Pokémon Sole e Pokémon Luna – Recensione

GAME FREAK inaugura la settima generazione con una coppia di titoli innovativi e dall'ambientazione tropicale: Pokémon Sole e Pokémon Luna

Pokémon Sole e Pokémon Luna - Recensione

Pokémon Sole e Pokémon Luna - RecensioneNell’arcipelago tropicale di Alola un giovane allenatore si trasferisce con sua madre dalla lontana regione di Kanto, ignaro delle incredibili avventure che lo vedranno come protagonista. Dopo aver fatto la conoscenza del Professor Kukui, esperto delle mosse Z e aver salvato la misteriosa Lylia dall’attacco di alcuni feroci Spearow, riceve in dono dal Kahuna Hala il suo Pokémon iniziale, che diventerà il primo di una lunga serie di mostri che incontrerà lungo il suo cammino. Come ogni ragazzo della regione che raggiunge gli undici anni il suo compito sarà quello di completare il Giro delle Isole, superando le prove dei Capitani e sconfiggendo i potenti Kahuna.

Nata dalla mente di Satoshi Tajiri nel lontano 1996, la serie di Pokémon è forse una delle epopee videoludiche più famose al mondo, che ha dato i natali a tanti videogiocatori come noi che, ancora oggi, all’annuncio di un nuovo episodio si sentono letteralmente al settimo cielo e attendono impazientemente e con gioia il giorno in cui riusciranno a metterci sopra le mani. Quest’anno, in occasione del ventesimo anniversario della serie, The Pokémon Company e GAME FREAK hanno deciso di rilasciare sulle console della famiglia di console Nintendo 3DS il primo capitolo della settima generazione dei mostri tascabili, terza coppia di giochi della serie principale a giungere su questa console. Pokémon Sole e Pokémon Luna ci portano nella regione di Alola dove, pur mantenendo inalterato lo spirito della serie, vengono introdotte novità che rivoluzionano il sistema a cui eravamo stati abituati finora nei giochi delle precedenti generazioni. Riuscirà questa nuova avventura con le sue differenze a rivelarsi vincente o la tradizione avrà la meglio sulle innovazioni?

  • Titolo: Pokémon Sole / Pokémon Luna
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1-4
  • Software house: Nintendo, The Pokémon Company
  • Sviluppatore: GAME FREAK
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 23 novembre 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Pokémon distribuiti gratuitamente tramite Dono Segreto
  • Note: disponibile in edizione limitata con SteelBook

Appena avviato il gioco riceveremo una chiamata del professor Kukui, grazie alla quale potremo scegliere il sesso e l’aspetto del nostro personaggio. Il protagonista di questi giochi di settima generazione è un ragazzo – o ragazza – di undici anni che si trasferisce insieme a sua madre nella regione di Alola dalla remota Kanto. Dopo aver finalmente incontrato di persona il professore e Hau, nipote di Hala, Kahuna dell’isola di Mele Mele, verremo invitati a ricevere il nostro primo Pokémon. Durante l’attesa, il nostro personaggio si imbatterà in Lylia, una biondissima ragazza con una borsa enorme, che vedremo impegnata a preoccuparsi per uno strano Pokémon, da lei chiamato Nebulino, che subirà l’attacco di un branco di Spearow. Accogliendo la richiesta di Lylia che, paralizzata dalla paura non riuscirà a muoversi, l’allenatore da noi controllato deciderà di difendere l’innocuo esserino dagli uccelli. Fortunatamente, grazie a un aiuto inaspettato, i due ragazzi e il Pokémon usciranno incolumi da questa disavventura e potremo finalmente scegliere il nostro primo compagno di avventure tra Rowlet, Litten e Popplio. Scelto il nostro starter, verremo invitati a partecipare al Giro delle Isole, un rituale tipico di Alola a cui si sottopongono tutti coloro che, raggiunti gli undici anni d’età, intendono diventare allenatori di Pokémon.

