LOST REAVERS – Recensione

LOST REAVERS

LOST REAVERS - RecensioneAnno 2075. Tutte le risorse energetiche della Terra sono andate esaurite. L’umanità si è radunata intorno alle menti più brillanti in cerca di una nuova fonte di energia che possa scongiurare l’inevitabile distruzione. Alla fine, gli uomini sono riusciti a trovare ciò che stavano cercando: delle fonti d’energia smisurata conosciute con il nome di Reliquie. Tuttavia, il potere delle Reliquie è talmente nocivo per gli organismi viventi che gli essere umani non possono neppure avvicinarsi. Inoltre, le Reliquie non sono risorse inesauribili e non risolverebbero la crisi energetica mondiale. Ma l’umanità ha ancora una speranza: degli individui eccezionali, dotati della capacità di individuare le Reliquie e manipolarle senza subirne gli effetti letali. Grazie al potere di questi manufatti è stato creato un sistema di teletrasporto spazio-temporale per recuperare altre reliquie sparse nel tempo. A questo scopo è nata un’organizzazione che prende il nome di Pleiades, i loro componenti sono chiamati LOST REAVERS.

L’incipit del gioco non brilla certo per originalità, ma dato che il suo unico è scopo è quello di dare un minimo di senso a tutto il gameplay, possiamo farcelo andare bene. E purtroppo potrebbe anche essere uno dei pochi punti discreti del titolo… Scopriamone insieme il motivo.

  • Titolo: LOST REAVERS
  • Piattaforma: Wii U
  • Genere: Action
  • Giocatori: 1-4 (multiplayer online)
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: BANDAI NAMCO Studios
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 28 aprile 2016
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: microtransazioni in-game
  • Note: free-to-play inizialmente noto con il nome di Project Treasure

Una volta terminata la breve introduzione ci verrà chiesto di scegliere il personaggio con il quale vorremo iniziare a giocare: Sayuri, una giovane studentessa giapponese armata di mitraglietta e katana; Dwayne, un ex marine americano armato con qualsiasi arma da fuoco che si possa trasportare (e non solo); Victoria, una donna decisamente sexy e fatale, data la sua passione per le pistole; Shadowstalker, il più misterioso dei quattro, indossa camicia, gilet e una maschera, ed è armato di machete e doppietta. Potremo scegliere di utilizzare uno qualsiasi dei personaggi, e intercambiarli ogni qualvolta ci troviamo nella stanza principale, tenendo però a mente due cose fondamentali: per cominciare, la prima volta che sceglieremo un personaggio, dovremo obbligatoriamente seguire il tutorial, pressoché identico ogni volta se non per qualche leggera differenza fra un protagonista e l’altro; secondariamente, livello ed esperienza sono legati al personaggio e dovremo necessariamente allenarli singolarmente, un’operazione che a lungo andare risulta davvero tanto ripetitiva. Ma avremo modo di approfondire questo aspetto nel corso della recensione.

Tre amici li abbiamo?

Il gioco ci catapulta così in quella che sarà la hub principale, una piccola stanza con una console centrale che servirà come menu, diviso in diverse sezioni. Spunta subito all’occhio la voce “Missione“, seguita poi da NegozioLaboratorioOfficinaEquipaggiamentoAbilitàMenuAvvisi e le classiche Opzioni.

Per iniziare a giocare, quindi, dovremo decidere se creare una stanza o se partecipare a una partita già esistente e, già qui sorgono i primi problemi, dovuti principalmente ad una pessima gestione delle stanze. Nel caso in cui decidessimo di crearne una e ospitare noi l’avventura (decisione presa per il 99% delle mie partite) possiamo dire che le cose filano abbastanza lisce. I vari stage si dividono in base alle difficoltà, rappresentata in stelle, che ci permetterà di accedere sempre (o almeno quasi) a partite abbastanza equilibrate, dove gli NPC saranno gestibili tranquillamente. All’inizio avremo solo due livelli a disposizione, uno ambientato in un laboratorio abbandonato invaso da zombie, mentre il secondo nell’antico Egitto, dove mummie e diverse creature di stampo egiziano saranno lì ad attenderci al varco.

