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DRAGON BALL FighterZ – Recensione

ARC SYSTEM WORKS e BANDAI NAMCO Entertainment uniscono le forze per regalare a Goku e compagni una nuova avventura. Scopriamo insieme cosa ci riserva uno dei titoli più attesi del 2018: DRAGON BALL FighterZ!

DRAGON BALL FighterZ – Recensione

DRAGON BALL FighterZ – RecensioneUna misteriosa serie di eventi ha gettato il mondo nel caos, una minaccia che neanche i guerrieri più potenti hanno potuto contrastare, finendo inesorabilmente fuori combattimento.

“Dove sono?”

Pensai guardandomi attorno, mentre una strana figura dai capelli blu continuava a parlarmi come se ci conoscessimo da una vita. Goku? Non ho mai sentito prima questo nome. Un momento, SONO IO?! Ritrovandomi al momento ospite di un corpo temprato da mille battaglie, ho fatto la conoscenza del suo possessore, un’anima altrettanto buona quanto leale, incapacitato dal riprenderne il pieno controllo.

Qualcosa di davvero terribile sta accadendo in questo mondo, e a quanto pare solo con il mio aiuto possiamo venirne a capo. Non posso tirarmi indietro adesso! Ma prima di tutto, abbiamo bisogno di qualche alleato…

Affiancata nuovamente da ARC SYSTEM WORKS, dopo il promettente ma fin troppo limitato Extreme Butoden, BANDAI NAMCO Entertainment prova a mettere momentaneamente da parte la serie XenoVerse per tornare a esplorare ancora una volta un genere che più volte ha sondato con la celebre serie nata dalla mente di Akira Toriyama: quello dei picchiaduro. Nasce così DRAGON BALL FighterZ, un titolo che fin da subito ha voluto farsi vedere per quello che è, ovvero un gioco destinato finalmente a tutti, dal fan che ha poca esperienza con i videogames fino al purista dei fighting game in cerca di quel particolare senso di sfida. Le premesse ci sono tutte! Adesso non resta altro da fare che rimboccarsi le maniche e metterlo alla prova.

  • Titolo: DRAGON BALL FighterZ
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, PC
  • Genere: Fighting Game
  • Giocatori: 1-2 (multiplayer locale e online)
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: ARC SYSTEM WORKS
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese e Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 gennaio 2018 (retail), 26 gennaio (digitale / PC)
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: personaggi aggiuntivi, pacchetto di brani tratti dall’anime
  • Note: in formato retail può contare su una bellissima Collector’s Edition, mentre in digitale su due edizioni speciali ricche di contenuti

Se proprio devo essere sincero con voi, quando ho visto l’annuncio di DRAGON BALL FighterZ sono letteralmente balzato in piedi sopra la sedia. Adoro le avventure di Goku e compagni e, dopo il fin troppo deludente XenoVerse 2, ero davvero spaventato dall’arrivo di un altrettanto frettoloso terzo capitolo della serie. Conosco BANDAI NAMCO, e so che quando ragiona e fa le cose con calma, come è stato con il primo capitolo della serie, riesce a tirare fuori dal cilindro qualcosa di magico e divertente, ma il castello di carte crolla immediatamente quando a distanza di pochissimo tempo si butta in mezzo un secondo capitolo fatto in fretta e furia, dove di novità sostanziali ce ne sono ben poche, e tutte in DLC. Per questo motivo, non solo ho approvato al 100% l’idea che la compagnia si dedicasse ad altro, prendendosi una pausa per organizzare al meglio un ipotetico XenoVerse 3, ma che addirittura il suddetto “rimpiazzo” fosse un qualcosa di questo calibro e con tali premesse… tanto di cappello!

BODY-CHANGE!

