Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE – Recensione

Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE

Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE - RecensioneL’adozione del calendario denominato Universal Century ha segnato un passaggio importante per l’umanità, desiderosa di espandere i propri confini nello spazio profondo: la migrazione verso le prime colonie spaziali ha decretato l’inizio di una nuova era, dove gli esseri umani non dovevano più sottostare alle leggi dettate dalla forza di gravità. Non ci volle molto tempo prima che le successive generazioni, nate e cresciute nello spazio, desiderassero un’esistenza indipendente dalla Federazione Terrestre, scatenando tuttavia un desiderio di rivolta che sfociò in un nuovo e sanguinoso conflitto su larga scala, quello che sui libri di storia venne ricordato come La Guerra di Un Anno. Per la prima volta furono impiegati in battaglia i giganti di metallo chiamati Mobile Suit, dapprima prerogativa dell’esercito di Zeon, poi adottati anche dalla Federazione: fra questi ultimi spiccava un’unità, temuta sul campo di battaglia con l’appellativo di demone bianco. Il suo nome era Gundam.

Sono passati davvero tanti, troppi anni da quando per la prima volta mi sono affacciato sull’universo di Mobile Suit Gundam e, ancora una volta, mi ritrovo a scrivere su queste pagine un’ormai consueta storia fatta di guerre di indipendenza, colonie spaziali e giganteschi robot antropomorfi… ma soprattutto emozioni, come solo Gundam e poche altre serie animate giapponesi hanno saputo regalarmi.

Le stesse emozioni che provo ogni volta trovandomi davanti a una gigantesca statua di diciotto metri a Odaiba, costruita sulle fattezze del mecha che ha dato il via a un’epopea orientale senza precedenti, ma anche nelle affollate e scintillanti sale giochi che ogni anno ho premura di frequentare ogni qual volta ho la possibilità di tornare a Tokyo. Vi siete mai chiesti quale fosse il titolo più gettonato dai gamer di strada nel paese del Sol Levante? Verrebbe facile pensare a titoli come TEKKEN, agli innumerevoli rhythm game o al popolare Lord of Vermillion ma, sebbene si tratti molto spesso di giochi che portano la firma di BANDAI NAMCO Entertainment, quello che sicuramente riceve maggiori attenzioni ed è presente in maniera piuttosto prepotente con quella ventina di postazioni un po’ ovunque è proprio Mobile Suit Gundam EXTREME VS., versione arcade del titolo che oggi prenderò in esame nella sua incarnazione su PlayStation Vita. Da fan navigato della saga ideata da Yoshiyuki Tomino non posso far altro che sperare che questa conversione mantenga intatte le atmosfere della saga, ma anche che sappia divertire noi occidentali come accade coi nostri cugini d’oltreoceano. Vogliamo cominciare?

  • Titolo: Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Fighting Game, Mecha
  • Giocatori: 1-4 (solo ad hoc)
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 12 luglio 2016
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: include tutti i Mobile Suit aggiuntivi rilasciati in Giappone
  • Note: due temi per personalizzare la PS Vita in omaggio con l’acquisto

Nata nel 2010 come un’evoluzione di Gundam VS. Gundam, a sua volta derivato dallo storico Federation VS. Zeon giunto anche dalle nostre parti, EXTREME VS. si è immediatamente imposto sul mercato dei giochi tratti dalla saga del Mobile Suit bianco per via del suo gameplay immediato e della modalità multigiocatore che lo rendeva, per quanto un’esperienza prettamente arcade, competitivo. Si tratta, inoltre, del primo gioco di Gundam ad arrivare in occidente dai tempi di Target in Sight, se escludiamo la lunga (e bistrattata) saga di DYNASTY WARRIORS: GUNDAM, considerata un po’ troppo fuori contesto dallo zoccolo duro dei fan. Tuttavia, nonostante le ottime premesse di questo EXTREME VS-FORCE, i giocatori dovranno scontrarsi con la dura realtà: ovvero che, nonostante PS Vita in Giappone sia popolare al pari della concorrente di casa Nintendo, qui in occidente l’esclusività per la handheld di Sony potrebbe comportare una serie di problemi che potreste già intuire pensando all’attuale situazione di mercato. Procediamo con l’analisi del titolo.

