SAMURAI SHODOWN – Recensione

La storica saga di combattimento all’arma bianca torna alla ribalta con questo reboot per le piattaforme di attuale generazione. Le nostre opinioni su SAMURAI SHODOWN!

SAMURAI SHODOWN - Recensione

SAMURAI SHODOWN - RecensioneGiappone 1787, era Tenmei. Fuoco, rovina e carestia dilagano in tutto il Sol Levante. Una nuvola sinistra avvolge l’aria facendo presagire un periodo ancora più cupo. Un gruppo di guerrieri, chi per senso di giustizia, chi per proprio tornaconto, decide di indagare sull’accaduto. Riusciranno a salvare ancora una volta il Giappone dalle forze del male? SAMURAI SHODOWN, conosciuta in Giappone come SAMURAI SPIRITS, è una serie di picchiaduro nata grazie a SNK nel lontano 1993.

L’opera vanta, tra spin-off e capitoli principali, di una quindicina di titoli ed è stata la capostipite dei giochi da combattimento all’arma bianca che ha portato alla creazione di opere come SoulEdge e Bushido Blade. Quest’ultima incarnazione del 2019 è un reboot della serie, ambientato a cavallo tra le vicende di Samurai Spirits Zero (SAMURAI SHODOWN V) e il primo titolo del 1993. Questo nuovo SAMURAI SHODOWN è disponibile su PlayStation 4 e Xbox One, e successivamente verrà rilasciato anche su Nintendo Switch e PC entro la fine dell’anno. Posso dire che amo spudoratamente anche questa saga e vi sottolineo che quella che vi apprestate a leggere è la recensione di un fan che, bene o male, ha provato tutti i titoli e che cercherà di dirvi quel che funziona e quel che invece non funziona all’interno del gioco.

  • Titolo: SAMURAI SHODOWN
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC / Steam, Google Stadia
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Fighting Game
  • Giocatori: 1-2
  • Software house: SNK Corporation, Athlon Games
  • Sviluppatore: SNK Corporation
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 giugno 2019
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Season Pass acquistabile con 4 personaggi in arrivo in futuro
  • Note: reboot della storica serie uscita nel 1993

Iza jinjouni!

Posso tranquillamente dire che l’anima di un picchiaduro, nonché uno degli aspetti più importanti, passa attraverso i personaggi che andremo a controllare. Questa serie ci ha regalato iconici combattenti come il ronin vagabondo Haohmaru (ispirato a Musashi Miyamoto) e la sacerdotessa hainu Nakoruru, diventati un po’ gli emblemi della casa di Osaka. Il titolo ci offre sedici guerrieri, di cui tredici già apparsi nei precedenti titoli e tre completamente inediti. Fra i personaggi classici avremo l’onore di ritrovare, ad esempio, il ninja americano Galford D. Weller (al quale Naruto deve abbastanza ispirazione) o il maestro Jubei Yagyu, il grasso ninja bandito Earthquake o il poetico Ukyo Tachibana (ispirato a Kojiro Sasaki), mentre tra i nuovi volti ci verranno presentati la carpentiera Darli Dagger, la viaggiatrice Wu-Ruixiang e il ladro Yashamaru Kurama, visto da molti come il nuovo protagonista della serie. I modelli poligonali dei personaggi sembrano utilizzare lo stesso stile grafico pieno di ombreggiature di Street Fighter IV e, se devo essere sincero, non ho apprezzato molto il lavoro svolto sotto questo punto di vista, soprattutto per le espressioni facciali e per certi attacchi, troppo colmi di effetti visivi che alla lunga disturbano gli occhi del giocatore.

SAMURAI SHODOWN - Recensione

Ovviamente la resa grafica non è certamente pessima, ma il feeling che ho provato personalmente mi ha fatto preferire la pixel art usata in origine, facendomi pensare a come sarebbe stato se avesse adottato una tecnica simile a quella vista in DRAGON BALL FighterZ oppure GUILTY GEAR Xrd. Si tratta ovviamente di parerei personali, vi consiglio quindi di dare un’occhiata ai vari trailer e video di gameplay per verificare se, effettivamente, la pensate come me, prima di procedere all’acquisto a scatola chiusa.

Ipponme! Shoubu!

