LOST JUDGMENT – Recensione

Il prossimo 24 settembre, SEGA ci metterà nuovamente nei panni di Takayuki Yagami per una nuova avventura ambientata a metà fra Kamurocho e Isezaki Ijincho. Ecco la nostra recensione di LOST JUDGMENT!

LOST JUDGMENT – Recensione

A pochi mesi dalla riedizione dell’episodio inaugurale per la nuova generazione di console, SEGA lancia il primo sequel per la serie di “Judge Eyes”, quello che in tutto il mondo prenderà il nome di LOST JUDGMENT. Si tratta di un traguardo importante per gli sviluppatori del Ryū Ga Gotoku Studio, è il primo loro titolo ad essere lanciato in contemporanea mondiale. Un’abitudine che, assieme al publisher, intende mantenere d’ora in avanti per tutti i futuri esponenti di questa e della saga di Like A Dragon. Sono passati tre anni dall’uscita del Judgment originale, quattro se consideriamo il rilascio in Giappone, e nel frattempo la saga di Yakuza si è spostata a Yokohama, con un nuovo gruppo di protagonisti. I lavori per questo gioco sono stati svolti contemporaneamente a quest’ultimo, con il quale condivide, in parte, la nuova ambientazione, ma mantiene il classico sistema di combattimento di stampo action.

Ci ritroviamo ancora una volta nei panni di Takayuki Yagami, un detective privato di stanza a Kamurocho, Tokyo. Assieme all’inossidabile socio, Masaharu Kaito, Yagami si ritroverà invischiato in un caso che lo porterà a viaggiare fra la sua città e Yokohama, nel distretto di Isezaki Ijincho. Qui aiuterà due sue vecchie conoscenze, Sugiura e Tsukumo, che hanno da poco aperto la propria agenzia investigativa e necessitano l’aiuto di un veterano. Yagami non sa, tuttavia, che il processo a cui stanno partecipando i legali dello studio Genda pare essere strettamente collegato al caso che lo ha portato a Ijincho.

LOST JUDGMENT – Recensione

  • Titolo: LOST JUDGMENT
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Azione, Avventura, Thriller investigativo
  • Giocatori: 1 (2 nei minigiochi)
  • Publisher: SEGA
  • Sviluppatore: Ryū Ga Gotoku Studio
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 24 settembre 2021
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: stile di lotta aggiuntivo, nuova storia dedicata a Kaito, oggetti bonus
  • Note: disponibile in early access dal 21 settembre. È il primo gioco dello studio a uscire in contemporanea mondiale

Abbiamo recensito LOST JUDGMENT con un codice PlayStation 4 / PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da SEGA tramite Koch Media.

Nel mese di dicembre 2021, Akihiro Ehara è sotto processo con l’accusa di aver molestato una giovane donna su un mezzo pubblico. A difenderlo Saori Shirosaki dello Studio Legale Genda, a inchiodarlo un video che riprende il momento in cui fugge dal treno, braccato dai passanti. La sua condanna sembra non lasciare adito a dubbi, tuttavia nel momento in cui viene pronunciata la sentenza, Ehara rivela la posizione e l’identità di un cadavere a Yokohama. Si tratta di Hiro Mikoshiba, un uomo che in passato ha spinto il figlio di Ehara al suicidio. Come può aver assassinato Mikoshiba e allo stesso tempo compiuto un reato di entità minore in un’altra città? Per questa ragione Shirosaki chiederà ancora una volta a Yagami di indagare, senza sapere che il detective si trova già a Isezaki Ijincho per un caso di bullismo all’interno di una scuola privata, il Liceo Seiryo.

Takayuki Yagami, LOST JUDGMENT

Provaci ancora, Prof!

