The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D – Recensione

The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D – Recensione

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-boxartMesta e malinconica è la cavalcata del nostro giovane eroe Link. Dopo aver trionfato sulle forze del male e aver ristabilito la pace nella terra di Hyrule, il suo viaggio alla ricerca della fatina Navi lo ha portato nella fitta vegetazione del Bosco Perduto, dove non solo i nostri occhi sembrano osservarlo nella sua solitaria impresa. Una strana quanto inquietante creatura segue passo passo l’incipiente andamento dell’eroe del tempo, pronto quasi a ghermirlo dalle tenebre in cui si trova. Così, quello che poi conosceremo come Skull Kid, assale il nostro giovane eroe impossessandosi della sua fedele Ocarina del Tempo e della povera Epona, costringendo Link a seguirlo nei meandri del bosco nel tentativo di riconquistare i beni sottratti.

Ma un infausto fato attende l’eroe dalla tunica verde, e ben più cupe e perigliose saranno le sue peripezie per svelare il mistero che si cela dietro la Maschera di Majora e tentare di salvare Termina dalla sua inevitabile e incombente fine.

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-schermata-05The Legend of Zelda: Majora’s Mask sbarca sulle console portatili della famiglia Nintendo 3DS grazie a uno splendido remake, opera dello studio GREZZO che, insieme a Nintendo, ha quasi reinventato questo capitolo della saga di Link, apprezzatissimo dai fan in tutto il mondo che da lungo tempo ne richiedevano una versione rimasterizzata che ne incentivasse le potenzialità per accattivare sia gli appassionati di lunga data che i neofiti della saga. Oltretutto molti sono stati gli indizi fatti trapelare dalla stessa casa di Kyoto durante questi ultimi anni, a partire proprio dall’iconico simbolo di questo gioco: la maschera di Majora. I più attenti avranno notato infatti, la sua presenza nell’abitazione del protagonista in A Link Between Worlds, per non parlare poi dell’apparizione, assieme a Zelda Williams, al torneo di Super Smash Bros. dell’E3 2014, senza escludere l’immagine promozionale diffusa da Nintendo per l’Hanabi (festa di fine estate giapponese) dello scorso anno, in cui è possibile osservare un Link adulto in Yukata che indossa sulla fronte la maschera incriminata. Questi piccoli spunti non potevano di certo passare inosservati agli occhi dei tantissimi fan della saga, e così il tanto agognato remake è stato infine annunciato da Nintendo all’apertura di uno dei suoi famosi Direct.

In questa nostra recensione abbiamo voluto analizzare questo titolo come se fosse un gioco ex-novo, soffermandoci su tutti i suoi peculiari aspetti per poi sottolinearne le differenze con la versione originale. Scoprite quindi, assieme a noi e al giovane Link, questo affascinante viaggio nei meandri oscuri di Termina.

  • Titolo: The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: Avventura, Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: Nintendo
  • Sviluppatore: Nintendo, GREZZO
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 13 febbraio 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: nessuno
  • Note: disponibili al lancio uno speciale New Nintendo 3DS XL dorato e serigrafato e una Collector’s Edition con all’interno una spilla, un doppio poster e una SteelBook; collana con la maschera di Majora e una statua di Skull Kid sono stati distribuiti come preorder bonus

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-schermata-01Subito dopo il filmato introduttivo ci ritroveremo quindi a saltare sulla vegetazione del Bosco Perduto alla ricerca di Skull Kid: dopo alcuni basici consigli sui comandi di gioco varcheremo così il tronco cavo di un albero, solo per poi precipitare in un’oscura voragine. Nell’attimo in cui riprenderemo i sensi, la strana creatura, accompagnata da due spiritelli gemelli, ci riserverà un’accoglienza poco piacevole, maledicendoci con orribili visioni e tramutandoci in un piccolo Cespuglio Deku, per poi abbandonarci a noi stessi assieme alla malcapitata Taya. Giunti a un compromesso con la sfortunata fatina avremo modo, grazie al suo aiuto, di conoscere i comandi e le abilità di questa nuova versione di Link: approfittando dei fiori posti a terra infatti potremo veleggiare in maniera sicura sul baratro che ci si parerà davanti, giungendo infine nei sotterranei della Città di Cronopoli, punto nevralgico delle vicende che ci accompagneranno durante tutte le fasi di gioco.

Brutto bacarospo, io ti—

Brutto bacarospo, io ti—

Prima del nostro ingresso in città, faremo la conoscenza di un losco personaggio, il proprietario del negozio “Maschere della felicità“, il quale prometterà di restituirci il nostro aspetto originale una volta riottenuta la cosa preziosa sottrattaci dal crudele Skull Kid, assieme ovviamente alla maschera di cui è in possesso. Inizierà così una vera e propria corsa contro il tempo, che ci porterà ad affrontare delle piccole missioni all’interno della città per raggiungere l’Osservatorio e tentare di scovare Skull Kid e recuperare la nostra Ocarina del Tempo.

