Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

CAPCOM riporta in vita Ghost Trick: Detective fantasma, l'avventura rompicapo di Shu Takumi uscita originariamente su Nintendo DS. Ecco la nostra recensione!

Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

È disponibile dal 30 giugno Ghost Trick: Detective fantasma, remaster dell’indimenticabile avventura di Shu Takumi. Una delle console più prolifiche delle scorse generazioni è stata senza ombra di dubbio l’ormai anzianotto Nintendo DS. La console, infatti, conta ben oltre 2000 titoli sotto la cintura, e tanti sono i titoli che hanno cercato a modo loro di sfruttare la curiosa caratteristica della console doppio schermo di casa Nintendo, inventandosi titoli gradevoli e spesso anche molto creativi. Trauma Center, Brain Training, Elite Beat Agends/Ouendan, Rhythm Heaven… potremmo restare da qui a Natale prossimo a elencare tutti i giochi che hanno fatto della giocabilità il proprio piatto forte su questa piattaforma dotata di touch screen inferiore.

Le possibilità touch del DS, tra l’altro, hanno reso possibile un po’ un revival delle avventure punta e clicca piene di enigmi e indagini cervellotiche, come testimonia l’intera serie del carismatico Professor Layton… e non dimentichiamoci una delle serie tutt’oggi più amate e riproposte da CAPCOM, che malgrado sia stata concepita su Game Boy Advance, è sbarcata sui lidi occidentali solo con la console che la seguì: sto parlando, ovviamente, di Ace Attorney, l’ormai celeberrima serie investigativa che ha concepito popolari prequel e sequel, e della quale sta per uscire una nuova collection con i più recenti capitoli.

Ma oggi non siamo qui per parlare di Ace Attorney, ma di un altro titolo intrigante e innovativo concepito da Shu Takumi, stessa mente che ha creato il bizzarro universo del più famoso avvocato del mondo dei videogiochi, ovvero l’originalissimo Ghost Trick: Detective fantasma. Questo avvincente thriller soprannaturale caratterizzato da cervellotici enigmi con una punta di tensione, infatti, uscì per la prima volta nel 2010 in Giappone e nel 2011 nel resto del mondo come esclusiva per Nintendo DS, per poi sbarcare su iOS poco tempo dopo. E ora, a tredici anni di distanza dalla sua uscita, CAPCOM ha deciso di sorprenderci con una remaster piena di extra da sbloccare, grafica messa a lucido e la scelta di BGM tra originale e riarrangiata. Ma vediamo un po’ come se la cava questo titolo dopo tutti questi anni, se è ancora fresco e invecchiato bene.

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Ghost Trick: Detective Fantasma – Recensione

  • Titolo: Ghost Trick: Detective fantasma
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: Xbox One (EU)
  • Genere: Avventura/Puzzle
  • Giocatori: 1
  • Publisher: CAPCOM
  • Sviluppatore: CAPCOM
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 30 giugno 2023
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: si tratta della remaster dell’omonimo titolo uscito nel 2011 su Nintendo DS

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La storia di Ghost Trick inizia, ironicamente, dove normalmente dovrebbe finire: con la morte del nostro protagonista. L’eroe della storia, il cui nome risulta essere Sissel, riprende i sensi scoprendo che il suo corpo giace a terra inerte, e che ora lui non è altro che un fantasma senza uno straccio di ricordo del suo passato. A complicare ancora di più le cose vi è la presenza sulla scena di un tenebroso sicario vestito di nero dalla pelle azzurrina e di una ragazza dai capelli rossi che, sfortunatamente, viene spietatamente eliminata dall’uomo senza avere modo di difendersi.

Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

Ma curiosamente, l’aiuto arriva da una fonte inaspettata: una lampada prende magicamente vita e inizia a parlare con Sissel. Chiamandosi col nome Ray e facendo intendere di essere a sua volta un fantasma che sta possedendo l’oggetto, l’apparecchio spiega all’uomo la sua situazione: ora che è un fantasma, è in grado di fare appello al potere dei morti, che gli permetterà di compiere diverse azioni: potrà innanzi tutto spostarsi nella dimensione fantasma, prendere possesso degli oggetti inanimati e interagirci per attivarli e compiere in questo modo i Ghost Trick, degli scherzetti che andranno a influenzare il mondo dei vivi. Sarà poi in grado di collegarsi con le anime che sono defunte da poco tempo e parlarci… ma non solo! Sarà anche in grado di riavvolgere il tempo fino a quattro minuti prima della loro dipartita per poter vedere gli eventi che l’hanno causata e usare i già citati Ghost Trick per sventarla. Ultimo potere a sua disposizione è quello di potersi spostare da un luogo all’altro per mezzo delle linee telefoniche. Sissel deciderà allora di usare questi suoi poteri per poter raccogliere abbastanza informazioni da sapere la sua identità e per quale motivo la sua vita è stata così improvvisamente stroncata, cominciando innanzi tutto col salvare la vita della ragazza con i capelli rossi stroncata dal sicario in nero. Ma dovrà stare attento e sbrigarsi, perché al sorgere del sole del giorno successivo, la sua esistenza sulla Terra finirà per sempre

The burger has a ghost!

Ghost Trick è un’avventura grafica che alterna segmenti puramente visual novel ad altri incentrati su indagini e rompicapi. Si passerà quindi molto tempo a leggere dialoghi — tanti dialoghi, il gioco dura ben 15 capitoli, con una durata complessiva di  una quindicina di ore — per mettere insieme tutte le informazioni che servono per risolvere le varie situazioni in cui ci ritroveremo. Il resto del gioco lo useremo altalenando fra piano reale e piano fantasma, spostandoci da oggetto a oggetto per poi attivare quelli che ci serviranno in un determinato momento. Potremo ad esempio fare uso di sportelli, assi e altro per raggiungere oggetti apparentemente irraggiungibili, visto il nostro limitatissimo raggio di spostamento con le sole nostre forze e senza l’utilizzo dei nuclei dei vari oggetti. Oppure potremo fare cose tipo spostare le lampade verso un determinato oggetto vicino a una persona e accendere la luce facendo in modo che la persona in questione si accorga di quell’oggetto vitale che prima era in ombra e che non vedeva pur avendolo sotto il naso.

Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

Spesso, ci capiterà di dover anche basarci sulla tempistica giusta per poterci spostare da un oggetto all’altro o per compiere un Ghost Trick. Se quando ci troviamo nel piano fantasma, il tempo sarà completamente congelato, questo continuerà a scorrere normalmente nel mondo reale, con persone e oggetti che il più delle volte non rimarranno fermi e stazionari, costringendoci a misurare per bene le nostre azioni in modo che i nostri Ghost Trick abbiano l’effetto richiesto per proseguire nell’avventura. Questo è evidente soprattutto quando ci sposteremo indietro nel tempo per visitare i quattro minuti antecedenti alla morte di un personaggio: durante quei segmenti, infatti, il tempo sarà limitato (seppure con la possibilità di riavvolgerlo in punti specifici), e ci ritroveremo spesso a dover calcolare bene le nostre mosse se vogliamo sperare di salvare il malcapitato di turno. Non sorprendetevi se vi ritroverete più volte a riavvolgere i quattro minuti perché una qualche azione compiuta vi farà finire irrimediabilmente bloccati e incapacitati nel risolvere il puzzle, visto che non capita raramente di dover compiere determinate azioni con una determinata tempistica, talvolta anche a pochi secondi dalla morte.

Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

Tra il noir e il cartoonesco

Già su Nintendo DS, Ghost Trick: Detective fantasma godeva di una grafica gradevolissima, con ritratti dei personaggi simpatici ed espressivi e una grafica 2D splendidamente animata che strizzava l’occhio ai fumetti polizieschi. Facendo uso dell’ormai collaudatissimo e decisamente ottimo RE Engine (lo stesso usato non solo nei remake dei RESIDENT EVIL, ma anche in quel gioiellino che è il recente STREET FIGHTER 6), CAPCOM è riuscita a infondere una nuova vita alla grafica originale senza minimamente snaturarla o rovinarla, ma anzi aumentandone il dettaglio grafico che sul piccolo schermo del DS era decisamente più sfocato e seghettato. Questo non solo fa vedere in tutto il loro splendore gli ottimi ritratti dei personaggi, ma dà a tutto il gioco un effetto “cartoncino” che, unito alle animazioni di oggetti e personaggi (fluidissime e gradevolissime da guardare su tutte le piattaforme) rende tutto il gioco una splendida avventura grafica da guardare.

