DRAGON QUEST BUILDERS 2 – Recensione

I Figli di Hargon predicano la distruzione del mondo e solo l’erede del leggendario costruttore potrà fermarli: pronti ad avventurarvi nell’immenso DRAGON QUEST BUILDERS 2?

DRAGON QUEST BUILDERS 2 - Recensione

DRAGON QUEST BUILDERS 2 - RecensioneNonostante il malvagio Hargon sia stato sconfitto dagli eredi del leggendario eroe Erdrick, i suoi seguaci, noti come “Figli di Hargon”, continuano a seminare terrore per tutto il mondo, mettendo al bando i costruttori e il loro operato e facendo della distruzione la propria bandiera. I terreni diventano aridi, i villaggi deserti e le genti non ripongono più alcuna speranza nella salvezza. Un giovane, rapito e portato su una nave piena dei tirapiedi del malvagio gran sacerdote, riesce a guadagnarsi il favore dei propri aguzzini grazie alla sua creatività e voglia di fare; tuttavia, proprio nel momento in cui nel cuore dei Figli di Hargon si intravede una flebile speranza di redenzione, la nave finisce per naufragare su un’isola deserta, dove il costruttore incontra uno strano ragazzino di nome Malroth. È così che inizia la nostra avventura in DRAGON QUEST BUILDERS 2!

Sono passati circa tre anni da quando ho avuto a che fare per la prima volta con l’originale DRAGON QUEST BUILDERS, che mi lasciò piacevolmente colpito per il suo gameplay estremamente coinvolgente e il suo stile che traduceva la grafica 8-bit del primo DRAGON QUEST in un paesaggio a blocchetti in stile Minecraft. Ho passato un po’ di tempo in compagnia del secondo capitolo di questa saga, sviluppato per PlayStation 4 e Nintendo Switch e in arrivo in Europa questo 12 luglio: analizziamone assieme pregi e difetti prima di passare all’esito finale.

  • Titolo: DRAGON QUEST BUILDERS 2
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU), Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Action RPG, Sandbox
  • Giocatori: 1-4 (multiplayer online)
  • Software house: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX, Omega Force
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 12 luglio 2019
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Season Pass contenente oggetti di gioco aggiuntivi
  • Note: le due versioni vengono distribuite in Occidente da due publisher differenti

Cast Away

Il primo DRAGON QUEST BUILDERS era un vero e proprio what if dell’originale capostipite della saga di casa ENIX, dove l’eroe protagonista cedeva il testimone a un inedito “costruttore” che avrebbe dovuto riportare la pace su Alefgard donando speranza alla sua popolazione tramite la ricostruzione di città e villaggi e la creazione di tanti nuovi oggetti e strutture. In maniera analoga, questo DRAGON QUEST BUILDERS 2 si svolge in una linea temporale alternativa del secondo episodio della saga, ambientato un centinaio di anni dopo il primo: il castello di Moonbroke viene attaccato da Hargon, che ha l’intento di invocare il grande demone Malroth per distruggere il mondo. A fermarlo, fortunatamente, ci ha già pensato il discendente del leggendario Erdrick. Le vicende del nostro alter-ego si svolgono nel frangente immediatamente successivo, che vede i seguaci del gran sacerdote, i Figli di Hargon, seminare terrore e distruzione fra le popolazioni del mondo, perseguitando i “costruttori” e mettendo al bando qualsiasi forma di civiltà, additandola come un’eresia.

DRAGON QUEST BUILDERS 2 - Recensione

Calandoci nei panni di un apprendista costruttore del quale dovremo decidere nome e genere (nonché colore di occhi e capelli), ci ritroveremo prigionieri a bordo di una nave nemica, che finirà per naufragare sulle sponde dell’Isola del Risveglio. Qui faremo la conoscenza di Lulù, naufraga a bordo della nostra stessa imbarcazione, nonché del misterioso Malroth, un fortissimo quanto prepotente ragazzino con il quale stringeremo subito una bella amicizia. Il suo nome, tuttavia, tradisce già una certa idea su quale sia davvero la sua provenienza.

