Dragon Ball Super: SUPER HERO – Recensione

Abbiamo visto in anteprima la versione italiana di DRAGON BALL SUPER: Super Hero, l’attesissimo nuovo film della saga di Akira Toriyama in arrivo al cinema il 29 settembre. Ecco la nostra recensione!

DRAGON BALL SUPER: Super Hero – Recensione

Il 29 settembre sarà disponibile in tutte le sale cinematografiche d’Italia un nuovo e attesissimo lungometraggio animato ispirato all’anime più famoso di sempre nel nostro paese. Parliamo ovviamente di Dragon Ball, l’opera nata dalla mente di Akira Toriyama, che ha ispirato Dragon Ball Super: SUPER HERO, la pellicola scritta e in parte disegnata dall’autore originale che prosegue le vicende della pellicola precedente, Dragon Ball Super: Broly.

Dopo la parentesi che ha visto Goku e Vegeta affrontare il redivivo Saiyan, riscritto per diventare canonico in questa nuova serie, si ritorna quindi sulla Terra per assistere a nuove vicende che vedono come protagonisti Piccolo e Gohan, inedite anche per chi segue il manga disegnato da Toyotaro. Abbiamo assistito a una proiezione in anteprima del film di TOEI Animation, il primo realizzato completamente in CGI per la saga delle sette sfere: ecco la nostra analisi!

DRAGON BALL SUPER: Super Hero – Recensione

  • Titolo originale: ドラゴンボー超スーパーヒーロー (Doragon Bōru Sūpā Sūpā Hīrō)
  • Titolo italiano: Dragon Ball Super: SUPER HERO
  • Uscita giapponese: 11 giugno 2022
  • Uscita giapponese: 29 settembre 2022
  • Piattaforma: Cinema, Crunchyroll
  • Genere: Azione, combattimenti
  • Durata: 99 minuti
  • Studio di animazione: TOEI Animation
  • Adattato da: originale
  • Lingua: Italiano (doppiaggio)

Abbiamo recensito DRAGON BALL SUPER: Super Hero grazie all’anteprima stampa organizzata da Warner Bros. in collaborazione con Crunchyroll.

Vi ricordate del Red Ribbon, adattato in italiano come “esercito del Fiocco Rosso”? Proprio quella manica di fastidiosi megalomani perseguitati da Goku nella prima serie di Dragon Ball, gli stessi che hanno creato gli Androidi che avevano come scopo quello di eliminare il Saiyan, nonché lo stesso Cell, uno dei nemici più potenti affrontati dai Guerrieri Z. Molti anni dopo, come narrato da questo nuovo film, il Red Ribbon tornerà sotto le luci della ribalta. Faremo quindi la conoscenza del Dr. Hedo — discendente del Dr. Gelo e di sua moglie Vomi (che i più esperti ricorderanno per l’apparizione in una delle più recenti produzioni videoludiche ispirate alla serie), geniale scienziato con la passione per i super eroi. Una volta scarcerato per crimini di piccolo conto, verrà reclutato dalla nuova Armata del Fiocco Rosso, grazie ai cui fondi sarà finalmente in grado di creare degli androidi che svolgano il ruolo di super eroi — da qui il titolo del film — con lo scopo di difendere la Terra dalla minaccia aliena Gamma 1 e Gamma 2.

Dragon Ball Super: SUPER HERO – Recensione

Tuttavia Magenta, figlio del Comandante Red, il vecchio leader dell’esercito, ha intenzione di sfruttare il geniale Hedo per i suoi malvagi scopi. Con Goku e Vegeta intenti ad allenarsi con Broly sul pianeta di Lord Beerus, chi rimarrà sulla Terra a proteggere i suoi abitanti? In realtà è presente una pletora di guerrieri pronti a difenderla, ma a farla da padrone in questo nuovo film troviamo una coppia molto amata dai fan e spesso trascurata nella serie principale: Son Gohan e il suo maestro Piccolo.

