Toukiden: Kiwami – Recensione

Toukiden: Kiwami – Recensione

toukiden-kiwami-recensione-boxartTre mesi dopo la battaglia per prevenire un altro Risveglio, il villaggio Utakata si gode un breve periodo di pace. Questa parentesi di serenità viene però bruscamente interrotta dall’arrivo di una nuova minaccia, gli Oni del Nord. Per fronteggiarli giunge al villaggio la Hundred Demon Corps, unità speciale mandata dalla Holy Mount e capitanata da Sōma. Tra questi vi è Reki, una ragazzina proveniente da Shiranui, un vicino villaggio che disobbedisce agli ordini della Holy Mount. A imbrogliare ulteriormente la matassa ci penserà Horō, una fanciulla che soffre di amnesia, apparsa improvvisamente nel villaggio Utakata. Quale sarà il destino dell’umanità? E qual è il vero obiettivo della misteriosa organizzazione che prende il nome di Council of Elders?

Toukiden: Kiwami un nuovo capitolo dell’hunting game dalle tinte fortemente orientali creato da KOEI TECMO Games e Omega Force, che aggiunge nuove armi e modifica alcune meccaniche del gioco precedente rendendolo molto più che una semplice rivisitazione. Prendendo il controllo di uno Slayer (Mononofu in giapponese), dovremo cacciare i mostruosi Oni, creature ispirate ai demoni della mitologia giapponese, molti dei quali creati appositamente per Kiwami, e lo faremo scegliendo una delle diverse tipologie di armi a nostra disposizione. Questo gioco, uscito in Giappone per PlayStation Portable e PlayStation Vita, giunge in occidente privo della sua incarnazione per handheld di vecchia generazione, ma ottenendo in cambio una versione PlayStation 4, che così fa approdare la saga anche su console casalinghe. Le due versioni del gioco sono perfettamente compatibili fra loro; infatti, grazie alla funzione cross play, i possessori dell’edizione PS4 potranno giocare in compagnia dei loro amici con la versione portatile, in partite multiplayer sia in locale che online. Chi possiede entrambe le versioni potrà usufruire della funzione cross save per condividere il salvataggio su entrambe le console, mentre i giocatori del precedente episodio possono importare il salvataggio in questa nuova incarnazione, mantenendo ogni progresso e ottenendo bonus esclusivi.

  • Titolo: Toukiden: Kiwami
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation Vita
  • Genere: Hunting Game
  • Giocatori: 1-4
  • Software house: KOEI TECMO Europe
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 marzo 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Costumi, Mitama e missioni aggiuntive
  • Note: disponibile in Giappone anche su PSP

Toukiden: Kiwami riprende le vicende esattamente da dove le avevamo lasciate: il protagonista del gioco, ovvero l’avatar del nostro Slayer, liberamente personalizzabile come nella migliore tradizione degli hunting game, è riuscito con l’aiuto dei suoi amici a evitare Il Risveglio. All’improvviso però farà la sua comparsa la bella Horō, una giovane donna dai capelli celesti, che per un motivo a noi sconosciuto pare aver perso la memoria ed essere giunta per caso all’interno del villaggio di Utakata. Ritroveremo tutti i personaggi del capitolo precedente, come Ōka e Fugaku, a cui si aggiungeranno altri nuovi Slayer appartenenti alla Hundred Demon Corps, come Reki, giovane ragazza del villaggio di Shiranui che ci accompagnerà utilizzando la sua naginata, il loro leader Sōma, eroe del precedente Risveglio, oltre alla già citata Horō, che ci fornirà supporto con il suo fucile. Tutti questi personaggi potranno accompagnarci in missione e ci aiuteranno nelle cacce, secondo il loro stile di lotta personale. I giocatori che possiedono un file di salvataggio del primo Toukiden manterranno tutti i progressi e gli equipaggiamenti della loro precedente partita, e otterranno alcuni piccoli bonus. I nuovi giocatori invece potranno iniziare un’ avventura da zero cominciando dalla modalità storia del precedente episodio; Toukiden: Kiwami infatti include anche il primo capitolo della saga. La quantità di contenuti aggiunti in Kiwami è abbastanza elevata, tanto che più che con una versione 2.0 del capitolo precedente sembra di avere a che fare con un vero e proprio sequel, per la gioia degli Slayer più stagionati.

