Lamù – La Ragazza dello Spazio – Recensione dei Blu-ray

Le spassose vicende di Lamù – La Ragazza dello Spazio tornano a nuova vita grazie all'edizione home video di Anime Factory

Lamù – La Ragazza dello Spazio – Recensione dei Blu-ray di Anime Factory e Yamato Video

Il primo amore non si scorda mai. Questo detto popolare, almeno per gli appassionati di anime e manga, si applica sia al 3D che al 2D. Anche io riesco chiaramente a ricordare qual e è stata la mia primissima crush animata, ma spesso e volentieri, quando sento parlare gli appassionati dell’animazione nipponica un po’ più grandi di me, un buon 80% di questi concorda su un unico personaggio: Lamù, la bellissima aliena infatuata del suo “tesoruccioAtaru, il tipico provolone che ha occhi per qualsiasi ragazza di bell’aspetto.

Urusei Yatsura, questo il nome originale, è nata dalla mente di una delle mangaka più celebri dell’intero panorama fumettistico giapponese, Rumiko Takahashi, autrice anche di altri capisaldi come Maison Ikkoku, Ranma 1/2, Inuyasha, e altri ancora. Ogni opera di successo, presto o tardi, viene irrimediabilmente affiancata anche da una trasposizione animata, arrivata anche in Italia poco tempo dopo l’inizio della messa in onda Giapponese con il titolo Lamù – La Ragazza dello Spazio, catturando i cuori e riempiendo di risate le giornate di tanti spettatori.

  • Lamù – La Ragazza dello Spazio – Recensione dei Blu-rayTitolo originale: うる星やつら Urusei Yatsura
  • Titolo italiano: Lamù – La Ragazza dello Spazio
  • Uscita giapponese: 14 ottobre 1981
  • Uscita italiana: 19 novembre 2020 (Home Video)
  • Genere: commedia, fantascienza
  • Durata: 25 minuti
  • Studio di animazione: Pierrot, Studio Deen
  • Adattato da: serie manga di Rumiko Takahashi
  • Lingua: giapponese, italiano

Abbiamo recensito Lamù – La Ragazza dello Spazio grazie ai Blu-ray forniti gratuitamente da Anime Factory tramite Koch Media.

Un altro iconico e storico anime sotto licenza Yamato Video torna alla ribalta con una nuova edizione home video, proposta magistralmente da Anime Factory, il brand di Koch Media dedicato al mondo dell’animazione Made in Japan che, nel giro di poco tempo, è riuscita a imporsi sulla scena proponendo tantissimo per gli appassionati, sia novità che riproposte di opere un po’ più datate, e che non si è fatta mancare addirittura qualche passaggio su grande schermo. Come avrete capito dall’introduzione iniziale, a far da protagonista di questa recensione è Lamù – La Ragazza dello Spazio, l’adattamento animato datato 1981 realizzato inizialmente dallo studio di animazione Pierrot e concluso dallo Studio Deen.

Questa bizzarra storia inizia con l’invasione della terra da parte di una razza aliena conosciuta come Oni, il cui aspetto richiama proprio i classici demoni della cultura popolare nipponica. Gli umani sono totalmente impotenti, non hanno modo di poter minimamente contrastare la minaccia e offrire difesa utile al proprio pianeta, ed è proprio per questo motivo che gli Oni, forse troppo sicuri di sé, decidono dare una possibilità ai terrestri lanciando loro una sfida che possa in qualche modo dare un senso di parità. Se un umano scelto sarà in grado di toccare le corna di Lamù, la giovane della figlia del capo degli Oni, entro un tempo massimo di dieci giorni, allora gli alieni avrebbero abbandonato la conquista e lasciato la terra.

Come se una sfida del genere contro una razza dalle abilità sconosciute non fosse già abbastanza, a dare il colpo di grazia alle speranze del genere umano ci ha pensato la scelta del candidato terrestre, ricaduta sullo sfortunato Ataru Moroboshi, un giovane svogliato con la testa solo per le belle ragazze. Il ragazzo le proverà di tutte per riuscire nel compito più importante della sua vita, fallendo miseramente per nove dei dieci giorni di tempo, ma è solo grazie alla promessa fatta da Shinobu, suo grande amore, che troverà la forza necessaria per mettere in atto un piano che gli garantisce la tamto ambita vittoria che nessuno, sia umani che Oni, si sarebbe mai aspettato. Una vittoria un po’ agrodolce per Ataru, che per via di un grosso fraintendimento darà all’aliena Lamù l’idea di una proposta di matrimonio, che accetterà.

