Fire Emblem Warriors – Recensione

Nintendo e KOEI TECMO GAMES uniscono nuovamente le forze per un nuovo Musou: imbracciate le armi e unitevi all’esercito di Aytolis in Fire Emblem Warriors!

Fire Emblem Warriors – Recensione

Fire Emblem Warriors - Recensione“Non ti permetterò di sconfiggerci! Il tuo potere è niente in confronto al nostro legame! La tua follia finirà qui! I nostri amici… tutto il nostro mondo conta su di noi! Non lasceremo che venga distrutto. Insieme, tutti noi… vinceremo!”

Principi ereditari del regno di Aytolis, i gemelli Rowan e Lianna si ritroveranno a fronteggiare l’improvvisa minaccia che li priverà della loro adorata madre. Fuggiti assieme all’amico Darios, principe del regno di Gristonne, i due si imbatteranno in spaventosi mostri che sconfiggeranno grazie all’aiuto di eroi come Chrom, Corrin e il leggendario Marth, provenienti da altri mondi. Al centro delle vicende, il Drago del Caos, il cui risveglio è minacciato dal sovrano di Gristonne, assieme allo Scudo delle Fiamme, artefatto ereditato dalla regina di Aytolis in grado di sconfiggere il male che minaccia il mondo. Riusciranno Rowan e Lianna a riunire i cinque guerrieri leggendari necessari per attivare lo scudo e impedire il catastrofico risveglio della bestia ancestrale?

Il franchise di Omega Force ormai considerato un genere – che mi piace definire Musou-like – non è certamente il più amato dai giocatori nostrani. Nonostante ciò, in Giappone la serie dei Warriors riscuote un discreto successo: per questa ragione KOEI TECMO GAMES riesce a sfornare un titolo dopo l’altro e, dopo il mediocre WARRIORS ALL-STARS uscito su PlayStation 4, giunge finalmente il turno di un prodotto di qualità. Dai due team di developer che hanno dato alla luce Hyrule Warriors giunge finalmente in Europa Fire Emblem Warriors, hack and slash che unisce le meccaniche distintive di DYNASTY e SAMURAI WARRIORS all’universo, ai personaggi e agli elementi di gameplay propri di una delle saghe su cui Nintendo ha deciso di puntare maggiormente in questi ultimi anni. Le premesse sono più che buone ma, giunti alla resa dei conti, com’è questo Fire Emblem Musou?

  • Titolo: Fire Emblem Warriors
  • Piattaforma: Nintendo Switch, New Nintendo 3DS
  • Genere: Azione, Hack and Slash
  • Giocatori: 1-2
  • Software house: KOEI TECMO GAMES, Nintendo
  • Sviluppatore: Omega Force, Team NINJA
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 20 ottobre 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Season Pass e DLC annunciati; doppiaggio giapponese gratuito al day one
  • Note: disponibile in edizione limitata con colonna sonora e card da collezione

Sincerità, prima di tutto. Non mi aspettavo granché da Fire Emblem Warriors: l’accostamento fra le due saghe mi sembrava scontato e mi ha lasciato piuttosto indifferente considerando la mia reazione in seguito all’annuncio dei cross-over con Zelda o con DRAGON QUEST. Per quanto mi piaccia Fire Emblem, non mi esaltava l’idea dell’ennesimo titolo come Arslan Senki o BERSERK, ma sono davvero felice di potermi smentire da solo. Fire Emblem Warriors mi ha convinto sin dai primi istanti di gioco per la cura riposta nella sua realizzazione e per lo sforzo profuso nel differenziarlo dagli altri titoli della serie di KOEI TECMO GAMES.

