METAL MAX Xeno Reborn – Recensione

Abbiamo recensito METAL MAX Xeno Reborn, remake dell'originale Xeno rilasciato nel 2018 da PQube e sviluppato da KADOKAWA GAMES

METAL MAX Xeno Reborn - Recensione

Fin dal suo annuncio l’originale METAL MAX Xeno non poté che attirare l’attenzione di tutti gli appassionati dei JRPG vecchia scuola. Esso si rivelò un titolo che, al netto dei difetti, riuscì comunque a rappresentare un buon esordio e a rivelarsi una piacevole sorpresa (citando la recensione che trovate sulle nostre pagine). Quando il publisher PQube annunciò l’arrivo del gioco in Occidente diffuse anche tutte le novità che gli sviluppatori avrebbero inserito in questa versione denominata Reborn, affermando che la base del gioco sarebbe rimasta invariata ma che sarebbero state aggiunte novità di gameplay e stilistiche. Narrativamente il titolo non si discosta troppo dall’originale, mantenendo identica la trama ma modificandone leggermente lo svolgimento e le interazioni con i co-protagonisti. Il pianeta Terra e la razza umana sono ad un passo dall’estinzione e il nostro protagonista, Talis, dopo essersi risvegliato in una Tokyo rasa al suolo e completamente desolata sarà chiamato ad aiutare gli esponenti della Iron Base a fare il possibile per fermare l’apparentemente inevitabile scomparsa dell’umanità. Vediamo dunque come se la cava METAL MAX Xeno Reborn.

METAL MAX Xeno Reborn - Recensione

  • Titolo: METAL MAX Xeno Reborn 
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC / Steam
  • Versione analizzata: PlayStation 4, Nintendo Switch (EU)
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: PQube
  • Sviluppatore: KADOKAWA GAMES
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 10 giugno 2022
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: Si tratta del remake con alcune aggiunte di METAL MAX Xeno, titolo del 2018

Abbiamo recensito METAL MAX Xeno Reborn con un codice PlayStation 4 e Nintendo Switch forniti gratuitamente da PQube.

Deserto, veicoli e tanti problemi

Avviata la partita avremo la possibilità di rinominare il protagonista e dopo pochi minuti di gameplay troveremo il nostro primo veicolo, un carro armato (non più rosso come nel gioco originale ma dal colore personalizzabile) che sarà un fido compagno di viaggio nel corso dell’avventura, rappresentando l’elemento principale di tutto il sistema ruolistico proposto dal gioco. Una delle differenze rispetto a METAL MAX Xeno risiede proprio nel gameplay che si evolve e diventa in tempo reale con nemici visibili a schermo (che potremo scegliere di evitare). Inoltre il gameplay si avvale di un sistema chiamato Dynamic MultiRange Battle, ove la distanza del personaggio rispetto al nemico preso di mira gioca un ruolo fondamentale in termini di danno inflitto.

METAL MAX Xeno Reborn - Recensione

Per intenderci il sistema di combattimento ricorda molto quello di FINAL FANTASY XII: THE ZODIAC AGE, con tanto di possibilità di far combattere i personaggi autonomamente dopo aver dato loro un obbiettivo e la mossa da ripetere (richiamando in tal senso il Gambit visto nel titolo SQUARE ENIX). Un’altra cosa che fin da subito salta all’occhio è quello che senza dubbio possiamo ritenere il principale difetto della produzione: il comparto tecnico. Inspiegabilmente ci ritroviamo di fronte a un passo indietro rispetto alla versione originale, dal momento che, scegliendo di rimuovere il cel shading, gli ambienti già spogli e piatti perdono ancora più mordente.

E non solo, sembra che nel tentativo di voler riproporre uno stile visivo tendente al realismo gli sviluppatori siano incappati in problemi anche più grossi siccome l’intero gioco è minato da tanti difetti di natura tecnica e non. Ovviamente è impossibile elencarli tutti, ma tra i più evidenti sicuramente non possiamo non citare dei problemi nelle hitbox (degli NPC, dei veicoli e degli elementi che arricchiscono il paesaggio, con cui il veicolo che pilotiamo si compenetrerà spesso), la mancanza di alcune animazioni sostituite da dissolvenze in nero o da personaggi che si teletrasportano nel luogo previsto, problemi dell’HUD (con un nuovo stile molto meno accattivante, con una mini-mappa che a volte mostra dei loot davanti a noi che in realtà magari in linea d’aria si trovano al piano di sopra del dungeon) e casi in cui i compagni si bloccano e smettono di seguirti.

METAL MAX Xeno Reborn - Recensione

L’unico aspetto positivo sono i 60fps quasi sempre stabili su PlayStation 4 e una fluidità parecchio inferiore su Nintendo Switch, ma tutto il comparto grafico risulta indietro di un paio di generazioni (forse di più) e anche la scelta cromatica appiattisce il tutto. C’è da dire che molti dei difetti elencati sono risolvibili anche dopo il lancio attraverso alcune patch, ma allo stato attuale delle cose l’impianto tecnico è del tutto insufficiente. Ora che ci siamo tolti il dente con la questione tecnica possiamo procedere con il resto perchè bisogna ammettere che, scesi a patti con i numerosi difetti, la vera natura dell’originale METAL MAX Xeno inizia poi lentamente ad emergere rendendo con il tempo il gioco più che gradevole. Con l’ingresso nel party degli altri personaggi e degli altri veicoli che troveremo lungo il cammino (utilizzabili sia come mezzo di spostamento ma anche in combattimento), il gameplay prende piede.