Strutturata come una serie TV di stampo investigativo, LOST JUDGMENT partirà con un tutorial che permetterà a vecchi e nuovi giocatori di prendere familiarità con tutte le funzionalità del gioco e con il cast dei personaggi principali, presentandoli in maniera rapida ma esaustiva anche a chi non avesse giocato (o rigiocato di recente) il titolo precedente. Pedinamento, indagine e inseguimento sono parte del lavoro di detective e garantiscono al nostro alter-ego di sbarcare il lunario, e il caso con il quale il titolo comincerà ci chiederà di scoprire la verità dietro lo strano comportamento di un giovane abitante di Kamurocho nei confronti della propria compagna.

LOST JUDGMENT migliora ogni aspetto del titolo precedente a livelli di gameplay, smussando tutti quelli che potevano essere considerati difetti e introducendo nuove meccaniche che rendono il gioco meno ostico, ma allo stesso tempo più profondo e divertente. Ad esempio, durante le fasi di pedinamento avremo a disposizione una manciata di secondi per agire in maniera disinvolta: Yagami guarderà il cellulare, si allaccerà le scarpe o si metterà a fischiettare guardando dall’altra parte. Quando ci verrà chiesto di indagare nelle ambientazioni con la visuale in prima persona, inoltre, ci verrà data la possibilità di chiedere aiuto all’intuito del protagonista, che ci fornirà alcuni suggerimenti su dove trovare gli indizi che ci servono. Si tratta di piccoli notevoli miglioramenti che denotano la cura maniacale usata per rendere questo prodotto il più vicino possibile alla perfezione. Basti pensare al fatto che il team si è premurato di sostituire uno dei divani dell’Agenzia Yagami a Kamurocho con una poltrona, in modo da agevolare il nostro passaggio da una parte all’altra del monolocale, o di implementare un comodissimo registro delle conversazioni accessibile in qualsiasi momento dal menu di pausa, utile se vi distraete per un motivo o per un altro o se volete riflettere su alcuni elementi nei dialoghi.

LOST JUDGMENT

Nulla batte un selfie dopo una sana scazzottata.

Come già ampiamente mostrato nei vari trailer diffusi per il titolo, parte del gioco si svolgerà all’interno di un istituto scolastico, all’interno del quale Takayuki dovrà infiltrarsi perché ingaggiato dallo stesso preside. Il suo scopo sarà quello di scoprire e dimostrare che all’interno del liceo Seiryo gli atti di bullismo sono una realtà ben radicata, e assieme ai suoi colleghi di lavoro non sarà un compito troppo difficile. Tuttavia, la medesima scuola sembra in qualche modo collegata all’omicidio di Mikoshiba, e Yagami dovrà trovare il modo di poter vagare indisturbato fra i corridoi.

‘Sti fanatici di Attack on Titan…

Per questo motivo, grazie all’aiuto del preside e di alcuni studenti, entrerà di diritto nel personale scolastico nel ruolo di consulente, dapprima per il Club fanatici del mistero (CFM), poi per quello di danza, di robotica, di eSport… ma non solo. Se decideremo di prenderci del tempo e giocare LOST JUDGMENT con la dovuta calma, potremo passare buona parte del gioco all’interno delle mura scolastiche, perché un buon numero di missioni secondarie e minigiochi si svolgeranno proprio all’interno dei suddetti club, o si sbloccheranno avanzando con le missioni del CFM: dal rhythm game che vedrà danzare Yagami assieme alle Seiryo Rabbits, alle gare del Club di robotica, un incrocio fra puzzle game e strategico in tempo reale.

Tak Yagami’s Pro Skater

Già ai tempi dell’uscita di Yakuza: Like A Dragon pensavo che la mappa di Ijincho fosse davvero troppo vasta per essere percorsa a piedi, ed ecco che in LOST JUDGMENT viene introdotto il primo mezzo di locomozione in tempo reale, lo skateboard. La tavola potrà essere utilizzata solo ed esclusivamente sulla carreggiata (mai sui marciapiedi) e quando non ci sarà nessuno ad accompagnarci, e ci permetterà di accorciare le distanze e allo stesso tempo divertirci con alcuni piccoli trick. Lo skate sarà protagonista anche di un apposito minigioco che ci vedrà compiere evoluzioni e conquistare punteggi sempre più alti, in puro stile Tony Hawk (anche se manca la sua caratteristica colonna sonora). Devo dire di essermi divertito parecchio a girare per le strade in skateboard, grazie all’ottima implementazione del feedback aptico del DualSense, ma non alle disgraziatissime hitbox delle auto in corsa, che spesso ci investiranno anche se gli passeremo di fianco.