Parliamo subito di uno dei punti di forza del gioco, ovvero il gameplay. Con la nostra arma potremo sferrare tre fendenti (debole, medio e forte) e, oltre a questi, potremo contare anche sull’utilissimo calcio, ottimo per fermare un avversario o per fargli aprire la guardia. Ricevere colpi riempierà l’indicatore della rabbia, da sempre caratteristica fondamentale della serie, che ci permetterà di entrare in uno “stato di furia” (cit.) nel quale i nostri colpi saranno più efficaci (anche se purtroppo la tonalità della pelle del personaggio non cambierà colore, come accadeva storicamente). Inoltre, solamente una volta per ciascun incontro, potremo effettuare una mossa speciale che farà calare drasticamente la vita del nostro avversario, utile per capovolgere l’esito di uno scontro già scritto.

Un altro gradito ritorno è quello dello scontro di armi, dove avremo l’opportunità di disarmare il nostro avversario rendendolo più debole in fase offensiva e difensiva fino a che non impugnerà nuovamente la propria lama. Oltre queste tecniche potremo contare sulla Rage Explosion, che potremo attivare per tentare un attacco mortale visivamente spettacolare e difficile da schivare, la Lama di Fulmine. Questo particolare tipo di gameplay, che “azzoppa” le combo infinite, costringendo i giocatori a difendersi e punire l’avversario quando possibile, rende SAMURAI SHODOWN accessibile anche ai nuovi giocatori oltre che ai veterani. Grazie all’Unreal Engine 4 il sangue macchierà i nostri combattenti, rendendo lo scontro decisamente violento ma purtroppo mai troppo splatter, come accadeva in alcune conclusioni di scontri fin dal primo titolo.

SAMURAI SHODOWN - Recensione

Con un fendente potrete infatti dividere in due il vostro avversario, che cadrà a terra senza una goccia di sangue come un omino LEGO, per poi scomparire. Anche gli scenari, palesi reinterpretazionidi quelli più famosi della saga, sono certamente belli da vedere, ma denotano la mancanza di piccoli accorgimenti: ad esempio, non potremo tagliuzzare le piante di bambù come accadeva originariamente nello stage di Jubei. Grandi assenti anche il Bonus Stage e il Kuroko, arbitro dei combattimenti presente unicamente nella Training Mode, assieme ad altri piccoli dettagli dei quali solo un fanboy potrà sentire la mancanza, ma la cui assenza non influisce sulla qualità del titolo per tutti i nuovi arrivati.

Nihonme! Shoubu!

SAMURAI SHODOWN mette a disposizione varie modalità, tra cui l’immancabile Story Mode. Quest’ultima, purtroppo, non è curata con filmati specifici per ogni personaggio, ma è solamente impreziosita dall’utilizzo di artwork (davvero bellissimi) e una piccola sequenza realizzata col motore grafico di gioco che verrà mostrata quando incontreremo il nostro rivale. Un passo indietro per SNK, visto che ad esempio in THE KING OF FIGHTERS XIV o addirittura in SNK Heroines, la modalità storia era molto più curata.

Potremo poi allenarci nella modalità allenamento, effettuare delle battaglie online classificate o libere creando delle apposite stanze, ma devo ammettere che ho incontrato davvero poca gente, anche se il gioco è appena uscito. Potremo inoltre affrontare la modalità Survival o cercare di sfidare dieci, cinquanta o cento avversari di seguito nell’apposita sfida dedicata. Quello che più mi intrigava era la modalità Dojo: il gioco analizza il tuo modo di giocare e crea un Ghost comandato dalla CPU che dovrebbe farti scoprire i punti deboli e i punti forti del proprio stile. Purtroppo, anche dopo più di cento combattimenti, il mio fantasma era pressoché una scimmia che utilizzava un quarto del moveset che di solito utilizzo nei miei scontri. Questa opzione, presentata come rivoluzionaria e certamente interessante, dovrà certamente essere rivista in futuro, anche perché avremo la possibilità di scaricare i Ghost degli avversari o mandare il nostro in cima alle classifiche.

SAMURAI SHODOWN

Ippon! Shoubuari!

