SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH – Recensione

Spiaggia, pistole ad acqua e tanti bikini bianchi che aspettano solo di essere bagnati. Questo è SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH per PlayStation 4!

SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH – Recensione

SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH – RecensionePeach Beach Splash. Un torneo tra shinobi che affonda le sue radici in tempi immemori, nel quale le contendenti competono utilizzando apposite armi ad acqua, rispettando allo stesso tempo una semplice regola: non è possibile usare tecniche ninja. Che le partecipanti siano shinobi del bene, del male, morte o fuggitivi, non ha importanza in questa competizione. Tutte sono chiamati a gareggiare. Cosa riserverà alle nostre shinobi preferite questa particolare e antica tradizione?

Atterrato sulle PlayStation 4 nipponiche lo scorso marzo e in arrivo in occidente solo in questo non troppo caldo settembre, SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH è la nostra dose annuale di sensualissime shinobi rese celebri da Kenichiro Takaki e Marvelous! Per combattere il caldo estivo, le nostre bellissime ragazze dovranno stavolta sfidarsi fino all’ultimo schizzo, in speciali battaglie che richiederanno l’utilizzo di apposite armi caricate ad acqua.

Recensione aggiornata il 22 settembre in seguito alla prova della versione europea del gioco.

  • Titolo: SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH
  • Piattaforma: PlayStation 4
  • Genere: Action, Third-person shooter
  • Giocatori: 1-10 (multiplayer online)
  • Software house: Marvelous!
  • Sviluppatore: Tamsoft, HONEY ∞ PARADE Games
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 14 marzo 2017 (Giappone), 22 settembre 2017 (Europa)
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: personaggi giocabili, armi aggiuntive, costumi alternativi e pacchetti speciali di carte abilità
  • Note: disponibile in edizione limitata con un mousepad da due 2 kg di Yumi

SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH ha sempre promesso bene sin dal suo primo annuncio, perché oltre a offrire il cast più completo possibile di personaggi, che già di suo è un aspetto decisamente allettante, l’averle messe tutte su una spiaggia, dando loro armi caricate ad acqua e facendo loro indossare costumi bianchi, sembrava già di per sé un successo strepitoso.

Personalmente, ho voluto procurarmi questo titolo direttamente dal Giappone, sia per me, che per il sito e per questa recensione, perché devo esser sincero: mi è sempre piaciuta l’idea che questa serie si potesse permettere di spaziare anche su altri generi, come ampiamente dimostrato con SENRAN KAGURA: Bon Appétit!, per cui non me lo son voluto lasciar sfuggire. Ma alla fin fine, gioco alla mano, scopriamo insieme cos’è e com’è questo SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH? Mettetevi comodi!

SPLASH!!

La nostra dose annuale di shinobi targate Takaki e Marvelous! si apre con una bellissima opening animata, stessa caratteristica con cui la serie già ci aveva conquistati con ESTIVAL VERSUS. Arrivati a tu per tu con il menu principale, a una prima occhiata le modalità offerte da questo titolo possono non risultare moltissime, ma nonostante ciò riescono a offrire un’apprezzabile dose di divertimento, grazie anche all’aggiunta di missioni e contenuti esclusivi forniti tramite aggiornamenti gratuiti. Ovviamente si parla della versione giapponese, per quella occidentale, chissà.

Oltre all’immancabile modalità storia, che offrirà come al solito la suddivisione in episodi, uno per ciascuna accademia, troveremo anche la Mission Mode e la Challenge Mode, a mio avviso le modalità più accattivanti presenti in PEACH BEACH SPLASH, nonché l’immancabile modalità online, con alcune tipologie di match da poter selezionare e con cui potersi cimentare tra giocatori reali, in caso si voglia mettere alla prova le proprie abilità con qualcosa di decisamente più difficile dell’intelligenza della CPU. Come contorno potranno di certo mancare la Dressing Room, la quale offre qualche piccolo miglioramento generale su quello che sarà possibile fare al suo interno, nel bene e nel male (ma questo possono capirlo solo coloro che hanno seguito le nostre dirette su Twitch) e il negozio, dove poter acquistare con apposite monete di gioco tantissimi oggetti utili, sia in quanto a vestiario e oggettistica varia, che per brani, filmati e illustrazioni varie da ammirare nell’apposita galleria.