Dopo aver dato prova delle nostre capacità di costruttore mettendo su un rifugio di fortuna, la nostra attenzione verrà attirata dal luminescente spirito di un Martellus, che ci esorterà a seguirlo attraverso un tempio in rovina: una volta giunti a destinazione, ci racconterà del leggendario costruttore che, prima di noi, aveva dato lustro all’isola e portato speranza nel mondo. Toccherà a noi raccogliere la sua eredità e ripopolare questa terra, facendone rifiorire la natura e riportando la civiltà. Per farlo, tuttavia, dovremo girare il mondo e fare incetta di materiali e manodopera: accorrerà in nostro aiuto il fido Capitan Barbetta (giuro, si chiama davvero così), che ci scorterà verso il primo passo della nostra grande avventura: l’isola di Camposolco.

DRAGON Moon o Harvest QUEST?

DRAGON QUEST BUILDERS 2, stavolta sviluppato con l’ausilio del team Omega Force di KOEI TECMO GAMES, va a correggere la maggior parte delle problematiche riscontrate nel primo episodio, che rendevano il gioco frustrante quel tanto che bastava a scoraggiare i giocatori dal proseguire già dopo la fine del primo capitolo. A differenza dell’episodio precedente, le armi e gli strumenti per la raccolta materiali non si distruggeranno con l’utilizzo, saranno divisi nelle rispettive categorie e potranno essere equipaggiati e utilizzati contemporaneamente tramite un diverso pulsante. Inoltre, gli stessi equipaggiamenti sortiranno diversi effetti sugli elementi del gioco: se una spada o il bastone di cipresso saranno pressoché inutili per distruggere elementi più consistenti di un filo d’erba, il maglio gigante risulterà del tutto inefficace in combattimento. Oltre a questi, troviamo tanti piccoli miglioramenti, all’apparenza minuzie, che in realtà rendono l’esperienza di gioco e costruzione decisamente più godibile e user-friendly, come la capacità nuotare in superficie e sott’acqua, di scattare (il nostro avatar correrà nella stessa posa di Arale!), di giocare tutto in prima persona e la possibilità di guadagnare punti esperienza con ogni combattimento, per salire di livello e imparare nuove abilità.

L’innovazione più importante, tuttavia, risiede proprio nella struttura narrativa. Nelle due recensioni del primo BUILDERS ho criticato il fatto che, dopo ogni capitolo, il protagonista veniva spogliato praticamente di tutto quanto guadagnato precedentemente per ricominciare da capo in un’altra città da ricostruire. Frustrante, a dir poco, l’unico grossissimo neo in un gioco che altrimenti poteva risultare quasi perfetto. DRAGON QUEST BUILDERS 2 corregge il tiro e cambia le carte in tavola sostituendo i capitoli di storia con una struttura più aperta: grazie all’imbarcazione del già citato Barbetta potremo viaggiare da un’isola principale all’altra, fino ad arrivare alla fine della storia. Camposolco, ad esempio, avrà come tema la fattoria e ci vedrà impegnati nel ricostruire coltivazioni e strutture utili a far proliferare il verde e le piantagioni, fra spaventapasseri e vermoni giganti in grado di purificare il terreno contaminato. Passeremo parecchie ore in compagnia dei simpatici NPC e delle loro coltivazioni, tanto da farci pensare: “Ma sto davvero giocando a DRAGON QUEST o mi trovo davanti a un cross-over con Harvest Moon?”. La risposta è semplice: dopo aver completato la prima isola di storia potremo imbarcarci nuovamente con un grosso bagaglio di materiali, nuove ricette ed esperienza sulle spalle e tornare all’Isola del Risveglio, che potremo cominciare a ricostruire con l’aiuto di nuovi amici e materiali raccolti a Camposolco.