A rendere tutto il pacchetto ancora più interessante, ci sono i tanti bonus che è possibile sbloccare semplicemente giocando all’avventura. Oltre a un mucchio di nuovi e inediti achievement, avremo modo di sbloccare tanti bozzetti e artwork relativi ai personaggi e al mondo di Ghost Trick, oltre che le varie tracce musicali che andranno ad accompagnare la nostra avventura.

Le incongruenze non sfuggono al mio occhio di falco!

Per quelli che si ritrovano fin troppe volte scoraggiati dal giocare alle visual novel perché “Ah no, non ho intenzione di sorbirmi montagne di testo in una lingua che non sia l’italiano!”, ho una buona notizia: Ghost Trick è completamente tradotto in italiano, da cima a fondo. La traduzione, in sé, non è malvagia, e fa bene il suo lavoro il più delle volte… peccato per alcune ingenuità che ho avuto di osservare qua e là, a cominciare dal fatto che il testo tradotto è rimasto quello della versione DS — motivo per cui i tutorial iniziali parleranno spesso di schermo superiore o inferiore, come se ancora il gioco stesse girando sulla vecchia console a due schermi Nintendo. Sono inoltre presenti, talvolta dei veri e propri errori di battitura e grammaticali, che vanno purtroppo a contaminare un lavoro che, senza queste magagne, sarebbe stata sicuramente molto meglio.

Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

Spendiamo una parolina sulla colonna sonora, ottimamente composta dallo stesso Masakazu Sugimori che già al tempo ci ha deliziato le orecchie mentre giocavamo alla serie di Ace Attorney. Le melodie che ci accompagneranno sono dannatamente orecchiabili, e si addicono sempre al contesto strampalato e investigativo in cui ci troveremo. Il gioco presenta la scelta fra la versione originale per DS e riarrangiata apposta per il remake, e considerando che la versione riarrangiata suona comparativamente meglio, non vedo veri motivi per passare all’altra, personalmente. E tanto, buona parte delle tracce non si distanziano così tanto tra loro.

Ghost Trick: Detective fantasma – Recensione

A chi consigliamo Ghost Trick: Detective fantasma?

Consigliamo questo gioco a chi adora le avventure grafiche cariche di enigmi e suspense, magari piene di personaggi strampalati e con un pizzico di soprannaturale. Chi ha già giocato e apprezzato al tempo Ace Attorney e non ha ancora avuto modo di giocarci su DS, potrebbe venire attratto da uno spirito tutto sommato simile, sebbene con un gameplay decisamente diverso. Non sono tuttavia sicura se consigliarlo o meno alle persone particolarmente ansiogene, che potrebbero sentirsi messe sotto pressione da un set di enigmi da dover risolvere entro un limite di tempo e quindi avere difficoltà nel pensare a mente fredda una soluzione. Se la prospettiva non vi intimorisce, tuttavia, sentitevi pure liberi di provarlo, potreste restare sorpresi, oltre che soddisfatti nel caso di un successo!

  • Una veste grafica nuova e migliorata
  • Personaggi dal design strampalato e ottimamente caratterizzati
  • Enigmi cervellotici ma mai assurdi
  • Tutto in italiano…

  • …Sebbene con qualche sbavatura
  • Gli enigmi a tempo possono essere snervanti
  • Il caricamento dell’Archivio è un po’ troppo lungo
Ghost Trick: Detective fantasma
4.2

Un grande classico torna in vita

Ghost Trick: Detective fantasma è stato già al tempo del DS un’avventura grafica coi controfiocchi, sebbene forse fosse stato un po’ troppo messo in ombra dal suo “fratello maggiore” Ace Attorney, con il quale però divide buona parte dello spirito. In questa remaster, dà assolutamente il meglio di sé, rendendosi perfettamente giocabile anche su un solo schermo e con una definizione grafica che permette finalmente al suo mondo di splendere come dovrebbe. Talmente curato da far desiderare che anche altre case di sviluppo dedichino la stessa cura e attenzione quando lavorano a remake e remaster di loro giochi vecchi più di dieci anni. Se non avete avuto modo di giocarlo al tempo su DS, questa è la vostra occasione per recuperarlo. Credetemi, ne vale davvero la pena!

Una normalissima bimba ultraventenne che ha trafficato con computer e videogiochi per tutta la vita. Nel tempo libero le piace scarabocchiare sul suo sketchbook.

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