Dopo tre giorni (in tempo di gioco) scopriremo quello che è il suo vero intento: far schiantare la Luna su Termina per distruggerla completamente. Raggiunta la mezzanotte del terzo giorno, si spalancheranno le porte della torre centrale di Cronopoli, permettendoci così di raggiungere Skull Kid e di scoprire, grazie all’ausilio di Tael, fratello di Taya, come fermarlo.

Tre giorni per scongiurare l’inevitabile

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-schermata-06Se inizialmente sarà poco chiaro come potremo evitare l’incombente catastrofe, dopo questo breve interludio tutto apparirà più semplice: dovremo infatti fare affidamento sui poteri dell’Ocarina regalataci dalla Principessa Zelda per riavvolgere il tempo e tornare indietro di tre giorni dal momento dell’impatto. Una barra presente sulla parte inferiore dello schermo di gioco ci ricorderà quanto manca all’infausto giorno: l’incessante scorrere del tempo scandirà continuamente le nostre azioni, portandoci ad agire con rapidità e arguzia. Affronteremo così quattro dungeon principali, per salvarne i relativi grandi spiriti che ci aiuteranno a sconfiggere Skull Kid.

Gli ambienti di gioco risultano davvero molto ben curati, separando distintamente i vari stili che ne caratterizzano l’aspetto: se da un lato proveremo quasi un senso di oppressione nella venefica Palude di Cascabosco, avremo quasi un senso di smarrimento nelle alte vette innevate di Testanevosa, senza dimenticare il vasti ambienti marini della Grande Baia. Per poterli portare a termine si potrebbe avere la sensazione di una minor complessità nel doverne affrontare la risoluzione, quasi inferiore ad altre analoghe zone presenti nelle molteplici avventure di Link, ciononostante questo elemento diventa sicuramente di minor rilievo se consideriamo il fatto che, qualora non riuscissimo a completare la zona in cui ci troviamo nei tre giorni stabiliti, saremo costretti a tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto da capo.

Maschere per tutte le stagioni

Un vero Zelda che si rispetti ci offre, oltre a una storia principale da seguire, numerose missioni secondarie da portare a termine per sbloccare collezionabili e potenziamenti e ovviamente Majora’s Mask 3D non ne fa eccezione, anzi, porrà quasi in primo piano lo svolgimento di quest’ultime piuttosto che l’avventura principale vera e propria.

Baywatch. Zelda Edition.

Baywatch. Zelda Edition.

Oltre ai canonici Frammenti di Cuore, alle Ampolle o alle classiche armi come Arco e Bombe, il giocatore verrà attratto dallo strano potere delle Maschere. Ce ne sono ventiquattro in tutto, ma solo tre di queste entreranno a far parte regolarmente del nostro equipaggiamento durante la nostra avventure, maschere che serviranno a completare la trama principale e che ci doneranno l’aspetto e i poteri di alcune delle principali razze del mondo di The Legend of Zelda: gli sfuggenti Cespugli Deku (come abbiamo visto prima), i possenti e rocciosi Goron e gli agili e acquatici Zora. Come accennato prima, oltre queste tre maschere, altre venti saranno da scovare e scoprire nel mondo di Termina (l’ultima verrà sbloccata una volta ottenute tutte le altre); senza svelarvi troppi dettagli vi diciamo soltanto che, se in alcuni casi ci basterà semplicemente parlare con degli NPC per ottenerne una, molto spesso invece, per conquistare l’agognata maschera, dovremo affrontare delle vere e proprie sotto-trame con annessi enigmi di una complessa risoluzione.

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-schermata-07Inoltre, per portare a termine queste numerose missioni secondarie, ci verrà incontro il comodissimo Taccuino dei Bomber, su cui verranno annotate automaticamente le persone con cui parleremo, il loro coinvolgimento nelle quest che vorremo portare a termine e, cosa più importante, in quale momento della giornata dovranno essere portate a termine, elemento da non sottovalutare visto e considerato che alcuni eventi si svolgeranno esclusivamente in un preciso orario e non necessariamente in tutti e tre i giorni. Altro elemento fondamentale che ci agevolerà nello svolgimento del gioco sarà appunto l’Ocarina del tempo: il mistico strumento musicale consentirà al giocatore non solo di spostarsi rapidamente tra le varie zone di Termina e di riavvolgere il tempo, ma anche di rallentarlo o accellerarlo per meglio affrontare gli eventi della trama.

