428: Shibuya Scramble – Recensione

428: Shibuya Scramble arriva finalmente in sugli schermi occidentali dopo ben 10 anni dal suo esordio in Giappone. Pronti alla pura follia di Shibuya?

428: Shibuya Scramble - Recensione

428: Shibuya Scramble - RecensioneUn rapimento per le strade di Shibuya riunisce un detective dalla testa calda, un giornalista dall’aria da duro, un capo ricercatore di una grande azienda farmaceutica e una lavoratrice part-time bloccata in uno strano costume da gatto in una serie di eventi inaspettati e sempre più scandalosi. Riusciranno loro, o la città stessa, a sopravvivere?

Raccontare storie avvincenti avvalendosi dell’aiuto dell’immagine, prerogativa di film e fumetti, ha permesso a lettori e spettatori di tutto il mondo di essere coinvolti sempre di più all’interno di mondi più o meno fantastici, dalle svariatissime sfumature. Se a questo aggiungiamo l’elemento dell’interattività, la possibilità di cambiare il corso degli eventi che troviamo dinanzi a noi e una dose esagerata di follia, allora abbiamo la ricetta perfetta per 428: Shibuya Scramble. Sviluppato da Chunsoft per Nintendo Wii nel lontano 2008, approdato poi su PS3, PSP e dispositivi Android e iOS, questa stravagante Visual Novel è adesso pronta a conquistare l’Occidente con una versione localizzata su PlayStation 4 e PC, dopo ben dieci anni dalla sua prima comparsa che, nel Sol Levante, non è mai rimasta inosservata. Pronti ad entrare in scena?

  • Titolo: 428: Shibuya Scramble
  • Piattaforma: PlayStation 4, PC / Steam
  • Genere: Visual Novel
  • Giocatori: 1
  • Software house: Spike Chunsoft
  • Sviluppatore:Spike Chunsoft
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 settembre 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Note: titolo originariamente pubblicato per Nintendo Wii nel 2008

5 (+1) personaggi in cerca di autore

Le vicende di 428: Shibuya Scramble prendono vita tra le strade del celebre quartiere di Shibuya, uno dei più caratteristici della metropoli di Tokyo, famoso per le sue attrazioni e per gli eccentrici ospiti che spesso lo attraversano. Se per alcuni è un giorno come un altro, per ben cinque personaggi quello che sta accadendo è invece tutt’altro che ordinario: il giovane detective Kano, insieme ai suoi collaboratori, è al centro di uno strano caso di rapimento che vede protagonista Maria, figlia dello scienziato Kenji Osawa, misteriosamente scomparsa. Mentre il detective osserva Hitomi, sorella della vittima, immobile al centro della caratteristica piazza impugnare la valigetta con i soldi del riscatto in attesa della comparsa del rapitore, qualcosa non va per il verso giusto e vedrà sotto i suoi occhi la giovane scappare con un punk di strada, Achi. Nello stesso momento, il giornalista Minorikawa viene chiamato da un dirigente editoriale in rovina finanziaria che minaccia di suicidarsi se non avrà tra le mani una nuova rivista entro la fine della giornata, mentre una giovane lavoratrice di nome Tama si troverà intrappolata in un costume da mascotte dalle sembianze di un gatto tondeggiante a causa di una zip rotta, mentre vende strane e apparenti bevande dietetiche per conto di un truffatore al famoso incrocio del quartiere. È così che cinque destini diversi e cinque storie si intrecceranno nel corso di un singolo giorno. Incipit bizzarro? Aspettate di proseguire nella narrazione e scoprire che ciò che sta accadendo è molto più sinistro e ricco d’intrighi di ciò che vi aspettate e che toccherà a voi, “saltando” da una timeline all’altra, mettere insieme tutti i pezzi per salvare non solo i personaggi coinvolti, ma l’intero Giappone da un potenziale destino, terribile quanto assurdo.

Cuore pulsante dell’intera narrazione non è solo il susseguirsi di eventi più o meno strambi e imprevedibili, ma il modo in cui ogni personaggio reagisce e si interfaccia alle situazioni in base alle sue particolari caratteristiche: Kano è un grande lavoratore, dai forti ideali ma spesso con la testa fra le nuvole, sopratutto a causa di una visita inaspettata dal suo aspirante suocero; Osawa è un esperto di virus e riceve delle misteriose mail che affermavano lo svolgimento di strani esperimenti nella sede della sua azienda farmaceutica, la Okoshi, che lo porteranno a mettere in dubbio i suoi rapporti familiari e lavorativi; Achi è il leader di una banda locale ma è un ragazzo dal cuore d’oro, desidesoro di aiutare Hitomi spinto da una serie di drammi familiari; Minorikawa è un giornalista freelance che deve assolutamente trovare uno scoop entro la fine della giornata, il tipico cretinotto che però ottiene ciò che vuole e si batte con la sua sfacciataggine per chi ama; a chiudere il cerchio c’è infine Tama, imprigionata in un vestito da mascotte che verrà scaraventata da una situazione bizzarra ad un’altra, rendendola uno dei personaggi più assurdi mai esistiti.

Ciak, azione!

