Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection – Recensione

Un viaggio nel tempo alla riscoperta dei giochi che hanno reso celebri Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello. La nostra recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection!

Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection – Recensione

Cavalcando l’hype generato dall’annuncio di Shredder’s Revenge da parte di Dotemu — di cui vi abbiamo già parlato nella nostra recensioneKONAMI, sviluppatore e publisher di una pletora di giochi originali basati sul franchise di Teenage Mutant Ninja Turtles, ha annunciato la pubblicazione di un’antologia che raccoglie tutti i titoli pubblicati tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. È così che dal 30 agosto ci ritroveremo fra le mani Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection, che raccoglie 13 giochi old school rimasterizzati per le piattaforme di nuova generazione, usciti originariamente in sala giochi, su Super Nintendo, Mega Drive, NES e Game Boy.

Dopo la splendida esperienza con Shredder’s Revenge, come sarà tornare indietro di trent’anni per scoprire o riscoprire i giochi che hanno reso celebre i mutanti verdi nelle sale giochi e sulle console di allora? Afferrate una fetta di pizza e scopritelo con noi.

  • Titolo: Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, PC
  • Versione analizzata: PlayStation 5
  • Genere: Antologia, Beat ‘em up, Fighting Game, Platform
  • Giocatori: 1-4
  • Publisher: KONAMI
  • Sviluppatore: Digital Eclipse
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio parziale)
  • Data di uscita: 30 agosto 2022
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: include tredici titoli arcade e console sviluppati originariamente da Konami

Abbiamo recensito Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection con un codice PlayStation fornitoci gratuitamente da Konami tramite LabCom.

Tonight I dine on turtle soup

The Cowabunga Collection ci accoglierà con l’immancabile sigla americana che noi ragazzini cresciuti negli anni Novanta conoscevamo solo in versione strumentale come brano di sottofondo o probabilmente per alcune pubblicità di giocattoli, dato che in Italia la serie è sempre andata in onda con l’indimenticabile sigla italiana delle reti Mediaset. Dal menu principale potremo accedere a diverse voci, tra cui raccolta giochi (affrontabile da soli o in locale con i nostri amici), la modalità online e il covo delle tartarughe, una vera chicca di cui vi parlerò più avanti.

Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection – Recensione

Come già anticipato nell’introduzione, i giochi contenuti all’interno della Cowabunga Collection sono ben tredici, ma c’è da considerare un “ma”. Alcuni di essi, infatti, sono diverse versioni del medesimo gioco realizzate per diverse piattaforme, che differiscono dal punto di vista estetico, dei controlli e in alcuni casi anche dei contenuti, ma sono sostanzialmente simili tra loro. Per distiguerli dovremo tenere d’occhio l’icona che troviamo in basso sotto al nome di ciascun gioco, che richiama un cabinato arcade, un Game Boy o la forma dei controller di NES, Super Nintendo e Mega Drive, console il cui nome non viene mai esplicitato per una questione di licenze.

Ciascuna scheda di selezione è accompagnata dalle tavole del fumetto originale, e ciò lascia trasparire una certa passione da parte del team di Digital Eclipse anche per la realizzazione dell’interfaccia utente. Inoltre, per ciascuno dei giochi è possibile scegliere se avviare la versione americana, oppure quella originale giapponese, che oltre ai testi in-game differisce per alcuni titoli e per piccole censure. Per esempio, nella versione USA del picchiaduro Tournament Fighters per SNES furono censurati i glutei bene in vista di Aska durante la sua caratteristica “spinta posteriore”.

Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection – Recensione

All’interno dei giochi è possibile modificare le opzioni di visualizzazione, che comprendono lo zoom, la cornice con un’illustrazione diversa per ogni gioco, nonché i filtri, a scelta fra tre varianti differenti. Inoltre, prima di avviare ciascun titolo è possibile barare utilizzando una serie di cheat che variano in base al gioco, come la classica invulnerabilità, la scelta del livello da cui partire, “continua” infiniti e altro ancora. Sarà possibile salvare e caricare partite in ogni momento, ma anche utilizzare una funzione di riavvolgimento per gli ultimi istanti di gameplay.

