The Iron Hero – Recensione

The Iron Hero: questa miniserie di Ryo Sumiyoshi è arrivata in Italia edita da J-POP in un preziosissimo Collection Box da perdere il fiato

The Iron Hero – Recensione

Un mondo coperto dai rottami, oceani di olio e città-fortezza che dividono i degni dai non degni ed enormi scolopendre meccaniche presagio di un’antica profezia. The Iron Hero colpisce, e anche forte, non tanto per l’originalità dei temi e del design, al suo interno vi sono numerosissime citazioni al genere steampunk, ma anche ai battle manga di maggiore successo, ma tanto più per l’abilità di riuscire a comporre, attraverso elementi già visti, una storia che prende identità e rimane impressa nella memoria dei lettori.

Complici di ciò lo straordinario carisma dei due personaggi principali, Ashidaka e Geji, due cacciatori di macchine e smantellatori, reietti in quanto nati con più paia di braccia meccaniche (chiamati multipaia), e un disegno estremamente talentuoso, capace di giostrarsi con stili diversi pur mantenendo una struttura compatta nel design, nell’immaginario estetico e nello stile dinamico del paneling. La nuova creazione di Ryo Sumiyoshi (già famoso per Jimba e Golden Kamuy) colpisce per il duro realismo bilanciato dagli ideali di speranza del protagonista, per un world-building non dettagliato ma evocativo ed efficace e per l’abilissima commistione di un immaginario steampunk con un background mistico-religioso.

The Iron Hero

  • Titolo originale: Tekkai no Senshi (鉄界の戦士)
  • Titolo italiano: The Iron Hero
  • Uscita giapponese: 2020
  • Uscita italiana: 4 maggio 2022
  • Numero di volumi: 4
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: Action/Steampunk
  • Disegni: Ryo Sumiyoshi
  • Storia: Ryo Sumiyoshi
  • Formato: 12 x 1.6 x 17 cm, brossura con sovraccoperta, b/n
  • Numero di pagine: 192

Abbiamo recensito The Iron Hero tramite volume stampa fornitoci da J-POP Manga.

The Iron Hero – Recensione

La leggenda delle cento paia

L’intero world-building ha uno sfondo mistico-religioso che pone le basi per un mondo perduto, corrotto e dilaniato dal terrore del giudizio degli dèi. La leggenda narra che mille anni fa, il demone delle cento paia invase la terra, a proteggerla ci fu un dio anch’esso dotato di cento paia di braccia che con grande fatica e sacrificio riuscì ad allontanare la minaccia. Ora la storia si sta ripetendo, il ciclo è tornato al punto di partenza e il demone sta per mettere in ginocchio l’umanità una seconda volta.

Nonostante lo sfondo mistico che richiama la mitologia indiana, questo manga steampunk d’avventura dipinge una realtà cruda e realista, un mondo nel quale si deve sopravvivere a tutti i costi e la fiducia nel prossimo rappresenta un forte ostacolo per la realizzazione dei propri obiettivi. A realizzare questo continua sensazione di necessità e urgenza, la tecnologia degli arm (i bracci meccanici di cui sono dotati gli umani) e la biologia corporea sono rappresentate come strettamente collegate, tanto da costringere ogni persona alla continua manutenzione e riparazione dei propri supporti, pena la morte.

Interessantissimo diventa quindi il power design. I poteri e le abilità dei personaggi sono collegati dunque alla tipologia di Arm che una persona indossa e alla sua compatibilità col corpo ospitante, al grado di manutenzione che il personaggio ci applica e all’abilità stessa del meccanico che compie le modifiche. In questo aspetto probabilmente risiede l’aspetto più originale del combat system del manga, all’allenamento si sostituisce la manutenzione, ci si sposta in un’ottica di cura e manutenzione del proprio corpo.

La missione dei multipaia

La trama segue le vicende di Ashidaka e Geji, due multipaia reietti che vivono al di fuori delle città in quanto nati come discriminati, e spendono le loro giornate a caccia di droidi per ricavarne olio e pezzi di ricambio per i loro bracci meccanici. Ashidaka è il tipico protagonista del battle shonen: fiducioso, dotato di un’immensa forza di volontà e trascinato da un ideale potente con cui è in grado di contagiare chiunque si trovi attorno a lui. Egli sogna un mondo di uguaglianza, sogna la fine delle discriminazioni verso i multipaia e di potersi così riunire con la sua amata madre che lo ha abbandonato. Geji invece è un ragazzo disilluso, il suo compito è tentare di riportare Ashidaka alla realtà e di proteggerlo a tutti i costi. La loro vita cambierà notevolmente quando incontreranno Honchi, un valoroso multipaia che li introduce al gruppo di smantellatori di demoni, un gruppo di guerrieri il cui compito è quello di sconfiggere le scolopendre meccaniche e impedire il ritorno del demone delle cento paia.

