Romics 2022: ritorno al passato

Romics 2022: ritorno al passato

Dopo due anni passati a sognare di ritornare alla normalità anche nell’ambito delle fiere del fumetto, siamo finalmente tornati al Romics, nostalgicamente all’edizione autunnale, lo storico appuntamento che si tiene da ormai più di vent’anni nella prima settimana di ottobre, come di consueto alla caratteristica struttura di Fiera Roma.

Accompagnato da due fedeli compagni, sono partito a bordo di un Flixbus da Bari, con l’idea di arrivare a Roma in mattinata e ripartire la sera stessa intorno allo stesso orario, mezzanotte. Confortante il fatto che non fossimo stati gli unici a programmare il medesimo viaggio, dato che abbiamo trovato compagnia di altri appassionati a bordo dell’automezzo che ci avrebbe lasciati l’indomani a Tiburtina. La mia missione? Riuscire a portarmi a casa alcuni model kit di Gundam che cercavo da tempo.

Dopo due anni, siamo finalmente riusciti a tornare al Romics di ottobre. Ecco com'è andata la nostra avventura di un giorno!

Giunti alla struttura fieristica abbiamo potuto constatare l’incredibile entusiasmo dei partecipanti, che già in stazione avevano formato una folla notevole, sapientemente gestita dagli addetti alla sicurezza poco prima dell’effettivo ingresso in fiera. Tornare a Romics è stato un po’ come tornare a casa, anche se una decina di anni fa ci andavo in cosplay, e devo dire che vedere così tanti ragazzi in costume anche quest’anno mi ha fatto tornare una certa voglia di tornare a intepretare i miei personaggi preferiti (che il più delle volte non venivano riconosciuti perché abbastanza di nicchia rispetto ai più identificabili shonen del momento). Speravo di rivedere molti volti noti del panorama cosplay italiano, ma purtroppo così non è stato: lo scettro ormai è passato a una nuova generazione, più orientata verso le passeggiate su e giù per la struttura fieristica e la popolarità sui social piuttosto che a far presenza in fiere come questa. Il risultato della gara cosplay del giorno seguente non ha dato torto a questo pensiero, dato che per la prima volta in assoluto la giuria non ha scelto alcuna coppia di finalisti per il WCS del prossimo anno, rimandando la selezione all’edizione primaverile.

Dopo due anni, siamo finalmente riusciti a tornare al Romics di ottobre. Ecco com'è andata la nostra avventura di un giorno!

Nell’unica giornata a nostra disposizione, quella di sabato, abbiamo esplorato i cinque padiglioni di cui il Romics 2022 si componeva, tra gli innumerevoli stand che vendevano gli oggetti più variegati, uno dedicato al gaming e agli influencer e l’immancabile teatro sul quale in serata si sarebbe esibita l’inaffondabile Cristina D’Avena. Grandi protagonisti fra gli stand, oserei dire purtroppo, sono state le mystery box contenenti oggetti a tema — il più delle volte di natura contraffatta. Protagonisti perché ciascun visitatore, specie i più giovani, aveva in mano uno o più di questi riconoscibili sacchetti e alla fine dell’evento era difficile riuscire a trovare qualcuno che non ne stringesse uno fra le mani (c’è da dire che erano comodi anche per conservarvi altra roba di piccole dimensioni acquistata in fiera).

Gli ospiti di questa edizione erano in stragrande maggioranza italiani, come unico esponente nipponico abbiamo accolto Yoshiko Watanabe, che da anni ormai risiede a Roma. Nonostante le cose da fare e gli autori da incontrare fossero molti, si sentiva la mancanza di un bel super ospite internazionale che attirasse ancora più visitatori, e mi auguro davvero che ciò possa accadere in occasione del prossimo appuntamento con la fiera. Nonostante ciò, girare per la fiera a tratti è risultato difficoltoso per l’immensa quantità di gente a farsi strada fra la struttura principale e i vari padiglioni, ma sempre in maniera tranquilla e senza spiacevoli episodi come a volte accade in questi eventi.

Dopo due anni, siamo finalmente riusciti a tornare al Romics di ottobre. Ecco com'è andata la nostra avventura di un giorno!

Climax incontrastato della giornata è stato il concerto di Cristina, che ha fatto sfoggio di alcune delle più celebri canzoni del suo repertorio, ma prendendo anche in prestito quelle del collega Giorgio Vanni come “What’s my Destiny Dragon Ball” e la prima di Pokémon. Gli adetti alla sicurezza sono stati molto attenti a farci scendere dalla passerella di ingresso al piano di sopra quando eravamo diventati in troppi, e nonostante la gente davanti al palco fosse davvero tanta, non ho provato quel senso di oppressione che solitamente si prova in alcuni concerti: lo spazio era abbastanza grande da consentirci di seguire al meglio il concerto anche da lontano grazie al maxi schermo, peccato per l’acustica che lasciava parecchio a desiderare. Tutto sommato, ci riteniamo felici di aver potuto assistere all’esibizione dal vivo dell’immortale voce degli anime della nostra infanzia.

Nel complesso, questo Romics è stato per me, personalmente, un tuffo nel passato che ritenevo più che mai necessario, dopo il mio allontanamento, per forza di cose, dalle fiere del fumetto. Mi auguro di ritrovare un Romics ancora più bello e ricco nella prossima edizione, e se ve lo steste chiedendo: sì, ho fatto un bel carico di Gunpla, anche se non sono riuscito ad accaparrarmi quelli che cercavo per via di prezzi decisamente fuori misura in alcuni stand.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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