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È giusto chiarire però che il pattern dei livelli è il medesimo e la modalità di gioco è sempre la stessa: avremo da liberare in sequenza due-tre stanze per poi ritrovarci in quella finale contenete la reliquia, che una volta raccolta andrà riportata al punto di partenza, percorrendo la strada a ritroso, a parte qualche rara eccezione. La reliquia potrà essere trasportata da un solo membro del gruppo, e portarsela dietro rallenterà notevolmente la velocità di spostamento del personaggio, nonché impedirà di attaccare, a meno che non la si poggi per terra. Basta, tutto qui. Fino al livello 15 del nostro personaggio, tutti gli stage ai quali prenderete parte seguiranno lo stesso complicato ed enigmatico schema:

Partenza, Stanza 1 + “Enigma” + Mostri, Stanza 2 + “Enigma” + MostriStanza 3 + Mostri + Reliquia (e adesso segui gli stessi passaggi, ma a ritroso).

Un altro grosso problema è rappresentato dal matchmaking generale per gli stage, sia se decidessimo di hostare noi la partita, sia se decidessimo di unirci ad una già creata. Nel primo caso, cercare altri giocatori potrebbe portarci a dover attendere anche mezz’ora prima di trovare qualcuno che si unisca a noi, non potendo tra l’altro fare niente per ingannare l’attesa (almeno, con Wii U). Certo, possiamo anche decidere di parte in missione da soli, ma vi garantisco che anche durante i primi stage questa scelta si rivela per il 99% delle volte un suicidio annunciato. Se invece decideremo di unirci a una stanza esistente, dobbiamo pregare per riuscire a entrarvi. questo perché, innanzitutto, non ci viene in alcun modo segnalato se il party è in missione o meno, quindi se proviamo a entrare verremo cacciati via all’istante, costringendoci a dover ripetere la ricerca. In secondo luogo (ma questo potrebbe essere anche solo un problema mio), non mi è mai capitato che la connessione filasse liscia a meno che non ospitassi io la partita. Il lag è sempre pesantissimo e dopo due minuti fa davvero venire il mal di testa.

Let’s go to shopping

Ci terrei adesso ad analizzare una particolare meccanica che mi ha creata non poca irritazione. Come ogni “buon” free-to-play che si rispetti, anche in LOST REAVERS sono disponibili le micro-transazioni in-app che, per quei pochi che non lo sapessero, consistono nell’acquisto di oggetti di gioco con soldi reali. Recandosi quindi nella sezione Negozio e poi Rivenditore, potremo acquistare dei chip (ottenibili molto di rado anche durante le missioni) utilizzabili poi nella sezione Laboratorio. Questi, serviranno poi per poter sbloccare nuove armi e, ovviamente, più l’arma è forte e rara, più chip ci serviranno. Il vero problema però non riguarda la presenza di queste micro-transazioni, ma della totale assenza di uno shop completamente virtuale per acquistare armi ed equipaggiamenti. Infatti, all’interno del gioco potremo acquistare con la moneta virtuale solo oggetti di primo soccorso e vari power up, e l’unico modo per ottenere degli equipaggiamenti più forti sarà spendere uno spropositato numero di chip all’interno del Laboratorio, o sperare di trovare qualcosa durante le missioni. Un vero strazio, che viene ulteriormente appesantito una volta raggiunto il livello 15, che ci sbloccherà la possibilità di affrontare i boss. Questi, risultano di gran lunga molto più forti di un qualsiasi NPC e, a meno che non si disponga di un buon armamentario (o di almeno un paio di compagni di squadra attrezzati a dovere), sarà letteralmente impossibile uscirne vivi e vincitori. Un vero peccato che mi venga quasi bloccata la prosecuzione del titolo proprio nel momento in cui le cose si cominciavano a fare un pelino più interessanti.