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A place to call Home

Il Villaggio di Utakata, tinto d’arancio con l’avvento dell’autunno, fungerà da centro operativo per le nostre missioni esattamente come accadeva nel primo Toukiden. Ritroveremo infatti tutte le vecchie strutture come Tatara, il fabbro, che si occuperà di creare o potenziare il nostro equipaggiamento o Shikimi, per controllare la crescita dei Mitama. Potremo come sempre visitare la casa del nostro Slayer per gestire l’equipaggiamento, salvare la partita e mandare la nostra Tenko in missione in una delle varie zone di caccia al fine di recuperare oggetti utili. Una novità di questa versione consiste nella possibilità di poter assegnare un Mitama alla Tenko e di poterla nutrire fra un incarico e l’altro, cosa che migliorerà il suo umore e di conseguenza la sua efficienza. Potrà capitare di incontrare il nostro piccolo animale domestico in una delle tante missioni, fornendoci supporto e potendo addirittura risvegliare il nostro Slayer nel caso in cui dovesse finire gli HP. La Pool of Purity ha subito una leggera modifica: oltre che utilizzare un Mitama per ottenere effetti passivi per la prossima missione, potremo scegliere di invitare uno dei vari personaggi con cui abbiamo instaurato un buon rapporto, potendo di conseguenza scegliere quali abilità passive vorremo avere con noi. Ritorna anche la base degli Slayer, dove potremo parlare con la bella  per accettare le missioni, rivolgerci a suo padre Yamato per controllare i record di gioco e affrontare dei tutorial per ogni arma presente, oppure controllare informazioni sugli Oni, sui vari personaggi o più in generale sul mondo di gioco parlando con Shusuī. Insomma un bel po’ di cose da fare che rendono Utakata un villaggio abbastanza vivo, per il quale varrà la pena mettere ripetutamente la nostra vita in pericolo.

Press Slay to start

Come in ogni hunting game che si rispetti, la parte più succosa è costituita dalle missioni di caccia: muovendoci liberamente all’interno di più aree dovremo cercare di portare a termine gli obiettivi che ci vengono assegnati entro il tempo limite. Queste possono consistere nello sterminare un certo numero di nemici piccoli o uccidere uno o più Large Oni, altre invece richiederanno che si liberino alcune zone dall’influenza nemica, sconfiggendo un determinato numero avversari all’interno dell’area. Nel corso della missione potremo esaurire gli HP del nostro Slayer per un massimo di tre volte, e se i nostri alleati non faranno in tempo a resuscitarci la missione verrà considerata fallita. Come in ogni titolo di questo stampo, il nostro personaggio avrà a propria disposizione la classica barra dell’energia vitale accoppiata a quella della stamina, che controllerà il numero di azioni evasive che potremo compiere o l’utilizzo di alcune tecniche speciali. Al termine di ogni missione completata con successo riceveremo un premio in denaro e gli oggetti che siamo riusciti a raccogliere, con qualche bonus aggiuntivo se saremo riusciti a spezzettare a dovere i malcapitati demoni.

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Kiwami introduce due nuove tipologie di missioni alla già nutrita lista, le Urgent Mission e le Infinite Mission. Le prime ci saranno notificate da Yū, in maniera casuale, il nemico da affrontare è sconosciuto e più forte del normale, e proprio per questo motivo al termine della missione riceveremo premi più rari e la possibilità di ottenere i Mitama aumenta. Le Infinite Mission ci consentiranno invece di sfidare in successione diversi Oni: la missione terminerà una volta che decideremo di ritirarci o al raggiungimento di determinate condizioni. Tali incarichi sono inoltre divisi in due categorie, quella della campagna in singolo e quelle che invece possono essere affrontate in compagnia di altri giocatori sfruttando la modalità multiplayer. Un’ulteriore modifica è quella di poter scegliere, nel corso della battaglia, lo stile da far adottare ai nostri compagni controllati dall’IA, facendoli focalizzare su una determinata attività a seconda della situazione.

Le Quest, invece, sono delle richieste che ci verranno avanzate da parte degli abitanti del villaggio o dai nostri compagni, solitamente richiederanno che si consegni un certo quantitativo di oggetti e servono, oltre che per guadaganare qualche Haku in più, a migliore i rapporti con i vari personaggi. Purtroppo permane la totale mancanza di elementi interattivi all’interno delle varie zone di caccia, una zavorra che Toukiden: Kiwami si porta dietro dal primo capitolo. Paragonandolo con altri titoli dello stesso genere, come ad esempio il più famoso Monster Hunter, si nota subito come nel secondo le varie zone risultino più vive e come ci siano attività secondarie che si possono svolgere all’interno delle stesse. La difficoltà di gioco però è decisamente meno frustante rispetto a quella del già citato titolo CAPCOM, rendendolo decisamente più accessibile ai giocatori a digiuno di hunting game.

