DEAD OR SCHOOL – Recensione

Arriva in Occidente Dead or School, titolo d’esordio del team indipendente giapponese Studio Nanafushi. Ecco la nostra recensione di questo sorprendente hack and slash!

DEAD OR SCHOOL - Recensione

Il mercato videoludico indipendente dell’ultimo decennio sembra diventato appannaggio esclusivo delle software house occidentali, autori di un “rinascimento indie” che ha regalato agli appassionati un numero considerevole di prodotti di altissimo livello, se non veri e propri capolavori. Tuttavia anche il Giappone si difende bene, e gli sviluppatori indipendenti della terra del Sol Levante non sono meno talentuosi dei loro colleghi d’oltreoceano. Pensiamo per esempio all’ottimo La-Mulana 2, uscito nel 2018 e qui recensito assieme al primo capitolo. DEAD OR SCHOOL, oggetto della nostra recensione, appartiene proprio a questa categoria e, dopo essere stato finanziato con successo nel 2018 sulla piattaforma Indiegogo e aver goduto di un primo rilascio nel 2019 su PC tramite Steam, giunge anche in Occidente in edizione fisica e digitale su PlayStation 4 e Nintendo Switch, dove è disponibile dal 13 marzo 2020. Andiamo a scoprire i pregi e i difetti di questo lavoro.

DEAD OR SCHOOL - Recensione

  • Titolo: DEAD OR SCHOOL
  • Piattaforma: Nintendo Switch, PlayStation 4, PC / Steam
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: hack and slash
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Marvelous Europe
  • Sviluppatore: Studio Nanafushi
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 13 marzo 2020
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: sviluppato grazie ad una campagna di raccolta fondi conclusasi con successo

Abbiamo recensito DEAD OR SCHOOL con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Studio Nanafushi tramite Marvelous Europe.

Mostri e scolarette

DEAD OR SCHOOL è sviluppato da Studio Nanafushi, un team indipendente giapponese costituito da sole tre persone, ed è un hack’n’slash in 2D ambientato in una Tokyo post-apocalittica. In questo futuro alternativo, l’umanità è stata decimata a seguito della comparsa di misteriosi esseri mutanti e i pochi scampoli rimasti sono costretti a vivere nel sottosuolo, presso le fermate della metropolitana di Tokyo.

Hisako, la protagonista, è una giovane ragazza in età scolare che non vede l’ora di avventurarsi in superficie, curiosa di scoprire com’era il mondo prima di questa apocalisse, nonostante i continui avvertimenti della madre e di tutti gli altri. Un giorno sua nonna, fra le poche persone rimaste in vita ad avere ancora memoria del passato, regala a Hisako un’uniforme scolastica e la esorta a perseguire i suoi sogni. Inizia così per la protagonista un viaggio verso la superficie di Tokyo, nel corso del quale incontrerà preziosi alleati e porterà alla luce i misteri dietro alla genesi degli esseri mostruosi che infestano la città.

La trama e i personaggi di DEAD OR SCHOOL sembrano provenire da un film ignorante e tamarro di serie B, ma nonostante questo aspetto (che comunque considero positivo) la storia nella sua semplicità è riuscita a catturarmi e a non annoiarmi mai fino al finale, senza disdegnare qualche colpo di scena. La presenza di un moderato fanservice nella rappresentazione delle grazie femminili e una sana dose di violenza e gore hanno fatto il resto, peccato solo per alcune scelte registiche discutibili e per il comparto visivo (aspetto di cui parlerò tra poco) che impediscono di godersi al meglio gli sviluppi narrativi.

Un piccolo miracolo

Quello in cui DEAD OR SCHOOL riesce a brillare è il gameplay. Siamo di fronte a un metroidvania hack’n’slash duro e puro in due dimensioni che si ibrida alla perfezione con componenti ruolistiche, legate allo sviluppo delle abilità della protagonista e del suo equipaggiamento. Hisako possiede tre tipologie di armi, ognuna delle quali rappresenta un diverso stile di combattimento: spada per l’attacco ravvicinato, mitragliatrice/fucile per quello a distanza leggero, lanciarazzi/lanciagranate per l’attacco a distanza pesante.