Tutti coloro che hanno provato con mano la open beta del gioco, rilasciata solo per PlayStation 4 e Xbox One, si ritroveranno fin dall’avvio del gioco all’interno di una sorta di hub davvero familiare. DRAGON BALL FighterZ, così come XenoVerse, punta infatti a sbarazzarsi del consueti menù per la scelta delle modalità, gettando i giocatori in una sorta di lobby dove poter decidere liberamente cosa affrontare in compagnia di tantissimi altri giocatori con cui scambiarsi messaggi, adesivi-Z o eventualmente improvvisare qualche match. All’interno di tutto questo spazio, manovrando il nostro piccolo avatar, troveremo non solo i classici luoghi adibiti agli scontri online e in locale, ma anche un’esaustiva modalità arcade con tante opzioni di gioco dalla difficoltà crescente, una zona adibita all’allenamento del giocatore, con tanto di tutorial, training mode e sfide combo, e ovviamente l’immancabile modalità storia. Sono presenti anche due piccole aree particolari: una dedicata ai replay salvati da noi o dagli altri giocatori, già vista nel corso della beta pubblica, e un apposito negozietto dove, mediante utilizzo di Zeni o Monete Z Premium, ci farà ricevere in forma del tutto casuale alcune capsule contenenti oggetti utili per la personalizzazione della nostra esperienza, come titoli per la scheda giocatore, adesivi aggiuntivi e colorazioni diverse per i costumi da combattimento e gli avatar della sala d’attesa.

Come ormai già sappiamo sin dalle prime fasi del suo annuncio, la Story Mode offerta si lascerà totalmente alle spalle le avventure narrate all’interno della serie principale, cosa che invece XenoVerse comunque andava a toccare in qualche modo, in favore di un qualcosa totalmente originale. Non finirò mai di dire quanto questa scelta possa giovare ai titoli su licenza, specialmente a quelli che presenziano il panorama videoludico con un nuovo titolo ogni anno. Avere tra le mani un qualcosa che narri trame sempre diverse e mai viste prima è, senza ombra di dubbio, una trovata che riesce a offrire molto più intrattenimento e interesse rispetto a un qualcosa che non solo racconta nuovamente la storia vista nella serie vera e propria, ma che la racconta tutte le volte a ripetizione. A questa è stata affiancata una modalità di gioco davvero interessante dove, tramite un’apposita mappa, ci sarà possibile scegliere gli incontri da effettuare, e dove al termine di ciascuna battaglia non sempre torneremo in forze, ma ci porteremo addirittura dietro parte dei danni subiti. Nonostante le premesse, che lasciano presagire qualcosa di piacevolmente tosto e complicato, raramente ci troveremo davvero in difficoltà all’interno di questa modalità, anzi, talvolta il senso di sfida faticherà a farsi sentire. Nonostante tutto, l’insieme offerto è comunque un qualcosa degno di nota, e lo si porta a compimento più che volentieri.

Ultimate Battle

Ma è proprio al di fuori della modalità storia che il titolo sfodera le palle (del drago). Grazie alle sue interessanti meccaniche e alla caratterizzazione dei personaggi — ciascuno di questi è ben diverso dall’altro, cosa che richiederà al giocatore una prova generale di tutti prima di scegliere il team con cui cimentarsi nelle ardue battaglie — DRAGON BALL FighterZ riesce a racchiudere dentro di sé un’esperienza mai vista e mai provata prima, tratta da questa intramontabile serie. Le intense battaglie che ci intratterranno all’interno del gioco, condite da una grafica che più simile alla serie animata non si può, riusciranno a tenerci incollati allo schermo come se niente fosse quasi come se stessimo guardando e interagendo con uno degli enfatizzanti episodi della serie animata. Per quanto il parco mosse possa non essere vastissimo e complicato nella sua esecuzione, ha un suo perché: la caratteristica principale di questo picchiaduro è la velocità, e per riuscire a offrire un qualcosa che si sposi a dovere con la freneticità dei suoi scontri si deve ovviamente puntare a offrire un qualcosa di impatto e che, allo stesso tempo, sia eseguibile altrettanto velocemente. A differenza di picchiaduro “più grandicelli”, il sistema di esecuzione delle mosse non è niente di impraticabile o impossibile, e ciascuno dei personaggi richiederà pressappoco lo stesso imput di tasti per eseguire i colpi e le varie tecniche, lasciando come differenza sostanziale quello che effettueranno e, soprattutto, il raggio d’azione che le stesse saranno in grado di coprire.