Questa singolare avventura ci porterà dunque a viaggiare nelle quattro isole che compongono Alola, a superare le prove dei Capitani e a sconfiggere i potenti Kahuna, affrontare lungo il tragitto anche il bizzarro Team Skull, incontrare diversi personaggi tra cui la misteriosa Fondazione Æther e fare la conoscenza di tanti vecchi e nuovi Pokémon. La scelta di ispirarsi alle isole Hawaii per la creazione di Alola, è evidentissima fin dalle prime ore di gioco e porta la nostra avventura in una di quelle che, secondo me, dal punto di vista delle ambientazioni è la regione più bella dell’intera serie. La storia, pur mantenendosi adatta a un pubblico di tutte le età, è il vero motore trainante della nostra avventura: nonostante inizialmente fossi molto scettico per quanto riguarda la decisione di sostituire le Palestre con le Prove e i Pokémon Dominanti, a conti fatti posso dire che si ciò sposa perfettamente con l’atmosfera di questi nuovi giochi e mantiene inalterato il senso di prosecuzione del nostro viaggio. Non mancheranno colpi di scena, e posso assicurarvi che ci sarà da divertirsi: sotto questo punto di vista non può che risultare uno dei miei preferiti dell’intera serie. Un’altra piccola nota positiva per il ritorno della personalizzazione del nostro avatar, del quale potremo cambiare vestiti e capigliatura, scegliendo tra le diverse possibilità che ci vengono offerte. Tra le differenze tra le due versioni, lo stacco di ben dodici ore che è presente nella versione Luna rispetto all’orario che avremo impostato sulla nostra console. Se infatti nella versione Sole durante le ore diurne sarà tranquillamente giorno, nella versione dedicata a Lunala sarà notte, consentendoci di ottenere più facilmente i Pokémon disponibili solo al calar delle tenebre. Una differenza che sinceramente, al di là di questa parziale utilità, non ha nessun altro beneficio.

Do you even pose?

Come in tutti gli altri esponenti della serie, come fulcro principale abbiamo sempre quello di dedicarsi alla cattura e all’addestramento dei Pokémon per farli lottare tra di loro in avvincenti combattimenti. Il gameplay di base resta dunque sempre lo stesso a cui siamo stati abituati nel corso degli anni, dove ognuno dei mostri tascabili potrà lottare avendo a disposizione quattro mosse differenti che hanno come obiettivo quello di far scendere a zero i punti salute dell’avversario. Qui, però, interviene un’altra novità introdotta dai developer, le famigerate Mosse Z. Assegnando un Cristallo Z a uno dei nostri Pokémon, questo potrà sfruttare una potentissima tecnica dagli effetti devastanti. Le Mosse Z hanno delle limitazioni, potranno essere adoperate una sola volta per battaglia e utilizzano come base una delle mosse già presenti nel moveset del nostro mostro tascabile. Questo significa che la potenza delle mosse Z varierà a seconda di quale mossa avremo scelto come base, così come la sua categoria. Se ad esempio scegliamo una mossa speciale come Lanciafiamme, anche la Mossa Z di tipo Fuoco sarà di tipo Speciale, stessa cosa se scegliamo una mossa di tipo fisico. Esistono Cristalli Z per ognuno dei tipi di Pokémon, più qualcuno speciale che sarà esclusivo di determinate specie; questo significa che, per utilizzare una mossa Z di tipo Acqua, dovremo assegnare il corrispettivo Cristallo Z, non consentendo dunque a quel Pokémon di usare una Mossa Z di tipo Psico anche se nel suo set di mosse avrà disponibile una tecnica di quel tipo. Questo aggiunge numerose possibilità durante le fasi di costruzione della nostra squadra, consentendo ad ogni giocatore di adattare uno stile di gioco ancora più personale. Per quanto riguarda la Mega Evoluzione introdotta nei titoli di sesta generazione, questa è fortunatamente ancora presente anche in Sole e Luna, anche se non stati aggiunti nuovi esemplari.