Quindici anni e tre giorni dopo

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-schermata-02Come molti di voi avranno intuito o sapranno, The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D altro non è che un remake dell’omonimo titolo uscito per Nintendo 64 ben quindici anni fa, nel lontano 2000. Lo studio GREZZO, del quale abbiamo già apprezzato l’ottima riuscita di un altro remake delle avventure di Link, il classico “Ocarina of Time“, torna a occuparsi della saga realizzando anche questo capitolo, regalandoci non solo una versione di gioco migliorata nell’aspetto grafico e finalmente localizzato in italiano (l’originale era solo in inglese) ma anche con dei contenuti inediti e rivisitati.

Lo stesso Aonuma, attuale responsabile della saga di Zelda, già dopo l’annuncio di questa rinnovata incarnazione dell’eroe hyliano si sbottonò su quelli che sarebbero stati i nuovi elementi presenti nel remake di Majora e, di fatti, avremo modo durante il gioco di notare come molto spesso le modalità di ottenimento di determinati oggetti siano state totalmente variate, in alcuni casi solo modificandone il luogo di appartenenza, mentre in altri rendendole totalmente diverse. Oltre a questo, è da sottolineare sia una maggior fluidità dei comandi di Link in versione Zora, che durante le fasi di nuoto risulterà più dinamico e preciso, ma soprattutto il diverso comportamento dei boss di fine dungeon: ciascuno di essi, infatti, andrà affrontato con nuove strategie che ne hanno reso la difficoltà molto più bilanciata rispetto alle loro controparti originali e ai loro dungeon di apartenenza, molto più semplici di adesso.

Infine avremo modo di trovare in ben due zone differenti un minigioco del tutto inedito in questa versione, presente precedentemente solo in Ocarina of Time: la Pesca, che ci consentirà di catturare e collezionare diversi tipi di pesci e ottenere numerosi bonus e premi pari ai risultati raggiunti. La colonna sonora, invece, è rimasta inalterata, riportandoci spesso e volentieri con i suoi sottofondi musicali a quelle sensazioni ed emozioni che quasi tutti abbiamo provato giocando a questo titolo per la prima volta su N64.

A chi consigliamo The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D?

the-legend-of-zelda-majoras-mask-3d-recensione-schermata-03Una saga come quella di Zelda non ha certamente bisogno di presentazioni per accattivare il pubblico videoludico, ma nel caso non siate amanti del brand o se più semplicemente non avete avuto modo di giocare questo capitolo a suo tempo, vi consigliamo caldamente di acquistarlo per mettere alla prova le vostre abilità e soprattutto la vostra pazienza nell’affrontare un’avventura così variopinta e dagli elementi mai scontati. Anche coloro che hanno già sostenuto e portato a termine l’avventura originale proveranno un piacevole senso di novità mettendo le mani su questo remake, sia perché potranno apprezzare e saggiarne le qualità su console portatile, ma soprattutto grazie e ai nuovi elementi aggiuntivi e all’inedita veste grafica (con pieno supporto al 3D stereoscopico) che creano allo stesso tempo sensazioni nostalgiche e senso di meraviglia per la qualità di dettagli, colori e atmosfere.

  • Ottima realizzazione tecnica
  • Uno dei capitoli più cupi della saga di Zelda, immancabile in collezione
  • Affrontare side-quest non è stato mai così coinvolgente…

  • …ma allo stesso tempo frustrante, per via di alcuni eventi a tempo o legati troppo spesso tra loro
  • Controlli un po’ macchinosi, si consiglia caldamente l’uso di un Circle Pad Pro se non si dispone di New Nintendo 3DS
The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D
4.5

Un classico senza tempo che rivive in un fantastico remake

The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D non è solo un remake, ma una nuova possibilità di vivere quella che è a tutti gli effetti una delle avventure più cupe e siginficative di Link. GREZZO riesce in maniera strabiliante a far rivivere, con elementi inediti e rinnovati dettagli, quell’oscuro e allo stesso tempo splendido viaggio affrontato da molti quindici anni fa seduti davanti a un televisore, permettendoci oggi di avventurarci assieme al nostro giovane eroe dovunque desideriamo. Prepariamoci a piegare il tempo al nostro volere per scongiurare la catastrofe che sta per abbattersi su Termina, a mettere alla prova noi stessi per risolvere gli enigmi e a sudare sette camicie per collezionare tutto e a portare a termine il gioco al 100%: non affronterete mai delle side quest difficili come quelle presenti in questo gioco.

Il Keyblade Master per eccellenza, o più semplicemente un ragazzo cresciuto a pane, cartoni animati e videogiochi. Otaku per amore, nerd per passione, Gunota per hobby.