Across the generations now, and for all time

Oltre che chiederci se vorremo iniziare la nostra avventura nei panni di Lianna o Rowan (anche se, garantito, non cambia davvero nulla), il sistema ci mette di fronte a una serie di scelte per migliorare il più possibile la nostra esperienza di gioco: oltre al classico livello di difficoltà, saremo chiamati a decidere se utilizzare il sistema delle morti permanenti dei nostri alleati, oppure se vorremo uno stile di gioco riflessivo o frenetico. Come il nome stesso suggerisce, e come ben sapranno i fan della serie di Intelligent Systems, nel primo caso i nostri guerrieri non torneranno in vita alla fine di ciascuna battaglia… più o meno. Nelle sequenze di dialogo, infatti, i nostri guerrieri saranno ancora vivi e vegeti ma, per quanto concerne le battaglie, potremo scordarci di poterli schierare nuovamente in prima linea, dato che risulteranno sconfitti e quindi impossibilitati a lottare. Per quanto riguarda lo stile di gioco, col riflessivo il tempo e l’azione si fermeranno ogni qual volta un personaggio salirà di livello o ci verrà affidato un nuovo incarico; al contrario, con lo stile frenetico l’azione continuerà indipendentemente da ciò che accadrà sul campo. Starà a noi decidere la combinazione migliore per goderci al meglio l’esperienza di gioco, se più orientata verso l’esperienza casual o quella hardcore.

Fire Emblem Warriors è formato da due sezioni principali: Modalità Storia e Modalità Epica. La prima, composta da 21 capitoli, ci metterà di fronte alle vicende che vedono protagonisti i due gemelli di Aytolis e gli eroi di altri mondi che li affiancheranno nel loro intento di salvare il mondo: attraverso questa modalità potremo sbloccare quasi tutti i personaggi di base e assistere a sequenze narrative ben scritte ma piuttosto lontane dalle canoniche trame imbastite da Intelligent Systems. Sebbene il tutto si svolga in maniera alquanto lineare, se escludiamo l’unico bivio nel quale potremo seguire due differenti percorsi guidando uno o l’altro gruppo di guerrieri, la trama non mancherà di stupirci con colpi di scena ed esaltanti cutscene realizzate col motore grafico del gioco. Una volta portata a termine la trama principale, il Musou di Fire Emblem ci chiederà il massimo impegno nel riuscire a collezionare tutti i Ricordi di Anna, ma anche per sbloccare i restanti personaggi che non verranno coinvolti nelle vicende principali.

In contrapposizione alla storia principale, la Modalità Epica è un omaggio ai titoli regolari della saga: al suo interno ci troveremo di fronte alle missioni più significative di giochi come Awakening, Fates e Shadow Dragon (ma non solo) e dovremo farci strada, un nemico dopo l’altro, sino al boss finale o ai personaggi celati che saremo in grado di sbloccare. Ciascuno dei nemici sulla mappa corrisponderà a una diversa missione, che non avrà purtroppo nulla a che vedere con la trama di ciascun gioco, fatta eccezione per brevi righe di dialogo: si tratterà di semplici battaglie “libere” o sfide particolari da portare a termine per eliminare il segnalino del nemico dalla mappa e sbloccare nuovi “percorsi”. Personalmente, la storia mi ha coinvolto di più, e mi sono dedicato a questa modalità alternativa unicamente dopo aver portato a termine il gioco principale, più per il semplice fatto che è necessaria per sbloccare personaggi “segreti” come Celica e Lyn, o anche le versioni alternative di Daraen e Corrin.

The strong, the weak, the brave, the meek. All shall fight for the light we seek

Scelto un team di massimo quattro guerrieri (se non diversamente richiesto dal capitolo o dalla mappa scelta) saremo in grado di controllarli sul campo di battaglia come in un classico gioco di Omega Force: tramite il D-Pad potremo agilmente passare da uno all’altro soldato e, come reso celebre da Fire Emblem Awakening, potremo decidere di accoppiare due combattenti per usufruire di una serie di vantaggi e incrementare il loro legame. Un’unità di coppia, infatti, potrà disporre di un potente attacco Musou combinato, in grado di arrecare molti più danni rispetto al classico attacco guerriero, di una difesa automatica e di un’azione offensiva di supporto. Le due unità potranno essere alternate al volo con una semplice combinazione di due tasti, tuttavia portare al massimo il loro legame non ci garantirà niente di speciale, a differenza degli RPG strategici visti su Nintendo 3DS. In Fire Emblem Awakening e Fates, infatti, portando al massimo il bonding fra due personaggi di sesso diverso, era possibile unire i due in matrimonio e assistere all’arrivo del figlio (già adulto) che da quel momento in poi avrebbe fatto parte del nostro esercito. In Fire Emblem Warriors solo alcune unità potranno arrivare al grado A+ con una ristretta cerchia di personaggi, ma giunti al quel punto potremo unicamente assistere a una sequenza di dialogo esclusiva e sbloccare nuovi oggetti utili al potenziamento in battaglia.