Come t’ammazzo oggi?

Toukiden: Kiwami introduce tre nuove tipologie di armi che garantiscono una rinnovata varietà di scelta. La prima di queste è la Naginata, arma caratterizzata dalla possibilità di incrementare la velocità d’attacco colpendo il nemico. La mazza, o Club, invece è un arma dall’elevata potenza d’attacco ma decisamente lenta. Per finire il Fucile, o Rifle, è una nuova arma a distanza dall’elevata potenza di fuoco dotata di proiettili con effetti diversi. Anche le armi presenti dal precedente capitolo sono state leggermente modificate, aggiungendo nuove tecniche al loro arsenale. Con l’arrivo di nuove specie di Oni all’interno del gioco aumenta di conseguenza anche il numero di armi e armature che potremo creare utilizzando i materiali ottenuti dall’uccisione dei mostri.

Un’ulteriore tipologia di equipaggiamento è costituita dai Mitama, anime di alcune figure imponenti, tra cui ritroviamo ad esempio Oda Nobunaga o Yaoya Oshichi. Ognuno di loro è caratterizzato da un differente stile di gioco, ce ne sono infatti alcuni che si focalizzeranno sulle tecniche d’attacco e altri incentrati più sulla difesa. La loro utilità sarà quella di donare al nostro Slayer delle skill speciali da utilizzare in battaglia e di attivare delle abilità passive che possono influenzare positivamente i nostri parametri. In Kiwami si aggiungo due nuove tipologie di Mitama: i Support, dedicati a aiutare gli alleati in battaglia, e i Plunder, che invece hanno come sua prerogativa la distruzione delle parti del corpo degli Oni. Oltre ad essere stato incrementato il numero totale di essi, è aumentato anche il livello massimo che questi possono raggiungere. I Mitama guadagneranno infatti punti al termine di ogni missione, oppure pagando Shikimi per aumentare l’esperienza in cambio di denaro. Il livello massimo raggiungibile è di dodici e ad ogni level up si potranno ottenere nuove abilità. Esattamente come nel precedente episodi, colpendo i nostri nemici si caricherà la Weapon Gauge, che ci darà la possibilità di utilizzare, una volta riempita, una potente mossa speciale che potremo sferrare per fendere le parti dei mostri. A questa ne è stata aggiunta una nuova, la Unity Gauge, che si ricaricherà collaborando con i nostri alleati e che ci consentirà di sferrare una potente tecnica combinata.

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Dal Giappone con furore!

Gli Oni saranno principalmente divisi in due categorie in base alla loro taglia. I più piccoli sono abbastanza deboli e potranno essere sconfitti semplicemente colpendoli, quando la loro energia vitale giunge al termine basta purificarli per ottenere alcuni oggetti. I secondi invece, di dimensioni ragguardevoli, sono definiti Large Oni, e si differenziano non solo per la grandezza ma anche per la loro potenza. Uccidere questi demoni non è immediato come con quelli più piccoli, infatti non avranno a loro disposizione solo l’energia vitale, ma anche una seconda barra detta Surface Resilience, che diminuirà man mano che colpiremo il nostro nemico e, una volta terminata, inizieremo a intaccare la loro energia vitale. La barra viola si riempirà nuovamente dopo un determinato periodo, lasciando purtroppo i nostri avversari scoperti solo per un breve lasso di tempo. Un’altra caratteristica tipica di questi demoni è la possibilità di distruggere le loro parti del corpo; se colpiti a sufficienza, infatti, gli arti si staccheranno lasciando l’Oni completamente scoperto in quella particolare zona.

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Le parti andranno purificate il più velocemente possibile: se le lasceremo incustodite, esse tornaranno al loro posto dopo un po’ di tempo, ma se invece completeremo l’operazione di purificazione, svaniranno del tutto in cambio di preziosi drop. Usando l’utile Eye of Truth potremo facilmente controllare tutte queste informazioni in ogni momento, ricordando però che tenerlo attivo diminuirà gradualmente la nostra stamina, rendendo poi difficile schivare gli attacchi nemici. Bisogna fare molta attenzione anche a controllare lo status del nemico: quando esso avrà incassato un determinato numero di attacchi, infatti, il mostro entrerà in modalità Rampage, diventando molto più feroce e pericoloso di prima, cambiando il pattern di attacco e infliggendo molti più danni del normale. Toukiden: Kiwami introduce all’interno del gioco un gran bel numero di demoni, che si aggiungono a tutti quelli presenti già nel primo, aumentando notevolmente la varietà di mostri che potremo cacciare nelle nostre avventure e rendendo quindi un po’ più varie le missioni, a volte troppo monotone, del gioco originale.