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Una volta rimessa in sesto la prima porzione della nostra isola personale potremo imbarcarci nuovamente, scegliendo se proseguire subito nella storia dirigendoci verso le miniere di Khrumbul-Dun oppure avventurarci nelle inedite Terre Inesplorate alla ricerca di nuovi materiali.

Sia nelle isole di storia che in quella del Risveglio è presente un indicatore di “gratitudine” che si riempirà ogni qual volta i nostri NPC sprizzeranno letteralmente felicità, sotto forma di cuori, grazie al nostro operato. Raccogliendo i cuoricini incrementeremo i punti che, dopo una certa soglia, potranno essere utilizzati per suonare la Campana della Costruzione e far salire di livello il nostro villaggio, imparando ricette sempre più sofisticate, istruendo gli NPC ad aiutarci e facendo accorrere in città nuovi abitanti.

Il piccolo diavolo

L’eroe della nostra avventura, il costruttore a cui noi daremo il nome, non sarà solo per tutta la durata del gioco, come invece accadeva al più sfortunato protagonista del gioco precedente. Ad accompagnarlo troveremo il già citato Malroth, un combattente nato, dal nome che ricorda quello del temibile demone che avrebbe dovuto portare la distruzione su questo mondo. Incontreremo Malroth sull’Isola del Risveglio e da quel momento non ci separeremo più da lui; il nostro partner rimarrà folgorato dalla nostra capacità di creare e costruire, ma si renderà presto conto che è un talento che non potrà mai ottenere, data la sua naturale predisposizione verso la distruzione. Sarà proprio questa sua caratteristica che ci tornerà utile nel gameplay vero e proprio: Malroth non potrà far altro che osservarci mentre noi (e i cittadini, che col tempo diverranno a loro volta apprendisti costruttori) costruiremo stanze e fabbricheremo oggetti, rivelandosi invece utile in combattimento grazie alla sua prestanza fisica, nonché nella raccolta dei materiali. Se saremo impegnati a distruggere alberi per ottenere legno, ad esempio, Malroth si guarderà intorno per cercare il medesimo materiale e offrirci il suo aiuto.

 

Ma non è tutto oro quel che luccica e purtroppo proprio nell’intelligenza artificiale del nostro partner risiede uno dei problemi maggiori del gioco: spesso, in combattimento, rimarrà imbambolato per qualche istante, contrasterà il nemico sbagliato, prediligerà i pesci piccoli al boss che sta cercando di farci la pelle o semplicemente rimarrà incastrato su un livello più basso rispetto a quello in cui noi ci troviamo col nemico. Si tratta di problemi derivati dall’assenza di una funzionalità che ci avrebbe permesso di impartirgli ordini veloci come accade in molti altri giochi, ad esempio chiedendogli di correre in nostro aiuto, di lanciarsi sul nemico più forte oppure di coprirci le spalle mentre tentiamo di costruire qualcosa e siamo attorniati dai mostri.

Creazione e distruzione

Sono innumerevoli le nuove azioni che potremo compiere in DRAGON QUEST BUILDERS 2 in aggiunta a tutto ciò che potevamo fare nel primo capitolo. Oltre alle armi e agli strumenti di demolizione di cui vi ho già parlato prima, a nostra disposizione avremo anche oggetti speciali che ci consentiranno di compiere determinate azioni o raggiungere punti altrimenti inaccessibili.

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Nel corso del tutorial, ad esempio, ci verrà regalato un paio di Guanti che ci serviranno per sollevare e spostare oggetti e blocchi senza doverli per forza rompere e riposizionare, mentre avanzando nella prima isola ci verranno consegnati una borsa utile a trasportare molti più materiali e una speciale Anfora senza fondo in grado di “catturare” acqua e consentirci di riprodurla all’infinito in un punto scelto da noi. A questi si aggiungeranno l’utilissimo Mantello del Vento, che ci consentirà di planare come in Breath of the Wild, un avveniristico veicolo in grado di volare nonché dei veri e propri “checkpoint” che ci consentiranno di teletrasportarci nei punti già visitati della mappa in maniera assai rapida (e senza sbattere la testa al soffitto, stavolta) e altro ancora. Gli abitanti con cui stringeremo amicizia potranno aiutarci in svariati modi: combattendo alla meno peggio durante le invasioni dei mostri in città, imparando a costruire, a raccogliere materiali, a cucinare e molto altro ancora; tra di loro saranno presenti anche animali che potremo accarezzare e che ci aiuteranno in varie maniere, ad esempio fiutando oggetti utili presenti sottoterra o producendo ingredienti che potranno essere cucinati.