In 428: Shibuya Scramble sarete chiamati ad interpretare tutti e cinque i personaggi presenti nella narrazione, in veri e propri “blocchi” (10 per l’esattezza) dalla durata di circa un’ora ciascuno. In queste sequenze avrete la possibilità di effettuare dei salti tra le varie linee temporali e muovervi tra i diversi protagonisti ogni qualvolta vi imbatterete in particolari testi rossi, decisivi per determinare il fato degli eventi successivi. Attraverso alcune parole in blu, invece, avrete la possibilità di conoscere più dettagli su un particolare personaggio, luogo o evento specifico. Queste informazioni aggiuntive vi permetteranno di interpretare al meglio alcune forme gergali, eventi reali oppure legati all’immaginario del gioco, il tutto come utile strumento per immergersi nel mondo di Shibuya Scramble senza interrompere la narrazione. Attraverso l’uso del Time Chart infine, schema che permette al giocatore di visualizzare dove si intersecano le diverse timeline dei personaggi, si potrà tornare indietro per modificare una decisione presa, il tutto con l’ottica di sbloccare uno e più dei 50 finali presenti ed evitare o meno i sempre presenti bad ending.

Ciò che rende 428: Shibuya Scramble una Visual Novel estremamente accattivante è indubbiamente lo scenario nel quale la narrazione prende vita: un vero e proprio set cinematografico con attori in carne e ossa, tra filmati, fotografie e regia degne di un poliziesco. Tutto il testo in gioco è accompagnato infatti da ritratti, scenari e sequenze recitate che ne illustrano lo svolgimento, accompagnato da musiche e effetti sonori capaci di porre l’accento su determinati eventi. La scelta dei colori è poi un elemento determinante, capace di raccontare perfettamente l’atmosfera del momento, in connubio con l’apparizione delle scritte su schermo che spesso cambiano d’effetto per raccontare al meglio sensazioni come ansia, frenesia e stupore. Nota stonata è purtroppo il grande caos che inevitabilmente si anima sul nostro schermo, dove i testi, seppur grandi e leggibili, hanno come sfondo immagini fin troppo elaborate, che ne rendono la lettura stancante dopo diverse ore di gioco.

A chi consigliamo 428: Shibuya Scramble?

Seppur con un decennio di storia sulle spalle, 428: Shibuya Scramble riesce a catturare il giocatore grazie alla sua bizzarra e folle narrativa, capace di mettere insieme personaggi estremamente caratterizzati e realistici con situazioni al limite dell’assurdo, in un connubio che la rende senza ombra di dubbio una delle visual novel più accattivanti e fuori dagli schemi di sempre. Con un perfect score di ben 40/40 donatogli da Famitsu, per quanto questo titolo possa essere lontano dai gusti e dalle abitudini videoludiche del pubblico occidentale, risulta essere un must-have per tutti i veri appassionati del genere, che ne verranno avvolti dalle stranezze, gli intrighi e i plot-twist già dalla prima ora di gioco. Una volta entrati nel vortice dell’assurdo di Shibuya Scramble vi sfidiamo a trovare qualche altro titolo a cui poterlo paragonare.

  • Narrazione profonda, ricca di intrighi e sfumature
  • Caratterizzazione dei personaggi perfetta
  • Presenza di ben 50 finali
  • Lo stile “live action” lo rende estremamente particolare

  • Testi che hanno come sfondo immagini troppo complesse, stancano nella lettura
  • Estremamente di nicchia, adatto solo agli appassionati del genere
  • Ci sono bug che minano la leggibilità di alcuni testi
  • Alcuni lunghi dialoghi tendono a portare il giocatore troppo fuori dal contesto, distraendo
428: Shibuya Scramble
4

Il teatro dell’assurdo a portata di pad

428: Shibuya Scramble è un titolo irriverente, ironico, bizzarro e folle. Con i suoi intrighi, plot-twist, i drammi dei suoi cinque protagonisti tutti estremamente caratterizzati è capace di portare il giocatore in un mondo che, seppur ad una prima occhiata possa sembrare una realistica rappresentazione del celebre quartiere di Tokyo e dello spaccato di vita di alcuni giapponesi, si trasforma ben presto in un teatro dell’assurdo con vicende e destini pronti ad intrecciarsi nel corso di sole 24 ore. Con oltre 50 finali, Shibuya Scramble è in grado di regalare numerose ore di gioco tra sensazioni del tutto diverse tra loro, in un vortice di emozioni che ben si sposa con la frenesia del quartiere più eccentrico di sempre. Una fotografia e una regia da serie TV mettono la ciliegina sulla torta, peccato solo che i grandi testi su schermo e gli elaborati sfondi minino l’esperienza di lettura insieme a qualche sporadico bug ma che, per fortuna, non intralciano la narrazione di una delle visual novel più particolari di sempre.

Neolaureata alle prese con l’obbligo morale di intraprendere una vita da adulta, la sua vera casa è Eorzea (FFXIV) e spera di iniziare a lavorare nell’industria dei videogames prima dell’uscita di KINGDOM HEARTS III (quindi, forse, non ce la farà mai).

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