Il Risveglio dei sensi

Dal punto di vista visivo, per quanto concerne la versione PlayStation Vita, Kiwami appare molto simile al suo predecessore, mantenendo una resa davvero eccezionale anche grazie ai suoi effetti di luce e ai movimenti fluidi. La versione per la console da salotto Sony è ancora meglio: non solo gli effetti di luce e le texture sono migliori, ma alcuni dettagli, come i volti, conferiscono alla versione PlayStation 4 un valore aggiunto. Per quanto concerne il sonoro invece, il gioco mantiene il suo stile prettamente orientale, deliziandoci con delle musiche dal sapore tradizionale nipponico che, pur essendo a mio avviso molto affascinanti, a lungo andare possono risultare, per chi non è amante di questa tipologia di brani, troppo simili tra loro. Una nota negativa è da ricercare però nella ripetitività del level design: le varie zone in cui si svolgeranno le missioni sono infatti troppo simili tra loro, e personalmente avrei gradito fosse stata offerta un po’ più di varietà. Il gioco presenta nuovamente il suo bel doppiaggio in lingua originale giapponese, perfetto per un titolo con ampi riferimenti alla mitologia del Sol Levante come può esserlo Toukiden.

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A chi consigliamo Toukiden: Kiwami?

Consiglio caldamente Toukiden: Kiwami ad ogni amante del genere hunting game, essendo questo, a mio avviso, il miglior esponente su PlayStation Vita e il primo per PlayStation 4 ad approdare in occidente. Il titolo inoltre, come ho già avuto modo di spiegare, può essere goduto appieno anche da chi si avvicina per la prima volta al brand, essendo incluso anche il primo episodio della saga, o più in generale a chi non mastica abitualmente questo genere di giochi, dato il suo approccio beginner friendly. I giocatori più esperti potranno invece assicurarsi una notevole longevità garantita da tutte le aggiunte che raddoppiano di fatto i contenuti del precedente capitolo. Toikiden mantiene inoltre le sua modalità multigiocatore, attraverso la quale i Mononofu di entrambe le piattaforme potranno dedicarsi insieme a cacce in cooperativa. Peccato manchi nuovamente la localizzazione in lingua italiana, essendo il gioco ancora una volta disponibile solo in lingua inglese, cosa che non lo rende accessibile a chi non conosce questa lingua alla perfezione.

  • Le novità aumentano notevolmente la varietà del gioco
  • Funzionalità cross-play e cross-save
  • Una buona trama per un hunting game
  • Movimenti fluidi e dinamici
  • Accessibile a chiunque

  • Può risultare ripetitivo
  • Aree di caccia un po’ troppo simili tra loro e poco interattive
  • Mancata localizzazione in italiano
Toukiden: Kiwami
4.3

Un eccellente hunting game dal sapore orientale, non esente da qualche difetto

Toukiden: Kiwami è un buon esponente di un genere che approda per la prima volta su PlayStation 4 nel vecchio continente, guadagnandosi inoltre il primo posto sul podio di PlayStation Vita. I nuovi contenuti arricchiscono di molto il precedente capitolo e aggiungono nuovi stili di combattimento e nuove armi che consentono una maggiore possibilità di scelta e personalizzazione. Il numero di mostri, praticamente raddoppiato, contribuisce inoltre ad aumentarne la varietà rendendo meno ripetitive le missioni, che a lungo andare però possono comunque stancare i più esigenti. La storia principale si mantiene molto interessante e riesce a legare molto bene fra loro le varie missioni, introducendo dei personaggi interessanti e ben caratterizzati. Purtroppo il gioco mantiene alcuni difetti ereditati dal primo episodio, come una certa sensazione di vuoto nelle zone di caccia, che risultano molto simili tra loro e presentano ben pochi elementi interattivi. Vista la sua attitudine beginner friendly e i movimenti dinamici e fluidi, può essere giocato tranquillamente da chiunque e, grazie alla sua modalità multiplayer, si assicura una longevità elevata, visto che la natura di questo genere ben si presta alle sessioni con più giocatori; grazie inoltre alle sue funzione cross-play, i possessori delle due console potranno giocare fra loro senza alcun problema. Peccato per l’assenza di una traduzione in lingua italia dei testi, che avrebbe aiutato chi non comprende alla perfezione l’idioma anglosassone.

Giocatore accanito di JRPG, Musou e quant'altro di tipicamente giapponese. Il suo sogno nel cassetto è quello di poter un giorno iniziare dei Social Link con le ragazze di SENRAN KAGURA.