Dr. Stone: Stone Wars – Recensione della seconda stagione

L'atteso sequel dell'anime ambientato nello "Stone World" è terminato. In attesa della terza stagione ecco la recensione della seconda e dei suoi molteplici pregi!

Dr. Stone: Stone Wars - Recensione della seconda stagione

Si sono da poco conclusi gli undici episodi in programma per la seconda stagione (la terza è già stata annunciata tramite un teaser trailer) di Dr. Stone, entusiasmante anime tratto dal manga di Riichirō Inagaki e illustrato da Mujik Park (Boichi), trasmesso qui in Italia da Crunchyroll in simulcast, con audio giapponese e sottotitoli in italiano. Dr. Stone era già stato l’artefice di un incredibile successo al suo debutto, e in questa stagione sottotitolata Stone Wars ha provato a mantenere elevate le aspettative, puntando come in passato a un mix di storia emozionante e di illustrazioni più che particolari. Sarà riuscito a raggiungere questi obiettivi? Come sempre andiamo a scoprirlo assieme!

  • Titolo originale: Dr. Stone: Stone Wars
  • Titolo inglese: Dr. Stone: Stone Wars
  • Uscita giapponese: 14 gennaio 2021
  • Uscita italiana: 14 gennaio 2021
  • Piattaforma: Crunchyroll
  • Genere: Sci-fi, Avventura, Azione
  • Numero di episodi: 11
  • Durata: 24 minuti
  • Studio di animazione: TMS Entertainment
  • Adattato da: Manga omonimo di Riichirō Inagaki e Boichi
  • Lingua: Giapponese (doppiaggio), italiano (sottotitoli)

Abbiamo recensito Dr. Stone: Stone Wars tramite la piattaforma streaming Crunchyroll.

La guerriglia all’età della pietra

La prima stagione era terminata con il nostro caro Senku, il giovane scienziato protagonista della serie, che sulle note dell’emozionante canzone di LilianOne small step” prometteva di riportare alla luce ciò che rendeva l’umanità favolosa. Una chiusura quasi perfetta, che ha diviso quello che nel manga era in origine un unico arco narrativo in due parti: la seconda di queste è proprio Stone Wars. Come si può intuire dal titolo e come già annunciato dai trailer, questa breve saga di 11 episodi copre le schermaglie tra lo schieramento di Senku e quello di Tsukasa, il nemico naturale dello scienziato. Lo scontro tra la forza bruta e il regno della scienza, che ha come base il villaggio di Ishigami, occupa quindi la maggior parte della stagione, tra nuovi espedienti tecnologici, agguati e scontri armati, senza trascurare i momenti più sentimentali.

Frammenti di personaggi

Tra le tante novità di questa seconda stagione ci sono sicuramente i molti personaggi ai quali è stata attribuita una maggiore importanza, sia di presenza che di carattere. Capita di rado che in uno shonen elementi come Taiju e Yuzuriha scompaiano per un’intera stagione per poi riapparire così ben delineati. Lo stesso si potrebbe dire per l’antagonista, Tsukasa, quasi in secondo piano in buona parte degli episodi per poi tornare predominante sul finale di stagione. Ci sarebbero poi tutte le considerazioni sulle nuove aggiunte, difficili da fare senza incorrere in tragici spoiler, poiché ogni individuo in questo mondo finisce per avere il suo momento di gloria, magari isolato, ma che lo rende accattivante, buono o malvagio che sia. Vi diciamo solamente che chi segue il manga apprezzerà particolarmente la scena finale, dove viene presentato uno dei “protagonisti” del successivo arco narrativo. Non è solo la ricerca scientifica ad essere una continua sorpresa, ma lo è anche la grafica, che raggiunge uno dei suoi culmini nell’espressività dei volti. Ovvio, in certi passaggi qualche difetto si riscontra nelle rese animate, probabilmente a causa della “particolare” complessità dello stile di Boichi, ma le combinazioni sfondo-luce-sguardo soddisfatto sono tra le migliori negli anime in circolazione.

