Sonic Forces per Nintendo Switch – Anteprima

Sonic Forces

Ospiti del Nintendo Showcase di Milano, abbiamo avuto modo di testare in anteprima una versione dimostrativa di Sonic Forces in versione Nintendo Switch.

Durante il Nintendo Showcase tenutosi a Milano e a cui siamo stati invitati, abbiamo avuto modo di metter mano alle novità anticipate durante l’E3 2017. Tra le varie demo a cui abbiamo potuto avere accesso vi era anche Sonic Forces, il nuovo titolo prodotto dal Sonic Team di SEGA che uscirà entro la fine di quest’anno. Per l’occasione, abbiamo avuto modo di provarlo nella sua incarnazione per Nintendo Switch, ma lo stesso sarà disponibile anche per PlayStation 4, Xbox One e PC.

La postazione di prova dell’ultima incarnazione del porcospino blu ha attirato l’interesse di molte delle persone presenti all’evento, cosa che ci ha permesso di esaminare con molta calma sia come spettatori, che poi come giocatori, tutti i dettagli messi in mostra dalla demo.

Salta subito all’occhio il fatto che il percorso, avendo a disposizione una sola mappa per più modalità di gioco, spazia dai classici tratti a scorrimento laterale a quelli tridimensionali, come mostrato nei primi gameplay che SEGA ha condiviso nelle ultime settimane. Un’idea già ampiamente collaudata con i precedenti episodi, che a tratti potrebbe però renderlo un po’ confusionario, visto la rapidità di movimento che caratterizza questa saga. Personalmente non mi ci sono trovata bene, benché si tratti semplicemente di una questione di abitudine, dato che il passare da una camera frontale ad una laterale nel giro di pochi istanti può un attimo confondere l’utente. È un gioco in cui la velocità è tutto, e questo può rischiare di creare problemi per chi è poco pratico. Non si può dire però che non mi sia piaciuto, anzi.

La resa grafica di Sonic Forces è stata curata in ogni minimo dettaglio sia nelle mini-cutscene di passaggio da alcuni punti della mappa che nel gioco vero e proprio, nonostante il già confermato downgrade della versione Switch rispetto a quelle per le altre piattaforme. Ciò mi fa pensare, vista la cura in ogni minimo dettaglio, dal personaggio giocante, ai nemici (boss inclusi), dalla mappa di gioco al percorso, che quello che ne uscirà una volta completo sarà un titolo molto interessante da giocare, facendo tornare la versione 3D della mascotte di SEGA allo splendore che merita.

Tre stage tutti da scoprire

Giocando abbiamo potuto sperimentare tutti e tre i livelli che la versione di prova, la stessa presente anche all’E3 2017, aveva da offrire, così da poter avere un reale assaggio di quanto in futuro potrà offrirci il gioco finale. Sotto la stessa mappa avremo due modalità di gioco chiamate Sonic Stage e Avatar Stage: il primo è per gli amanti del protagonista, che vedrà il giocatore vestire i suoi panni per completare il percorso e raggiungere l’antagonista del suo stage, Shadow; nell’Avatar Stage (la vera novità di questo episodio) ci caleremo nei panni di un personaggio che, nella versione completa, saremo noi a creare e personalizzare, come già annunciato ufficialmente dalla compagnia. Qui è d’obbligo spendere un paio di parole in più, perché l’ho trovata parecchio azzeccata come idea. La demo ha messo a nostra disposizione un avatar creato casualmente dal sistema sia nell’aspetto che negli oggetti d’attacco; nella versione completa ci sarranno ulteriori aspetti modificabili, e sarà il giocatore stesso a dover scegliere che look dare al proprio protagonista. Non siamo stati in grado di plasmare da zero o modificare il nostro alter-ego, ma non si può dire che vederne uno creato appositamente per noi non abbia fatto il suo effetto.

Nonostante abbia indagato per capire se in futuro gli oggetti a disposizione per personalizzare il protagonista saranno sbloccabili durante l’avventura, non abbiamo ricevuto risposte che potessero confermare o negare le nostre supposizioni. Qui ovviamente è frutto di una mia congettura: rendere le personalizzazioni oggetti sbloccabili sarebbe un buon metodo per spingere il giocatore a continuare a giocare a questo titolo, così da dargli un obiettivo principale che non sia solamente il finire i vari percorsi nel miglior tempo possibile. Una speranza, la nostra, non certamente inverosimile, che potrà tuttavia essere confermata solo una volta confermato dai developer in via ufficiale.

Ultimo, ma non meno importante, è lo stage che mi son voluta tenere appositamente come gran finale di questa anteprima: il Classic Stage. Partiamo dal fatto che io per prima non sono molto pratica di combattimenti con i boss – è più corretto dire che ne son negata – ma posso ammettere che questa boss fight (perché è di questo che lo stage è costituito) è stata particolarmente divertente, quanto traumatica agli inizi. Il Classic Stage consiste nell’affrontare Eggman e il robot da lui comandato, per sconfiggerlo nel minor tempo possibile. Questo boss ha due stadi e non lasciatevi spaventare se all’inizio se siete poco pratici e vi capiterà di morire più volte, con un po’ di pratica, di buon tempismo e di strategia è un nemico fattibilissimo. Ho fallito miseramente parecchie volte, tanto che la mia pazienza è stata messa a dura prova, ma una volta capito come affrontarlo il resto è stata una bazzeccola.

Gotta go fast

Sonic Forces saprà deliziare amanti delle sfide poiché è perfetto per mettere alla prova la propria pazienza e le proprie abilità. È giocabilissimo anche dai neofiti per i suoi comandi semplici, difatti le meccaniche sono quasi le stesse di tutti i precedenti titoli del riccio blu ed è per quello che io mi son trovata particolarmente a mio agio. Chi ama imprecare si troverà davanti a una sfida ardua, quella di non poter più raccogliere gli anelli quando si viene colpiti da un ostacolo o da un nemico. Grazie a questa scelta di gameplay i giocatori dovranno inventarsi ogni volta un modo per cercare di non morire durante il percorso. Una prova di abilità, se così vogliamo definirla, specie se vorremo porci l’obiettivo di superare gli stage nel minor tempo possibile.

Appassionata di giochi di ruolo testuali, spera sempre di riuscire a dedicarsi alla sua passione principale: il doppiaggio. La speranza è l'ultima a morire.