Secret of Mana – Recensione

L’avventura di Randi, Primm e Popoi approda sulle piattaforme di attuale generazione grazie a Secret of Mana, remake in alta definizione del classico JRPG per SNES

Secret of Mana - Recensione

Secret of Mana - RecensioneTanto tempo fa il mondo e l’umanità prosperavano grazie ad un potere misterioso conosciuto come Mana. Tuttavia, presto gli umani iniziarono ad usare il Mana per creare l’arma definitiva, un’aeronave da battaglia conosciuta come Mana Fortress. Quest’avida arroganza fece arrabbiare le divinità che decisero di scatenare l’ira di ferocissime bestie nel mondo. Una violenta guerra tra le bestie create dal Mana e la fortezza volante inghiottì il mondo, imprigionandolo tra fuoco e veleno, finché tutto il Mana non venne consumato sparendo definitivamente. Nel secolo più buio dell’umanità apparve un valoroso eroe impugnando la Mana Sword, con la quale riuscì a distruggere la fortezza… Il mondo era ridotto in rovina ma l’umanità perseverò, iniziando così un periodo di pace. Ma il tempo passa e la storia è destinata a ripetersi.

A venticinque anni dal suo rilascio originale torna sulle nostre console Secret of Mana, remake dell’omonimo JRPG targato SQUARE ENIX nato nell’epoca d’oro dei giochi di ruolo. Nonostante l’aspetto grafico e quello sonoro siano stati totalmente rinnovati, la software house ha pensato di mantenere inalterato lo stile di gioco in modo da renderlo un vero e proprio omaggio all’originale. Ma sarà riuscita la software house ad adattare un gameplay che sulle spalle ha ben venticinque anni rendendolo fruibile anche su console di attuale generazione?

  • Titolo: Secret of Mana
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation Vita, PC / Steam
  • Genere: Action JRPG
  • Giocatori: 1-3
  • Software house: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese e Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 15 febbraio 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: si tratta di un remake in alta definizione dell’omonimo titolo rilasciato su SNES nel 1993

Randi è un ragazzo giovane e spensierato che vive tranquillamente nel villaggio Potos. Un giorno, mentre è alla ricerca di un tesoro nascosto nei dintorni del villaggio assieme a due suoi amici, il ragazzo scivola da un ponte e si ritrova in mezzo ad una radura verdeggiante. Alla ricerca di un modo per ricongiungersi ai suoi amici, Randi sente una voce misteriosa che lo chiama a se e, seguendola, si ritroverà di fronte ad una spada arrugginita. Estratta la spada, il protagonista si ritroverà attorniato da pericolose creature dalle quali fortunatamente riesce a difendersi. Una volta tornato al villaggio Randi scopre che anch’esso è invaso dai mostri e che la colpa è solamente sua. La strada che ha estratto è infatti la potentissima Mana Sword, artefatto antico che proteggeva il villaggio di Potos.

Per poter pagare il crimine che ha commesso, Randi verrà cacciato dal suo villaggio ma fortunatamente incontrerà il cavaliere Gemma. Quest’ultimo era proprio alla ricerca della Mana Sword, unico strumento con il quale può bloccare l’avanzata dell’Impero che cerca in ogni modo di impossessarsi della temutissima Mana Fortress. I due partono così alla volta del Water Palace dove Luka, saggia protettrice del tempio, spiegherà al ragazzo che al momento la Mana Sword è priva dei suoi poteri e per recuperarli dovrà compiere un pericolosissimo viaggio alla ricerca dei Semi di Mana, con cui dovrà entrare in sintonia.