La storia offerta da PEACH BEACH SPLASH, per la maggior parte, è narrata in modo leggero, senza niente di particolarmente troppo serio né troppo pensato e d’impatto, semplicemente un qualcosa in cui potersi cimentare in tutta tranquillità e spensieratezza, senza avere troppe pretese, con richiami alla trama dei precedenti titoli e qualche indizio sul futuro della saga. Possiamo infatti definire il tutto, se vogliamo, come una sorta di preludio a quello che accadrà nel prossima iterazione della serie, dal momento che l’ancora misterioso SENRAN KAGURA 7EVEN: Shoujo-tachi no Koufuku viene anticipato proprio alla fine dei titoli di coda di questo gioco.

Come appena detto, giusto per riallacciarci, il tutto viene narrato in modo abbastanza divertente e leggero, regalando addirittura momenti in cui riesce a strapparci qualche risata, e ciò non mi dispiace affatto di tanto in tanto, visto che a volte la serie ha voluto puntare un po’ di più sulla serietà, riuscendoci sfortunatamente male. Ovviamente non sempre eh, ma a volte, in qualche frangente, ha toppato.

Che baraonda gioconda, peppereppeppé: è il pesce tromba che sta a suonare

Ma in definitiva, modalità e funzionalità generali a parte, come si comporta il titolo nelle fasi d’azione? Non proprio bene. Se devo dirvi la verità, mi sarei aspettato un qualcosa che fosse stato sviluppato principalmente per essere un gioco “fresco”, qualcosa di nuovo che sarebbe dovuto essere più shooter che action, come era stato promesso fin dall’inizio. Invece, alla fin fine, ti ritrovi in mano un SENRAN KAGURA riciclato, con le pistole ad acqua invece che le consuete armi che di solito le ragazze prediligono.

Mi aspettavo che i nemici da abbattere presentassero anche loro armi ad acqua e che ci attaccassero utiizzando quelle… voglio dire, non doveva essere questo il tema del gioco? Evidentemente no. Gli avversari comuni che ci si pareranno davanti, infatti, ci attaccheranno a mani nude o comunque sia con attacchi fisici, nello stesso identico modo con cui lo farebbero negli altri titoli della serie base. Solo i boss, ovvero i personaggi principali delle altre accademie, disporranno di pistole e fucili ad acqua proprio come noi e ci attaccheranno utilizzando quelle, facendo diventare il gioco, finalmente, qualcosa di vagamente diverso, con quelle battaglie a colpi di armi caricate ad acqua che aveva promesso al suo annuncio. Non sempre questi boss finali saranno presenti nella modalità storia, per cui, per dare una vera botta di vita al titolo, sarà necessario più che altro gettarci sulle modalità secondarie, dove riusciremo sicuramente ad avere più divertimento e attinenza a quello che il gioco voleva essere, ma che purtroppo non è al 100%.

Giusto per farvi un piccolo esempio, è come se SENRAN KAGURA: Bon Appétit!, annunciato come rhythm game, alla fin fine si fosse rivelato come un riciclaggio di un classico SENRAN KAGURA per PlayStation, ovvero un titolo action, dove utilizzi delle padelle o strumenti da cucina invece che le solite armi, accompagnati in ciascuno dei livelli con alcuni brani cantati dai personaggi in sottofondo. Ecco, come dire… Se annunci uno spin-off che promette di essere “diverso” come genere, sarebbe carino che lo fosse veramente.