Beyond the Time

Superata la schermata di avvio, accompagnata dalla splendida Inerhit the Force del mio caro T.M.Revolution, ci ritroveremo davanti a quella per la selezione della modalità. La versione europea di Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE può contare sull’ultimo aggiornamento di sistema lanciato in Giappone, pertanto su un’inedita modalità non presente al lancio, assieme all’immancabile multiplayer che nasconde, tuttavia, un grosso punto a sfavore del titolo ma, di entrambe, vi parlerò più avanti. Proseguiamo, invece, col parlare della modalità principale, che prende appunto il nome di EXTREME FORCE.

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Il nostro alter-ego si risveglierà all’interno di un’interfaccia dove verrà guidato per mano da due figure femminili, Aire e Tereno, che ci riveleranno presto di essere proiezioni olografiche caricate direttamente nel nostro cervello. Ci troviamo all’interno di Earth 0, una struttura che orbita nello spazio, collegata a un ascensore orbitale. Le due ragazzine ci ricorderanno che il il fine ultimo della nostra esistenza è quello di aiutare il progresso del Project Force, un piano che ha lo scopo di riportare l’umanità, attualmente sulla via del declino, verso l’evoluzione che gli permetterà di superare la crisi e tornare alla gloria di un tempo. Quale sarà il nostro ruolo all’interno di questa operazione? Detto in parole povere, il terminale conterrà al suo interno la ricostruzione di alcuni mondi virtuali che, nemmeno a farlo apposta, richiamano ognuno le disparate serie dell’universo di Gundam, purtroppo, principalmente quelle dello Universal Century, dalla Prima Serie a Gundam Unicorn, con qualche incursione inaspettata dagli universi alternativi. Rivivendo le battaglie salienti di ciascuno di questi mondi dovremo raccogliere le informazioni più importanti che ci porteranno alla scoperta che scatenerà il fattore evolutivo. Da quale partire se non da quello della Guerra di Un Anno?

Raise your flag

La prima battaglia non poteva che chiamarsi Gundam Rising, come il primo, storico episodio di Kidou Senshi Gundam: a bordo dell’RX-78-2 di Amuro Ray dovremo prendere confidenza con i comandi per abbattere un plotone di Zaku, capeggiato dalla famigerata Cometa Rossa di Zeon, Char Aznable. Se avete avuto modo di giocare altri titoli di Gundam prima di questo, saprete bene cosa significa trovarsi alla guida di un Mobile Suit: faremo ampio utilizzo di tutti i comandi messi a disposizione da PlayStation Vita, con un tasto dedicato ai razzi vernier che ci torneranno utili per scattare, schivare o spiccare brevi voli, uno per gli attacchi a distanza e uno per quelli in mischia, ma anche combinazioni con i tasti dorsali che consentono di utilizzare la guardia e un certo numero di attacchi speciali; per esempio, il Gundam potrà sfruttare per un breve istante il bazooka al posto del canonico Beam Rifle, mentre altre unità cambieranno addirittura configurazione, come i vari backpack del G-Self o la conversione in TRANS-AM Raiser del 00 Gundam. Ciascuna missione avrà degli obiettivi da portare a termine e il soddisfacimento di questi ultimi ci garantirà l’ottenimento di Haro Medal, che ci consentiranno di sbloccare nuove missioni da affrontare: dal semplice completamento nel minor tempo possibile alla sconfitta di un determinato avversario con l’unità controllata dal giocatore.

