13 Sentinels: Aegis Rim – Provata la versione Switch

13 Sentinels: Aegis Rim, ultima fatica di Vanillaware, sbarca finalmente anche su Nintendo Switch. Ecco le nostre prime impressioni!

13 Sentinels: Aegis Rim - Provata la versione Switch

Era l’autunno del 2019: su PlayStation 4 sbarcava l’ultima, grande fatica targata Vanillaware, rimasta per quasi quattro anni esclusiva su quella console. 13 Sentinels: Aegis Rim, tuttavia, presto arriverà anche su Nintendo Switch: lo abbiamo provato in anteprima e, in attesa della nostra recenzione più accurata, ecco le nostre prime impressioni su questa nuova versione del titolo.

Vanillaware per una volta abbandona le atmosfere fantasy che l’hanno vista creare pochi ma curatissimi e gradevolissimi titoli in grafica 2D, stavolta a favore di un racconto di fantascienza ambientato nel mondo reale dove robot giganti e mostri giganti si dichiarano battaglia in un’avventura ricca di mistero che intreccia passato, presente e futuro. Ora, chi mi conosce, sa che io sono una patita del genere mecha, e non dico mai di no ad un bel gioco carico di giganti metallici che difendono la Terra da abomini giganteschi venuti dallo spazio profondo. E dopo aver apprezzato le arie mistiche e fantastiche di Odin Sphere su PS Vita, non vedevo proprio l’ora di mettere le mani su un titolo che unisse la splendida grafica disegnata di Odin Sphere con un bello e intrigante racconto mecha/sci-fi. Grazie ad ATLUS, che ci ha gentilmente concesso in anticipo una copia di questa versione Switch, ora possiamo dilettarci e provare a caldo come rende questo gioiellino di nicchia che già in passato abbiamo ampiamente apprezzato, giocando come sono le prime ore di storia.

L’inizio di 13 Sentinels: Aegis Rim si può riassumere con una sola parola: spiazzante. Appena fatto partire il gioco veniamo salutati da uno speaker che annuncia i danni provocati da un misterioso oggetto caduto sulla Terra mentre la città è attraversata da un fuggi fuggi generale – scena resa ottimamente e con grande dettaglio con la grafica 2D a cui ormai Vanillaware ci ha abituato, sebbene con qualche piccolo rallentamento di pochi secondi quando sullo schermo appaiono troppe persone. Da lì vedremo condotti ad una schermata di battaglia, dove giovani personaggi che ancora non conosciamo si ritroveranno, nudi, in quelli che risultano essere gli abitacoli di giganteschi robot chiamati Sentinelle, e verremo chiamati a combattere dei Kaiju chiamati Deimos all’interno di una mappa della città vista dall’alto in chiave isometrica.

Entra così in scena il sistema di battaglia del gioco, che mischia in maniera sapiente strategia in tempo reale, a turni e ATB alla FINAL FANTASY. Quando l’indicatore di un pilota è al massimo, potremo selezionarlo e fermare lo scorrere del tempo (e quindi anche l’avanzata dei nemici). Da qui, potremo scegliere l’azione da eseguire come in uno strategico a turni: potremo ad esempio muovere la nostra unità sulla mappa, fargli scegliere che arma usare tra quelle disponibili (ognuna con i propri danni e la propria gittata, ovviamente), oppure metterci in difesa per recuperare i PE necessari all’utilizzo delle armi speciali. Continuando a sconfiggere nemici sulla mappa, potremo riempire il nostro Metaindicatore, permettendo al Terminale della mappa (leggi: la casa base da difendere dagli assalti nemici e la cui distruzione equivale ad un game over) di rilasciare un attacco speciale in grado di colpire tutti i nemici presenti sulla mappa (almeno all’inizio).

Ora, graficamente parlando, le battaglie di 13 Sentinels anche su Nintendo Switch sono molto schematiche, con semplici segnalatori sulla mappa e gli effetti speciali degli attacchi delle proprie Sentinelle, oltre che ovviamente i valori numerici dei danni inflitti, ma al contempo ci sono tanti piccoli dettagli che le arricchiscono: in primis, il comparto sia vocale che sonoro, che fa sentire ogni impatto di ogni attacco in maniera incredibilmente accurata, senza contare tutti i menu che mostrano illustrazioni per i personaggi, le Sentinelle e, soprattutto, piccole animazioni al lato che mostrano la Sentinella che utilizza l’attacco su cui si ha posizionato il cursore durante la selezione. E tutte queste cose girano in maniera incredibilmente fluida e nitida su Switch, anche giocando in portatile, con rapidissimi 60 fps anche quando la mappa abbonda di segnalatori nemici.

