Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia – Recensione

Alm, Celica e tutti i protagonisti di Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia arrivano su Nintendo 3DS. Siete pronti ad aiutare i possessori del marchio?

Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia - Recensione

Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia - RecensioneUn tempo, gli dèi cavalcavano queste terre. Due di essi, Duma e sua sorella minore Mila, vivevano nel nostro continente di Valentia. Duma riteneva che l’umanità dovesse essere governata con la forza per impedire che si corrompesse, mentre sua sorella Mila credeva che noi dovessimo aspirare a una vita di piaceri e di comodità. I due si scontrarono senza posa. Dopo una lunga epoca oscura, l’aspro conflitto si risolse con la stipulazione di un patto tra i due dèi. Valentia sarebbe stata divisa in due: Duma avrebbe governato il nord e Mila il sud. Per assicurare una pace duratura, i due déi stabilirono di non violare mai i domini altrui. Per millenni il sacro patto fu onorato e regnò una lunga pace. Col tempo, il regno di Zofia fondato da Mila prosperò con l’amore e la benedizione della dea. Il suo era un popolo felice, che non conosceva le asperità della vita e viveva libero dagli stenti. Tuttavia, i doni di Mila viziarono gli zofiani ed essi sprofondarono sempre di più nella depravazione. Nel nord invece, Duma aveva eretto il suo impero. Temprato dall’arida terra e dai severi comandamenti del suo dio, il popolo del Rigel era divenuto forte. Eppure, la brama di potere raggelò il cuore dei rigeliani e li rese insensibili a ogni forma di bontà. Le due metà del continente erano in condizioni critiche e i primi segni della crisi non tardarono a manifestarsi. Ora, Valentia è alle soglie di una terribile guerra che potrebbe cambiare per sempre la sua storia.

A un mese di distanza dal rilascio nipponico arriva anche in Europa Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia per Nintendo 3DS. Si tratta di un remake di Fire Emblem Gaiden, secondo titolo della saga uscito nel 1992 su Famicon e mai arrivato in occidente. Gaiden viene considerato come una sorta di pecora nera della saga, in quanto includeva meccaniche che non verranno più utilizzate nei capitoli successivi. Questo remake invece spinge fortemente sulle meccaniche esclusive, migliorandole e aggiungendone di nuove. Riuscirà a far cambiare idea a chi non ha apprezzato l’originale?

  • Titolo: Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: Tactical RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: Nintendo
  • Sviluppatore: Intelligent Systems
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (voci)
  • Data di uscita: 19 maggio 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery, limited edition
  • DLC: mappe e dungeon aggiuntivi, il capitolo prologo che narra le vicende di Valentia; il tutto acquistabile sia singolarmente che tramite un Season Pass
  • Note: disponibile anche in una Limited Edition che comprende, oltre il gioco, la soundtrack “Sounds of Echoes”,un artbook, delle spille in stile retrò e gli amiibo di Alm e Celica in un box da collezione

Il gioco si apre con un piccolo prologo in cui possiamo conoscere i due protagonisti, Alm e Celica, accomunati da un misterioso simbolo sulla mano. I due giovani vivono una pacifica vita nel villaggio di Ram assieme a Mycen, considerato da loro come un nonno, che li addestra all’utilizzo della spada e alle tattiche di combattimento assieme agli altri bambini del villaggio. Al contrario di Alm però, Celica non è una vera abitante di Ram ma è arrivata da pochissimo tempo ed è sotto la custodia di Mycen. Un giorno, mentre trascorrono la mattinata insieme, vengono turbati da delle grida e dei rumori sospetti. Incuriositi, i due si incamminano verso la fonte dei rumori e incontrano un comandante dell’esercito di Zofia. Questo, dopo aver notato il simbolo sulla mano di Celica, cercherà di rapirla venendo però bloccato da Mycen che, con l’aiuto dei suoi giovani allieve, riesce a scacciare l’esercito. Purtroppo però Celica sarà costretta a lasciare il villaggio di Ram con la promessa che un giorno ritroverà Alm e gli altri suoi amici.

Sono passati anni da quando i due ragazzi si sono separati, Alm ormai è adulto e ha imparato tutti i segreti della guerra da suo nonno. Il regno di Zofia purtroppo è ormai in rovina, in quanto il suo re è stato assassinato in un colpo di stato tenuto dal perfido Desaix. Il cancelliere si è infatti alleato con il rivale regno di Rigel e ha tradito la sua popolazione. Un giorno al villaggio di Ram arriva un giovane guerriero in cerca di Mycen, si tratta di Lukas membro di un gruppo di resistenza chiamato “I Liberatori” che, guidati dall’ex generale dell’esercito zofiano Clive, cercano di opporsi a Desaix e recuperare il proprio regno. Mycen è però sparito e Alm decide di unirsi ai ribelli in sua vece, in quanto conosce tutte le tattiche e le strategie di suo nonno. Assieme a lui si uniranno anche i giovani del villaggio di Ram, che decideranno di seguire il loro amico per riuscire a liberare la loro terra.