Un’ulteriore novità è data dall’aggiunta di un nuovo tipo di lotta a punteggio nota come Battle Royale, nella quale quattro giocatori potranno affrontarsi in uno scontro tutti contro tutti usando solo tre Pokémon, dove vincerà chi totalizzerà il maggior punteggio mandando fuori uso i mostri avversari e cercando di mantenere i suoi in vita finché uno qualsiasi dei giocatori terminerà quelli a propria disposizione. Per quanto riguarda le fasi di cattura, anche qui le cose rimangono invariate, tranne per la comoda modifica nel menu di battaglia che ci consentirà di lanciare o cambiare al volo il tipo di Poké Ball da utilizzare senza dover accedere alla schermata degli strumenti. Ci sono però delle piccole modifiche per quanto riguarda gli scontri con i Pokémon selvatici: come molti di voi ricorderanno, nei giochi di sesta generazione erano state introdotte le Orde Pokémon, battaglie dove ci trovavamo ad affrontare cinque mostriciattoli contemporaneamente, cosa che risultava molto utile per i giocatori per allenare al meglio i propri amici. In questi due nuovi giochi, la meccanica è stata rivista: pur non essendo più possibile affrontare questo tipo di combattimenti, tutti i Pokémon selvatici, se messi alle strette, hanno la possibilità di chiamare in loro aiuto un altra creatura che si andrà ad affiancare a quella già in campo. Questo non solo se sfruttato a dovere risulta essere un ottimo metodo per allenare i propri amici tascabili, ma aggiunge un po’ di difficoltà al processo di cattura. Infatti potremo lanciare le nostre sfere solo quando c’è un unico mostro dal lato dei selvatici, e ci sono alcuni esemplari, come ad esempio Magby, che continueranno incessantemente a richiedere e ricevere aiuto da altri Pokémon, cosa che ha reso la mia esperienza personale di cattura di quel mostro decisamente impegnativa. Queste battaglie, inoltre, saranno l’unico modo per poter ottenere alcuni particolari mostriciattoli, infatti una delle new entry di questa generazione Mareanie, descritto dal Pokédex come un predatore di Corsola, apparirà solo ed esclusivamente se una delle sue prede cerca di invocare aiuto. Devo ammettere che, per quanto sia un po’ crudele, questa novità mi è piaciuta particolarmente, in quanto aggiunge personalità ai Pokémon di Alola.

Oltre alla presenza di inedite creature appartenenti alla nuova generazione, anche alcuni dei Pokémon della prima sono stati completamente modificati, cambiando non solo aspetto, ma anche tipo e abilità per adattarsi alla nuova regione, la cosiddetta forme Alola. Mi reputo molto soddisfatto da queste novità e, nonostante siano abbastanza ridicole, anche le animazioni con le varie pose legate alle mosse Z sono simpatiche e divertenti da vedere. Una piccola nota però andrebbe indirizzata alle forme Alola dei Pokémon di prima generazione presenti in questi nuovi giochi. Per quanto possa capire che l’intento fosse quello di celebrare i vent’anni dall’esordio della saga e che con l’enorme successo di Pokémon GO si sia voluto sorprendere il giocatore storico con nuove forme dei mostri classici, secondo me sarebbe stato giusto approfittare di questa novità per dare maggiore visibilità anche ai numerosi Pokémon delle altre generazioni. Un’ulteriore aspetto che devo ammettere mi ha dato fastidio è il fatto che la maggior parte degli allenatori che affronteremo nel corso della nostra avventura avrà una squadra composta da un solo Pokémon. Per quanto possa capire che la scelta degli sviluppatori sia stata quella di tentare di andare più facilmente incontro ai giocatori che si avvicinano per la prima volta alla serie o a chi invece si riavvicina dopo tanto tempo (aggiungendo anche alcune semplificazioni come la possibilità di vedere quali mosse sono più efficaci contro un determinato nemico dopo averlo sconfitto per la prima volta) avrei gradito che alcuni scontri fossero stati più duraturi, cosa che per fortuna si risolve parzialmente nelle fasi salienti del gioco e nel post game, dove il livello di difficoltà si alza leggermente, pur rimanendo negli standard della serie.

