ALABASTER – La recensione della nuova edizione J-POP

Abbiamo recensito la nuova edizione di Alabaster, il truce manga di Osamu Tezuka pubblicato in Italia da J-POP per la Osamushi Collection

ALABASTER – La recensione della nuova edizione J-POP

Che fareste se vi dicessi che c’è un manga che fonda le sue radici nei topoi di Frankenstein, ambientato nel Giappone degli anni ’70. Un manga che parla di esperimenti genetici, razzismo, vendetta e che critica aspramente la società di quegli anni? E se vi dicessi che questo progenitore di un più moderno Baoh fosse stato realizzato da Osamu Tezuka? Correreste subito a comprarlo, non è vero?

E fareste bene, non solo perché grandi geni come Tezuka e Nagai sono tutt’oggi, a distanza di 40/50 anni, estremamente attuali, ma perché uno sguardo sul passato filtrato attraverso le storie dei grandi narratori porta sempre a un risultato: scoprire che il passato differisce da noi solamente per complessità tecnica e di strumenti, ma la forza narrativa, le idee e l’impatto che questi elementi possono avere sul lettore sono sempre i medesimi. Alabaster è un ottimo appuntamento con il classico del fumetto giapponese, una lettura imprescindibile se si vuole comprendere la storia e l’importanza che determinate opere o autori hanno avuto e che continueranno ad avere negli anni a venire.

ALABASTER – La recensione della nuova edizione J-POP

  • Titolo originale: Arabastaa アラバスター
  • Titolo italiano: Alabaster
  • Uscita giapponese: 1970 – 1971
  • Uscita italiana: 15 giugno 2022
  • Numero di volumi: 2 (in corso)
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: Thriller
  • Disegni: Osamu Tezuka
  • Storia: Osamu Tezuka
  • Formato: Brossurato con sovraccoperta
  • Numero di pagine: 271

Abbiamo recensito Alabaster tramite volume stampa fornitoci da J-POP Manga.

Invisibile ma solo in superficie

L’opera narra della vita di James Block, famoso atleta olimpionico afrodiscendente, immerso in una cultura profondamente razzista. Un giorno riceve un grosso rifiuto da parte di una ragazza a causa del colore della sua pelle. Ciò lo spinge a compiere un delitto e finisce ben presto in prigione. È lì dentro che James fa la conoscenza di un misterioso dottore che gli rivela l’ubicazione di un’invenzione che potrebbe letteralmente cambiargli la vita.

Gli anni passano e quando James esce di prigione come prima cosa recupera l’invenzione del dottore: una pistola capace di rendere invisibile tutto ciò che il suo raggio tocca, la stessa invenzione che trasformerà James in Alabaster, l’uomo dalla pelle trasparente. In questa sua nuova veste invisibile ricolma di rabbia e vendetta, James inizierà una vera e propria guerra contro tutto ciò che è bello. Le sue doti fisiche da atleta e il suo aspetto mostruoso lo renderanno un temuto criminale e ben presto Alabaster diverrà uno degli uomini più ricercati al mondo, un vero pericolo per le istituzioni umane.

ALABASTER – La recensione della nuova edizione J-POP

Un mosaico sulla vendetta umana

Le tematiche preponderanti dell’opera emergono con forza e grande spirito critico. Esse non vengono portate fuori con riflessioni o con voci fuori campo che fanno da specchio alla realtà, ma insite nella realtà stessa degli eventi, mostrate con fatti e immerse nelle situazioni della straordinaria quotidianità diJames Block. Narrare è, per Tezuka, un modo per costruire una critica sociale profonda (negli stessi anni lo stesso Devilman di Nagai portava critiche molto simili), una critica che mostri gli orrori di una società che tende alla giustizia ma che si perde sulla strada per realizzarla. Colpisce inoltre l’estrema crudezza con cui si mettono in scena situazioni di ingiustizia, dal razzismo alla violenza gratuita, fino ad arrivare alla vendetta che rende letteralmente ossessionato il protagonista.

Ciò che rende però davvero interessante il ritratto che lui vuole dare alla società e lo rende, a mio avviso, così reale e attuale, è il fatto che Tezuka non si fermi a costruire una semplice rappresentazione, ma scava nelle motivazioni e nelle terribili conseguenze che l’ingiustizia incessantemente produce di rimbalzo. Mostrando dunque come le ingiustizie di una società avvelenino i cuori e creino allo stesso modo un ciclo che sembra non avere fine. In Alabaster non esiste un buono, esistono solo innocenti che non sono ancora stati corrotti.

Le ingiustizie che James subirà in quanto afrodiscendente ricostruiranno quindi la sua morale, egli arriverà a servirsi di alcuni giovani ragazzi per iniziare una guerra contro letteralmente “tutto ciò che è bello”, una guerra che può avere come esito solo caos e distruzione. La storia di Alabaster segue dunque le origini di quello che potrebbe essere un villain più che un eroe, di un uomo che, avendo ormai una vita disintegrata, vuole restituire il favore a quel mondo che tanto disprezza.

