SONIC FORCES – Recensione

La pigra corsa del porcospino supersonico: Sonic Forces è lento, e non poco. Scoprite perché nella nostra recensione.

SONIC FORCES – Recensione

SONIC FORCES - RecensioneIndovinate? Il malvagio Dr. Eggman ha tirato fuori dalla saccoccia l’ennesimo piano per distruggere città, conquistare il mondo e già che c’è, far fuori pure Sonic. In suo aiuto un audace mercenario, il cui ingresso in scena è quasi sempre accompagnato da un pezzo nu metal anni novanta che fa più presenza dei suoi discorsi. È potente, su questo non c’è dubbio: ci mette solo un paio di calci a stendere il nostro beniamino. Il mondo piomba nel caos, Tails è latitante, la resistenza è disorganizzata, ma un nuovo eroe emerge dalle macerie e si propone baluardo di una fioca speranza. Il piano è salvare Sonic, sconfiggere Dr. Eggman e Infinite e ridare al bene il suo spazio nel mondo: la storia di Sonic Forces inizia da qui.

Presentata come uno dei progetti più ambiziosi del Sonic Team, l’ennesima avventura in 3D della mascotte SEGA ha generato intorno a sé una del sincero hype fra gli appassionati. Lo stile c’è e il curriculum pure: riportare in auge il gameplay inaugurato dal pessimo Sonic Unleashed e perfezionato dall’ottimo Colours, passando per il vincente esperimento di ibridazione nato con Generations. Una summa delle migliori – o quantomeno vincenti – esperienze tridimensionali dell’icona, ma un leggero sentore di marcio aleggiava dalle prime anteprime agli ultimi scatti: il piccolo fan di Sonic in ognuno di noi trema fin dal suo annuncio, saziato da Sonic Mania e consapevole che Forces si andava a inserire in uno spazio in cui risulta ormai difficile affermarsi. Confusi ma uniti, i temerari gridavano a gran voce “tappiamoci gli occhi per non leggere, amici: non sarà il Sonic definitivo, ma quanto può venir fuori male un figlio da ottimi genitori?”. Abbastanza, direi.

  • Titolo: Sonic Forces
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC / Steam
  • Genere: Platform
  • Giocatori: 1
  • Software house: SEGA
  • Sviluppatore: Sonic Team
  • Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 7 novembre 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Episodio Shadow (gratuito)
  • Note: edizione di lancio che include cartoline da collezione e costumi DLC speciali

Uniti resistiamo

I videogiochi del porcospino non hanno mai ospitato trame assai particolari, seppur con zelo ci abbiano sempre provato. Sonic Forces trova un suo spazio fra tematiche onerose raccontate con umorismo cartoon e un incedere lineare, che viene annullato già dopo la prima mezz’ora. Un incipit degno di nota lascia infatti spazio a una stucchevole leggerezza per poi lasciare dietro di sé il vuoto, il solito scontro fra buoni e cattivi.

Un’ironia evidentemente ereditata dalla recente incarnazione animata, Sonic Boom, che affossa la serietà di tematiche quali guerra, oppressione, sconfitta e resistenza, incapace di rimanere stabile nemmeno seguendo il carisma del nuovo antagonista, un buon cattivo ma non troppo. Peccato per il resto dei villain, spuntati senza alcuna scusa e rimessi a posto con altrettanta nonchalance, e con Infinite che si dilegua chissà dove proprio sul più bello. Una velocità che lo stesso Sonic si sogna, quella con cui vengono liquidate queste belle immagini, specie in considerazione dell’enorme fetta di un gioco già piccolo riservata a cutscene, intermezzi e dialoghi.