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Subito dopo la prima missione, inoltre, ci verrà offerta la possibilità di creare un nostro primo plotone per scendere sul campo di battaglia, utilizzando l’Amuro sbloccato nella precedente missione o le unità e i rispettivi piloti presenti sin da subito grazie all’aggiornamento integrato nella versione europea: tra questi troveremo personaggi delle serie più recenti come Mikazuki e il suo Gundam Barbatos e Mask da Reconguista in G, ma anche immancabili piloti del calibro di Anavel Gato, Kira Yamato e Setsuna F Seiei con i rispettivi mezzi che li contraddistinguono, o l’esclusivo Destiny Gundam di Heine Westenfluss (un omaggio a Takanori, autore dell’opening theme già citata). Il nostro team potrà includere quattro unità, ovvero tre Mobile Suit e una nave da guerra, ma solo una di esse potrà essere controllata direttamente da noi giocatori; tuttavia, a causa di esigenze dettate dalla missione, potremo essere costretti a dover selezionare solo determinati mezzi, oppure a limitarci in termini di numero e potenza perché avremo superato il costo richiesto. Come da tradizione per questa saga, infatti, i Mobile Suit e le navi che potremo dispiegare avranno ciascuno un costo: per esempio, potremo ripartire i nostri 3000 punti totali selezionando un MS per noi giocatori e indirizzando i restanti mille alla White Base; tale limite sarà incrementato proseguendo all’interno del gioco e raccogliendo le Haro Medal nelle missioni. Per quanto concerne tali incarichi, nella modalità principale essi si divideranno in VS Mission, le classiche nelle quali dovremo sbaragliare la fazione avversaria con il nostro team di due unità, e Force Mission, nelle quali potremo contare su un piccolo esercito formato da fino a quattro squadre al nostro servizio. In queste ultime missioni, inoltre, avremo a disposizione una particolare funzione che prende il nome di Command Menu. Attraverso questa schermata, richiamabile in ogni momento tramite il tasto L, potremo dare ordini alle unità sotto il nostro comando, ordinandogli di attaccare determinati obiettivi, oppure eseguire i cosiddetti Force-Command, delle azioni speciali che potremo attivare consumando i Force Point ottenibili con la disfatta degli avversari, o attivabili in circostanze particolari, come il sopraggiungimento di una scena saliente nella serie animata originale; queste ultime potranno essere utilizzate anche dai nostri nemici: per farvi un esempio pratico, in una delle prime missioni, Garma Zabi sarà capace di condurre la Gaw in un attacco suicida nei confronti della White Base, portandoci inevitabilmente alla sconfitta. Quelle attivabili tramite FP invece, sortiranno particolari effetti quali un aumento temporaneo della potenza offensiva e difensiva, ripristino di energia, un maggiore potenziale nei confronti di corazzate, mezzi o avamposti e molto altro ancora.

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Le missioni della modalità EXTREME FORCE saranno tante e variegate, ci consentiranno di rivivere le scene più famose delle serie animate di Gundam (tuttavia, prive di qualsivoglia cutscene o sequenza narrativa), nonché di sbloccare nuove unità utilizzabili in questa sezione. Alcune di quelle secondarie potrebbero risultare particolarmente difficili se affrontate non appena sbloccate e potrebbero scoraggiare chi non è ancora in grado di muoversi come un esperto Newtype a bordo del proprio mecha preferito. Tra le altre cose, talune ci costringeranno a utilizzare unità che, magari, non rispondono esattamente ai nostri canoni preferiti in termini di stile di gioco: per quanto mi riguarda, ho trovato assai sconfortante utilizzare l’Acguy, un mecha anfibio di Zeon per il quale i giapponesi hanno uno strano feticcio.

Just Communication

Se la modalità appena descritta può risultare accattivante e ricca di una buona dose di divertimento, lo stesso non possiamo dire delle altre, di cui potremmo, idealmente, salvarne solo una. La prima voce della modalità VS-EXTEND è la classica Free Battle, all’interno della quale potremo scegliere il nostro Mobile Suit, quello dei nostri tre avversari, nonché l’arena e la BGM che preferiamo. Si tratta della classica modalità onnipresente nei fighting game, utile se ci ritroveremo a dover fare una partita mordi e fuggi o se ci verrà voglia di provare a utilizzare un dato mecha prima ancora di averlo sbloccato nella modalità storia. Infatti, a differenza di quest’ultima, potremo scegliere fin da subito tutti i Mobile Suit che compongono il roster, in maniera assolutamente identica alla successiva modalità di cui sto per parlarvi, quella che poc’anzi ho descritto come la migliore di questa serie: Course Battle. Scelti il pilota e il rispettivo mezzo, dovremo selezionare una delle otto route di difficoltà progressiva nella più classica delle scalate arcade: dalla prima, formata solo da una manciata di scontri usuali, all’ultima, una vera e propria sfida che metterà a dura prova i nostri nervi e le nostre abilità di pilota mettendoci davanti a tutti i Mobile Armor, temibili boss affrontabili nel gioco. Divertente, non c’è che dire: un’ottima alternativa al gameplay offerto dalla EXTREME FORCE, considerando anche che, una volta finite entrambe, potremo finalmente mettere alla prova i nostri progressi affrontando altri giocatori provenienti da tutto il mondo…