Parlando di combattimento vero e proprio, ci troviamo di fronte agli immancabili comandi come attacco normale e potente, alla schivata e al collasso dei nemici già visto in Hyrule Warriors: una volta svuotato l’apposito indicatore potremo sferrare un colpo speciale in grado di demolire letteralmente l’avversario. Inoltre, al già citato attacco speciale si unisce la modalità Risveglio, che incrementerà le statistiche dei guerrieri e culmina in una sferzata dalla potenza immane. Un ruolo apparentemente cruciale lo svolge invece il triangolo delle armi caratteristico della saga, dove la spada batte l’ascia, l’ascia batte la lancia e la lancia batte la spada: il vantaggio e lo svantaggio vengono segnalati sopra la testa di ciascun generale nemico con un apposito indicatore, e il gioco ci spingerà più di una volta a utilizzare personaggi di classe diversa, ma se devo essere sincero non ho trovato enormi difficoltà a battermi anche con avversari teoricamente più forti di me. Tra i comandi a nostra disposizione, inoltre, troviamo oggetti curativi come pozioni, unguenti e bastoni, che potranno essere utilizzati su di noi, sui nostri alleati e, una volta apprese le giuste abilità, su entrambi.

A stabilire la tipologia di arma in possesso di ciascun personaggio è la Classe, predefinita per ciascuno e impossibile da cambiare, se non tramite il Sigillo Supremo, che ci consentirà di passare da quella di base a quella avanzata, con conseguente reskin del costume. Purtroppo la nuova e scintillante armatura sarà visibile unicamente in battaglia: sia nelle cutscene che nelle sequenze di dialogo stile visual novel l’aspetto dei personaggi sarà quello di default; avrei sinceramente apprezzato una maggiore cura sotto questo punto di vista.

Tra le classi a nostra disposizione vorrei porre l’attenzione sulle unità volanti, vera innovazione per un gioco della saga Warriors: oltre a poter accedere a percorsi esclusivi presenti su talune mappe, Cordelia, Camilla e l’allegra compagnia potranno muoversi a velocità disumana e ci daranno un vantaggio estremo se decideremo di metterli in coppia con il nostro guerriero prediletto. Da non sottovalutare anche la possibilità di impartire ordini strategici ai nostri alleati tramite il menu di pausa, in maniera simile all’RPG tattico: potremo stabilire un piano ben preciso che ci eviterà di correre in lungo e in largo per la mappa nel disperato tentativo di salvare un determinato personaggio o sconfiggere un nemico presente solo per un periodo limitato. Se spediremo uno dei nostri guerrieri in un dato punto del livello, il sistema notificherà il suo arrivo e potremo decidere di prenderne il controllo e proseguire in prima persona nella missione.

…And their legends never die

L’aspetto tecnico è probabilmente l’unico punto dolente di Fire Emblem Warriors. Purtroppo, nonostante lo splendido stile grafico utilizzato, l’esclusiva per console Nintendo non può contare sulla potenza di calcolo di una console come PS4, per questo motivo, sia in modalità portatile che sul televisore, i nemici possono comparire dal nulla o sparire misteriosamente, andando a minare un comparto grafico altrimenti più che accettabile, anche se non perfetto come quello di Breath of the Wild sulla stessa console. Come accaduto per Nioh, e come già anticipato per DYNASTY WARRIORS 9, KOEI TECMO GAMES mette a disposizione dei giocatori di questo Musou a tema Fire Emblem la possibilità di scegliere se privilegiare il dettaglio grafico, con una fluidità di 30 fps, oppure se abbassarne la risoluzione e godere di tutto lo splendore dei 60 fotogrammi al secondo. Ciò è possibile, tuttavia, unicamente con la console inserita nella dock; in versione portatile potremo giocare unicamente con un’impostazione che prevede i 30 fotogrammi al secondo con una risoluzione ottimale per lo schermo nativo di Switch.

