Wonder Boy: Asha in Monster World – Recensione

L’operazione nostalgia di ARTDINK ci riporta nel mondo dei mostri su PlayStation e Nintendo Switch

Wonder Boy Asha in Monster World - Recensione

Strano destino quello della serie Wonder Boy. Dopo aver deliziato tanti giocatori a partire dalla seconda metà degli anni ’80 fino alla prima dei ’90, scomparve dai radar per più di due decenni salvo poi ricomparire con dei remake delle vecchie glorie e quel clamoroso Monster Boy risalente al 2018, che non nascondeva affatto la sua fonte di ispirazione. Ecco che però si aggiunge al gruppo anche Wonder Boy: Asha in Monster World, rifacimento di Wonder Boy IV, sviluppato per PlayStation 4 e Nintendo Switch e in arrivo il prossimo mese anche su PC.

Wonder Boy Asha in Monster World - Recensione

  • Titolo: Wonder Boy: Asha in Monster World
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (NA)
  • Genere: Platform, RPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: ININ Games
  • Sviluppatore: STUDIOARTDINK
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 28 maggio 2021
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: la versione fisica include una copia del Monster World IV originale

Abbiamo recensito Wonder Boy: Asha in Monster World con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da ININ Games tramite PR Hound.

Il ritorno di Asha

Non c’è motivo di nasconderlo: Asha in Monster World è un remake quasi del tutto identico al gioco di riferimento, con modifiche davvero impercettibili. Questo può essere visto come un bene o un male in base alle esigenze di chi lo approccia: chi desiderava una semplice rivisitazione 3D, con colonna sonora orchestrata e una grafica migliorata avrà proprio ciò che voleva. Chi invece sperava in un gioco che proponesse qualcosa di inedito, ma che al contempo strizzasse l’occhio al quarto capitolo, potrebbe rimanere deluso.

Asha in Monster World è infatti una trasposizione fedelissima di Wonder Boy IV, ma in chiave moderna. Questa scelta da parte degli sviluppatori porta con sé sia i pregi che i difetti del titolo originale. Il gioco in questione è infatti molto breve, ha una difficoltà tarata nettamente verso il basso e la transizione dalle due alle tre dimensioni ha fatto emergere anche alcune nuove problematiche, prima fra tutte l’esplorazione confusionaria di alcune sezioni del gioco. Asha in Monster World ha infatti delle regole non sempre chiare o coerenti quando si tratta di capire dove si può e dove non si può andare, così come il metodo per raggiungere questi luoghi.

Wonder Boy Asha in Monster World - Recensione

L’esplorazione della città di Rapadagna, principale hub del gioco, viene infatti complicata in maniera inutile dagli sviluppatori. Potrebbe capitarvi di vedere ad esempio l’imbocco di un vicolo che si trova dinanzi a voi e in cui si nota palesemente un tesoro: senza un motivo apparente, non è detto che sia possibile svoltare per entrarvici. Può darsi che i programmatori abbiano deciso che dobbiate arrivarci percorrendo un’altra strada.

Squadra che vince non si cambia

C’è da dire che le fasi esplorative sopracitate, prima di passare all’azione, non durano molto e danno comunque delle ricompense considerevoli, rendendo quanto meno utile investirci del tempo. La nostra beniamina Asha ha infatti la possibilità di accumulare monete per comprare scudi elementali per difendersi dai vari tipi di attacchi nemici, spade più potenti per velocizzare gli scontri, bracciali difensivi (che valgono come armature e donano più cuori, i punti vita del gioco), nonché oggetti curativi.

Wonder Boy Asha in Monster World - Recensione

Il titolo è poi disseminato di life drop, alcuni nascosti, altri più visibili, da raccogliere per potenziare la vitalità massima. I segreti, a tal proposito, riguardano nella maggior parte dei casi soldi e potenziamenti della vita con poche eccezioni e, data la linearità generale dei livelli, non bastano di per sé a garantire rigiocabilità al titolo.

Gli attacchi che la protagonista ha a disposizione permettono di affrontare gli sconti in vari modi: possiamo menare fendenti frontali, attacchi in salto che al contempo ci danno la possibilità di scavalcare i nemici, oppure balzare sulla loro testa (se sono più o meno della nostra taglia) e stordirli per dei brevi istanti.