Più veloce, troppo veloce

Il gameplay ripesca a piene mani la più recente tradizione della saga, prendendo a paradigma tanto Colours per uso di Wisp e velocità, tanto Generations per Classic Sonic e la sapiente alternanza fra ambienti 2D e 3D, ignorando deliberatamente modelli più audaci e freschi. La piattezza dei livelli non ha nulla a che vedere con la complessità magistrale di Sonic Mania, e le fasi in 3D soffrono di una pessima gestione dei comandi che fa dell’accurato platforming di LOST WORLD un lontano ricordo. In questo vero sfacelo, è possibile considerare le fasi dedicate all’avatar la parte meglio riuscita: un sapiente alternarsi delle tre dimensioni scandito da quick time event e intermezzi spettacolari ne decretano il successo, verso cui la scelta di dotare il personaggio di un numero limitato di Wisp per volta fa un po’ incazzare. L’incedere risulta così frustrante ed è la ricerca dei collezionabili a risentirne di più, marchiata ormai da una tediosa ripetitività.

Atelier Sonic

L’onere di svecchiare una formula altrimenti decrepita viene affidato a diverse caratteristiche che è possibile definire “passive”. L’introduzione delle missioni, principali e giornaliere, approfondiscono certo un gioco altrimenti povero, e la personalizzazione dell’avatar risulta una piacevole distrazione con cui ingannare il tempo. L’uso del termine “passivo” si riferisce all’influenza nulla che trovate del genere hanno sul gameplay: tutte aggiunte funzionali alla sola estetica dell’avatar, non risollevata né dalle abilità passive concesse alle razze – ininfluenti nell’esplorazione degli scenari – né ai bonus passivi di cui sono dotati i vari Wispon, utili ad accumulare un punteggio che persino alla massima difficoltà non farà fatica a toccare l’eccellenza. A tal proposito, è da evidenziare l’estrema facilità e brevità del gioco: ho portato a termine l’avventura principale in meno di tre ore alla massima difficoltà, e ce ne ho impiegate altrettante a raccogliere tutti i collezionabili e a svolgere le missioni propostemi.

Ottimo il versante tecnico, con 60fps a una risoluzione di 1080p su PlayStation 4, mentre i 30fps a 720p su Nintendo Switch trovano una giustifica nella portabilità del gioco ma sfigurano su televisore. Variegatissima la palette cromatica con cui è condito l’ottimo level design, anche se le trenta fasi, dieci per personaggio, vantano di un alternarsi dei soliti quattro scenari: non tanti livelli, dunque, solo la ricostruzione di alcuni. Ottima la colonna sonora, con tante tracce cantate, e buono anche il doppiaggio – sia inglese che italiano, per un comparto artistico che rimane fedele ai canoni di cui si fan da anni vanto le avventure in 3D del blu porcospino.

A chi consigliamo Sonic Forces?

Consigliamo Sonic Forces ai fan del porcospino, che non avranno certo aspettato quest’articolo per fiondarsi sul prodotto, rimanendo magari delusi dalla sua pochezza. Consigliato anche a chi si è già mangiato i bei platform in circolazione sulla console di casa Nintendo, a costo di ignorare migliori produzioni indipendenti ma non nipponiche. Sconsigliato ai fan del Sonic originale, a meno che non desideriate tornare a odiare questa altalenante figura.

  • Ottima realizzazione tecnica
  • Approfondita personalizzazione estetica
  • Buona colonna sonora e doppiaggio
  • Prezzo budget

  • Trama banale
  • Formula svecchiata male
  • Nessuna novità all’orizzonte
SONIC FORCES
2.7

Un buco nell’acqua

Scrivere questa recensione non è stato facile: per la prima volta mi sono sentito in difficoltà nel mettere il mio pensiero su carta, per un gioco che fa davvero fatica a costruirsi un’identità che sia valida. Un vero e proprio buco nell’acqua questo Sonic Forces, carente della personalità dei titoli da cui prende ispirazione, noncurante delle migliori ma meno diffuse innovazioni dei più riusciti episodi e pigro nel proporre novità per nulla influenti nell’esperienza in sé. Ha i suoi momenti, e se a dar loro giustizia potrebbe intervenire un prezzo budget, sul versante “operazione rivoluzione” proprio non ci siamo. Provaci ancora, Sonic. Noi siam qui ad aspettarti.

Ha sconfitto Cortex prima ancora di cominciare a parlare. Ama i videogiochi a 360 gradi, ha un canale YouTube dove si diverte a mettersi in ridicolo e continua a farsi bullizzare dalla PC master race perché è nato e morirà console gamer.