Anche se nel corso della storia la nostra pura creatività verrà in qualche modo minata dalle innumerevoli richieste degli NPC, che ci chiederanno di costruire o ricostruire seguendo pedissequamente i loro ordini determinate strutture, l’Isola del Risveglio sostituirà la Terra Incognita del primo capitolo. Qui si svolgerà anche la modalità “multicostruttore” di BUILDERS 2, che sbloccheremo dopo aver portato a compimento le vicende dell’isola di Camposolco. Potremo invitare altri tre amici a costruire (e distruggere) con noi, oppure potremo visitare la loro versione dell’isola, in maniera vagamente simile alla modalità multiplayer di Animal Crossing: New Leaf. A questo si unirà la possibilità di scattare fotografie in modalità single player, personalizzarle attraverso l’uso di filtri e condividerle in rete tramite l’apposita bacheca. Le foto potranno ottenere like come sui social network e i luoghi che appariranno nelle foto potranno essere visitati e ricreati nella propria isola attraverso i progetti.

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L’Emblema di Tori

L’inconfondibile stile di Akira Toriyama, character e monster designer dell’intera saga di DRAGON QUEST, si sposa perfettamente con tutto il resto del gioco, e sono dell’idea che ciascuno dei titoli principali e spin-off non sarebbero gli stessi senza di esso. Nonostante questo, non si riscontrano enormi miglioramenti al già ottimo motore grafico del primo episodio, se escludiamo le aree esplorabili decisamente più vaste e variegate, a cui rispondono caricamenti più lunghi all’inizio di ogni partita (in particolare su Switch). La versione PlayStation 4, distribuita in Italia da Koch Media, vanta una risoluzione di 1080p e una fluidità di 60fps, nonché una maggiore profondità di campo e alcuni effetti visivi assenti nella controparte portatile.

La versione per Nintendo Switch, distribuita da Nintendo stessa, non supera i 30fps pur mantenendosi abbastanza stabile, con una risoluzione che si aggira intorno ai 720p anche in portatile, e una diversa mappatura dei tasti. Nonostante la potenza inferiore della console, DRAGON QUEST BUILDERS 2 risulta godibile su Switch come lo è su PlayStation 4, non presentando sostanziali differenze: il mio unico, grande dispiacere è dato dalla totale assenza di una funzionalità cross-save che possa consentirci di giocare il titolo su entrambe le piattaforme senza avere due partite differenti. A questo grosso difetto si aggiungono inoltre la possibilità di salvare su un unico slot, il che ci costringerebbe a creare un nuovo utente sulla nostra console nel caso volessimo ricominciare da capo senza sovrascrivere i nostri progressi, e alcuni piccoli problemi di natura tecnica, come la telecamera che si avvicina troppo in alcuni frangenti, specie negli spazi ristretti, impedendoci di capire perfettamente cosa ci accade intorno.

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Un altro piccolo difetto riscontrato risiede nel fatto che, a differenza del primo episodio, i confini di ciascun villaggio non vengono marcati sulla mappa in maniera evidente: se costruiremo fuori da questi limiti strutture con le quali gli NPC possano interagire, loro si comporteranno come se esse non esistessero, e l’unico modo per evitarlo sarà tenere le orecchie ben tese e ascoltare la musica di sottofondo, che cambierà non appena metteremo piede fuori dal villaggio. La colonna sonora, anche in questo episodio, è stata composta dallo storico Koichi “Kobo” Sugiyama, che ha infarcito questo nuovo titolo di tracce inedite e perfettamente calzanti con l’atmosfera di DRAGON QUEST. Come nel caso del precedente, non abbiamo un doppiaggio per i dialoghi parlati, ma solo per versi e grida di personaggi e mostri. I testi sono completamente in lingua italiana e alcuni NPC, come da tradizione per l’adattamento italiano della saga, parlano con cadenze e dialetti tipici locali, senza però eccedere troppo nell’incomprensibilità.