In skateboard a Yokohama

Ma non si tratta dell’unico divertissement in serbo per noi giocatori: oltre ai minigame di ritorno dai titoli precedenti come le corse fra droni e il VR Paradise (notevolmente migliorato), potremo cimentarci in gare motociclistiche, incontri di pugilato o fare una partita a mini-golf e raccogliere gli immancabili collezionabili. Al posto del flipper, poi convertito in cabinato di Out Run nella versione rimasterizzata, nell’Agenzia Yagami troveremo una replica del SEGA Master System con il quale potremo giocare a vecchie glorie del calibro di Alex Kidd, Fantasy Zone, Penguin Land e altri ancora. Alcuni di essi, purtroppo, saranno disponibili solo tramite DLC a pagamento.

Ma non solo le numerose attività secondarie, anche il gioco vero e proprio introduce una serie di nuove meccaniche utilizzate sia nella trama principale che nei casi collaterali in cui ci imbatteremo. Tra queste la meccanica del Parkour, che ci consentirà, in alcuni momenti di gioco, di arrampicarci su edifici e strutture per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, oppure le sezioni stealth che ci chiederanno di agire in furtività per non farci scoprire dai nemici. Potremo distrarli lanciando monete o palle di fumo nella loro direzione, per poi stordirli con un attacco alle spalle in puro stile Metal Gear. Le indagini, inoltre, vengono migliorate grazie all’introduzione di gadget come l’amplificatore sonoro, il rilevatore di cimici, il cercaparole per Chatter, oppure l’introduzione di Ranpo, il bellissimo Shiba Inu dalle spiccate doti investigative che accorrerà in nostro aiuto ogni qual volta ne avremo bisogno.

Ho un serpente nello stivale

Tra gli elementi più apprezzati della saga di Judgment rientra sicuramente il sistema di combattimento, ereditato dagli Yakuza antecedenti al settimo, e che mantiene ancora l’opzione di scelta per lo stile di combattimento da utilizzare vista in Yakuza 0 e nel primo Kiwami. Oltre alla Tigre e alla Gru introdotti nel gioco precedente, in LOST JUDGMENT possiamo fare ampio utilizzo di un terzo stile di Kung Fu plasmato dal protagonista in persona e simile all’Aikido, quello del Serpente. Le caratteristiche di questa terza opzione sono quelle di schivare all’ultimo istante gli attacchi avversari, tramite una sorta di parry, e utilizzare la loro forza a proprio vantaggio. Uno stile di lotta fatto di proiezioni e contromosse, che ci permetterà inoltre di “avere pietà” dei nemici spaventati.

Alcune tecniche, infatti, getteranno nel panico i delinquenti che troveremo per strada. Tramite apposite varianti delle Heat Action potremo decidere di graziarli, ma non senza spaventarli ulteriormente, sfiorando ad esempio il loro volto con un pugno bloccato all’ultimo istante. Devo dire, tuttavia, che lo stile del Serpente rende un po’ inutili gli altri due: ho finito per utilizzare quasi sempre questo, a discapito degli altri studiati per la lotta uno contro uno e uno contro tanti.

LOST JUDGMENT

Tutte le azioni che svolgeremo in combattimento, inoltre, incrementeranno il nostro punteggio espresso in PT, i punti tecnica che ci serviranno per apprendere nuove abilità e migliorare le caratteristiche fisiche (e non solo) di Yagami. Innescare mosse speciali, variare stile e combinazioni, schivare o ribaltare attacchi e quant’altro non farà altro che renderci più forti, e credetemi se vi dico che ne avrete bisogno. Nelle fasi finali del gioco, soprattutto, le abilità fisiche di Tabou verranno messe a dura prova da nemici sempre più agguerriti, nonostante la mancanza di vistosi tatuaggi a coprirne la schiena.