Parallelamente ritroviamo Celica, divenuta una sacerdotessa della dea Mila dopo essersi rifugiata nel santuario dell’isola Novis. La ragazza è preoccupata sia per le sorti del suo amico d’infanzia, di cui ha nefaste visioni, che per la sua divinità in quanto la terra ormai non subisce più le sue benedizioni. Celica decide così di partire alla ricerca di Mila accompagnata da alcuni dei suoi alleati del santuario. Durante il suo cammino sarà più volte ostacolata da degli oscuri individui, che la cercano per via del marchio che porta sulla sua mano. La ragazza verrà più volte salvata da un misterioso guerriero mascherato, che la aiuterà durante il suo cammino. Ma cos’è lo strano simbolo che accomuna Alm e Celica? Riusciranno i loro cammini a incrociarsi nuovamente?

Due Destini

Nel gioco seguiremo le vicende parallele di Alm e Celica, ognuno con il proprio party e i propri oggetti, che viaggeranno in due punti opposti del continente per poter portare a termine i loro obiettivi. Potremo decidere liberamente quando passare da una squadra all’altra ma, per poter avanzare nella trama principale, dovremo obbligatoriamente raggiungere certe tappe con entrambi i protagonisti. La più grande novità introdotta in questo capitolo, e ripresa da Fire Emblem Gaiden, è la possibilità di esplorare città e dungeon. Quando visiteremo una città, infatti, il gioco passerà dalla classica visuale isometrica ad una schermata in stile visual novel, che ci permetterà di interagire con oggetti e abitanti della città in modo da accettare missioni secondarie, migliorare le armi, scambiare oggetti con la squadra dell’altro protagonista o reclutare nuovi alleati per il nostro party.

I dungeon invece cambieranno nuovamente lo stile di gioco, portandoci all’interno di ambientazioni tridimensionali totalmente esplorabili. Al loro interno troveremo oggetti da rompere, scrigni, enigmi da risolvere per poter proseguire e nemici visibili su mappa. Come nei più classici JRPG se attaccheremo per primo un nemico otterremo dei vantaggi in battaglia, se invece sarà lui a colpirci il primo turno andrà all’avversario. I combattimenti rimarranno tattici come da tradizione della saga, con la visuale isometrica e la griglia di spostamento dei personaggi. All’interno dei dungeon potremo inoltre trovare delle particolari fonti capaci di aumentare le statistiche dei nostri protagonisti.

All’inizio del gioco potremo scegliere tra due difficoltà, Normale o Difficile, ma non sarà l’unica scelta che dovremo effettuare. Avremo infatti la possibilità di decidere se giocare in modalità Classica, nella quale dovremo valutare attentamente le nostre azioni in quanto gli alleati caduti in battaglia non torneranno in vita, o nella modalità Principiante, grazie alla quale dopo ogni combattimento tutti gli alleati caduti verranno resuscitati. Anche utilizzando la modalità Classica però non dovremo perdere le speranze se uno dei nostri personaggi muore, in alcuni dungeon infatti troveremo la fonte dell’Acqua della Vita, che ci permetterà di resuscitarli.

Gira la ruota!

Per quanto riguarda i combattimenti, Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia alleggerisce tutta una serie di meccaniche tipiche della saga, rendendolo più fruibile anche dai neofiti dei giochi di ruolo tattici. È stato infatti rimosso il Triangolo delle Armi, sistema simile al gioco Sasso/Carta/Forbice che stabiliva dei vantaggi in base alla tipologia di arma utilizzata dei personaggi. Inoltre è stata rimossa la durabilità delle armi, in questo capitolo infatti ogni classe sarà dotata di un arma base che non verrà consumata in base all’utilizzo. Potremo però equipaggiare nuove armi o accessori ai nostri personaggi, in modo da garantirgli una miglioria alle statistiche e nuove abilità passive. Ma non sarà la loro unica caratteristica: tenendole equipaggiate per più tempo, ci permetteranno di apprendere nuove tecniche per il combattimento. Potremo inoltre trovare alcune armi capaci di arrecare danni maggiori ad una determinata tipologia di nemici, donandoci ulteriori vantaggi in battaglia.

Le classi avranno dunque un sistema più simile a quello dei giochi di ruolo tradizionali, ognuna avrà le proprie caratteristiche e abilità che miglioreranno salendo di livello. Ad esempio un Mago imparerà nuovi incantesimi e un Tiratore avrà la possibilità di scoccare frecce a distanze maggiori. Raggiunto un determinato livello potremo decidere di avanzare alla classe successiva tramite le statue di Mila sparse per tutto il continente, ricevendo così ulteriori vantaggi in battaglia. Nonostante molti dei personaggi abbiano una classe predeterminata, come i due protagonisti, alcuni avranno la classe Cittadino che, una volta salita di livello, ci permetterà di scegliere tra tutte le classi disponibili in modo da creare un party equilibrato.