Al chiaro di luna, bagnati dalla spuma

Per quanto invece concerne il modo in cui ci muoveremo sulle mappe di gioco, il passaggio alla tridimensionalità è stato finalmente portato a termine. I movimenti del nostro personaggio non avvengono più seguendo uno schema ortogonale, cosa che di conseguenza limitava e condizionava anche il design delle ambientazioni dei giochi precedenti. Ci sono cambiamenti anche per quanto riguarda l’ormai classica funzione legata alle Macchine Tecniche e alle Macchine Nascoste: come molti di voi sicuramente ricordano, fin dai primi giochi della serie le mosse che si imparavano tramite MN come Surf o Taglio, non servivano solo nel combattimento, ma erano utili per attraversare a nuoto alcune zone o per spostare e distruggere ostacoli che ci impedivano di proseguire nella nostra avventura, cosa che ci impediva di visitare alcuni posti prima di progredire con la storia. Questo portava dunque a dover insegnare ai Pokémon mosse spesso inutili nei combattimenti, che erano anche abbastanza scomode da eliminare. Per mia enorme gioia, in Pokémon Sole e Luna, non ci sarà più questa meccanica, che è stata completamente soppiantata dal Poképassaggio.

Il funzionamento di questa novità è analogo a quello delle MN, infatti potremo chiamare in nostro aiuto dei Pokémon, come ad esempio un Tauros o un Lapras, per spaccare rocce sul nostro cammino o per nuotare. I mostri di questa funzione sono legati solamente a questa nuova meccanica e non saranno dunque dei membri dalla nostra squadra, ma potremo chiamarli in ogni momento quando ci sarà più utile e otterremo il permesso di utilizzarne di nuovi proseguendo con la nostra avventura. Questo in sostanza significa che possiamo evitare di insegnare mosse inutili ai membri della nostra squadra, pur continuando a godere dei vantaggi che ci venivano dati dalle MN. Un’altra modifica apportata in questi nuovi giochi riguarda la pesca. Nei precedenti Pokémon potevamo pescare in ogni zona d’acqua mostri selvatici che potevano essere ottenuti solo con questa modalità; nei giochi di settima generazione questa meccanica non è stata eliminata, ma ha subito delle modifiche. Non potremo più infatti pescare semplicemente avvicinandoci all’acqua, ma ci saranno dei punti prestabiliti in cui potremo fare utilizzo del nostro amo. Tramite la pesca abbiamo inoltre la possibilità di poter trovare alcuni oggetti come le Perle o le Trittiperle che possiamo rivendere per guadagnare un po’ di denaro extra, ma c’è una piccola nota dolente da segnalare: in qualsiasi percorso del gioco si vada a pescare, le probabilità che esca fuori un Magikarp sono elevatissime e per trovare un Pokémon più raro come Feebas ci sarà bisogno di tanta pazienza. Anche qui mi tocca dover spendere due paroline su qualcosa che non ho gradito particolarmente. Come ho avuto modo di raccontarvi, la regione di Alola è esteticamente una delle più belle all’interno della serie, ma uno dei suoi difetti principali è dato dalla troppa linearità della maggior parte dei percorsi, che funzionano come dei lunghi corridoi con poche deviazioni, con la quasi totale assenza di dungeon veri e propri. Niente da ridire invece sulle città, che sono invece tra le più grandi mai apparse nella serie,e che contengono al loro interno numerose strutture utili agli allenatori.

L’Isola del Relax

All’interno di questi giochi di settima generazione, tra le funzioni inedite troviamo l’aggiunta del Poké Resort. Questa isola gestita da un biondo signore di nome Paver mi ha ricordato, sin dalle prime volte che si è mostrata in video, la Digifarm presente nei giochi della serie Digimon Story. La sua funzione è decisamente analoga: qui i Pokémon che avremo depositato all’interno dei Box potranno rivelarsi utili e assolvere a tante altre funzioni mentre noi decideremo di dedicarci ad altro. Il Poké Resort è infatti composto da una serie di Isolotti, ognuno dei quali dedito a una funzione specifica, come mandare i nostri amici ad esplorare grotte alla ricerca di oggetti, coltivare bacche o ancora aumentare le loro evs tramite specifici addestramenti. Tutto questo richiederà del tempo, che solitamente si aggira intorno alle ventiquattro ore e che continuerà a scorrere anche se avremo spento la nostra console. Queste operazioni possono essere accelerate tramite l’uso dei Pokégioli, che raddoppieranno per un determinato ammontare di tempo la velocità con cui queste azioni vengono eseguite. I Pokégioli potranno essere ottenuti comodamente all’interno del Poké Resort, raccogliendoli da terra nell’Isolotto Passatempo, dove la grande pianta li presente li genererà nuovamente con lo scorrere del tempo. I Pokégioli saranno inoltre utili come cibo nel Poké Relax, versione riveduta del Poké io&te presente nei titoli di sesta generazione, dove si poteva dare da mangiare e coccolare i nostri Pokémon. Inoltre, al termine di ogni combattimento, ci verrà data la possibilità di curare i nostri Pokémon dagli status alterati, cosa che verrà in aiuto ai principianti e che si potrà sempre scegliere di ignorare nel caso in cui si preferisce giocare alla vecchia maniera.