Controller alla mano, la sensazione restituita è fluida e soddisfacente, complice anche la stabilità del titolo. Come però già accennato, Asha in Monster World soffre di una difficoltà globale bassina e sarebbe meglio evitare la modalità facile, anche per i non avvezzi al genere. A coadiuvare la semplicità generale sono anche delle battaglie contro boss poco entusiasmanti, e questo sarà ben chiaro fin dal primo scontro: il nemico in questione ha infatti una sola mossa a disposizione, cosa che vanifica anche la possibilità di mettere in pratica qualsiasi cosa si sia imparata nel corso del dungeon iniziale.

Le cose non migliorano neanche con i boss successivi, che anche mostrando alcune fasi differenti, risultano poco interessanti, non sfruttando a dovere le potenzialità del platform e non arricchendo di molto l’offerta. L’orologio di gioco, infatti, segnava circa tre ore e mezzo al termine dell’avventura. Davvero troppo poco se si conta che il titolo viene venduto alla cifra di ben 39,99 €.

Il mondo dei mostri

A migliorare un po’ il quadro generale è la varietà di situazioni e di nemici che il giocatore si troverà ad affrontare. Il mondo di gioco è costellato di avversari dalla difficoltà crescente e che richiedono tattiche diversificate in modo da non ritrovarsi sempre a combattere nello stesso modo, combinando una serie di mosse insieme anche al Pepelogoo. Questo simpatico mostro ci accompagnerà per il resto dell’avventura una volta ottenuto dopo le fasi iniziali e ci consentirà di superare ostacoli, premere leve e raggiungere zone sopraelevate, sebbene nei momenti concitati sarà un po’ difficile utilizzarlo in maniera efficace.

Tutto questo non è però supportato in maniera costante dal level design, che nella prima parte si limita a fare il suo compito ed è ben lontano dal meraviglioso Monster Boy di alcuni anni fa (che faceva di questa caratteristica il suo vanto e punto di forza), mentre nella seconda non sempre espande le buone trovate che propone. Insomma, i dungeon di Asha in Monster World si limitano a fare il loro compitino, ed è qui che entra in campo la poca voglia di osare citata ad inizio recensione: se il gioco si fosse distaccato di più da Wonder Boy IV di sicuro avremmo potuto vedere delle sezioni più interessanti e intricate.

Wonder Boy Asha in Monster World - Recensione

Non aiuta neanche il fatto che molto spesso la telecamera non riesca a stare al passo con i nostri movimenti se dovessimo andare troppo veloci. Alcuni ritmi di attraversamento del livello sono però anche dettati da certe zone in cui, se da un lato sarebbe meglio attraversarle in fretta per evitare danni ambientali da palle di fuoco o pilastri carichi di elettricità, dall’altro ci sono momenti in cui la telecamera è così lenta nel raggiungerci che tocca stare fermi, scudo alla mano, e attendere mentre ci difendiamo.

Tecnicamente parlando

Per fortuna Asha in Monster World non presenta particolari criticità dal punto di vista tecnico. Il gioco è fluido, colorato e le animazioni risultano molto migliori di quelle viste nei primi trailer. Come già detto il titolo è stabile e non ha cali di frame, fatta eccezione, non è chiaro bene il perché, per la schermata di salvataggio, dove si raggiungono i dieci fps se non addirittura meno.

Wonder Boy Asha in Monster World - Recensione

Non è tutto oro ciò che luccica però. Asha in Monster World, in quanto remake, avrebbe potuto arricchire di dettagli i livelli che tanto avevano reso famoso Wonder Boy IV, mentre invece ci si ritrova nella maggior parte dei casi ad attraversare dungeon piuttosto spogli e anonimi, il cui tema non viene neanche utilizzato più di tanto per dare un tocco di personalità in più alle ambientazioni. L’unica eccezione degna di nota è la parte finale del gioco, che ha qualche intuizione visiva in più, sebbene non ci troviamo comunque dinanzi a un miracolo.