Ad aiutarci durante i combattimenti c’è una grande novità, la Ruota di Mila. Questo particolare artefatto che riceveremo all’inizio del gioco ci permetterà di riavvolgere il tempo durante i combattimenti, permettendoci di modificare il corso delle azioni. La ruota potrà essere migliorata grazie a dei particolari oggetti chiamati Ingranaggi, che troveremo sparsi per il mondo, che aumenteranno il numero di turni che potremo riavvolgere in un combattimento. Ma non sarà la sua unica funzione, l’artefatto infatti ci permetterà di utilizzare i nostri amiibo per evocare alleati temporanei in battaglia, funzione che ci permetterà di capovolgere anche la più ostica delle sfide. Nonostante la difficoltà di gioco non sia delle più elevate ci sono alcuni scontri totalmente sbilanciati, che ci faranno considerare la battaglia finale come una vera e propria passeggiata.

Non ci sono più le mezze stagioni

Dal punto di visto grafico abbiamo tantissime novità, non solo per la presenza delle nuove aree esplorabili completamente tridimensionali, ma anche per un cambio di rotta nel character design. Ad illustrare il gioco infatti è stato l’artista Hidari, conosciuto nel panorama videoludico per titoli come Toukiden e la saga di Atelier. Ma non è l’unica novità, dietro la realizzazione delle cutscene troviamo infatti il tocco dello Studio Khara, studio di animazione creato da Hideaki Anno. Abbiamo dunque un vero e proprio cambio nello stile grafico del gioco, che ben si sposa con tutte le novità introdotte nel gameplay.

Anche dal punto di vista del sonoro il gioco prende una deviazione rispetto agli ultimi capitoli, in quanto Hiroki Morishita era impegnato nella realizzazione del gioco smartphone Fire Emblem Heroes. A comporre la musica del gioco troviamo Takeru Kanazaki, già responsabile in Fates, con diversi collaboratori tra cui Takafumi Wada che si è occupato del mixing dei brani. Inoltre il gioco è interamente doppiato, dando così una caratterizzazione migliore anche ai personaggi secondari. Potremo trovare cutscene e colonna sonora anche nella modalità Extra del menù principale di gioco, in modo da poter rivedere le scene animate e sentire i brani in qualsiasi momento.

Dal punto di vista della longevità il gioco dura all’incirca 30/35 ore per il completamento della trama principale, con dungeon e nuove mappe sbloccabili solamente nel post-game. Per ampliare l’esperienza di gioco verranno rilasciati ben cinque pack di contenuti aggiuntivi post-lancio, che implementeranno nuove mappe e dungeon esplorabili oltre che un episodio prequel in cui potremo conoscere meglio la storia del continente di Valentia. I contenuti potranno essere acquistati anche tramite un Season Pass, dal prezzo forse troppo esagerato.

A chi consigliamo Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia?

Questo titolo è senza dubbio da consigliare ai neofiti della saga, le meccaniche alleggerite e la difficoltà non troppo elevata lo rendono senza dubbio un ottimo punto di partenza per chi volesse conoscere questa saga. I veterani invece, per apprezzarlo al meglio, dovranno giocarlo in modalità Difficile per avere una sfida degna delle loro conoscenze. Sicuramente tutti apprezzeranno le novità introdotte a livello di esplorazione, che rendono il titolo più profondo e variegato.

  • Due emozionanti storie parallele
  • Gameplay totalmente rinnovato
  • Perfetto per i neofiti della saga…

  • …Ma forse semplice per i veterani
  • Alcuni scontri sono sbilanciati
  • Troppi contenuti aggiuntivi
Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia
4.2

Torna il sole sull’ombrosa Valentia

Ci sono alcuni pilastri del mondo videoludico che non possono ricevere grossi cambiamenti senza subire le ire di milioni di fan. Forse è stato questo il motivo che ha portato Fire Emblem Gaiden ad essere considerato la pecora nera della famiglia, visto che offriva delle meccaniche totalmente diverse dal precedente capitolo della saga. Fortunatamente Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia riesce a ridare gloria ad un titolo che, purtroppo, non ha mai messo piede al di fuori del Giappone. Dal mio punto di vista non sempre stravolgere le meccaniche di una saga è la chiave per svecchiarla, né abbiamo avuto esempi recentemente grazie al brillante Persona 5 che è riuscito a ottenere risultati ottimi nonostante un gameplay per molti datato. Shadows of Valentia è un buon compromesso tra classicità e innovazione, che riesce a integrare il sistema di gioco classico della saga Nintendo ad elementi che spezzano la ciclicità delle battaglie. Nonostante ritenga il prodotto validissimo, sia dal punto di vista del gameplay che per la grafica, c’è qualcosa che mi fa storcere il naso: i tanti, forse troppi, contenuti aggiuntivi. Non sono contrario ai Season Pass ma, quando hanno lo stesso costo del gioco completo, è evidente che ci sia qualcosa che non quadra.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.