Visivamente il titolo di SNK è un’ode al Giappone, come lo sono stati i precedenti capitoli della serie. I dialoghi parlati sono completamente in giapponese, così come gli storici termini della lotta, riproposti fedelmente dalla voce dell’annunciatore, e anche l’HUD di gioco ricalca completamente lo spirito artistico del periodo, fortificandolo attraverso l’alta definizione. La musica del gioco è fedele alla tradizione giapponese attraverso l’utilizzo di strumenti come lo shakuhachi, lo shamisen e il koto. Molti dei brani che possiamo ascoltare durante i combattenti, inoltre, sono reinterpretazioni di quelli originali, in alcuni casi purtroppo scadenti (Waltz of Nature ad esempio, tema di Nakoruru, non arriva alla magnificenza di Shizen no Utage, il suo tema originale), ma in alcuni casi davvero egregi, come per Earthquake.

Inoltre, altri quattro combattenti saranno rilasciati come DLC e, fino a qualche giorno fa, era possibile ricevere gratuitamente il Season Pass anche non possedendo il gioco: davvero una bella mossa da parte di SNK anche per chi sceglierà di dare fiducia al titolo in futuro, magari approfittando di qualche offerta. Sarà decisamente interessante vedere come si comporterà il prodotto in futuro, sia attraverso le varie competizioni di eSports, sia per quanto concerne gli aggiornamenti programmati da SNK.

SAMURAI SHODOWN torna con il suo caratteristico e originale approccio al combattimento incentrato sull’utilizzo delle armi. Questo nuovo “reboot” di SAMURAI SHODOWN al lancio presenta un roster di 13 tra i personaggi più amati dai fan – oltre a 3 new entry – diversi personaggi sbloccabili tramite Season Pass, una varietà di modalità di gioco competitive, e la peculiare e innovativa Modalità Dojo. Oltre alla classica Modalità Battaglia Versus, SAMURAI SHODOWN offre una serie di altre modalità, dove i giocatori potranno affilare le proprie lame: Modalità Allenamento, Online, Storia, e Dojo.

È anche disponibile un Season Pass di SAMURAI SHODOWN che nei prossimi mesi introdurrà nuovi personaggi al roster. I fan che acquisteranno SAMURAI SHODOWN prima del 30 giugno, riceveranno il Season Pass gratuitamente! SNK ha inoltre annunciato la line-up completa dei personaggi DLC che usciranno con il Season Pass nel seguente ordine: Rimururu, Basara, Kazuki Kazama e Wan-Fu.

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SAMURAI SHODOWN

A chi consigliamo SAMURAI SHODOWN?

Consiglio questo nuovo SAMURAI SHODOWN a chi cerca picchiaduro diverso dai soliti, caratterizzati da combo infinite, e a chi cerca scontri più studiati dove ogni colpo potrebbe valere la sfida. Il gioco, come sottolineato, è adatto sia ai neofiti che ai giocatori professionisti, ma purtroppo c’è chi come me ha notato delle mancanze di piccoli particolari che, agli occhi di un fan storico, sono delle “occasioni mancate” che lo avrebbero decisamente reso felice. È inutile dire che, a meno di effettuare scontri online o con amici, la longevità di questo genere di giochi è assai ridotta.

  • Il ritorno di una delle più belle IP di SNK
  • Gameplay eccellente
  • Musicalmente e visivamente d’impatto…

  • …Ma si poteva fare decisamente di più
  • Multiplayer semi-deserto
  • Caricamenti troppo lunghi
  • Story Mode blando
SAMURAI SHODOWN
3.7

Un’ode videoludica al Giappone feudale

SAMURAI SHODOWN si affaccia nel panorama videoludico moderno proponendo alle nuove leve lo storico stile di combattimento arcade che ci ha fatto innamorare negli anni ‘90. Abbiamo fra le mani un buon picchiaduro, adatto sia ai neofiti che ai veterani, un lavoro egregio, ma non privo di sbavature. La modalità Dojo che purtroppo al momento non funziona come promesso e che dovrà essere certamente rivista, potrà aiutare ognuno a perfezionare il proprio stile di gioco e imparare dai migliori, scaricando i loro fantasmi e affrontandoli in privato. Nonostante il titolo sia assolutamente gradevole, purtroppo gli episodi storici rimangono inavvicinabili. Forse sono solamente io che, poeticamente, tra i petali del mandorlo in fiore, mi accorgo di non avere più dieci anni e di non essere più in una sala giochi, ma questa è un’altra storia.

Ha reagito all'annuncio di Bloodstained: Ritual of the Night come Paolo Brosio con il Papa. Termina Golden Axe almeno una volta al mese. Da dieci anni.

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