Questo picchiaduro vede scontrarsi team di tre personaggi ciascuno, composti dai più celebri eroi e antagonisti di Dragon Ball Z e qualcosina anche del più recente Dragon Ball Super, alle cui spalle si trova una compagnia che ha più volte dimostrato di essere maestra di questo genere attraverso non solo i suoi brand più riusciti, come GUILTY GEAR o BlazBlue, ma che ha già in passato lavorato con Goku e compagni. Il titolo, come altri del suddetto team di sviluppo, riesce con le proprie meccaniche ad accontentare davvero qualsiasi giocatore provi ad approcciarvisi, sia il divoratore di picchiaduro, dal momento che verrà richiesta una certa maestria per poter scoprire e padroneggiare al meglio le varie combinazioni, così come la presenza di auto-combo per i neofiti e fan della serie che, magari, vorrebbero un qualcosa di più diretto e semplice, che con la sola e ripetuta pressione di un tasto accompagnano l’utente attraverso una serie di attacchi dalla potenza ridotta, ma che si concluderanno automaticamente con una mossa speciale. A tutto questo si aggiungono un pratico e utile sistema di assist, tramite cui utilizzeremo uno dei nostri compagni di squadra per darci manforte durante una combo o per scagliare assieme a noi una special e incrementare il danno inflitto, nonché l’interessante meccanica affidata al raccoglimento e utilizzo delle Sfere del Drago, un qualcosa principalmente dedicato ai giocatori più esperti che, se portata a compimento con successo, può veramente offrire quello spunto in grado di ribaltare le sorti del combattimento. Non posso che citare l’unica cosa che può far storcere il naso in tutto questo, nonostante la pregevole realizzazione dell’insieme: l’assenza di una più veloce e immediata modalità uno contro uno, magari dedicata a tutti coloro che sono soliti giocare anche in risicatissime pause o in attesa di recarsi a qualche appuntamento.

This isn’t even my final form!

Oltre all’ottima realizzazione di un picchiaduro intrigante, interessante e indubbiamente dotato di buone meccaniche, capace, come già detto in apertura, di soddisfare sia il neofita dei videogiochi che l’utente in cerca di “qualcosa di più”, quello che colpisce di questo titolo è anche l’enorme fedeltà all’opera originale. DRAGON BALL FighterZ è, infatti, il gioco più fedele della serie che fino a oggi abbia presenziato su qualsiasi console, anche se principalmente questo è un lato che tende a essere notato principalmente da tutti coloro che non solo sono assidui spettatori dell’anime e divoratori del manga, ma che ne sono talmente appassionati da ricordarsi a memoria anche i singoli movimenti dei personaggi. Fortunatamente nell’era di internet e di YouTube, in molti hanno dedicato video su video a sviscerare i moveset dei combattenti e confrontarli con le celebri scene da cui sono stati ripresi. I celeberrimi guerrieri che compongono il roster di gioco possono infatti contare su un parco mosse ricreato con una meticolosa attenzione alla maggior parte dei colpi realmente utilizzati, e non solo limitati alle mosse speciali o finisher come accaduto in molti altri titoli.

Come ciliegina sulla torta, le due compagnie hanno scelto di inserire all’interno del gioco alcune particolari scene, anche queste ricreate fedelmente sulla base dei momenti più elettrizzanti e memorabili della serie, che non prenderanno luogo sempre, in modo fin troppo semplice o scontato, ma che necessiteranno il soddisfacimento di alcuni particolari quanto ben precisi requisiti per essere attivate e mostrarsi in tutto il loro splendore. Per offrire all’utente anche qualche piccola ricompensa per il duro lavoro e l’impegno profuso dai giocatori, DRAGON BALL FighterZ racchiude al suo interno anche qualche personaggio sbloccabile, tre per l’esattezza: Goku e Vegeta SSGSS e l’Androide 21. Questi, come ripetuto più volte durante il gameplay del titolo, verranno resi accessibili soddisfacendo particolari condizioni più o meno semplici, che possono variare dal “completa la storia” sino ad arrivare a “raccogli una certa quantità di Zeni” oppure ancora “completa alcune precise modalità arcade a livello difficile ottenendo A come valutazione finale minima”.