La china del dio dei manga

Il tratto di Tezuka è scuola. Riconoscibile da decine di metri di distanza. Un tratto che, nonostante si porti dietro i limiti del periodo storico, possiede aspetti eccellenti e una pulizia fenomenale. Iniziando ad analizzare i corpi e il design dei personaggi, Tezuka è inconfondibile nelle sue rotondità, nel suo tratto sintetico e nella capacità di realizzare semplicemente idee molto complesse. La pulizia delle linee e dei design accompagnata da un’estetica cartoon non può che ricordare Disney e i prodotti animati del colosso americano. I motivi sono molteplici e fondano le radici nel rapporto e nello scambio di vedute che Tezuka ebbe con Walt Disney stesso, sul quale ho scritto anche un articolo dedicato.

Un altro aspetto grafico che mi piacerebbe discutere e che ho apprezzato in maniera incredibile è il disegno degli sfondi e dei paesaggi, estremamente dettagliato rispetto a quello dei corpi dei personaggi ma che si integra benissimo a livello di stile non rischiando di provocare contrasto. Uno stile organico e amalgamato. Una nota di merito e di grande apprezzamento va fatta inoltre per due importanti elementi: le automobili, bellissime, dettagliate e sfarzose, e le onde del mare, rappresentate in maniera estremamente fluida e lucente.

Cos’è la bellezza? Alabaster, Io sfigurato protagonista di questo manga, non ha una risposta precisa. Ma sa che dietro a ciò che la società reputa “bello” si nascondono ipocrisia e squallore, ed è deciso a stracciare questa maschera di falsità per compiere la sua vendetta contro il mondo. Armato di un congegno in grado letteralmente di portare allo scoperto ciò che nascondiamo, questo cinico criminale non risparmierà nessuno nella sua crociata… Ritorna una delle opere più oscure e spietate di Osamu Tezuka, nata nel periodo in cui difficoltà lavorative e il mutare dei gusti del pubblico spinsero il Maestro a esplorare nuovi orizzonti.

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Infine parliamo un po’ del paneling. Essendo un fumetto degli anni ’70 non possiamo pretendere sicuramente grandi sperimentazioni. Tuttavia, da un punto di vista storico, è importante notare come Tezuka inizia ad accennare tentativi di disgregazione della gabbia, l’utilizzo massiccio di splash page che modificano il ritmo, che saranno le basi su cui gli autori nipponici svilupperanno in seguito la caratteristica gabbia deframmentata tipica del manga moderno.

ALABASTER – La recensione della nuova edizione J-POP

Il volume J-POP

Il manga fa parte della collana J-POP Osamushi Collection, una collana dedicata interamente all’autore. Innanzitutto è importante notare il lavoro di organicità grafica tra tutti i volumi e le serie della collana stessa che la rendono una vera chicca per collezionisti e per chi ama una libreria ordinata e bella da vedere.

Riguardo il volume in sé ovviamente non possiamo lamentarci. Brossurato con sovraccoperta satinata, un piacere per il tatto, una carta liscia sulla quale emerge la pulizia del tratto di Tezuka e un layout che offre al volume un sapore vintage. Il comparto di note è dettagliato e chiaro, permette infatti di entrare nel mondo dell’autore con facilità, un autore non solo lontano nel tempo ma anche culturalmente, e garantisce un facile accesso sia ai grandi fan che a chi scopre il maestro per la prima volta.

A chi consigliamo Alabaster?

Alabaster non è un’opera per soli nostalgici. La sua estetica e la collocazione storica del fumetto lo rendono uno specchio perfetto capace di spiegare e definire i canoni odierni. Un’opera costellata di critiche sociali, che ribalta la classica suddivisione tra bene e male e appare cruda in netta contrapposizione con il comparto grafico tendente alla rotondità e alla delicatezza del tratto Disney. Alabaster è un’opera per chi vuole approfondire il percorso di un genio, esattamente come il Devilman di Nagai permette di fare un confronto con la nostra epoca e comprender come cambino le forme, i metodi e gli strumenti, ma il cuore rimane sempre lo stesso, incapsulato e mantenuto più o meno vivo nella tempesta editoriale che ora rappresenta il mercato dei manga.

  • Comparto grafico dei paesaggi eccellente
  • Critica sociale molto profonda
  • Ottimo volume di J-POP

  • I lettori più giovani potrebbero incontrare difficoltà con l’estetica narrativa e grafica anni ’70
Alabaster
4

Una morale piena di sfumature

Alabaster è una delle opere più controverse e crude del maestro Tezuka. La capacità di narrare la genesi di un personaggio che è a tutti gli effetti un villain e al quale l’autore conferisce una quantità di sfumature impressionanti. Un manga di mezzo secolo fa capace di creare una morale fluida, non divisiva, il tutto veicolato da una narrazione semplice e lineare, con una struttura orizzontale di base ma che si sviluppa attraverso una serie di episodi semi auto-conclusivi. Ne emerge un pensiero profondo, una grande riflessione sulla relatività della bellezza, sui canoni e gli orrori che solo una maggioranza ingiusta è capace di creare.

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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