Ad accompagnarci in piccoli stage tutorial che ci spiegheranno man mano le meccaniche di gameplay degli scontri con i Deimos, avremo dei mini prologhi giocabili che ci introdurranno ad alcuni dei tredici protagonisti che ci accompagneranno nel corso dell’avventura, alcuni dei quali provenienti addirittura dal passato o dal futuro, e che con la loro apparizione faranno sorgere sempre più domande su cosa siano i Deimos, chi abbia creato le Sentinelle, e perché persone di epoche diverse si ritrovano di colpo a combattere mostri giganti con dei mecha avveniristici nel 1985.

In questi segmenti, interpreteremo il protagonista di turno e andremo in giro a parlare con gli altri personaggi, raccogliendo informazioni da tenere a mente sotto forma di parole chiave e unendole fra loro per poter progredire nella trama. Nel contesto, i prologhi sono abbastanza semplici e lineari, grazie a comandi essenziali e immediati e anche all’indicatore in alto a destra che ci avverte quando abbiamo ottenuto informazioni importanti e quando ci sarà data l’occasione di parlarne con un personaggio. E soprattutto, sono incredibilmente gradevoli da guardare, grazie all’ormai celebre grafica 2D patentata fa Vanillaware. I personaggi hanno tante, tante animazioni, e si muovono con estrema fluidità, trasmettendo un ampio raggio di emozioni ed espressioni, e anche in portatile è possibile ammirare i dettagliatissimi artwork senza nemmeno la minima sfocatura o diminuzione del dettaglio, e come già detto, a meno che non ci siano troppi personaggi umani sullo schermo, tutta l’esperienza in maniera incredibilmente fluida.

Che dire? Ho appena finito di spulciare il prologo ed è difficile non sentirsi assolutamente intrigati, e anche un po’ confusi, con domande sempre più insistenti su tutta l’esperienza, complice anche il continuo andare avanti e indietro cronologicamente degli eventi che lascia sicuramente spiazzati mentre si cerca già da subito di mettere insieme i pochi pezzi lasciatici davanti. Domande come: perché Juro non ricorda niente? In base a cosa si diventa pilota di una Sentinella? Che segreti nasconde lo smemorato Ei? Perché i Deimos vogliono conquistare i terminali? Qual è stato l’evento che ha dato inizio a tutto questo marasma temporale? Solo il tempo darà le risposte, suppongo…

Una cosa però è certa: finora, in queste prime battute, il port di 13 Sentinels: Aegis Rim su Nintendo Switch promette veramente bene, risultando dettagliato e tutto sommato fluido nel gameplay. Se poi Vanillaware riuscisse a smussare quei piccoli rallentamenti con una patch sarebbe ancora meglio. Vedremo se continuerà ad essere all’altezza e quale sarà il giudizio finale quando finalmente uscirà la recensione completa, ricordando che il gioco sbarcherà finalmente su Nintendo Switch il 12 aprile. Quindi restate pure sintonizzati per saperne di più nei prossimi giorni.

Lodato dalla critica e dai leader dell’industry di videogiochi giapponese, l’epico mistero fantascientifico di Vanillaware, 13 Sentinels: Aegis Rim, già uscito su PS4 nel 2020, sarà disponibile dal prossimo 12 aprile anche su Nintendo Switch. Dagli storyteller dietro Odin Sphere e Dragon’s’s Crown, 13 Sentinels: Aegis Rim accompagna il giocatore attraverso un’avventura misteriosa all’avanguardia che abbraccia l’umanità, il tempo e lo spazio attraverso tredici storie interconnesse.

I giocatori scopriranno la verità attraverso un’avventura narrativa che viaggia nel tempo con avvincenti interpretazioni vocali e comparto artistico mozzafiato, tutto intervallato da combattimenti tattici frenetici; personalizza le Sentinelle con un arsenale di armi da mechsuit e combatti per difendere l’umanità!

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Una normalissima bimba ultraventenne che ha trafficato con computer e videogiochi per tutta la vita. Nel tempo libero le piace scarabocchiare sul suo sketchbook.

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