Limit Break X Survivor

Non so davvero come altro descrivere il gioco sotto il punta di vista grafico se non con una parola, una soltato: stupendo. La scelta del 2.5D è, a mio avviso, la decisione migliore che ARC SYSTEM WORKS potesse scegliere per la creazione di questo titolo. L’ho personalmente apprezzata per GUILTY GEAR, serie da cui pesca qualcosina qui e là, proprio perché riusciva a rendere il tutto più “cartoonesco” e quasi una via di mezzo tra videogames e serie animata, e solo nei miei sogni più bagnati ho desiderato di vedere una cosa del genere anche con DRAGON BALL. Ottima anche la realizzazione degli scenari, ricreati fedelmente dalle ambientazioni viste nel corso dei tantissimi episodi, e completamente distruttibili tramite l’uso di attacchi speciali o meteor, anche parzialmente danneggiabili semplicemente deviando con successo uno degli attacchi energetici scagliati dal nemico. Se devo solamente muovere una critica alla spettacolarità visiva offerta da FighterZ, non posso fare altro se non citare le piccole cut-scene di “entrata in campo” di un nuovo guerriero quando l’altro viene sconfitto. Quella piccola animazione, in cui i due personaggi si scontrano al centro dell’arena, avambraccio contro avambraccio, vista in continuazione viene abbastanza a noia. Non avrei davvero disprezzato un qualcosa diverso per alcuni dei personaggi, come Goku che arriva con il teletrasporto o altre entrate in scena caratteristiche di ciascuno dei personaggi. Insomma, per dirla in breve, qualche piccola variazione.

Davvero ottimo anche il comparto sonoro, che non solo offre una compilation di brani che si adatta nel migliore dei modi a ogni combattimento e offre la giusta carica, ma alcuni riescono addirittura a trasmettermi quel particolare feeling che solo la serie animata riesce a dare. Qualcosa che può essere tranquillamente ripreso pari pari e messo all’interno di uno dei tantissimi episodi e, senza tante sorprese, starci una favola. Quando un gioco su licenza riesce a offrire un comparto sonoro davvero consono e all’altezza di quello su cui si basa, c’è davvero poco da dire. Anzi, se posso, una cosa la voglio dire: mi mancano davvero tanto le opening originali affidate al buon Hironobu Kageyama.

A chi consigliamo DRAGON BALL FighterZ?

DRAGON BALL FighterZ dovrebbe essere un must nella propria collezione di videogames, che sia questa fisica o digitale poco importa. Se siete fan della serie, amate i picchiaduro e siete fan dello stile di casa ARC SYSTEM WORKS, mi aspetto che abbiate già prenotato il gioco il giorno stesso che hanno aperto i pre-order. Personalmente lo voglio davvero consigliare a tutti coloro che credono sia impossibile creare titoli decenti tratti da opere su licenza. Questo ne è la prova, la prova che quando c’è passione, le possibilità, la competenza e le compagnie in gioco sono quelle giuste, i risultati si vedono.

  • Graficamente stupendo
  • Buone meccaniche per un picchiaduro che punta sulla velocità
  • Massima fedeltà all’opera originale
  • Ottima la decisione di inserire una storia originale

  • Totale mancanza di una modalità 1 VS 1
  • Qualche altro personaggio in più di base non avrebbe guastato
DRAGON BALL FighterZ
4.5

Il perfetto risultato della fusione tra DRAGON BALL e ARC SYSTEM WORKS

ARC SYSTEM WORKS e BANDAI NAMCO Entertainment sono riusciti con successo a regalare un qualcosa a lungo desiderato da qualsiasi persona possa realmente definirsi fan della serie DRAGON BALL: la possibilità di giocare con la serie animata. Accantonando per un momento il 3D in favore di un qualcosa che visivamente somigliasse davvero molto a quello da cui è effettivamente tratto, come è stata la scelta della grafica in 2.5D, le due compagnie sono riusciti a regalarci un’esperienza davvero unica che, ci auguriamo, possa vivere a lungo nell’olimpo di quei titoli competitivi che continuano ad essere giocati, sia a casa che nei tornei, anche per molti anni. Ovviamente ricevendo sempre nuovi aggiornamenti, cosa di cui si è già parlato e che mi aspetto di vedere in futuro.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.