Inizia così la nuova vita di Ataru, che si ritroverà a mandare avanri la propria vita affiancato dalla tanto affettuosa quanto gelosa promessa sposa Lamù, senza avere un attimo di respiro e possibilità per uscir fuori da questa situazione. E se attorno mettiamo un cast di amici, conoscenti, e personaggi secondari sempre più bizzarri, e una discreta quantità di belle ragazze, peril giovane protagonista non sarà affatto facile riuscire a condurre pacificamente le proprie giornate.

Lamù – La Ragazza dello Spazio è ad oggi l’opera più irriverente e divertente creata dalla sensei Takahashi, capace di strappare più di una risata agli spettatori e offrendo quella dose di spensieratezza capace di risollevare il morale in qualsiasi situazione. Se poi alle spalle dell’adattamento anime, almeno per un buon 70%, mettiamo Mamoru Oshii alla regia, sostituito poi da Kazuo Yamazaki, allora la qualità della serie diventa praticamente una garanzia. Se per molti di voi però la qualità della serie in generale era già cosa nota, allora quello che sicuramente sarete interessati a conoscere è questa nuova e completa edizione home video proposta da Anime Factory, che conta, oltre all’anime principale al centro di questa recensione, anche i vari film e gli OAV, di cui vi parleremo prossimamente e in futuro.

Questa nuova edizione racchiude i 194 episodi dell’anime all’interno di 4 coloratissimi cofanetti, ciascuno contenente dai 7 agli 8 dischi, accompagnati da degli interessanti booklet a colori contenenti le introduzioni ai vari episodi e qualche anteprima visiva alle varie opening ed ending che ci accompagneranno durante la visione. Viene proposta sia in DVD e Blu-ray, andando così incontro a qualsiasi tipo di preferenza degli acquirenti, e in quanto edizione uscita tra il 2020 e il 2021, parliamo di episodi rimasterizzati proposti, ovviamente, in edizione integrale, con tanto di interessanti extra come anticipazioni inedite e sequenze doppiate.

E a te, che stai pensando “ma ho letto in giro che gli episodi di Lamù sono 195!“, sappi che sì, la messa in onda originale giapponese conta 195 episodi. Il 194 però, è semplicemente un episodio speciale che funge da retelling di uno già visto nel corso della serie, e in quanto tale non è stato mai proposto in forma doppiata, in quanto si è probabilmente ritenuto superfluo. Col senno di poi non è una scelta da biasimare o grande perdita.

Un tesoruccio di edizione

Inutile girarci intorno: come qualità, prezzo e completezza, la nuova edizione home video di Lamù – La Ragazza dello Spazio proposta da Yamato Video e Anime Factory è senza dubbio la prima scelta per tutti coloro interessati ad aggiungere questa spassosissima opera alla propria collezione. Certo, per avere un prodotto veramente completo sarà necessario accaparrarsi anche i vari film e OAV che sono usciti in contemporanea, o usciranno prossimamente. Ma sta a voi decidere cosa siete interessati a recuperare. Quello che è certo è che, per godersi al meglio le vicende di Ataru e Lamù ai giorni nostri, l’edizione da prendere in considerazione è questa, davvero valida come formato e contenuti, e competitiva anche nel prezzo, che si farà sicuramente prendere in considerazione rispetto alle edizioni passate, che spesso portano a pensare sbadatamente “magari la riesco a recuperare a meno visto che è più vecchia“. Ma chi te lo fa fare?

Ho personalmente apprezzato molto questa edizione nella sua interezza, tanto che, in cuor mio, spero che anche Orange Road possa subire presto un trattamento identico.

Per chi cerca di una valida edizione completa

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

1 commento

  1. In realtà quando una serie presentata come completa, in realtà non lo è, perché manca anche solo un episodio, è sempre da biasimare. Potevano metterlo non doppiato, ma con i sottotitoli.

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