ONE PIECE: Great Pirate Colosseum – Anteprima

ONE PIECE: Great Pirate Colosseum

Con l’avvicinarsi della data di uscita di ONE PIECE: Great Pirate Colosseum (Dai Kaizoku Koroshiamu) su Nintendo 3DS, fissata per il 21 settembre in Giappone (salvo imprevisti) BANDAI NAMCO Entertainment delizia gli utenti nipponici rilasciando una versione di prova del picchiaduro 2D sviluppato da ARC SYSTEM WORKS.

Sarò sincero fin dal principio: già dalle prime immagini e informazioni rilasciate per il gioco, mi è stata ben chiara la situazione. Ridendo e scherzando mi sono detto: “Vuoi vedere che è una versione riciclata di Dragon Ball Z: Extreme Butoden, ma con i personaggi di One Piece?”― e così, purtroppo, è stato.

Per non rovinarci la sorpresa di scoprirlo durante il gameplay, BANDAI NAMCO Entertainment ci tiene a far capire la situazione sin dal principio, offrendoci la stessa quantità di personaggi giocabili e supporter proposti dalla demo del titolo che vedeva come protagonisti Goku e compagni. Parlando sinceramente, non so quanto riuscirò a scrivere in questa anteprima del gioco, perché credo di aver già riassunto tutto con la frase “È una versione riciclata di Dragon Ball Z: Extreme Butoden, ma con i personaggi di One Piece”. Ma proverò a dirvi qualcosina in più.

Questa versione di prova ci mette a disposizione ben tre modalità giocabili: la modalità versus, dove affrontare scontri veloci giusto per testare l’ebbrezza di lottare contro la CPU, una modalità network, nella quale potremo cimentarci in combattimenti contro altri giocatori, e la classica modalità allenamento, mirata a farci prendere un minimo di familiarità con il titolo, prima di immergerci nelle altre due. Anche se, ahimé, di familiarità ce n’è fin troppa.

Così come in Extreme Butoden, anche qui avremo gli stessi tasti per eseguire gli attacchi deboli, nonché la prima combinazione di mosse con la pressione ripetuta, quello per eseguire gli attacchi forti, il tasto per lo scatto e quello per le mosse speciali. Anche in ONE PIECE: Great Pirate Colosseum, mediante la pressione dei tasti L + Y, X o A, potremo scatenare in faccia al nostro avversario tre diversi attacchi speciali, la cui potenza varia a seconda del comando eseguito.

Dal momento che i pirati di Eiichirō Oda non sono in grado di volare, l’unica, VERA novità offerta da questo titolo, che alla fin fine si presenta solo come “pezza”, è quello che ci ritroveremo davanti non appena spediremo un nemico nell’alto dei cieli. Se in Dragon Ball Z: Extreme Butoden era possibile scagliare i nemici a mezz’aria, per poi raggiungerli in volo e proseguire con il combattimento, in questo titolo ci sarà possibile solamente effettuare un attacco premendo uno dei tre tasti visualizzati sullo schermo, entro il tempo massimo segnalato. Cercherò di spiegarmi meglio; una volta lanciato il nemico verso l’alto, il nostro personaggio salterà, raggiungendolo, e tre icone con i tasti Y, X o A compariranno sullo schermo. Premendo uno dei tre tasti, il nostro personaggio effettuerà l’attacco corrispondente, che colpirà dall’alto in basso il nemico rispedendolo al suolo.

Stessa identica minestra riscaldata per le mosse finali. Queste, infatti, saranno effettuabili solamente dopo aver proiettato un nemico verso l’alto, mediante l’immediata pressione del tasto A. Come appena descritto però, visto che i personaggi di One Piece non sono in grado di volare, invece dei tre consueti attacchi finali, Great Pirate Colosseum ne offrirà solo due. Il primo di questi sarà effettuato da uno dei personaggi con meno del 200% di energia, mentre uno ancora più potente verrà scagliato con la barra di energia al massimo.

Per come la vedo io, purtroppo, se proprio vuoi riciclare totalmente il motore di un gioco, cambiando solo personaggi e mosse, almeno un piccolo sforzo per renderlo idoneo alla serie in questione lo si potrebbe fare. In questo caso, questa sorta di toppa cucita da ARC SYSTEM WORKS per ovviare al problema della mancata abilità di volo, grazie il minimo sforzo profuso nella sua realizzazione sarebbe potuta esser del tutto eliminata, lasciando ai personaggi la possibilità combattere solo sul terreno, e realizzando nuovi filmati per gli attacchi finali che sfruttassero solo un piano, invece dell’attuale da sopra a sotto, o viceversa, in diagonale.

In conclusione

Dirvi che mi aspettavo tutto questo è riduttivo, ma magari non me lo aspettavo in modo così plateale; si tratta di un modo per far soldi facili, sfruttando una delle serie più conosciute, senza neanche lo sbattimento di creare un titolo del tutto nuovo. In caso si voglia ricalcare il rinnovato successo 2D di Dragon Ball, potevano almeno far vedere che sì, il motore di gioco è quello, ma che i cambiamenti ci sono e son tutti mirati a creare una migliore esperienza legata alla serie ONE PIECE, e non un misero copia e incolla del 90%, lasciando come uniche differenze visibili personaggi e mosse speciali. Ma non mi sorprenderei se, nel gioco completo, Zoro esordisse con una Kamehameha, il tutto perché non si riusciva a trovare la voglia per cambiare neanche le mosse.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.