SQUARE ENIX: il successo di Bravely Default porterà al rivedere le politiche di produzione

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SQUARE ENIX basa la sua fama riguardo al genere JRPG su classici del calibro di Chrono Trigger e Final Fantasy, sebbene ci si riferisca a questi ultimi quasi solo all’interno della loro epoca d’oro. Ultimamente alla software house nipponica si sta cercando di di stabilire un appeal più globale, e nella sua recente intervista al Nikkei Trendy, il presidente Yosuke Matsuda ci parla della concreta possibilità di tornare a produrre titoli che possano riconquistare in pieno i fan storici della saga.

Durante l’intervista, sono state poste molte domande a Mr. Matsuda, come quelle riguardanti i giochi per smartphone e console alle quali ha risposto dicendo che a prescindere da dove verranno pubblicati i titoli che hanno in cantiere, non si concentreranno più di tanto sull’aspetto “globale” del titolo (ovvero fare in modo che possa piacere a tutti) in quanto sarebbe davvero troppo complicato accontentare ogni tipologia di fan, e continua citando l’esempio di come in passato abbiano fatto fiasco con dei titoli che avevano sviluppato puntando a una clientela globale, che hanno addirittura fallito all’interno del Giappone stesso, a causa del fatto che per svilupparli persero momentaneamente di vista ciò che aveva fatto dei loro predecessori dei titoli di successo.

Altro argomento interessante trattato all’interno dell’intervista è stato Bravely Default. Con 200.000 copie vendute nelle prime tre settimane in Nord America, ha avuto un successo che nessuno si aspettava, al punto da sorprendere il suo stesso producer, Tomoya Asano e, sempre in relazione a questo, continua dicendo che a causa della divisione delle idee riguardo allo sviluppo dei titoli in funzione delle diverse regioni di destinazione, non sono stati in grado di rendersi conto fino a questo momento che i fan dei JRPG sono veramente sparsi per tutto il mondo e che, grazie ai vari social network, sono in grado di condividere informazioni praticamente all’istante, annullando così di fatto le distanze e l’idea stessa di suddividere i titoli in base alle regioni di destinazione.

Matsuda continua dicendo che a causa di questo, i fan di tutto il mondo formano una specie di massa e fanno perdere d’importanza la definizione “mercato di nicchia” e conclude dicendo che, da questo momento in avanti, i JRPG che svilupperanno saranno più corposi e consistenti in modo da tenere sempre sott’occhio il loro vero obiettivo.

Infine, citando sempre le parole di Matsuda: « Se ci si concentra troppo sull’aspetto globale delle cose si rischia di perdere di vista il vero target del videogame ». Ci viene spiegato che, ad esempio, nel corso del 2013 sono stati prodotti titoli che hanno fatto fatica ad affermarsi, e a tale proposito ci parla del fatto che il team di sviluppo di Hitman ha davvero avuto difficoltà a causa della strategia di mercato secondo la quale avrebbero dovuto inserire aspetti che potessero piacere a un pubblico il più ampio possibile di giocatori per espandere il numero di fan. Purtroppo non tutto è andato secondo i piani, i nuovi elementi introdotti hanno snaturato la serie risultando in un abbandono di essa da parte dei veterani e in uno scarso successo anche con i nuovi giocatori che tale scelta avrebbe dovuto procurare.

Matsuda termina la sua intervista dicendo ciò che riportiamo qui di seguito: « Per quanto riguarda i titoli AAA che stiamo al momento sviluppando per le varie serie, abbiamo intenzione di tornare alle origini, concentrarci sulla clientela veterana che ci segue da sempre e al contempo lavorare sodo su contenuti che possano riuscire a far dire ai fan frasi del tipo “Questo è l’Hitman che conosciamo“. Credo fermamente che questo sia il miglior modo per i nostri studi di sviluppo di dimostrare le loro qualità ».

Fonte: Siliconera

Si definisce un nerd di livello S+, ama follemente i JRPG e gli SRPG al punto che se potesse se li porterebbe a letto... infatti dorme con Tales of Vesperia al posto dell'orsacchiotto.