Per ciascuna di queste categorie esistono molte armi diverse (pure troppe), acquistabili da Hisako presso i checkpoint presenti nei livelli o reperibili sconfiggendo i nemici, che si differenziano per parametri quali la potenza di fuoco, la velocità di attacco e così via. Tutto questo armamentario servirà alla giovane protagonista per fare fuori le massicce orde di nemici nelle varie aree di gioco (sette per la precisione), compresi boss e miniboss, i cui pattern d’attacco sufficientemente variegati riescono a garantire un buon grado di sfida, persino al livello di difficoltà più basso. Fra le altre caratteristiche del combat system di Dead or School segnalo la presenza di una barra della stamina, che si esaurisce in base all’utilizzo delle armi e della schivata e che necessita di qualche secondo per ricaricarsi interamente, e la durata limitata delle munizioni delle armi (gli attacchi, nel caso della spada), che può essere ripristinata nei checkpoint disposti in maniera intelligente e abbastanza generosa sulle mappe.

Il gameplay di DEAD OR SCHOOL prende quindi molti elementi di successo degli action e degli RPG e li fonde in un ibrido che mi ha davvero stupito in quanto, sotto la frenesia e l’immediatezza, cela un’inaspettata profondità. Anche al livello di difficoltà più basso, come dicevo, il gioco offre un discreto grado di sfida e andrete facilmente incontro alla morte se non assimilerete a dovere le meccaniche proposte, potenziando le armi e usandole nel modo giusto in base alla situazione. La longevità si attesta su livelli più che buoni, e vi serviranno almeno venti ore per finire la storia principale, tralasciando le missioni secondarie. L’unico neo da questo punto di vista è rappresentato dai menu e dalle interfacce, non macchinosi ma nemmeno al top come design e facilità d’uso, anche dopo aver preso dimestichezza.

La grafica non è tutto, però…

Altrettante parole d’elogio purtroppo non posso spendere per tutto ciò che concerne l’aspetto visivo. Vado dritto al punto: graficamente parlando, DEAD OR SCHOOL sembra un videogioco di almeno due generazioni fa. Pur con tutte le attenuanti che posso concedere al team di sviluppo, che ha dato il meglio di sé con i 5500 dollari raccolti al termine della campagna di crowdfunding, quello a cui il giocatore si trova di fronte sin dai primi minuti di gioco è un mezzo disastro. Fondali di una pochezza disarmante e in bassa risoluzione, texture grossolane, palette cromatica poco accattivante, zoom della telecamera in occasione di molte sequenze che accentua queste problematiche, e come se non bastasse il gioco presenta pure occasionali cali di frame nei momenti più concitati persino su PS4 Pro.

A livello artistico il gioco se la cava meglio, visto che il design dei personaggi e delle varie location riesce a essere abbastanza gradevole, ma anche qui non mancano i problemi. DEAD OR SCHOOL è infatti parecchio inconsistente da questo punto di vista, con le scene d’intermezzo in 2D stile visual novel che sembrano quasi provenire da un altro gioco se paragonate alle restanti in tre dimensioni, e avrei tanto voluto che il team si fosse concentrato solo sulle prime.

Oltre a tutto questo, DEAD OR SCHOOL presenta anche alcuni difetti di natura tecnica che in più punti mi hanno messo i bastoni fra le ruote, peggiorando la mia esperienza di gioco, come per esempio una gestione delle collisioni non sempre perfetta (e che può risultare fatale nelle fasi più platform), o momenti confusionari in cui ci sono fin troppi elementi sullo schermo, fra oggetti, nemici ed effetti particellari.