Ancora più bello

LOST JUDGMENT è il primo titolo del team di sviluppo ad essere progettato contemporaneamente su due generazioni di console e, nonostante i freni della vecchia generazione, su PlayStation 5 il risultato finale è sbalorditivo: in termini estetici, ci ritroviamo di fronte al più bel prodotto del Ryū Ga Gotoku Studio. Scegliendo ancora una volta fra modalità risoluzione o frame rate, come già accadeva con Yakuza 7, noteremo fin da subito miglioramenti nelle texture, nel sistema di illuminazione e nelle espressioni facciali dei personaggi, incredibilmente realistiche soprattutto nei filmati della trama principale.

Takayuki Yagami

Alcuni frangenti di storia, sia principali che secondari, vengono narrati adesso tramite uno stile simile a quello delle visual novel come già accaduto in Like A Dragon, e il mio timore nelle ore iniziali era che ne venisse abusato a discapito dei canonici filmati. Fortunatamente non è così, viene utilizzato quasi solo nel caso ci siano interrogatori, permettendoci di scegliere quali domande porre al nostro interlocutore. La regia ha dosato egregiamente cutscene, dialoghi e inquadrature regalandoci un prodotto che si attesta sempre su ottimi livelli, nonostante le fasi finali si prolunghino un po’ troppo (ma nulla a cui i fan dello Yakuzaverse non siano già abituati).

Su PlayStation 5 il titolo denota una totale assenza di tempi di caricamento, nonché un buon utilizzo del feedback aptico e dei grilletti adattivi del controller proprietario, che si faranno sentire ogni qual volta utilizzeremo determinati strumenti o gireremo a bordo della nostra tavola a quattro ruote, o della tamarrissima motocicletta. Non siamo certamente ai livelli di Returnal o Ratchet & Clank, ma si tratta di funzionalità che i team giapponesi stanno ancora esplorando e implementando man mano nei propri prodotti. Su entrambi i modelli di PS4, invece, il titolo gira a 30 fotogrammi al secondo, senza alcuna possibilità di variarne i parametri.

Dal punto di vista del cast, troviamo ancora una volta un bravissimo Takuya Kimura nel ruolo del protagonista, mentre Koji Yamamoto si è calato egregiamente nei panni del tuttofare Jin Kuwana. L’antagonista di turno, il pericolosissimo Kazuki Soma, è invece interpretato da Hiroshi Tamaki, che di recente ha interpretato Tatsu L’Immortale nella trasposizione live action del manga “La Via del Grembiule: Lo Yakuza casalingo” di Kōsuke Ōno. La resa sempre più realistica dei volti e delle animazioni ci dà ancora di più l’impressione di ritrovarci di fronte a un film piuttosto che a un videogioco, e l’utilizzo di volti noti per i personaggi principali è una scelta che, nella maggior parte dei casi, premia sempre. Auguriamoci solo che nessuno di loro faccia la fine dell’ancora indimenticato Pierre Taki, escluso dal primo Judgment per problemi di immagine.

LOST JUDGMENT

Questa sembrerebbe frode ai danni dell’assicurazione, avvocato Yagami.

Dicembre 2021, tribunale di Tokyo. Akihiro Ehara è accusato di aver molestato una donna su un treno affollato. Il video girato da un passante del suo tentativo di fuga e del successivo arresto è su tutti i notiziari, mentre l’opinione pubblica invoca la pena massima.

“Tre giorni fa dovreste aver rinvenuto un cadavere in un edificio abbandonato di Yokohama. L’avete già identificato?” proclama l’imputato mentre l’aula piomba nel caos. Il suo avvocato difensore, Saori Shirosaki, non ha dubbi che alcuni dettagli cruciali della situazione siano stati trascurati, dato che Ehara non è stato nemmeno processato per omicidio. Contatta quindi il detective Takayuki Yagami per indagare più a fondo.