Una pizza in compagnia, una pizza da solo

Quello svolto da Digital Eclipse per ciascuno dei tredici giochi non è stato solo un semplice lavoro di porting, dato che ciascuno dei titoli rende al meglio anche su schermi 4K (nella versione PlayStation 5 da noi provata) e supporta anche le funzionalità di rumble, che naturalmente non erano presenti nelle versioni originali. Tuttavia, alcuni dei software inclusi risultano più fluidi di altri (anche se provengono dalla medesima piattaforma) e determinate volte è possibile scorgere dei glitch grafici, specie sui titoli NES e Game Boy, probabilmente già presenti nelle versioni originali. Sebbene alcuni siano invecchiati decisamente meglio di altri, ci troviamo di fronte a una rosa di titoli che hanno ancora qualcosa da dire e che sapranno fare la felicità dei fan delle Tartarughe. Beat ‘em up ancora oggi divertentissimi, platform a scorrimento orizzontale piacevoli nonostante gli evidenti limiti tecnici, e persino picchiaduro a incontri sulla falsariga di Street Fighter II, ma in tutti il comune denominatore è sempre il rapimento di April da parte di Shredder e del Clan del Piede, e talvolta anche del maestro Splinter.

Ce n’è sicuramente per tutti i gusti — mancano giusto RPG e giochi di corse, ma in quegli anni evidentemente non pensavano avrebbero funzionato col franchise. La lista dei titoli inclusi in Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection è la seguente:

  • Teenage Mutant Ninja Turtles (Arcade)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time (Arcade)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles II: The Arcade Game (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles III: The Manhattan Project (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (NES)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles IV: Turtles in Time (Super Nintendo)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Super Nintendo)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: The Hyperstone Heist (SEGA Mega Drive)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (SEGA Mega Drive)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles: Fall of The Foot Clan (Game Boy)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles II: Back From The Sewers (Game Boy)
  • Teenage Mutant Ninja Turtles III: Radical Rescue (Game Boy)

Sebbene sia possibile giocare in multiplayer locale a gran parte dei titoli (fatta eccezione quelli per Game Boy e alcuni per NES) la modalità online è riservata unicamente ad alcuni dei giochi della raccolta, ovvero Teenage Mutant Ninja Turtles (Arcade), Turtles in Time (Arcade), Tournament Fighters (SNES) e The Hyperstone Heist (Mega Drive). Nonostante nel periodo antecedente al lancio ufficiale non abbiamo avuto possibilità di testare la modalità online con nessun altro giocatore, possiamo anticiparvi che, creando una lobby per due o quattro giocatori (a seconda del titolo) sarà possibile scegliere il ritardo frame, di default impostato su due e, ovviamente, invitare i nostri amici nella stanza.

Let’s kick shell!

Nonostante il piatto forte della raccolta siano i giochi in sé, Digital Eclipse e KONAMI hanno deciso di arricchire il prodotto con dei contenuti extra di tutto rispetto, accessibili dal già menzionato covo delle tartarughe. Scendendo (letteralmente) nelle fogne troveremo infatti una miriade di materiale originale, fra custodie dei giochi di ogni regione a manuali, passando per tutte le copertine dei fumetti che hanno dato vita al mito, dalle origini del 1984 fino ai tempi recenti. Ma anche tutte le pubblicità dei giochi pubblicate sulle riviste dell’epoca, una retrospettiva di tutte le serie animate (ad esclusione di quella live action, The Next Mutation), i bozzetti e gli appunti in giapponese utilizzati per la creazione dei videogiochi e ovviamente una raccolta dell’intera colonna sonora dei tredici titoli.