WE GOTTA POWER

Le vicende di SUPER HERO si aprono con un breve riassunto di tutti gli incontri avvenuti fra Goku e il Fiocco Rosso, dagli esordi nella prima serie fino alla saga degli Androidi e di Cell, per poi introdurci un lungo spiegone nel quale Magenta cerca di convincere il Dr. Hedo a entrare tra le sue fila, dipingendo Goku e compagni come una un’organizzazione segreta di alieni che fa capo alla Capsule Corporation di Bulma, e che ha come fine ultimo quello di conquistare il mondo.

Dragon Ball Super: SUPER HERO – Recensione

Sei mesi dopo la scarcerazione di Hedo e il suo ingresso nel Red Ribbon, Piccolo viene attaccato da uno dei due nuovi androidi, avendo la peggio. Fiutato il pericolo, deciderà di camuffarsi da soldato dell’esercito di Magenta per indagare su ciò che il piccoletto sta tramando. Presto si renderà conto che la Terra è nuovamente in pericolo, tuttavia non c’è modo di chiedere aiuto a Vegeta e Goku, impegnati in un furioso allenamento l’uno contro l’altro. Per questo motivo sarà sua premura chiedere a Bulma di recuperare le Sette Sfere del Drago per evocare il drago Shenlong: il suo desiderio sarà quello di chiedere un piccolo power up, per sbloccare il suo potenziale latente.

Ma c’è un altro potentissimo guerriero pronto a contrastare la nuova minaccia, o almeno così crede il namekiano. Gohan è impegnato, come sempre, con i suoi studi e non ha certamente trovato il tempo di allenarsi. Per questo motivo, il suo maestro escogita un piano per far esplodere la sua rabbia: fingere che la piccola Pan, tre anni e già più potente del padre alla sua età, sia stata rapita dal Fiocco Rosso.

Dragon Ball Super: SUPER HERO – Recensione

La rabbia di Gohan

C’è da ammettere che, tolto qualche siparietto davvero spassoso, il vero divertimento con Dragon Ball Super: SUPER HERO inizia proprio adesso, con l’arrivo di Gohan alla base di Magenta. L’atmosfera temporalesca, la divisa donatagli da Piccolo e un’aria tutt’altro che bonaria, molto diversa da quella vista pochi istanti prima: Gohan è furioso per il rapimento della sua unica figlia e farà di tutto per portarla a casa sana e salva.

Nel combattimento fra Gohan e i due androidi passeremo in rassegna tutte le trasformazioni più iconiche utilizzate dal Saiyan mezzosangue in Dragon Ball Z, come il Super Saiyan di secondo livello risvegliato durante il Cell Game al cosiddetto “Saikyou no Senshi” sbloccato grazie al potere del Sommo Kaiohshin. Nel frattempo anche Piccolo sfodererà il potenziamento ottenuto grazie al drago, che renderà la sua pelle più chiara e levigata (quasi come nelle pubblicità delle creme di bellezza) per permettergli di tenere testa al suo avversario. Tuttavia, già dalle prime battute del film viene menzionato un nome che ci farà drizzare le antenne e che ci riporterà indietro ai tempi del Cell Game. Gamma 1 e Gamma 2 sono solo i primi due esperimenti di Hedo, ma ce n’è un terzo, fortemente voluto da Magenta e ancora incompleto: Cell Max.

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La parte che segue contiene spoiler su alcuni momenti chiave del film, sfortunatamente trapelate in rete da mesi, ma che ci teniamo a preservare nascoste per tutti coloro che fino a questo momento si sono tenuti alla larga dagli spoiler. Cliccate sul pulsante che trovate di seguito per visualizzarli.