Anche se per moltissime cose il titolo a tratti non sembra proprio quello che vorrebbe essere, devo ammettere che il suo gameplay ha molte peculiarità accattivanti, decisamente giuste per un gioco che dovrebbe essere più uno sparatutto che un titolo d’azione. I comandi sono ben pensati, non sono affatto difficili da padroneggiare e in pochissimo tempo sarà possibile prendervi confidenza senza problemi. Niente di abbastanza complicato o elaborato da questo punto di vista, però, almeno sotto questo aspetto, lo sviluppatore si è sforzato di offrire qualcosa in linea con quello che PEACH BEACH SPLASH vorrebbe, o quantomeno sarebbe, voluto essere.

Come detto in precedenza, il primo titolo del neonato studio HONEY ∞ PARADE GAMES risulta davvero molto più divertente nella modalità missioni, dove per lo più affronteremo le altre shinobi protagoniste in sfide faccia a faccia. Questo riesce davvero a trasformare il tutto, almeno una minima parte, in quello pseudo-shooter in cui ti nascondi, scappi, e cerchi di schivare i colpi nemici in modo più equilibrato. Grazie a questo il titolo riceve quella piccola spinta per farsi, almeno in parte, apprezzare da coloro che vi si avvicineranno non solo perché appassionati della serie, ma anche perché allettati più dal nuovo genere di gioco in cui questo titolo doveva portare le giovani shinobi.

Seppie e acciughe con te ballano, scampi e orate con me saltano

Uno dei punti di forza del titolo è senza dubbio il sistema di sviluppo delle armi, che potranno diventare più forti e cambiare addirittura forma, gettata e capienza dell’acqua contenuta, tramite aumento di livello. Decisamente accattivante anche la funzionalità delle carte abilità, che riceveremo al termine di ciascuna missione tramite dei particolari pacchetti o che compreremo all’interno del negozio di gioco, che oltre a presentare i più svariati effetti (ripristinare una piccola percentuale di punti vita, attaccare il nemico, e così via) possono essere incrementate di livello ed equipaggiate a ciascuno dei personaggi. Ciascuna carta avrà un livello di rarità, e mi sembra scontato dire che più questo sarà alto, più forte, più efficace o più particolare sarà l’effetto sortito.

Sebbene inizialmente ciascuna delle shinobi offerte avrà assegnata un’arma prestabilita, questa potrà essere tranquillamente cambiata a nostro piacimento scegliendo fra tutte quelle offerte, anche perché il modo in cui le nostre eroine le utilizzano è del tutto standard, e non avremo situazioni del tipo “personaggio x ha qualche vantaggio in più se usa l’arma y invece delle altre”. Starà totalmente ai giocatori crearsi il proprio abbinamento preferito tra personaggio, arma, e set di carte abilità da utilizzare, creando così una combinazione ottimale che possa farci competere alla meglio sia nel gioco singolo, ma specialmente nel multiplayer online.

Probabilmente sarà proprio per il fatto che il titolo manca, almeno per la maggior parte, di mordente, che si può trovare una buona dose di svago in una normalissima modalità classica come il faccia a faccia contro le altre shinobi, senza tanti fronzoli di contorno.

E poi la sera, la luna piena, ecco che inizia il gran galà

C’è ancora una feature di cui non vi ho parlato e su cui il titolo pare puntare molto. Ho provato a terminare questa recensione senza parlarne, ma poi i sensi di colpa mi hanno fatto redimere… ed eccoci qua a tirare in ballo la caratteristica Kunekune Finish (o Squirmy Finish, nella versione nostrana).

Per chi non lo sapesse, o si fosse perso qualche notizia in cui questa funzione veniva descritta, questa Kunekune Finish è quasi una sorta di attacco finale che potremo scagliare alle nostre avversarie, mediante l’utilizzo di una piccola paperella spruzza-acqua, SOLO quando avremo già sconfitto una di queste. Esatto, non si tratta di un vero e proprio attacco finale che abbatte una buona porzione di vita e decreta la fine dell’accarsario, ma sarà più una fatality, il classico contentino per i fan del fanservice che potrà essere effettuato quando una delle ragazze avrà già perso.