Il Festiplaza sarà invece il nostro principale centro di connessione con gli altri giocatori: qui, oltre a poter avviare scambi o lotte, con meccaniche analoghe a quelli dei giochi di sesta generazione, sarà possibile personalizzare la propria piazza, ottenendo i Festigettoni interagendo con gli altri giocatori o partecipando in alcuni simpatici, ma fin troppo ripetitivi minigiochi. Dopo aver ricevuto un certo numero di queste monete, aumenterà anche il livello del nostro Festiplaza e il Capitano Chrys ci proporrà nuove strutture da aggiungere. Queste strutture hanno diverse funzioni, come ad esempio consentirci di tingere i nostri vestititi, aumentare le evs dei nostri Pokémon o partecipare in una lotteria a premi. Una cosa mi è saltata subito all’occhio è stata la mancanza del Super Allenamento Virtuale. Partendo dal presupposto che la cosa non mi ha toccato personalmente più di tanto, in quanto questi giochi offrono dei metodi decisamente più pratici e veloci per poter allenare al meglio i Pokémon, devo ammettere che per chi si avvicina alla serie per la prima volta quel sistema consentiva di gestire in maniera forse più semplice l’approccio alle meccaniche più competitive dell’allenamento. Un miglioramento è dato dall’aggiunta dell’Allenamento Pro grazie al quale, al costo dei rarissimi Tappi d’argento o d’oro, potremo massimizzare le statistiche dei nostri Pokémon al livello 100, ottenendo un risultato pari a come se avessero il massimo delle loro Ivs in una o in tutte le statistiche a seconda del tipo di Tappo che avremo utilizzato. Per quanto ritenga che il metodo più classico di ottenere Pokémon perfetti tramite l’accoppiamento sia decisamente più sbrigativo, questo offre grosse possibilità per potenziare e rendere perfetti Pokémon Cromatici o altri mostri a noi cari che magari nonostante le nostre attenzioni peccavano in una determinata statistica. Un’ulteriore novità è data dalla possibilità del Rotom Dex di poter scattare fotografie ai Pokémon nel loro habitat naturale in alcuni punti specifici della regione, funzione che sinceramente non mi ha interessato più di tanto, ma l’unica che sfrutta il 3D stereoscopico della console. Infine, dopo aver portato a termine la nostra avventura, potremo accedere all’Albero Lotta, una struttura che assolve le stesse funzioni della classica Torre Lotta, ma con la presenza di alcuni personaggi iconici della serie.

Frame rate in vacanza

Dal punto di vista tecnico, Pokémon Sole e Luna, raggiunge l’apice della serie, risultando nettamente migliore rispetto ai suoi predecessori su Nintendo 3DS, anche se con qualche problema legato a cali di frame rate durante le battaglie in doppio o i Pokémon Dominanti. Per quanto riguarda la colonna sonora, posso ritenermi estremamente soddisfatto, soprattutto per il ritorno di una doppia traccia che cambierà a seconda del momento della giornata in cui visiteremo una data città. Alola, come ho già avuto modo di spiegarmi precedentemente, è progettata su modello delle isole Hawaii, e questa ispirazione è evidentissima nelle ambientazioni che tanto ricalcano quelle dell’arcipelago. Una piccola nota negativa per la mancanza di un filtro anti-aliasing che poteva ridurre alcuni sgradevoli difetti grafici, ma immagino che questo sia dovuto anche al limitato hardware di Nintendo 3DS che, sopratutto per i primi modelli, è stato veramente spremuto fino al midollo.