Fortunatamente durante il suo cammino Randi incontrerà due alleati fondamentali: la bella Primm, giovane nobildonna del regno di Pandora che cercherà un modo di ricongiungersi al suo amato scomparso, e il dispettoso Popoi, folletto senza memoria alla ricerca delle proprie origini. Ma nel corso della loro avventura gli uomini dell’impero comandati dall’imperatore Vandole saranno sempre all’agguato e cercheranno con ogni mezzo di fermarli. Ma un nemico ancora più potente si nasconde nell’ombra… Ha così inizio per Randi, Primm e Popoi un’avventura dai risvolti inaspettati.

Put a Ring on it

Durante le fasi di sviluppo del remake di Secret of Mana, SQUARE ENIX ha deciso di mantenere invariato il sistema di gioco classico che abbiamo avuto modo di conoscere venticinque anni fa. Ci troviamo di fronte ad un action JRPG in cui le nostre tempistiche faranno davvero la differenza. Assieme alle classiche barre di HP e MP i nostri personaggi avranno infatti una percentuale che rappresenta la forza con cui colpiremo i nemici, solamente attaccando quando saremo al 100% potremo infatti effettuare dei colpi a piena potenza altrimenti i danni subiti dai nostri avversari saranno esigui. Gli scontri saranno in tempo reale, con nemici sulla mappa pronti a farci a fette con i loro attacchi. L’unica possibilità di difenderci sarà quella di avere un equipaggiamento adatto e di aver raggiunto un buon livello, non esiste infatti la possibilità di schivare o difenderci dai colpi dei nemici se non automaticamente grazie a delle statistiche adeguate.

Benché sulla carta queste due caratteristiche non fanno altro che aumentare l’aspetto tattico del titolo, quasi costringendoci a prepararci adeguatamente prima di ogni scontro, purtroppo per una serie di problemi tecnici il tutto diventa estremamente frustrante. I nemici sono infatti dotati di una hitbox spesso imprecisa e ciò farà si che spesso non subiranno danni anche attaccandoli a pochi centimetri di distanza. E purtroppo non è tutto, le animazioni dei nemici infatti soffrono di leggeri ritardi per i quali, attaccandoli di seguito, potremo scoprire l’esito del nostro attacco solamente dopo qualche secondo. Se questo problema si noterà poco nelle prime fasi di gioco, dove controlleremo solo Randi, diventerà estremamente pesante quando avremo tutti i personaggi a disposizione, quando magari Popoi o Primm attaccheranno il nostro stesso nemico che, cadendo a terra con un leggero ritardo, ci farà sprecare l’energia d’attacco accumulata per colpirlo inutilmente.

Durante l’avventura avremo il controllo di un personaggio a nostra scelta, che potremo intercambiare utilizzando i tasti direzionali del D-Pad, mentre gli altri due verranno controllati da una IA che potremo configurare a seconda delle nostre esigenze. Se avremo la necessità di controllarli direttamente senza però cambiare personaggio potremo utilizzare il Ring Command System, particolare sistema di menu a cerchi concentrici che ci permetterà di svolgere tantissime operazioni, dal cambio di equipaggiamento fino all’utilizzo di una determinata abilità da noi scelta. Mentre utilizziamo il Ring Command System si fermerà il tempo all’interno del gioco, permettendoci di scegliere con tutta calma l’azione da compiere senza rischiare di perire sotto i colpi degli avversari.

Il mio sistema è in Crash

Dal punto di vista tecnico Secret of Mana presenta una veste grafica totalmente rinnovata, che ricorda vagamente i precedenti remake sviluppati da SQUARE ENIX per alcuni capitoli della saga FINAL FANTASY. La grafica di gioco è davvero brillante e colorata e, “fortunatamente”, il sopracitato problema delle animazioni a effetto ritardato causa problemi solamente a livello di gameplay e non come impatto visivo. Anche il reparto audio è curatissimo, con una colonna sonora riarrangiata per l’occasione e la possibilità di scegliere tra doppiaggio inglese o giapponese. Non mancano ovviamente gli omaggi al capitolo originale come ad esempio nella mini-mappa, disegnata con la grafica 16bit che caratterizzava la versione SNES, o con la possibilità di impostare le tracce audio della colonna sonora classica.

