Lost Media: gli anime perduti per sempre

Lost Media: scopriamo gli anime, tra film e serie televisive, che per un motivo o per un altro sono perduti per sempre

Lost Media: gli anime perduti per sempre

Se bazzicate a fondo tra i gruppi dedicati ad anime e manga, vi sarete forse imbattuti in utenti che si dedicano alla ricerca dei “Lost Media”, prodotti cinematografici, letterari o videoludici che, per vari motivi, sono andati “perduti” o sono stati cancellati.
Il mistero che circonda queste opere introvabili ha fatto sì che nascessero diverse community dedicate al loro ritrovamento, con appassionati che talvolta riescono addirittura a contattare le stesse case di produzione, per tentare di recuperare questi media perduti e renderli visibili al pubblico.

Il termine “Lost Media” oggi si è esteso, andando a coprire varie tipologie di prodotti: abbiamo casi di opere mai realizzate di cui restano solo bozzetti o immagini pubblicitarie, altre che risultano complete ma la cui distribuzione è stata limitata al solo paese d’origine (senza nemmeno un rilascio in VHS o DVD), e abbiamo poi perfino film o serie che hanno come “prova” della loro esistenza solo rumor e voci di corridoio, dalle fonti più o meno credibili.

Nel momento in cui sulla rete si parla di film o serie andate perdute però, è facile che qualcuno si diverta a inventarne uno di sana pianta e sostenere di averlo visto veramente, facendo poi iniziare ricerche per anime che non sono mai esistiti in primo luogo. Per tale motivo, l’interesse verso questi media è riservato tendenzialmente a piccole nicchie di appassionati, i quali, anche a seguito di impegnate ricerche, non sempre riescono a riportare alla luce le opere che cercano.

In questo articolo vi facciamo scoprire alcuni casi di serie e film animati che vengono considerati a tutti gli effetti dei Lost Media, e che ancora oggi fanno incuriosire numerosi appassionati per la storia che vi è dietro.

Chikara to Onna no Yo no Naka

Chikara to Onna no Yo no Naka

Partiamo dal più vecchio, un film degli anni ’30, già nominato nel nostro articolo sui Film d’animazione Giapponesi più importanti: ebbene, la perdita di questo film rappresenta un tassello mancante della storia dell’animazione in generale, in quanto si tratta del primo film anime che aveva il doppiaggio, tramite voci fuoricampo. Ai tempi, non esisteva il lavoro del “doppiatore”, dal momento che era ancora una novità l’aggiunta delle voci nel cinema, dunque la casa produttrice del film, la Shochiku, decise di ingaggiare degli attori ai tempi molto famosi, ovvero Roppa Furukawa, un comico e cantante, e Ranko Sawa, un’attrice teatrale.

Stando alle poche informazioni attuali, il film fu molto apprezzato, anche per la presenza dei due attori scelti, e si trattava di una commedia romantica. Stranamente, sembra che uno o due frame della pellicola siano presenti su internet (sempre che non si tratti di immagini semplicemente fan-made), ma il filmato intero è introvabile e, visto quanto tempo è ormai passato, risulta difficile pensare che possa essere improvvisamente ritrovato da qualcuno.

Oltre a questo, purtroppo molti dei primissimi corti e film animati risultano andati perduti a causa, chiaramente, di metodi di archiviazione obsoleti, ritenuti forse anche non necessari dal momento che nessuno si sarebbe potuto aspettare, anni dopo, un tale interesse verso l’animazione in generale.

Doraemon: la prima serie animata del 1973

Doraemon: la prima serie animata del 1973

I casi di sparizione dei media coinvolgono anche prodotti di autori famosi: è il caso di Doraemon, in particolare di un adattamento animato fatto nel 1973 da soli 26 episodi, ben pochi in confronto ai più di 1000 delle serie recenti che conosciamo: lo studio che si occupò di questo anime fu il Nippon TV Doga Studio, che chiuse poco tempo dopo la produzione di questa primissima serie di Doraemon. A causa di un incendio, praticamente quasi tutti i master originali degli episodi sono andati persi e i pochi filmanti sopravvissuti hanno comunque problemi di riproduzione sia audio che visiva.

Le informazioni al riguardo che oggi sappiamo, sono date da chi ha lavorato all’anime o dagli spettatori che ai tempi lo videro in TV, ma, a quanto sembra, non ebbe particolare successo: in primis, ci furono vari cambiamenti ai personaggi e al loro carattere, seguiti da altre scelte narrative che crearono divergenze col manga ben poco apprezzate, mentre dal lato tecnico sembra che ci fossero animazioni ritenute particolarmente scadenti anche per l’epoca. Insomma, tra problemi con lo studio, divergenze non necessarie e perfino un incendio nel mezzo, la prima serie di Doraemon ha subìto una triste fine, ma fortunatamente ciò non ha fermato la produzione di altri anime dedicati al famoso gatto blu.