…Questo se solo BANDAI NAMCO Entertainment avesse previsto che il gioco sarebbe inaspettatamente uscito fuori dal Giappone, a differenza dei precedenti titoli dedicati al Mobile Suit bianco. Perché sto dicendo questo? Per un semplice motivo: per i giapponesi, probabilmente, è assolutamente normale ritrovarsi fra amici, a casa di qualcuno o magari in qualche locale, a giocare faccia a faccia tramite la modalità ad-hoc per quattro giocatori inclusa in Gundam EXTREME VS-FORCE, in maniera simile a quanto accadeva con i vecchi capitoli di Monster Hunter. Per noi occidentali, purtroppo, ciò risulta assai difficile: Gundam è sicuramente un franchise di nicchia dalle nostre parti e PS Vita non è certamente la console più venduta in Italia. Le uniche speranze per noi Gunota europei erano riposte nella modalità online, purtroppo, del tutto assente da questo titolo. Avrei davvero gradito poter affrontare a distanza amici e giocatori sconosciuti per mettere alla prova le capacità, come ai giapponesi piace fare ogni sera al SEGA Center o alla Taito Station. Ciò purtroppo non sarà possibile, a meno che non convinca i miei amici più vicini a procurarsi una copia del titolo e riesca a organizzarmi per poterli incontrare almeno una volta a settimana, prima che l’interesse nei confronti del gioco cali fino a scomparire. Una grave mancanza che costerà a questo nuovo Gundam un punteggio più alto, ulteriormente minato da un roster che, personalmente, reputo piuttosto mal variegato rispetto a quanto visto sui titoli PS3 o per cabinati arcade: ci ritrovamo davanti a serie di Gundam che contano di ben quattro, addirittura sei unità, mentre alcune altre come Wing, SEED e 00 che dovranno accontentarsi di due, o addirittura un solo Mobile Suit, spesso del medesimo pilota. Avrei certamente preferito poter utilizzare mecha del calibro di Epyon, Wing Zero EW, Providence o Reborns Gundam al posto di doppioni degli Unicorn o dell’inutile Barbatos, presente solo come esponente della serie più recente, ma davvero frustrante da utilizzare. C’è solo da sperare che la compagnia decida di rilasciare ulteriori aggiornamenti come l’ultimo, già disponibile anche da noi, che ci mette a disposizione alcuni altri Mobile Suit come Tallgeese II, Virsago e la versione Sthesia Excellia dell’Extreme Gundam.

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Inerhit the Force

Come già annunciato in precedenza, ad aprire le danze di questo (speriamo primo, di una lunga serie) gioco di Gundam firmato BANDAI NAMCO Entertainment ad arrivare in Europa è il brano cantato da un artista del calibro di T.M. Revolution, un nome e una voce che suoneranno familiari a chi ha avuto modo di seguire le vicende di Kira e Athrun in Gundam SEED. Tuttavia, a lasciarmi alquanto interdetto è stata l’estrema (è il caso di dirlo) sinteticità del filmato di apertura, che dura, cronometro alla mano, esattamente tredici secondi. Fortunatamente potremo ascoltare il resto della canzone nel menu principale. E a proposito di musica: per mio estremo (ancora una volta) gaudio ritroviamo all’interno del gioco tutti i brani che hanno caratterizzato l’ultratrentennale ciclo vitale di Mobile Suit Gundam, con BGM provenienti da ciascuna delle serie coinvolte, dalla prima a Z, da Wing a G e via discorrendo. Sfortunatamente, tra queste non rientrano opening, ending e insert song cantate, ma i developer hanno pensato anche a questo: gli appassionati più esigenti potranno caricare i propri brani preferiti sulla memory card di PS Vita e sostituirli alle musiche originali tramite l’apposito menu. Inspiegabilmente, però, tutti i brani presenti all’interno del gioco avranno il titolo scritto in giapponese, per cui dovrete riconoscerli a orecchio, a meno che non siate in grado di leggere i famigerati kanji, hiragana e katakana.