Purtroppo questo remake è si fedele all’originale, ma risultando spesso poco intuitivo per chi non ha mai messo le mani su Secret of Mana. L’assenza totale di un qualsivoglia tutorial, anche solamente testuale per imparare gli elementi fondamentali del sistema di gioco, può far risultare il titolo estremamente macchinoso ai nuovi giocatori, che dovranno andare a tentativi prima di capire come andare avanti. Ma l’assenza di informazioni si riflette anche nel corso dell’avventura, capiterà spesso di ritrovarci a vagare senza una meta precisa perché non ci verranno forniti dettagli utili su come proseguire.

Inoltre il gioco presenta una marea di bug, oltre quelli sopracitati legati al sistema di combattimento, che non sono stati corretti neanche con l’avvento dell’aggiornamento 1.2 rilasciato qualche giorno fa. Capiterà fin troppo spesso di trovarci di fronte a un errore improvviso che causerà l’arresto del gioco, facendoci perdere parte dei progressi effettuati; fortunatamente è presente una funzione di salvataggio automatico in alcuni punti dell’avventura, riducendo quindi il rischio di dover mandare in fumo ore e ore di gioco. Ma il fatto che la software house non sia ancora riuscita a risolvere il problema ma solamente a mitigarlo, riducendo la frequenza con la quale questi crash capitano, fa aprire gli occhi su quanto poco sia stato curato il lavoro dietro questo remake.

A chi consigliamo Secret of Mana?

Tutti gli amanti dei giochi di ruolo dovrebbero giocare Secret of Mana almeno una volta nella vita, ma purtroppo non è questa la versione che mi sento di consigliare. Nonostante i miglioramenti a livello grafico, i tantissimi problemi presenti rendono l’esperienza di gioco fin troppo frustrante. Se ancora non l’avete acquistato consiglio di aspettare l’uscita di ulteriori aggiornamenti correttivi, visto che quelli rilasciati finora non hanno ancora risolto le problematiche più importanti.

  • Graficamente coloratissimo
  • Colonna sonora riarrangiata magistralmente
  • Sistema di gioco fedele all’originale…

  • …Per niente intuitivo per i neofiti
  • Frustrante per via dei problemi tecnici
  • Nemmeno le patch han migliorato la situazione
Secret of Mana
2.5

Tuffarsi nel passato e schiantarsi sugli scogli

È sempre un dispiacere dover parlare male di un gioco, specie se si tratta del remake di un titolo considerato come uno dei migliori JRPG della loro epoca d’oro. Purtroppo però il lavoro svolto da SQUARE ENIX nel riportare alla luce una perla del panorama videoludico è stato troppo approssimativo e a tratti deludente. Se da una parte è bello rivedere tutti gli elementi classici di Secret of Mana anche nel suo remake, la presenza di così tanti errori a livello tecnico hanno reso l’esperienza di gioco fin troppo snervante. Ho voluto personalmente aspettare il primo aggiornamento correttivo prima di completare questa recensione, per vedere se almeno in parte questi problemi fossero stati risolti. E purtroppo così non è stato. Le animazioni continuano ad essere in ritardo, le hitbox degli avversari sono ancora totalmente sballate e persino i crash, di cui la software house ha “ridotto la frequenza” (per citare le loro parole), continuano ad avvenire. Senza considerare che fortunatamente sono tra chi ha giocato l’originale, altrimenti mi sarei trovato di fronte ad uno dei titoli meno user friendly visti finora. Certo c’è chi dirà “e ma anche all’epoca non c’erano tutorial, è rimasto invariato”, beh un tempo però all’interno della custodia di un videogioco si trovava un comodo libretto in cui ti venivano spiegate le meccaniche di base, oltre che un minimo di backstory. Insomma una vera occasione sprecata per riportare alla luce un piccolo capolavoro.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.