Ghost Stories, Episodio 3: Kuchisake-Onna

Ghost Stories, Episodio 3: Kuchisake-Onna

Abbiamo già parlato di Ghost Stories, e nonostante la sua nomea di meme vivente, la serie, alla base, rimane un prodotto per ragazzi che trattava varie storie di genere horror, una diversa per episodio.

Tra le tante leggende urbane giapponesi più famose c’è quella della Kuchisake-Onna, una donna all’enorme spaccatura, da un orecchio all’altro che le sfregia il volto, creando questo inquietante e caratteristico sorriso che in molti ben conoscono; come visibile dall’anticipazione alla fine del secondo episodio, il terzo si sarebbe basato proprio su questa famosa leggenda, ma numerose lamentele causarono la cancellazione della puntata ancor prima della messa in onda. Ebbene, diversi spettatori pensarono che il volto della Kuchisake-Onna potesse ricordare la cheiloschisi (comunemente detta “labbro leporino”), ovvero una deformazione che ai tempi era abbastanza diffusa tra alcuni bambini in Giappone.

L’episodio venne tolto dalla programmazione e mai mandato in onda, e inoltre, non venne neanche inserito nei dvd, lasciando come prova della sua esistenza solo i pochi secondi dell’anticipazione e un paio di concept art trovabili sul web. Forse però, la cosa che più rimpiangiamo dalla perdita di questa puntata, sono le battute che i doppiatori americani ci avrebbero tirato fuori nel loro personalissimo adattamento.

Pokémon, Episodio 377: Barboach VS Whiscash

Pokémon, Episodio 377: Barboach VS Whiscash

Se si parla di episodi della serie animata di Pokémon tolti dalla messa in onda, a molti verrebbe in mente il famoso episodio di Porygon che causò attacchi epilettici; in verità, suddetta puntata venne poi rimandata in onda ma con modifiche agli effetti di luci che vennero desaturati e rallentati, pertanto è ancora visibile.

Storia differente è per un innocuo episodio che non avrebbe invece causato nulla, ma che venne eliminato per una sfortunata coincidenza: “Battle of the Quacking Island: Barboach vs Whiscash” doveva esser mandato in onda nel novembre del 2004, una settimana dopo l’avvento di un tremendo terremoto di magnitudo 6.6, uno dei più devastanti, e dal momento che la puntata aveva elementi che potevano ricondurre all’evento, venne inizialmente “posticipata” per poi direttamente cancellarne la trasmissione.

Nell’episodio, Ash e compagni si trovavano a visitare un’isola colpita continuamente dai terremoti causati dal pokémon Whiscash, con evidenti rimandi alla mossa “Terremoto” presente anche nei videogiochi. L’unica prova dell’esistenza di questa puntata si trova, come in molti anime, nell’anticipazione di 30 secondi del suddetto, che era stata mostrata alla fine dell’episodio precedente. Oltre a questo, vi sono anche altri episodi della serie animata che non vennero mandati in onda: abbiamo un episodio riassuntivo (che a quanto pare conteneva alcune scene del famoso episodio di Porygon) e un altro paio di episodi che vennero cancellati, nuovamente, a causa della coincidenza con un terremoto, questa volta quello del 2011. Di questi vari episodi, a loro volta, è trovabile solamente l’anticipazione, ma online sono spuntati, anni dopo, perfino dei bozzetti della produzione, mentre alcune brevi clip sembrerebbero esser state riutilizzate in puntate successive.

t.A.T.u. Paragate – Il film anime delle t.A.T.u.

t.A.T.u. Paragate – Il film anime delle t.A.T.u.

Strano ma vero, agli inizi degli anni 2000 qualcuno pensò di creare un film d’animazione che aveva come protagoniste Lena Katina e Julia Volkova, le famose cantanti del duo t.A.T.u. Nonostante le pochissime informazioni, sono ancora trovabili vari articoli e pubblicità sui giornali giapponesi che confermavano la produzione dell’anime, e dunque l’esistenza del progetto; non si è mai saputo nulla della trama in sé, rendendo difficile capire se si trattasse di un prodotto che voleva avere solo scopo promozionale verso il duo, oppure se fosse a tutti gli effetti un film serio, visto il team che c’era dietro.

Lo studio di animazione a cui era stato affidato questo film era I-MOVE, conosciuto per aver contribuito alle animazioni e agli storyboard di anime famosi quali Death Note, Code Geass e Inuyasha; alla regia ci sarebbe stato Susumu Kudo (regista di Shugo Chara e K Project) mentre dell’opening si sarebbe occupato Shinichiro Watanabe (esatto, lo stesso di Cowboy Bebop).