▼ Clicca qui per visualizzare gli spoiler

Gamma 1 e 2 — definiti cyborg nell’adattamento italiano, ma probabilmente meglio identificabili come androidi — si rendono conto di essere stati manipolati da Magenta, che decide di risvegliare di sua volontà Cell Max, nonostante sia stato avvisato dal Dr. Hedo che sarebbe immediatamente finito fuori dal loro controllo. Un gigantesco Cell di colore rosso, simile alla seconda forma del Cell originale, è pronto a devastare ogni cosa sul suo cammino. Sarà Piccolo a tentare di contrastarlo con l’aiuto di Gohan, sfoderando il suo vero potenziale sbloccato, con la forma che di lì a poco sarà nota come “Orange Piccolo”. Una versione più massiccia e minacciosa del super guerriero namekiano, con la pelle arancione e gli occhi rossi, con un simbolo a forma di albero sulla schiena che rappresenta il suo pianeta di origine. Nonostante la potenza notevolmente aumentata, verrà presto sopraffatto dal nemico, con una scena che aveva come scopo quella di ricordare la prima trasformazione in Super Saiyan 2 in seguito alla morte di 16. Gohan esplode in un impeto di rabbia e sblocca una nuova trasformazione: capelli folti e argentei, occhi rossi e pelle chiara, il cosiddetto “Beast Gohan” (anche se nel film non viene fatta menzione del nome). Sarà così che i due giocheranno finalmente ad armi pari con il loro nuovo nemico.

Certo, sarebbe stato bello non sapere assolutamente nulla della presenza di questo nuovo Cell e delle due nuove trasformazioni di Gohan e Piccolo, ma nonostante ne fossimo già a conoscenza non possiamo che giudicare la loro implementazione nel film piuttosto forzata. Perché Shenlong avrebbe concesso un potere così grande a Piccolo solo adesso? E come ha fatto Gohan a raggiungere un così grande livello di potenza? La risposta a questa seconda domanda giunge da un breve scambio di battute fra i due, in seguito all’utilizzo dell’emblematico “Makankosappo” da parte dell’allievo: nonostante non lo abbia gridato ai quattro venti (o meglio, non ci sia stato mostrato nemmeno in un flashback di due secondi), Gohan si è effettivamente allenato in questi anni per poterlo utilizzare, probabilmente incrementando in qualche modo anche la sua potenza latente, venuta fuori alla vista di un nuovo Cell minacciare la vita del proprio migliore amico. Ma come? E con chi? Possiamo solo augurarci che le risposte a queste domande ci vengano fornite in futuro con una sorta di retcon in un’eventuale nuova stagione televisiva o nel prossimo film.

Fine degli spoiler.

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Unmei no Hi

Nonostante i primi esperimenti di piena CGI si siano già visti in occasione di Broly, il film precedente, Dragon Ball Super: SUPER HERO è il primo lungometraggio della saga totalmente realizzato con la computer grafica in tre dimensioni, sfruttando egregiamente la tecnica del cel shading. Inizialmente, dopo i primi teaser e le prime immagini promozionali, avevamo consistenti dubbi sulla buona riuscita del prodotto finale, almeno dal punto di vista estetico. La visione del film in sala ha trasformato questi dubbi in una certezza, ma non negativamente: il lavoro svolto dagli animatori di TOEI è stato eccellente e possiamo dire con certezza che l’aspetto esteriore è tra gli elementi che ci sono piaciuti di più dell’intera produzione. In gran parte del minutaggio ci è sembrato quasi di trovarci di fronte a un prodotto animato in maniera tradizionale, solo con una tridimensionalità che veniva messa in risalto da cambi di inquadrature repentine un po’ diverse da ciò a cui Dragon Ball ci ha abituati, ma ugualmente godibili. Tuttavia, la pellicola lascia trasparire l’inesperienza del regista, dal punto di vista della direzione siamo purtroppo ben lontani da quanto visto in Broly.

Dragon Ball Super: SUPER HERO – Recensione

La colonna sonora è sembrata calzante e ben amalgamata con le atmosfere della pellicola (forse troppo, non risaltando abbastanza), ben lontana dai brani fortemente tamarri che abbiamo ascoltato in Broly e che quasi distoglievano l’attenzione dal film stesso a causa dei loro testi un po’ sopra le righe. Visti i continui omaggi a situazioni e scene iconiche della saga, in SUPER HERO ci aspettavamo anche un richiamo ai brani più iconici che hanno segnato il percorso di crescita di Gohan, come “Unmei no Hi” (quello della trasformazione in SSJ2), “Bokutachi wa Tenshi Datta” (ending della saga di Bu) e “WE GOTTA POWER” — l’iconica seconda opening di DBZ, sia come tema portante della soundtrack, sia come brano per i titoli di coda. L’assenza di un brano cantato come tema di chiusura, infatti, ha reso il prodotto meno “epico” del film precedente.