Una volta sconfitta una delle bellissima ninja principali offerte dal titolo, questa si accascerà a terra, e la comparsa di una speciale icona ci farà capire che potremo interagire con il personaggio. Recandoci velocemente verso di essa, perché se perderemo troppo tempo la ragazza scomparirà magicamente, inizieremo a schizzarla senza ritegno su reggiseno o mutandine, a indiscrezione del giocatore, e al termine di questo colpo riusciremo letteralmente a denudarla di uno dei due pezzi. Fatta eccezione per la parte in cui si deve schizzare la ragazza, che di per sé non è proprio nulla di eclatante o enfatizzante, non vi sembra un po’ troppo familiare? Forse perché lo è. Anche in questo caso, sebbene mostrata con una grafica decisamente migliore rispetto a prima, la cutscene in cui la shinobi perde un pezzo del costume e rimane nella classica posa fanservice, giusto per farci capire che si è arresa, è palesemente riciclata dai precedenti titoli.

Insomma, da un gioco che prometteva di essere diverso dagli altri capitoli della serie, sia come genere che tanto altro, proprio non mi aspettavo di ritrovarmi davanti a così tanti elementi riciclati dai precedenti lavori del team di sviluppo. Purtroppo mi ritrovo a dire tutto questo con il cuore a pezzi, in quanto SENRAN KAGURA è uno di quei passatempi videoludici che apprezzo maggiormente.

Nella padella con la pastella, che fritto misto per noi

Essendo un titolo esclusivo per PlayStation 4, SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH si comporta davvero molto bene dal lato tecnico. Sebbene, come detto più volte in questa recensione, tantissimi elementi sono stati riciclati senza ritegno, si nota benissimo che la qualità dei modelli dei personaggi è stata decisamente migliorata. Anche gli stage offerti sono ben realizzati, seppur non siano enormi, ed è simpatico notare che questi sono scenari che hanno caratterizzato la serie fino ad oggi, tra cui troviamo anche il set televisivo in cui è ambientato Bon Appétit! per PS Vita e PC. Che rimanga tra me e voi: davvero non riesco davvero a capire perché la compagnia abbia scelto di saltare la consueta release su PS Vita. Se seguirà il filone degli altri titoli della serie, probabilmente in futuro giungerà anche su PC via Steam, ma è davvero strano vedere Marvelous! perdere per strada la classica versione per portatile Sony che, di solito, ha sempre accompagnato la controparte casalinga.

Devo essere sincero, infine; se da un lato abbiamo un comparto grafico buono, dall’altro, sfortunatamente, troviamo un sonoro un po’ sottotono. Attenzione: sottotono non vuol dire osceno, ma semplicemente che, come dire, durante la mia piacevole permanenza sul gioco, nessuna delle BGM è riuscita a catturare la mia attenzione, quasi come se non ce ne fosse stata nessuna ad accompagnare le mie partite.

La versione europea

PEACH BEACH SPLASH giunge in Europa e Nord America un po’ più tardi di quanto preventivato da Marvelous!, che intendeva lanciarlo sugli scaffali nostrani nel corso dell’estate, ma che si ritrova a doverlo vendere praticamente quando ormai sole e mare sono solo un nostalgico ricordo per chi ha avuto la fortuna di andarci almeno una volta. Fortuna che la trama del gioco, finalmente comprensibile alle masse, giunge in soccorso di questo ritardo, dato che il torneo PBS si svolgerà fuori stagione nel corso di un inaspettao ritorno di fiamma per l’estate. L’adattamento del titolo, questa volta disponibile in inglese ed eccezionalmente anche in francese (aspettiamo il prossimo per sperare nell’italiano) è come sempre di ottima fattura, senza uno straccio di censura e con un ottimo font scelto per i dialoghi e i doverosi allungamenti delle vocali ove necessario. Parlando in termini esterni al software in sé, ho apprezzato i contenuti della Girls Paradise Collector’s Edition per il prezzo richiesto (praticamente quanto un normale gioco al lancio): un Blu-ray con le opening di tutti i titoli usciti finora, un artbook, la colonna sonora e una serie di DLC; tuttavia, lo stesso non posso dire dell’altra Collector’s Edition, la Deluxe contenente anche quel quarto di manzo da due chilogrammi del mousepad di Yumi, venduta (e stranamente esaurita) a ben 125 euro in più rispetto a quella citata poc’anzi. Una scelta davvero discutibile che ha fatto storcere il naso anche ai collezionisti appassionati di questa saga.