Ma come mai quest’anime non si è mai visto realizzato? Ebbene, proprio nel 2004 (anno di inizio del progetto animato), le t.A.T.u. furono al centro di alcune controversie, sia nuove che provenienti dagli anni passati: le due cantanti hanno spesso avuto a che fare con critiche legate al voler portare avanti la loro immagine di coppia lesbica, la quale si sgretolò proprio in quell’anno con la notizia che Julia Volkova era rimasta incinta. Oltre a ciò, si aggiunsero problemi con la casa discografica e a un cambio di immagine per le ragazze, soprattutto dopo che le due si sarebbero lasciate andare (secondo fonti mai ben accertate) a frasi omofobe dette nel privato. In tutto questo, le due cantanti recisero i rapporti con il loro manager del tempo, Ivan Shapovalov, che avrebbe dovuto lavorare direttamente alla serie animata come regista. Tutta questa serie di eventi misero un freno al progetto, che venne poi direttamente cancellato, sebbene la popolarità del duo tornò a salire tranquillamente poco tempo dopo.

Demashita! Powerpuff Girls Z

Demashita! Powerpuff Girls Z

TOEI Animation sembrava osservare le serie americane, molto apprezzate anche in Giappone, una delle quali erano le famose Powerpuff Girls, in Italia conosciute come le Superchicche. Lo studio vide del potenziale nel cartone, e decise così di farlo diventare un anime in classico stile majokko, ma apportando molti cambiamenti: in questa nuova versione, le Superchicche sono tre ragazzine che frequentano la stessa scuola a Tokyo, ma non sono né sorelle né tantomeno sono create dal professor Utonium, mentre i cattivi sono più comici e meno minacciosi; le Superchicche mantengono segreta la loro vita da superoine e anziché picchiare i mostri a mani nude utilizzano delle armi.

Nella versione giapponese però, questi numerosi cambiamenti rispetto all’originale non fecero presa sul pubblico e nonostante più episodi erano già pronti, la serie venne cancellata e mandata in onda su Cartoon Network solo parzialmente, con un basso numero di DVD che ottennero presto dei prezzi fin troppo alti. Ad oggi dunque, risulta una serie perduta solo in parte, dal momento che sono visibili diversi episodi e brevi clip, in bassa qualità, di pochi altri, mentre per quelli mai andati in onda rimangono solo delle concept art.

L'anime di Hannah Montana

L’anime di Hannah Montana

Immagino che non serva introdurre “Hannah Montana”, famosissima serie di Disney Channel e trampolino di lancio di Miley Cyrus: se il progetto delle Superchicche non andò bene per i troppi cambiamenti, questa volta TOEI aveva intenzione di creare un anime di Hannah Montana più fedele alle trame degli episodi originali… o almeno così si dice.

L’anime di Hannah Montana non ha concept art, non ha pubblicità e non ha frame reperibili da nessuna parte, eppure, ancora oggi, sono in numerosi a sostenere che TOEI abbia avuto in progetto una serie animata sulla star americana.

I motivi che portano in molti a credere che questo rumor sia reale sono principalmente due: il primo è che, effettivamente, l’azienda aveva da poco realizzato la serie animata delle Superchicche, dunque l’interesse verso le serie americane più in voga c’era ancora, e il secondo è che colui che diede questa informazione fu un leaker ritenuto molto affidabile, conosciuto come “Wasted Wisher”, un presupposto ex-lavoratore di TOEI Animation che venne di lì a poco licenziato, proprio per la sua abitudine a divulgare su internet i futuri progetti dello studio, molti dei quali risultarono veritieri. Al momento, l’esistenza di questa fantomatica serie anime di Hannah Montana è in un limbo, tra chi vuole credere alle parole di questo ”ex-lavoratore” di TOEI e chi, invece, non ritiene veritiera la sua esistenza viste l’assenza di prove materiali.

JoJo's Bizarre Adventure: Phantom Blood – Il film perduto

JoJo’s Bizarre Adventure: Phantom Blood – Il film perduto

La celebre serie di Araki, Le bizzarre avventure di JoJo, ha certamente trovato ancor più fama grazie all’anime iniziato nel 2012, ma gli adattamenti animati in verità iniziarono già con gli OVA di fine anni 90; nel 2007 lo studio APPP creò un film di 90 minuti basato sull’inizio del manga di Araki, fatto per festeggiare i venti anni della serie, e venne proiettato nei cinema giapponesi per poi non riapparire mai più. Questa strana sparizione non ha una spiegazione chiarissima, se non solo delle voci di corridoio che affermano che il pubblico e lo stesso Araki non abbiano apprezzato il film, e che anzi venne fortemente criticato per essere un pigro e poco fedele adattamento; al contempo, lo studio APPP si trovò in mezzo a una poco chiara controversia, in quanto negli OVA di Stardust Crusaders del medesimo studio sarebbero stati riscontrati stereotipi o messaggi offensivi verso la cultura Egiziana: secondo alcune teorie, questo avrebbe portato probabilmente alla perdita dei diritti sulla serie di JoJo da parte dello studio, che dunque non avrebbe nemmeno avuto il tempo di poterlo inserire in qualche DVD e rivenderlo.