Discorso inverso va fatto per Rapadagna, che è stata infarcita di dettagli ed è un passo avanti rispetto a quella del titolo originale, anche se dopo la prima visita ci sia molto meno da fare. Forse è meglio così, date le stranezze dell’esplorazione menzionate all’inizio.

Ciò che però risulta davvero incomprensibile è perché sia stato fatto un lavoro di traduzione così scadente. Il titolo presenta audio giapponese e testi in inglese, ma è costellato di errori di battitura, di posizionamento dei dialoghi nei box e addirittura di traduzione. Un cartello all’inizio del gioco ci informa infatti che ci è possibile danneggiare alcuni tipi di nemici semplicemente toccandoli: è falso! Ciò che riportava il cartello originale in giapponese era che sono alcuni nemici a poter danneggiare noi al solo tocco. Non a caso, chi seguirà quel consiglio iniziale si ritroverà a subire dei danni gratuiti da un nemico appena dopo il cartello in questione.

Le musiche sono, se possibile, l’aspetto più fedele all’originale di tutto il lotto. Il loro riarrangiamento orchestrale segue di pari passo i brani di Wonder Boy IV e ogni volta che partirà una nuova traccia ne vedremo il titolo in sovrimpressione. Questo farà senza dubbio la gioia di tutti i fan storici.

A chi consigliamo Wonder Boy: Asha in Monster World?

Consigliamo questo Wonder Boy: Asha in Monster World solamente a chi non può proprio fare a meno di un gioco della serie e conosce bene l’originale del 1994, con tutti i suoi pregi e difetti. Chi voleva un remake fedele troverà pane per i suoi denti, il tutto in una veste grafica nuova e con delle musiche storiche riarrangiate per l’occasione. Per tutti gli altri, non consigliamo di giocarci se non come minimo alla metà del prezzo attuale a cui viene proposto. La varietà delle situazioni e alcuni combattimenti mostrano un certo potenziale, ma non è sufficiente per giustificarne l’acquisto.

Iniziano le avventure di Asha e Pepeloglu! Asha, la guerriera protagonista del gioco, è coinvolta in un grave incidente che influenzerà la sopravvivenza del suo mondo. Un gioco d’azione a scorrimento laterale leggero e facile da giocare. L’azione è veloce e impegnativa, ma il gioco è sintonizzato per una facile riprova. Chiama, afferra, lancia, sposta il suo amico blu Pepeloglu. Unisci le forze con il tuo compagno per superare espedienti e nemici potenti. Diversi livelli d’azione. Alte montagne, vulcani, mondi di ghiaccio, il cielo… Corriamo attraverso le varie aree con Peperoglu.

Acquista Wonder Boy: Asha in Monster World per PlayStation 4 o Nintendo Switch seguendo questo link al prezzo speciale di 39,99 €. Uscita prevista per il 28 maggio 2021. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo link!

  • Rivisitazione pregevole
  • Varietà di situazioni

  • Troppo costoso per ciò che offre
  • Molto breve e con un basso grado di sfida
  • Level design altalenante, sia dal punto di vista estetico che ludico
  • Localizzazione inglese pessima
Wonder Boy: Asha in Monster World
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Asha si perde in un bicchier d’acqua

Al momento attuale, Wonder Boy: Asha in Monster World non vale il prezzo del biglietto. Per ciò che ha da offrire si tratta senza ombra di dubbio di un gioco dal costo spropositato, che non ha un adeguato grado di sfida, troppo breve e che, dal punto di vista ludico, si limita a fare un compitino e niente più, con dei cali notevoli in certi livelli di gioco. Se si tiene conto del fatto che, oltre tutto ciò, non dà al giocatore dei contenuti extra in seguito al completamento della storia (come ad esempio una modalità difficile), non è possibile consigliare il titolo a cuor leggero, neanche al più sfegatato dei fan del capitolo originale.

Classe 1993, cresciuto a pane e videogiochi. Ha studiato musica durante la sua adolescenza per poi appassionarsi alla cultura giapponese, studiare la lingua e andare a vivere in Giappone per studio e lavoro. Nella vita di tutti i giorni è un traduttore freelance, Dungeon Master e videogiocatore incallito. Tra le altre sue passioni, il cinema, la tecnologia e le lingue in generale.

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