Ciliegina sulla torta, la guida strategica: accessibile anche dal menu durante le partite, ci fornirà consigli utili su come affrontare ciascuno dei giochi, corredati da illustrazioni di Raph, Leo, Don e Mikey che fanno battute e commenti, perfettamente in linea con la loro caratterizzazione e che richiamano anche alcuni celebri meme. C’è da ammettere che ci hanno strappato più di qualche risata e, se siete anche voi cresciuti con la serie animata originale, apprezzerete sicuramente tutte queste chicche. Peccato solo che gli extra relativi alle serie TV si traducano unicamente in una manciata di schermate, avremmo certamente preferito dei video al loro posto e perché no, magari qualche episodio completo in rappresentanza di ciascuna serie.

Ninja Turtles di Konami

Una raccolta di giochi basati sui personaggi e sui temi di The Teenage Mutant Ninja Turtles, serie di cartoni animati e fumetti nata negli anni ’80 e tra le cui ambientazioni spiccano una New York City romanzata, le fogne della città, futuristiche basi nemiche e persino viaggi nel tempo! La collezione Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection include anche un museo celebrativo realizzato in collaborazione con Nickelodeon che contiene immagini dal cartone originale, esclusivi documenti storici, schizzi e progetti di game design mai pubblicati prima.

KONAMI ha collaborato con gli sviluppatori di Digital Eclipse per adattare sapientemente questi classici ai sistemi di gioco moderni, con l’aggiunta di aggiornamenti in grado di migliorare la quality-of-life delle opere, come la possibilità di salvare e tornare sui propri passi in qualsiasi momento, la mappatura dei pulsanti e l’introduzione di un comparto online per alcuni dei giochi presenti.

Acquista Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox o Nintendo Switch seguendo questi link al prezzo di 39,99 €. Uscita prevista per il 30 agosto 2022. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo link!

A chi consigliamo Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection?

L’annuncio e l’uscita di Shredder’s Revenge, seguito spirituale del primo gioco arcade di KONAMI e dello splendido Turtles in Time, ha riportato sotto i riflettori il team delle quattro tartarughe addestrate da Splinter. Chi ha apprezzato il titolo uscito lo scorso giugno si ritroverà nuovamente a proprio agio con i beat ‘em up che lo hanno ispirato, ma probabilmente potrebbe storcere un po’ il naso con altri titoli invecchiati peggio e che trovano posto nell’antologia di Digital Eclipse. I fan sfegatati dei mutanti di Mirage Studios saranno invece ben felici di ritrovarsi fra le mani un prodotto così ricco di contenuti e che costituisce memoria storica di quella che per tutti sarà sempre la versione migliore dei Ninja Turtles, quella della serie animata, in parte giapponese, iniziata nel 1987 (e con qualche richiamo ai film live action originali).

Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection – Recensione

  • Una camionata di contenuti extra
  • In versione fisica e a prezzo ridotto su tutte le piattaforme
  • Tredici giochi inclusi, ma…

  • …Alcuni sono versioni diverse del medesimo titolo
  • Certi giochi non sono invecchiati benissimo
  • Consigliato quasi solo ai fan di lunga data
Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection
3.6

Un museo interattivo per tutti i fan delle Tartarughe Ninja

Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection non è certamente un prodotto rivolto al grande pubblico, ma uno che ha come obiettivo quello di soddisfare i ragazzi cresciuti tra gli anni ’80 e ’90, offrendo una raccolta quanto più completa di tutti i giochi KONAMI ispirati al franchise e completandola con quanto più materiale extra possibile recuperato direttamente dagli archivi del publisher giapponese e di nickelodeon, che oggi detiene i diritti delle produzioni animate. Per la mole di contenuti offerti, il prezzo di lancio del titolo è più che invitante, e ne raccomandiamo l’acquisto a tutti i giocatori che hanno apprezzato il recente Shredder’s Revenge e non vedono l’ora di riscoprire i classici che lo hanno ispirato, specialmente quelli arcade. Ci auguriamo, ancora una volta, che questa operazione nostalgia su licenza non sia solo un caso isolato e che il successo delle Tartarughe Ninja originali spinga l’industria a pensare al revival di videogiochi ispirati a franchise di successo dell’epoca d’oro del 2D.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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