Anni dopo ci fu un intervista rivolta al direttore del film, ed in una delle domande venne chiesto come mai il film non fosse stato rilasciato da altre parti, tuttavia il direttore si rifiutò di rispondere. Ad oggi, sembra che siano rimaste visibili solo clip del trailer del film, assieme a degli screenshot che sembrano però, purtroppo, falsati.

Gothicmade: Hana no Utame

Gothicmade: Hana no Utame

Questo è un caso veramente particolare, poiché non parliamo di un film “perduto” nel senso stretto della parola, bensì di un anime che esiste ma che non è possibile vedere al di fuori delle sale cinematografiche Giapponesi. Parliamo di un film d’animazione mecha di Mamoru Nagano, in passato uno dei più importanti character designer e sceneggiatori dello studio Sunrise, oggi conosciuto per The Five Star Stories, lunghissimo manga fantascientifico ancora in corso. Si tratta di un artista versatile che ha spaziato per diversi medium, e decise di provare dunque anche in ambito cinematografico con Gothicmade, opera del 2012 a cui lavorò per diversi anni, circondandosi solo di pochi colleghi fidati per la realizzazione del film.

La trama del film è strettamente legata al manga di Nagano e al contesto che i fan di tale opera già conoscono, pertanto, fuori dal Giappone, non c’è mai stato abbastanza interesse nel richiedere la visione del film, e inoltre, cosa più importante, Nagano stesso ha deciso che Gothicmade debba essere visto solo e unicamente al cinema, tramite eventi speciali. L’unica cosa visibile per chi non vive in Giappone, sono solo i trailer promozionali, e visto che l’autore non sembra voler scendere a compromessi, il film risulta impossibile da vedere in altro modo e così sarà, forse, per sempre.

Dreaming Machine: l'ultimo film di Satoshi Kon

Dreaming Machine: l’ultimo film di Satoshi Kon

Dreaming Machine sarebbe dovuto essere il quinto film di Satoshi Kon, purtroppo venuto a mancare nel 2010, anno di produzione dell’anime. Lo staff di Madhouse (produttrice del film) sospese i lavori per consentire a Maruyama, uno dei fondatori dello studio, di riflettere sul da farsi, in quanto aveva assicurato a Kon che l’anime sarebbe stato completato da loro.

La produzione del film riprese qualche mese dopo e si trovava già a buon punto con storyboard, concept art e alcune scene animate complete, ad oggi visibili a tutti sul web, con perfino una colonna sonora in lavoro affidata a Susumu Hirasawa (già collaboratore di Kon da anni). La parte più difficile tuttavia, fu trovare un direttore che potesse prendere il posto di Kon, e nel corso degli anni si aggiunsero anche problemi finanziari che avrebbero reso sempre più complesso mantenere una qualità alta per l’uscita del film. Col passare del tempo, Dreaming Machine risultava ancora “in lavorazione”, e Maruyama affermò che non riusciva ancora a trovare un nuovo regista che potesse eguagliare lo stile di Kon per dare giustizia al film. Arrivati al 2018, venne presa la decisione di non completare più la pellicola, e Maruyama considerò invece l’idea di mostrare al pubblico il lavoro incompleto tramite il documentario francese del 2021 su Satoshi Kon: nel documentario, lo staff spiegò brevemente la trama del film, i personaggi e l’ambientazione che avevano sviluppato.

Considerando lo stile particolare di Satoshi Kon, è comprensibile che Maruyama avesse alla fine deciso di smettere nella ricerca di un regista che lo potesse rimpiazzare; i problemi economici per continuare a sostenere il progetto sicuramente non aiutarono, e sebbene non vedremmo mai realizzato per intero questo film, è apprezzabile che il direttore di Madhouse abbia reso pubbliche le scene e i disegni che Kon e lo staff avevano realizzato con impegno.


In questo articolo vi abbiamo presentato solo una piccola parte dei tanti anime andati perduti o che sono stati cancellati. Si tratta di un tipo di opere che hanno dietro delle storie davvero affascinanti e, se vi abbiamo incuriosito, vi invitiamo ad andare voi stessi alla ricerca di media perduti!

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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