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Abilità e officina, cominciamo a darci da fare

Queste sono probabilmente le uniche due opzioni che ho gradito all’interno di LOST REAVERS, ovvero il menu Abilità e il menu Officina. Il primo, ci porterà all’interno di diversi alberi d’abilità più o meno differenti per ogni personaggio, suddivisi in diverse come Abilità azione, Abilità difesa, Abilità supporto e così via. I punti che potremo spendere per potenziare/acquistare un’abilità saranno acquisiti in seguito a ciascun level up, e la diversificazione dei vari alberi permette una personalizzazione del nostro avatar molto varia, permettendoci di decidere il ruolo che il nostro alter ego ricoprirà in missione. Potremo concentrarci sul potenziare le abilità delle armi, o preferire un approccio più cauto e sicuro potenziando la difesa. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, e sotto questo aspetto mi ritrovo ad apprezzare abbastanza questo titolo.

Altra nota positiva è data dall’Officina, che ci permette di potenziare le nostre armi aumentandone danno e statistiche varie. Per fare ciò, avremo bisogno di determinati materiali acquistabili o reperibili durante le missioni, senza neanche troppe difficoltà. Riusciamo così a sopperire almeno in parte alla mancanza di un shop dedicato agli equipaggiamenti.

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Non si vedono nemmeno le mutandine…

Per quanto riguarda il comparto grafico, il free-to-play di BANDAI NAMCO Entertainment non eccelle né perisce. Ci troviamo di fronte a un lavoro fatto nel complesso in maniera egregia, almeno per quanto riguarda il character design. Analizzando un po’ più nel dettaglio ambienti e NPC troviamo però fin troppo spesso texture a bassa definizione e modelli usati e riciclati all’infinito; dà fastidio, ma in qualche modo ci si può passare sopra. L’audio invece è letteralmente insopportabile, sia sotto l’aspetto musicale, sia sotto quello degli effetti sonori. La musica è spesso fuori luogo e ripetitiva fino allo svenimento, mentre gli effetti e le poche battute dei personaggi seguono la stessa logica di ripetitività che ci accompagna dall’avvio fino alla chiusura del gioco.

A chi consigliamo LOST REAVERS?

Sostanzialmente non mi sentirei di consigliare questo gioco a nessuno. Non è divertente, non crea nel giocatore quella voglia di andare avanti per sbloccare nuove armi ed equipaggiamenti ed è davvero davvero ripetitivo. Se ci aggiungiamo un comparto audio poco più che sufficiente, una pessima gestione delle lobby e una fin troppo invadente e obbligata presenza delle micro-transazioni, tutto ciò rende questo LOST REAVERS, a parer mio, un completo disastro.

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  • Abilità e armi potenziabili
  • Gratuito, in un certo senso
  • Illustrazioni carine…

  • …quanto inutili
  • Gameplay ripetitivo e noioso
  • Micro-transazioni troppo invadenti
  • Pessima gestione delle lobby
  • Personaggi anonimi e stereotipati
LOST REAVERS
1.5

Non ho davvero nulla da dichiarare

Questo LOST REAVERS si è rivelato un vero e proprio fallimento sotto tutti i punti di vista già dalle prime ore. Una storia completamente inutile ai fini del gioco, personaggi banali e un gameplay troppo scarno e per nulla variegato sono solo alcuni dei punti che mi hanno portato a questa valutazione. Non riesco a salvarvi davvero nulla, se non qualcosa relativa alle armi e alle abilità. La presenza invadente delle micro-transazioni ha poi concordato il completo infossamento del gioco di BANDAI NAMCO Studios e, per quanto mi riguarda, spero di dimenticarmi alla svelta di questa esperienza ma, soprattutto, va cancellato in fretta e furia dalla console, che certo non si meritava le ore passate accesa a causa di questo disastro.

Il suo secondo tatuaggio è il simbolo di Fox Hound, il che dimostra quanto sia malato di Metal Gear. Amante degli JRPG, ha speso lo stipendio di un mese in fazzolettini dopo l'annuncio del remake di FFVII.