Come avrebbe potuto Ehara commettere due crimini allo stesso tempo? Le molestie sul treno sono state solamente una copertura? Ehara ha raggirato l’intero sistema giudiziario? Mentre nuove vittime affiorano in superficie e la ricerca della verità rimesta nel torbido, Yagami è assillato da un dubbio: onorare la legge o amministrare la giustizia? Basta un solo passo falso per trasformarsi in mostri…

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A chi consigliamo LOST JUDGMENT?

LOST JUDGMENT è consigliato sia ai fan di vecchia data di Yakuza e del primo Judgment, sia a tutti quelli che si avvicinano per la prima volta a questa linea di prodotti di casa SEGA. Gli sviluppatori, infatti, hanno fatto sì che questo secondo episodio potesse risultare appetibile anche ai nuovi arrivati che non hanno giocato il precedente, offrendo una trama totalmente slegata da esso con solo alcuni piccoli richiami agli avvenimenti del passato. Devo confessare, tuttavia, che ci sono alcuni elementi, citazioni e cameo nel gioco che verranno apprezzati solo da chi ha giocato Yakuza: Like A Dragon e che non mancheranno di far sorridere i fan, ma nulla che sia necessario a una perfetta comprensione della trama e del mondo di Judgment.

Ho come una sorta di déjà vu…

Ho come una sorta di déjà vu…

  • Tratta argomenti sensibili in maniera ineccepibile
  • Una trama più lineare, ma più coinvolgente
  • Le missioni scolastiche incrementano di molto la longevità
  • Il registro delle conversazioni

  • Alcune piccole forzature di trama per l’utilizzo di alcune meccaniche
  • Il quarto stile di lotta disponibile come DLC a pagamento
LOST JUDGMENT
4.9

Quando il sequel supera l’originale

Abbassando leggermente il proprio target di destinazione, lo scopo della trama di questo LOST JUDGMENT è quello di mettere in luce le problematiche più attuali della società giapponese. Argomenti come il bullismo nelle scuole e i suicidi giovanili vengono trattati con estremo rispetto, e la figura di Yagami appare ancora più eroica nel difendere la propria visione di giustizia assoluta per le strade, come anche fra le mura di una scuola. Fatta eccezione per la presenza di un quarto stile di lotta, il pugilato, disponibile a fine ottobre come DLC a pagamento, i pochi difetti di LOST JUDGMENT sono davvero irrilevanti. Il team di sviluppo ha migliorato sotto ogni aspetto possibile le meccaniche e i contenuti del primo episodio, perfezionando o eliminando del tutto le sezioni più macchinose in favore di novità più entusiasmanti e piacevoli da giocare. Forse la trama si dilunga un po’ troppo per consentirci di utilizzarle tutte al meglio, ma rispetto al passato i contenuti in secondo piano costituiscono quasi un gioco a sé stante, che potremo affrontare tranquillamente nella Premium Adventure dopo aver portato a termine la storia, che durerà i consueti tredici capitoli e poco più di venti ore di gioco. Una longevità incrementata anche dalla presenza di una modalità Gauntlet, che ci consente di affrontare sfide dalla difficoltà elevata in cambio di premi utilizzabili nel gioco principale. A conti fatti, LOST JUDGMENT è un sequel migliore dell’originale sotto ogni aspetto, con una trama più accattivante e attività più numerose e divertenti della prima avventura, uno dei migliori prodotti del Ryū Ga Gotoku Studio e un capolavoro da non perdere per gli appassionati dello Yakuzaverse. Possiamo solamente augurarci che, come anticipato da alcune voci, non sia l’ultimo esponente della saga di Judgment, né l’ultimo che vedrà la partecipazione di Takuya Kimura nel ruolo di protagonista e di Toshihiro Nagoshi nel ruolo di autore.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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