Anche dal punto di vista narrativo qualche calo ritmico rispetto alla prima stagione si sente, principalmente per la brevità della stessa, ma gli episodi proseguono incessanti, e tra teatrini e scoperte il finale piomba avidamente sulla serie: a qualcuno potrebbe non piacere questa gestione dei tempi (che ha fatto preoccupare non pochi fan su una prematura conclusione) ma, pur conoscendo già la trama, ho trovato il lavoro svolto dallo studio TMS Entertainment piuttosto buono. Poco invece si può contestare ai concetti trasmessi: non solo l’amore per la ricerca trapela in ogni processo e in ogni successo, ma il contrasto tra natura e globalizzazione, con le implicazioni sull’etica e sulle risorse, viene ottimamente gestito tra attimi di esaltazione e di autocritica. Anche se, alla fine, a trionfare sarà sempre la gioia di progredire oltre ogni confine.

A chi consigliamo Dr. Stone: Stone Wars?

Dr. Stone: Stone Wars si presta a essere un titolo ideale per i sognatori e per quei giocatori che si appassionavano a titoli strategici come Civilization dove, partendo dal nulla, ti ritrovavi a creare la tua civiltà passo dopo passo… che è poi quello che cerca di fare Senku. Non è un mistero che Dr. Stone punti a un pubblico molto giovane e ricco di cultura pop: si tratta pur sempre di uno shonen delicato, positivo, senza una malvagità traumatica e ricco di riferimenti a cultura nerd e scientifica. Risulta quindi essere un anime non solo piacevole da guardare, quasi rilassante, ma persino istruttivo: diciamolo, guardandolo tornano alla mente quei programmi in stile Super Quark e La macchina del tempo, che facevano sentire partecipi del processo di ricerca, rendendo tutto più esaltante. Insomma, a meno che non detestiate gli anime dove praticamente non scorre sangue, date una chance a questa stagione, recuperando la prima se ancora non l’avete vista.

  • Animazione e colori vividi
  • Istruttivo, divertente e originale
  • Trama e narrazione efficaci e adatte a un vasto pubblico
  • Ottima colonna sonora

  • Psicologia dei personaggi molto basilare
  • Leggera perdita di stile rispetto al manga
Dr. Stone: Stone Wars
3.9

Un mondo tutto da riscoprire

Riassumendo in poche righe, si può dire che la nuova stagione di Dr. Stone ha mantenuto le aspettative, pur con un leggero calo, rimanendo di una qualità che molti altri recenti anime non raggiungeranno mai. Non solo l’animazione resta ottima, ma anche le musiche: l’opening Rakuen del gruppo Fujifabric è piacevole, la closing Khoe di Hatena anche, e la colonna sonora, pur non raggiungendo la spettacolarità della prima stagione (quasi irraggiungibile nell’episodio finale) mantiene alti i livelli di attenzione, sostenendo combattimenti e narrazione. I punti forti rimangono le scene dove i personaggi mostrano tutto il loro amore per le scoperte e per il mondo, con atmosfere naturalmente sorprendenti, e gli stessi procedimenti scientifici, che pur con spiegazioni a volte lunghe hanno il pregio di non essere mai invasivi e stancanti. Concludendo, in attesa della terza stagione non possiamo che essere soddisfatti di quanto Crunchyroll ha portato: un titolo fresco, attraente, ricco di spunti originali e di buoni propositi, miscelati tra loro come gli ingredienti della polvere da sparo e con lo stesso potenziale per fare un bel botto.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

2 commenti

  1. Pur non essendo particolarmente originale di suo, Dr. Stone ha comunque portato una ventata d’aria fresca nel genere battle shounen. I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma ben caratterizzati e dotati di carisma, e la storia è avvincente e interessante. Voto: 8

    Rispondi
    • Vero.
      Ha “semplicemente” sostituito la ricerca del potere e gli scontri con malvagi OP con la ricerca scientifica ed esplorazioni… ma tanto basta per renderlo ammaliante. Se il manga poi mantiene la stessa qualità di oggi non serve nemmeno che sia originale (per esempio, ho adorato il reboot di Byakuya, per quanto simile a un famoso Star Trek) perché viene narrato alla perfezione.

      Rispondi

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