Il team di Omega Force ci ha abituati sin dall’alba dei tempi alla “solita colonna sonora da Musou”, e in questo titolo troveremo svariati riarrangiamenti in chiave rockeggiante anche del tema principale di Fire Emblem. Nulla di particolarmente memorabile come i brani dei titoli di Intelligent Systems, ma decisamente più adatti alle atmosfere frenetiche del gioco. Gli effetti sonori richiamano nella loro totalità quelli che siamo abituati a sentire nella serie strategica di Nintendo e, per quanto concerne il doppiaggio, per mia sfortuna al momento possiamo usufruire del gioco solo con le voci americane. Secondo le ultime dichiarazioni, l’audio giapponese risulterà inaccessibile al day one del titolo, quando la casa di Kyoto rilascerà il pacchetto DLC gratuito che ci permetterà di scegliere con quale doppiaggio preferiremo affrontare l’avventura. Meglio tardi che mai!

A chi consigliamo Fire Emblem Warriors?

Fire Emblem Warriors è la giusta scelta se non vi siete mai approcciati al franchise dei Musou, specie se siete fan di Fire Emblem. Viceversa, se siete appassionati della saga di KOEI TECMO e non avete mai avuto a che fare con gli RPG strategici di Nintendo, questo titolo potrebbe spingervi ad avvicinarvi agli episodi coinvolti, specialmente Awakening e Fates, rilasciati su Nintendo 3DS. Rispetto a titoli come il recente WARRIORS ALL-STARS risulta assai più ispirato e curato, e la possibilità di portarvelo in giro non è per niente da sottovalutare. I testi del gioco sono completamente in italiano, ragion per cui non avrete di che temere se siete avversi a spendere il prezzo di un gioco al day one per un titolo non completamente localizzato.

  • Qualitativamente migliore rispetto ad altri esponenti del genere
  • Fonde al meglio le meccaniche dei due universi
  • È possibile giocare in due sulla stessa console…

  • …Ma tecnicamente il gioco ne risente parecchio
  • Mancano alcuni volti noti della saga
  • Supporto agli amiibo piuttosto marginale
Fire Emblem Warriors
4.5

Senza dubbio il miglior Musou degli ultimi anni

Non mi divertivo così tanto con un Musou sin da quando ho messo le mani su SAMURAI WARRIORS 4, come mi sento sento costretto a ribadire in ogni singola recensione di questa serie. In seguito all’esperienza maturata con Hyrule Warriors, Omega Force e il Team NINJA sfornano un prodotto dalla qualità notevole, decisamente migliore di esponenti del calibro di Musou Stars, Arslan Senki e BERSERK. Purtroppo la modalità Storia vola via in maniera assai rapida, ma questo è anche segnale di divertimento sfrenato. A fornire un’ulteriore incentivo di rigiocabilità, una serie di extra da sbloccare a cui spero si aggiungeranno nuovi personaggi, non solo a pagamento. Purtroppo all’appello mancano volti noti come, Ike, Roy e Alm, ma anche figure secondarie molto amate dai fan come Tharja, Lon’zu e Gaius. Sarebbe stato bello poterli sbloccare tramite appositi amiibo, ma purtroppo con le statuine otterremo unicamente una serie di armi esclusive o elargite in maniera casuale. Sfortunatamente, in sede di recensione, ho potuto giocare unicamente sorbendomi il doppiaggio americano, ma Nintendo ha da poco annunciato l’arrivo di un DLC gratuito che permetterà a chiunque di prediligere il nativo audio giapponese. L’esordio della serie di KOEI TECMO GAMES su Nintendo Switch non poteva essere migliore di così, ma spero che altrettanto valida sia la versione per New Nintendo 3DS che, a oggi, non ho ancora avuto il piacere di provare.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.