La proiezione a cui abbiamo presenziato ci ha consentito inoltre di ascoltare in anteprima il doppiaggio italiano del lungometraggio, diretto da Giorgio Bassanelli Bisbal, che in passato ha già diretto e supervisionato alcuni prodotti della saga. Le voci dei personaggi sono praticamente le stesse della serie TV e del precedente film di Dragon Ball Super, con la solita qualità a cui siamo abituati. Per quanto concerne l’adattamento, in linea di massima è fedele alle nomenclature originali di personaggi e tecniche, nonostante qualche inspiegabile scivolone come l’errata pronuncia di Saiyan (con l’accento sulla seconda “a”), “Fiocco Rosso” al posto di “Red Ribbon”, “Fusione” al posto del più canonico “Fusion”, ma anche un po’ di confusione con i termini cyborg e androide, spesso assegnati in maniera errata. Nonostante ciò, ci sentiamo di elogiare il lavoro svolto dal direttore e dal cast, che si sono impegnati a mantenere intatti alcune peculiarità come la “doppia voce” nella fusion di Goten e  Trunks, identica a quella originale.

Goku

A chi consigliamo Dragon Ball Super: SUPER HERO?

Dragon Ball Super: SUPER HERO non dispone, purtroppo, di una collocazione ben precisa all’interno della timeline, l’unica informazione ufficiale a nostra disposizione è che si svolge dopo gli eventi del precedente film, Dragon Ball Super: Broly. Gli eventi del manga, giunto parecchio avanti rispetto al finale della serie TV di Super, non vengono presi in considerazione, ma allo stesso tempo ci ritroviamo praticamente davanti agli stessi Goten e Trunks adolescenti del finale di Dragon Ball Z. Nonostante ciò, a livello di trama il film è godibile da chiunque conosca Dragon Ball, per via della sua trama quasi da spin-off indipendente dalle vicende principali che vedono protagonisti Goku e Vegeta. La pellicola saprà divertire gli appassionati, ma non mancherà di far storcere il naso a causa di un’idea di base piuttosto debole e di una prima parte noiosa rispetto a tutto il resto del film.

  • La CGI è un notevole punto di forza
  • Combattimenti davvero entusiasmanti
  • Pan e i due androidi Gamma

  • Regia un po’ inesperta
  • Sceneggiatura debole sotto diversi punti di vista
  • Antagonista principale meno carismatico di quanto l’originale sarebbe potuto essere
  • Colonna sonora sufficiente, con poca enfasi sui momenti chiave
Dragon Ball Super: SUPER HERO
3.5

Due volte super forse non sono abbastanza

Alla resa dei conti, Dragon Ball Super: SUPER HERO si dimostra un film godibile, ma non all’altezza delle aspettative dopo quanto visto nella pellicola precedente. Se inizialmente il nostro timore era perlopiù riconducibile alla realizzazione tecnica, la full CGI è risultata il più grande punto di forza dell’intera produzione, che ha consentito di rendere i combattimenti più enfatizzanti e mostruosamente belli da vedere. Di contro, la sceneggiatura un po’ scialba sembra scritta con il solo pretesto di dare spazio a Piccolo e Gohan e di riportarli sotto i riflettori dopo anni di egemonia dei più noti Goku e Vegeta. È certamente apprezzabile come idea, ma avremmo preferito che i loro potenziamenti fossero stati motivati diversamente, al pari dei protagonisti appena citati, che hanno dovuto allenarsi duramente e superare numerose avversità per giungere a livelli di potenza adeguatamente alti per il nemico di turno. Anche la colonna sonora, purtroppo, finisce col risultare solo sufficiente a causa della mancanza di un tema che potesse richiamare il passato e allo stesso tempo rendere ancora più entusiasmante le scene chiave del film. Nonstante i problemi appena descritti, Dragon Ball Super: SUPER HERO è in grado di intrattenere gli spettatori per gran parte della sua durata, con la speranza che non si traduca in un episodio isolato ma che favorisca la reintroduzione di Gohan e Piccolo, come anche di Goten e Trunks, all’interno del filone principale di Super.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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