DRAGON QUEST BUILDERS 2 per PlayStation 4 e Nintendo Switch è un RPG in cui dovrai ottenere vari tipi di materiali per creare cose come armi, edifici e persino interi villaggi! Con l’aiuto del misterioso Malroth e di altri abitanti, esplorerai vaste isole, affronterai missioni e combatterai i mostri e i boss sparsi per il mondo. Sei pronto a vedertela con i Figli di Hargon?

Più grande, più bello e con più costruzione! Costruisci strutture maestose in un mondo vastissimo con più opzioni che mai. Collabora e crea con gli amici online, per dei grandi progetti ci vuole un grande aiuto! Puoi unirti a un massimo di altri tre giocatori per costruire tutto quello che riesci a immaginare. Esplora, raccogli e crea idee: ogni isola ha il suo set di materiali unici che ti aiuteranno a crescere, a creare e a cucinare nuove idee. Mano a mano che avanzi nel gioco, potrai potenziare le tue abilità e migliorare il tuo stato di costruttore, imparando nuove ricette e nuovi progetti.

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DRAGON QUEST BUILDERS 2 - Recensione

A chi consigliamo DRAGON QUEST BUILDERS 2?

DRAGON QUEST BUILDERS 2 renderà estremamente appagati tutti coloro che hanno amato il primo episodio, che noteranno subito le innumerevoli migliorie e la quantità di problemi risolti, nonché tutte le novità che gli sviluppatori hanno apportato per rendere l’esperienza di gioco ancora migliore. I neofiti che non hanno giocato il primo titolo potranno tranquillamente cimentarsi in questo, dato che i due non sono strettamente collegati a livello di storia. I testi in italiano lo rendono accessibile a giocatori di tutte le età ed è particolarmente indicato per chi ama esprimere la propria creatività costruendo edifici e intere cittadine, ma anche per chi ama i giochi di ruolo giapponesi e l’universo della saga targata SQUARE ENIX.

  • Corregge tutti i difetti del titolo precedente
  • È capace di tenerci incollati allo schermo per tante ore
  • Si può giocare interamente in prima persona…

  • …Ma in terza persona ci sono ancora problemi negli spazi ristretti
  • Impossibilità di impartire comandi a Malroth
  • Non presenta funzionalità cross-save
DRAGON QUEST BUILDERS 2
4.7

Ancora più grande e avvincente del predecessore

Nonostante l’annuncio di un secondo episodio non mi avesse riempito di aspettative particolarmente alte, devo dire di essere rimasto davvero a bocca aperta già dopo i primi minuti di gioco di DRAGON QUEST BUILDERS 2. Questo secondo capitolo riesce a perfezionare praticamente ogni aspetto del concept originale, rendendo l’avventura ancora più variegata e appassionante con, ad esempi0, un tema differente per ogni continente principale e un’isola da personalizzare e condividere con i propri amici. Sia la versione PlayStation 4 che quella Nintendo Switch sono ottimi esemplari di come un sandbox RPG debba essere realizzato al giorno d’oggi: il perfetto bilanciamento fra libertà creativa e una storia appassionante, con la cura di ogni dettaglio alla quale SQUARE ENIX ci ha abituati. L’unica grossa mancanza da parte del team di sviluppo è stata quella di non accordarsi con Sony e Nintendo per offrire una funzionalità cross-save che permettesse ai giocatori con entrambe le versioni del gioco di proseguire a piacimento la propria partita attraverso le due piattaforme.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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