A chi consigliamo SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH?

Diciamoci la verità: se siete fan della serie, sicuramente vi piacerà a prescindere. Ci saranno però i fan che si aspetteranno davvero qualcosa di diverso, quel gioco familiare ma con quel pizzico di novità che prometteva di avere. È comprensibile anche che gli appassionati della saga non esiteranno ad acquistarlo al lancio, tuttavia consiglierei di attendere qualche price drop o sconto sostanziale a chi si aspettava davvero qualcosa di diverso. Discorso un tantino diverso e complicato è da farsi per tutti coloro che non conoscono SENRAN KAGURA, ma hanno seguito qualche notizia e hanno visto in questo gioco “uno shooting a luci rosse”. Se siete tra questi, ovvero amanti degli sparatutto in terza persona in cerca di qualcosa che mescoli il genere con un titolo dai toni abbastanza ecchi, potreste rimanerne davvero delusi.

  • Diverte molto nei frangenti puramente shooting contro squadre rivali
  • Miglioramento nella grafica e nei modelli dei personaggi
  • Skill Card e feature di potenziamento armi molto intrigante

  • In gran parte del gioco di shooting c’è poco…
  • Tante buone meccaniche sfruttate pochissimo
  • Tende a stancare decisamente troppo in fretta
SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH
3.4

Un torneo che fa acqua da tutte le parti

SENRAN KAGURA: PEACH BEACH SPLASH è senza dubbio un titolo piuttosto piacevole, ma non è per niente quello che sarebbe dovuto essere. Se vi aspettavate uno spin-off che fosse veramente tale, diverso dai giochi regolari della serie, come Bon Appétit!, mi duole dirvi che non è così. Ha davvero pochissimo di third-person shooter, ma devo davvero ammettere con tutta sincerità che quel poco riesce davvero a divertire e risultare apprezzabile, qualcosa per cui vale la pena giocarci se siete fan sfegatati della serie. Questo, tuttavia, mi fa incazzare come una bestia perché, se tutto il gioco fosse stato così, non solo sarebbe diventato lo shooter che sarebbe dovuto essere, ma sarebbe riuscito a spezzare un po’ la routine dei classici combattimenti a colpi di arti ninja. È alquanto noioso ritrovarsi a sparare da soli contro avversari che ti attaccano in blocco, con attacchi corpo a corpo o a distanza ravvicinata, perché, scusate il francesismo, grazie al cazzo che riusciamo a sterminarli tutti velocemente e neanche riescono ad avvicinarsi se si ha in mano un’arma che colpisce a una distanza maggiore di quanto un pugno possa fare… e ce l’abbiamo solo noi. Manca di sfida, manca di enfasi, ma quando stai per posare il controller preso dalla noia, fortunatamente arrivano quelle missioni contro le scuole rivali, i cui personaggi sono dotati delle stesse armi caricate ad acqua come le nostre: è allora che inizia il divertimento! Un divertimento che, però, dura davvero poco nella modalità principale, e per continuare sarà necessario fiondarsi sulle modalità secondarie. PEACH BEACH SPLASH è come un giro sulle montagne russe: coinvolgenti sezioni che ci tengono incollati al controller si intervallano a missioni davvero noiose e poco equilibrate. Un viaggio pieno di alti e bassi nel quale, una volta arrivato alla fine, scendi e ti dici: “Basta così, grazie e arrivederci!”. Apprezzo davvero il titolo e la serie di appartenenza, a grandi linee. Non mi è assolutamente dispiaciuto, ma è il classico gioco che non comprerei a prezzo pieno (…come purtroppo ho fatto e voglio piangere), vista la facilità con cui lo si abbandona e la difficoltà con cui lo si riprende in mano.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.