Unisciti a Hisako nella sua battaglia per la sopravvivenza contro l’infestazione di zombie che imperversa per Tokyo e difendi il suo diritto a una normale vita scolastica in questo frenetico 2.5D adventure game per Nintendo Switch e PlayStation 4. Obbligata all’isolamento forzato nei bassifondi per via dell’apocalisse zombie, Hisako ha una conoscenza minima del mondo in superficie, ma da quando sua nonna le ha raccontato le bellissime storie del passato e della sua infanzia senza problemi, affidandole addirittura la sua vecchia divisa scolastica, Hisako si è sentita ispirata nel combattere contro queste orde di nefasti nemici per ristabilire la normalita e vivere il sogno di diventare anche lei una normale studentessa.

Esplora Tokyo e visita iconiche location come Shinjuku, Asakusa, Akihabara e Roppongi usando il sistema metropolitano, mentre sconfiggi orde di non-morti in combattimenti ravvicinati e a distanza. Le armi e le abilità di Hisako possono essere migliorate per garantirle una maggiore potenza distruttiva, mentre particolari oggetti collezionabili nascosti riveleranno pian piano la verità che si cela dietro la pericolosa apocalisse zombie. Ce la farà Hisako a trovare la tanto desiderata salvezza a scuola o il mondo è ormai morto e sepolto? Scoprilo in DEAD OR SCHOOL!

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A chi consigliamo DEAD OR SCHOOL?

Consigliamo DEAD OR SCHOOL a tutti quelli che sono alla ricerca di un hack’n’slash in 2D immediato e ignorante, perfetto per staccare il cervello sterminando orde su orde di mostri in uno scenario post-apocalittico. A maggior ragione se apprezzate anche i metroidvania e gli RPG, visto che entrambe queste componenti sono inserite molto bene nelle meccaniche di gioco, e creano un ibrido ben bilanciato e inaspettatamente profondo. La presenza della sola lingua inglese non è un ostacolo insormontabile viste l’immediatezza del gioco e la relativa importanza degli sviluppi narrativi, mentre se per voi anche l’occhio vuole la sua parte, allora forse DEAD OR SCHOOL e il suo comparto tecnico arretrato potrebbero non fare al caso vostro.

  • Un hack’n’slash divertente e con un buon grado di sfida
  • Componenti RPG integrate molto bene
  • Trama e personaggi da film di serie B, nel senso migliore
  • Longevità più che buona

  • Tecnicamente fin troppo arretrato
  • Inconsistente a livello artistico
  • Le interfacce e i menu si potevano progettare meglio
  • Prezzo più alto rispetto alla versione PC
DEAD OR SCHOOL
3.3

Un esordio grezzo, ma tutto sommato convincente

DEAD OR SCHOOL è un esordio promosso per il team indipendente Nanafushi, che sfrutta al meglio il budget ridottissimo a sua disposizione e fa vincere le sue idee creando un metroidvania hack’n’slash in due dimensioni frenetico e divertente, pieno di ottimi spunti e con una componente ruolistica integrata alla perfezione. Storia e personaggi degni di un film di serie B ignorante e sopra le righe, la presenza di un moderato fanservice e di una colonna sonora tamarra anche se un po’ ripetitiva fa da cornice a un gioco che, sotto la sua immediatezza, cela una sorprendente profondità. Purtroppo la grafica arretratissima, il comparto artistico inconsistente che fonde in maniera maldestra 2D e 3D e la presenza di alcuni difetti tecnici che hanno influito negativamente sulla mia esperienza di gioco mi impediscono di assegnare a DEAD OR SCHOOL un voto più alto di quanto avrei sperato. Alla luce di questo però, non posso fare a meno di chiedermi quali ottimi risultati potrebbe raggiungere il team con budget e tempistiche migliori.

Figura mitologica, ossessionata da tutto ciò che proviene dal Giappone, che ama districarsi abilmente fra mille impegni e buoni propositi che non realizzerà mai. Quando non impugna un controller, si diletta a guardare anime e leggere manga di dubbio gusto. Tendenzialmente ti vuole bene, soprattutto se gli parli delle serie Trails, Ys e Utawarerumono.

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