The Iron Hero – Recensione

Inizierà dunque un’avventura al limite, piena di combattimenti al cardiopalma con demoni meccanici, dove la morte è sempre dietro ad ogni colpo e non c’è spazio per un semplice errore. La loro missione è quella di fermare l’avanzata delle scolopendre nell’ordine di ricostruire un mondo più giusto, una lotta che sembra impossibile da realizzare ma che diventa concreta quando gli ideali di Ashidaka iniziano a contagiare tutti quanti. Un fumetto che di certo, insegna l’illimitata forza degli ideali, di una volontà ferrea e dell’importanza del sacrificio.

Il mecha design e il paneling

Potrei stare qui a parlare ancora molto del world building di questo manga, delle ambientazioni e dell’avvincente forza narrativa. Tuttavia sottrarrei tempo e spazio a ciò che rende The Iron Hero un prodotto di altissimo livello, ovvero il comparto grafico. Ryo Sumiyoshi dimostra di essere un disegnatore dotato di multi-talento, sembra lui stesso in primis avere bracci meccanici che lo supportano durante la realizzazione delle tavole. Il mechanical design è estremamente complesso e ma per niente statico, è continuamente realizzato nel movimento e nella velocità di esecuzione di colpi, con acrobazie sostenute da un paneling estremamente frammentato. A colpo d’occhio alcune scene potrebbero risultare confusionarie, ma a una lettura più attenta emerge il manierismo di un autore che non lascia nulla al caso.

Il tratto alterna uno stile grezzo e dinamico che colpisce gli occhi ogni volta a splash page e primi piani con un livello di dettaglio altissimo che colpisce il cuore. L’utilizzo di vari strumenti come pennelli e penne garantisce possibilità narrative ed espressive e dimostrano un’abilità grafica ineccepibile. Da menzionare anche l’ambientazione cupa e misteriosa, un mondo in rovina formato da isole di rottami che crea un’atmosfera emotiva di oppressione.

Il Collection Box di J-POP

Continuo a dirlo ogni volta che recensisco un prodotto J-POP Manga: la qualità dei volumi e il rapporto qualità-prezzo non ha paragoni. Il collection box è un piacevole prodotto da posizionare nella propria libreria, ben curato dal punto di vista grafico, satinata e piacevole al tatto ed è composto da quattro volumetti con sovraccoperta che nascondono una copertina dal design leggero e accattivante. Dunque non preoccupatevi se nel corso della vita la sovraccoperta andrà rovinandosi o addirittura la perderete, J-POP ha pensato anche a questo creando copertine che ritraggono i paesaggi apocalittici di Sumiyoshi.

C’è un mondo in cui gli esseri viventi in aggiunta ai propri arti naturali, possiedono “arm” di ferro. Coloro che ne hanno più di un paio vengono definiti “multipaia” e perseguitati. Finora, in questo mondo, la pace è stata mantenuta ridefinendo la discriminazione come giusta. Ma, un giorno, una creatura chiamata “demone dalle cento paia”, che si dice porterà il mondo alla rovina, torna in vita e il giovane multipaia Ashidaka si ritrova ad affrontarlo, come guidato dal destino.

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Una menzione anche per l’ottima carta che permette al tratto e ai disegni di emergere con altissima qualità, con dettagli puliti e un’impaginazione che taglia appena i bordi superiori e inferiori donando un forte respiro in un manga così graficamente pieno.

A chi consigliamo The Iron Hero?

Se siete amanti dell’estetica steampunk e del mecha design, questa è una lettura leggera che potrebbe veramente fare al caso vostro. Un viaggio estetico all’interno di un mondo che ha pochi elementi fondanti ma estremamente evocativi: un mondo desolato e distrutto da un terrore ancestrale, la stretta convivenza tra biologia e tecnologia e un’atmosfera di inquisizione religiosa che appesantisce. A chi ama la forza degli ideali, a chi adora i mondi tecnologici e a chi cerca un’avventura grafica capace di emozionare con un tratto istintivo.

  • Disegno che bilancia benissimo dettaglio e dinamica
  • Una storia classica e accattivante
  • Elementi classici del battle shonen proposti in un’ambiente crudo e realista

  • Rimane molto superficiale il background dei personaggi
  • Il protagonista non è molto originale, esteticamente e caratterialmente
The Iron Hero
4

La potenza degli ideali

Un viaggio breve, solamente quattro volumi, per una grande avventura in un mondo cupo e misterioso, costruito su pochi presupposti, ma che possiede una vitalità unica. Un protagonista che commuove, motiva e trascina tutti con sé. The Iron Hero è la storia di un ideale, un ideale che possa contagiare anche i più disillusi e donare una forza e una risoluzione senza precedenti. Per farvi godere al massimo le vicende di Ashidaka e Geji, J-POP ha realizzato un box collection spettacolare, estremamente curato dal punto di vista grafico, una carta che risalta la nitidezza dei mecha design di Sumiyoshi e un prezzo decisamente abbordabile.

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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