Parlando in termini di impatto visivo, c’è da dire che Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE fa davvero la sua bella figura, per essere un titolo da console portatile. Sono rimasto tremendamente affascinato sia dal Maxi Boost dei cabinati arcade che dai due titoli proposti in Giappone su PlayStation 3 e, sinceramente, non mi aspettavo che questo episodio su PlayStation Vita potesse minimamente tenergli testa. Mi son dovuto ricredere, dato che sia i modelli poligonali dei mecha, sia gli scenari (nonostante le texture a tratti discutibili) che gli effetti di beam rifle, saber e quant’altro risultano più accesi e più vivi che mai. Il frame rate si aggira in maniera stabile intorno ai 30 fotogrammi al secondo, con sistematici cali (probabilmente voluti?) unicamente nelle brevi sequenze non interattive a chiusura delle missioni o con l’ingresso di nuovi assi in campo. Da questo punto di vista, tutto sommato, non c’è davvero molto da criticare.

A chi consigliamo Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE?

Come è facile immaginare, il mio consiglio è indirizzato principalmente ai fan della celeberrima saga di animazione, che si ritroveranno tra le mani un gioco che finalmente non è il solito Musou (per quanto, personalmente, apprezzi tantissimo questo genere). Chi ha avuto modo di giocare a Federation VS Zeon, o alle successive evoluzioni videoludiche del franchise, si ritroverà abbastanza a proprio agio, pur soffrendo abbastanza dei difetti succitati. Il titolo è stato localizzato interamente in lingua inglese, mantenendo il doppiaggio originale in giapponese; non è necessario conoscere a menadito l’idioma anglosassone, dato che gli unici testi davvero essenziali saranno quelli dei menu di navigazione o dell’innovativo menu Command sfruttabile nelle battaglie che lo richiedono. Il resto è puramente un vezzo che terrà contenti gli appassionati, fra la ricostruzione a grandi linee delle serie di Gundam come briefing di ogni missione e la stesura di una semplice trama originale che le legherà tra di loro.

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  • Mantiene colonna sonora e doppiaggio originali
  • Una conversione quasi perfetta del titolo arcade
  • Interessanti le nuove meccaniche “Command”
  • Pienamente compatibile con PlayStation TV

  • Multiplayer online non pervenuto
  • Mancano alcuni importanti Mobile Suit
  • Alcuni mecha sono frustranti da utilizzare
  • Venduto solo in digital download
Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE
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La guerra in tasca è solitaria, ma ugualmente appagante

Dopo gli innumerevoli giochi di Dragon Ball, One Piece, Naruto e compagnia bella, l’unica serie di giochi su licenza della scuderia BANDAI NAMCO Entertainment che ancora mancava all’appello in occidente era proprio Gundam. Quando tutti speravano di veder arrivare dalle nostre la saga di Gundam Breaker, la compagnia ha invece preferito approfittare della localizzazione asiatica in lingua inglese del Mobile Suit Gundam EXTREME VS-FORCE che mi ritrovo tra le mani, risparmiando in costi di traduzione e persino nella distribuzione, ahinoi, del gioco in copia fisica, probabilmente prendendolo come un esperimento. Sebbene non offra la medesima esperienza di un titolo per console da salotto (a meno che non decidiate di giocarlo su PlayStation TV), VS-FORCE è davvero un buon titolo per gli appassionati dell’epopea fantascientifica di Sunrise, nonostante manchi totalmente di una componente online che ne avrebbe aumentato in maniera notevole il fattore divertimento. Se possedete una PS Vita e siete appassionati di Gundam, è un acquisto che vi consiglio vivamente, nella speranza che la prossima conversione di questo divertente titolo arcade arrivi invece su PlayStation 4 e possa godere di un roster ancora più ampio. You will see the Tears of Time.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.