Il sistema ruolistico è efficace e venire sconfitti dai boss porta il giocatore a volersi impegnare e modificare il proprio veicolo per tornare e uscire dallo scontro vittorioso. Parlando proprio di boss, durante l’esplorazione incapperemo nei WANTED, ovvero nemici più potenti di quelli normali che si trovano sparsi per la mappa e che saranno obiettivi secondari, di cui alcuni molto impegnativi e tutto sommato abbastanza variegati.

UNITE AND FIGHT!

Il nostro party potrà essere composto da massimo tre personaggi, tre veicoli e il cane (che attaccherà autonomamente senza alcun input da parte del giocatore). Il team di sviluppo ha ben pensato di implementare un sistema di condivisione dell’esperienza cosicché tutti i membri del party possano salire parallelamente di livello. Un’altra buona trovata è stata quella di permettere in qualunque momento e da qualunque luogo il viaggio rapido presso vari punti sparsi per la mappa (utile per fare avanti e indietro dalla Iron Base, unico posto dove si può gestire l’equipaggiamento dei mezzi di trasporto), anche se questo porta ad un altro grande difetto cioè l’assenza di una mappa consultabile, che ci renderà difficile capire dove ci troviamo costringendoci a familiarizzare con l’ambiente imparandolo per forza a memoria.

METAL MAX Xeno Reborn - Recensione

Una delle novità introdotte con questa versione Reborn è la barra di allerta, che inizierà a riempirsi appena un nemico nota la nostra presenza. Fino ad allora abbiamo l’opportunità di colpirlo con tutto l’arsenale a nostra disposizione ma non appena la barra si riempie del tutto inizierà inevitabilmente lo scontro (da cui potremo però fuggire in qualsiasi momento). Nonostante la guida dei veicoli spesso imprecisa e il continuo riciclo di ambientazioni (specie per quanto riguarda quelle sotterranee come le gallerie o le tane delle formiche), il gameplay come abbiamo già ribadito è efficace; comprendere le debolezze del nemico, i tipi di danno che possiamo arrecare e andare in ricerca di loot per potenziare i mezzi è forse l’aspetto migliore del titolo. A ciò si aggiungono gli alberi delle abilità dei personaggi che sono Drive, Repair, Medical, Militia e Survive, in cui potremo spendere punti abilità per aumentare i valori delle statistiche o potenziare alcune mosse uniche.

METAL MAX Xeno Reborn - Recensione

Purtroppo ritroviamo dei difetti anche sotto l’aspetto audio, più che altro per quanto riguarda le tracce della colonna sonora spesso ripetitive salvo per i temi delle battaglie e un paio di pezzi che ci accompagneranno durante le fasi finali che sono molto azzeccati, in contrasto con quelle sentite fino a quel punto del gioco. Mentre sotto l’aspetto dell’adattamento il gioco non è presente in italiano, ma l’inglese utilizzato è molto basilare e assolutamente comprensibile anche senza una conoscenza approfondita della lingua (eccetto in alcuni casi in cui, probabilmente un bug o una dimenticanza, fa sì che certi nemici non presentino la descrizione tradotta lasciata dunque in giapponese, quindi è per forza illeggibile se non si conosce la lingua).

A chi consigliamo METAL MAX Xeno Reborn?

Il titolo potrebbe essere perfetto per chi mastica JRPG da una vita e vuole provare qualcosa di leggermente differente per arricchire il proprio parco titoli, ma nel caso siate interessati ci sentiamo di consigliarvi l’acquisto della sua precedente versione METAL MAX Xeno (disponibile su PlayStation 4 e PC), dal momento che sembra che gli sviluppatori abbiano tentato di riproporre un titolo con il minimo sforzo, o forse con un budget troppo basso.

  • L’implementazione del veicolo come compagno inseparabile
  • Il sistema ruolistico di crescita dei personaggi e delle macchine

  • Comparto estetico discutibile
  • Ambientazioni scarne, monotone e ripetitive
  • Problemi di natura tecnica
  • Gameplay ripetitivo
METAL MAX XENO Reborn
2.8

Una valida idea, un'occasione mancata

METAL MAX Xeno Reborn è una riproposizione che di reborn ha ben poco. Gli sviluppatori hanno voluto riproporre il titolo con una veste grafica diversa ma senza colpire nel segno, peggiorando addirittura il lavoro svolto precedentemente. Nonostante ciò, ci sono dei lati positivi in termini di gameplay, sono stati corretti tutti i difetti presenti e il prossimo episodio della saga (il già annunciato METAL MAX Wild West) potrebbe rivelarsi una formula funzionante e convincente.

Costantemente assetato di videogiochi dalla tenerissima età di 3 anni, ad oggi risulta impossibile staccarlo da una console anche con un armageddon in corso. Completa qualunque gioco gli capiti sotto mano come se fosse l'ultima cosa che fa. Se potesse dare un rene pur di incontrare il suo dio Kojima, lo farebbe senza esitare.

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