa se la sua comparsa sia sinonimo di bene o di una imminente catastrofe. Non appena il caos inizia a tornare sulla città però, la Xth Squad, gruppo di individui dotati di grandi poteri, riceve una missione dalle Nazioni Unite: infiltrarsi all’interno di EMBRYO, verificare la sua natura, e debellarlo nel caso si rivelasse maligna.

Operation Babel: New Tokyo Legacy è un dungeon crawler sviluppato da Experience Inc. e distribuito da NIS America su PlayStation Vita e PC. Si tratta proprio del seguito di quel Operation Abyss uscito nel 2015, e la storia narrata inizierà da dove l’altra si era conclusa.

  • Titolo: Operation Babel: New Tokyo Legacy
  • Piattaforma: PlayStation Vita, PC / Steam
  • Genere: RPG, dungeon crawler
  • Giocatori: 1
  • Software house: NIS America
  • Sviluppatore: Experience Inc.
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 19 maggio 
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non presenti
  • Note: disponibile in edizione limitata sul NISA Online Store con copia del gioco, scatola da collezione, artbook, cartella per file, colonna sonora originale e poster

El Psy Congroo

Sin dal primo avvio di questo particolare dungeon crawler RPG, una delle cose che salta subito all’occhio è la qualità delle animazioni, che ricordano un altro prodotto di 5Pb. (publisher del gioco in Giappone): STEINS;GATE. La canzone del filmato iniziale è a opera di Kanako Itō, che già aveva curato le varie opening dell’appena citato STEINS;GATE nonché di Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight, e che ci regala un lavoro egregio anche su questo Operation Babel. Graficamente, almeno fino a che non ci addentreremo in un dungeon (ne discuteremo dopo) potremo godere del bel design dei personaggi. Va fatta però eccezione per quelli che andremo a creare che, nonostante le numerose opzioni di personalizzazione, avranno quasi un aspetto da giochino in flash di quindici anni fa.

Durante la creazione del nostro alter ego è interessante notare il sistema Blood Code: questo ci permetterà di scegliere la classe attingendo al sangue di personaggi storici o tratti dalle leggende popolari o dal mito (come ad esempio Qithian Dasheng, o Son Goku per gli amici, per la classe del monaco). Sarà poi possibile selezionare anche una classe ibrida, che ci permetterà di avere molte più skill da usare in battaglia a costo di un aumento dei punti esperienza necessari per salire di livello. Dovremo fare attenzione anche all’allineamento morale dei nostri personaggi: infatti, quelli con lo stesso allineamento avranno dei bonus contro determinati tipi di nemici, chiamati Variant (questi, per fortuna, splendidamente illustrati). Tutto sarà comunque spiegato attraverso i numerosi tutorial che ci accompagneranno per tutta la durata della nostra avventura.

Rise and Fall…

Di ritorno dal precedente capitolo troviamo inoltre l’infame sistema Rise and Drop, che aumenterà il numero di nemici e la loro pericolosità scontro dopo scontro in un dungeon, permettendoci di accumulare una caterva di esperienza e numerosi oggetti rari. Sistema che risulta comunque mal sfruttato: in primis per la difficoltà delle battaglie, che aumenterà sensibilmente a inizio gioco, quando il nostro party sarà debole, per poi scemare nella seconda parte quando saremo diventati ormai calamità naturali; e poi per lo stupido sistema di aumento del livello, possibile solo all’interno del quartier generale della Xth Squad. Questo ci costringerà a uscire e a ripetere il dungeon se i nostri personaggi avranno bisogno di aumentare le proprie statistiche, e ci ritroveremo a farlo spesso, dato che anche gli oggetti più avanzati che troveremo necessiteranno di un livello adeguato per poter essere equipaggiati. Oltre questo, sono veramente poche e di poco conto le novità offerte da questo dungeon crawler rispetto al monolitico genere di appartenenza. Passiamo quindi ai difetti del gioco. Ahimè, non pochi.

…and fall again

Il difetto che più mi ha fatto imbestialire è il font utilizzato nel gioco. Questo risulta a malapena visibile e vi farà bestemmiare più del dovuto, vista la mole di informazioni e dettagli da leggere. I dungeon, poi, risultano visivamente imbarazzanti sia per qualità tecnica che artistica, ampliando il distacco tra le splendide illustrazioni e la blanda grafica utilizzata per i luoghi dove passeremo il tempo a massacrare o farci massacrare dai nemici. La storia risulta fiacca e senza colpi di scena o momenti clou, e insieme al già trattato sistema di crescita relega l’esperienza ad un continuo farming per poi tornare alla base, quasi senza uno scopo o un obiettivo. Le musiche del gioco, invece, sono carine; ma, tolta la splendida opening, non sono di certo tracce che vi ritroverete a fischiettare in giro o che vi rimarranno in testa per giorni.

A chi consigliamo Operation Babel: New Tokyo Legacy?

Consiglio questo gioco a chi ha apprezzato il primo e vuole proseguire con una nuova avventura nello stesso mondo di Operation Abyss. Se siete solo amanti dei dungeon crawler invece, potete guardare altrove, visto che il parco titoli PlayStation Vita riguardante questa tipologia di gioco è veramente ampio, con tante alternative decisamente più valide.

  • Bella opening
  • Illustrazioni dei personaggi e dei Variant ben realizzate

  • Grafica dei dungeon imbarazzante
  • Font più disturbante del minestrone ad agosto
  • C’è veramente di meglio
Operation Babel: New Tokyo Legacy
2

Non ricordavo che Tokyo fosse così brutta

Per carità, ho giocato a tanti titoli che portano la firma di Experience Inc., ma questo è veramente brutto. Troppi difetti trasformano un mediocre e banale dungeon crawler in un pessimo gioco. Potete dare una possibilità a Operation Babel: New Tokyo Legacy solamente se avete apprezzato Operation Abyss. Altrimenti vi conviene dare un’occhiata all’ampio parco titoli della stessa tipologia presente su PlayStation Vita ma decisamente migliori, come ad esempio lo splendido RAY GIGANT.

Ha reagito all'annuncio di Bloodstained: Ritual of the Night come Paolo Brosio con il Papa. Termina Golden Axe almeno una volta al mese. Da dieci anni.