A chi consigliamo Pokémon Sole e Pokémon Luna?

Consiglierei questa coppia di giochi praticamente chiunque sia stato, nel corso degli anni, anche minimamente interessato al brand Pokémon. Ad alcuni potrebbe dar fastidio il tentativo di GAME FREAK di andare incontro ai più giovani o ai giocatori più casual, che ha portato ad un processo di semplificazione abbastanza evidente nelle prime ore di gioco. Non si è però pensato solo ai giocatori nuovi: anche i veterani della serie avranno la loro dose di sfida e nostalgia con l’Albero Lotta e i suoi numerosi riferimenti ai giochi precedenti. I fan più accaniti potranno come al solito dedicarsi all’aspetto competitivo da sempre affiancato ai titoli Pokémon e all’elevato livello di sfida che solitamente l’accompagna. Per quanto riguarda invece storia e personaggi, ho trovato tutto molto gradevole, tanto da voler piazzare Sole e Luna tra i miei titoli preferiti della serie.

  • La regione di Alola è la più ispirata delle regioni del mondo Pokémon
  • La meccanica del Poképassaggio
  • Trama e personaggi accattivanti
  • Cameo e riferimenti ai giochi precedenti

  • Troppi cali di frame rate nel corso di particolari combattimenti
  • I percorsi sono troppo lineari e mancano grotte o caverne degne di questo nome
  • Alcuni elementi fin troppo semplificati
  • 3D stereoscopico quasi del tutto assente
Pokémon Sole e Pokémon Luna
4.6

L'avventura tropicale che compie la svolta nell'universo Pokémon

Pokémon Sole e Pokémon Luna inaugurano ufficialmente la settima generazione del brand Pokémon, introducendo un’ottantina di mostri inediti più qualche rivisitazione di vecchie glorie appartenenti alla prima generazione. Per quanto io abbia apprezzato l’idea di adattare vecchi Pokémon al clima e alla regione di Alola, sono rimasto un po’ deluso dal fatto che questo trattamento sia stato riservato ai soli Pokémon della prima generazione, in quanto a mio avviso, tanti altri avrebbero magari potuto godere di una rivisitazione. La regione di Alola invece è diventata una delle mie preferite, non solo perché rappresenta il compimento del passaggio a un motore completamente tridimensionale avviato nei giochi di sesta generazione, ma anche perché l’ispirazione hawaina e il mood tropicale si sposano perfettamente con le novità come il Giro delle Isole. Alola però non è esente da difetti: i percorsi sono fin troppo lineari e mancano di dungeon oppure ostacoli che rendano più difficile l’esplorazione. Per quanto riguarda i combattimenti invece, oltre alla novità costituita dalle potentissime Mosse Z, troviamo dei cambiamenti nell’interfaccia che rendono più rapido l’utilizzo delle Poké Ball e la possibilità che i Pokémon selvatici possano chiamare in loro soccorso altri mostri durante i tentativi di cattura, cosa che renderà particolarmente complicata la cattura di alcune creature. Durante le lotte con più di due Pokémon in campo, tuttavia, i cali di frame rate sono costanti sopratutto sui primi modelli delle console della famiglia 3DS; niente di ingiocabile vista la struttura di questi giochi, ma resta comunque una cosa bruttina da vedere. Storia e personaggi, pur mantenendo uno stile abbastanza semplice, risultano interessanti. I veterani della serie apprezzeranno senza ombra di dubbio i riferimenti alle altre regioni e i cameo di personaggi provenienti dai titoli precedenti, alcuni dei quali affrontabili all’interno dell’Albero Lotta. Detto ciò, vi auguro una buona avventura ad Alola, sperando che possiate divertirvi genuinamente come ho fatto io.

Giocatore accanito di JRPG, Musou e quant'altro di tipicamente giapponese. Il suo sogno nel cassetto è quello di poter un giorno iniziare dei Social Link con le ragazze di SENRAN KAGURA.