Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet – Recensione

Genso Rondo porta la saga di Touhou Project su PlayStation 4

Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet

Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet - RecensioneDa qualche parte in Giappone, la Grande Barriera Hakurei separa Gensokyo dal resto del mondo. Queste magiche terre comprendono un dominio sotterraneo chiamato Inferno, nonché un mondo sospeso nei cieli chiamato Paradiso. Secondo la leggenda, le cose che vengono dimenticate nel mondo esterno, così come gli esseri viventi che raggiungono l’estinzione, finiscono proprio nel Gensokyo. Qui la natura prospera rigogliosa, non vi è traccia dell’industrializzazione, e umaniyōkai vivono insieme… anche se non pacificamente. Gli spiriti malvagi causano incidenti e seminano il caos per tutto Gensokyo e, per risolvere questi annosi problemi, sono state istituite le “Regole delle Spell Card” e il gioco del Danmaku, che permettono alle due razze di combattere l’una contro l’altra in maniera equa. A causa di queste imposizioni, tuttavia, gli yōkai hanno cominciato a causare guai molto più frequentemente, e gli umani sono costretti ad averci a che fare ogni giorno.

La saga nota come Touhou Project, categorizzabile nel sottogenere “bullet hell” degli shoot’ em up, nasce nel 1996 su NEC PC-9801 dal duro lavoro di ZUN, sviluppatore indipendente definibile in vero e proprio one man army. Si tratta di un classico sparatutto old school a scorrimento verticale, che tuttavia sostituisce astronavi e mostri intergalattici con dei più abbordabili personaggi femminili (ottimamente caratterizzati) in grado di combattere utilizzando la magia e migliaia di proiettili. Nel corso degli anni la saga si è evoluta attraverso numerosi capitoli regolari, spin-off e una serie illimitata di dōjin game che hanno conquistato il cuore dei fan del Giappone, passando a una piattaforma più evoluta come il PC Windows e rimanendovi confinato, almeno fino a questo momento.

  • Titolo: Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet
  • Piattaforma: PlayStation 4
  • Genere: Danmaku, Shoot ’em up, Fighting Game
  • Giocatori: 1-2
  • Software house: CUBETYPE, NIS America
  • Sviluppatore: CUBETYPE
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 16 settembre 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: pacchetto contenente il personaggio di Aya Shameimaru e la sua BGM
  • Note: disponibile in edizione limitata sul NISA Europe Online Store (artbook, colonna sonora, stampe da collezione e DLC)

Quello che mi ritrovo tra le mani è infatti il primo Touhou ad approdare su PlayStation 4, come parte del progetto Play, Doujin! che ha permesso ai developer di CUBETYPE di realizzare una versione rimasterizzata di Genso Rondo, uscito nel 2012 su Windows. Non si tratta di uno dei capitoli regolari della saga, bensì di uno spin-off che unisce le meccaniche dei Danmaku Shooter, gli sparatutto in verticale, a quelle di un Fighting Game in tre dimensioni. Per quanto mi riguarda, non è la prima volta che sento parlare di questa saga ma, da convinto giocatore su console qual sono, è la primissima volta in cui mi sono ritrovato a prendere in prima persona le redini di Reimu, Remilia e compagnia bella. Saranno riuscite a conquistare il mio cuore?

Calli alle mani e disperazione negli occhi

È questa la risposta alla domanda che ho posto alla prima persona che mi è venuta in mente quando ho saputo di dovermi occupare di Touhou Project. È tutto quello che c’è da sapere, se della saga classica vogliamo parlare. Tuttavia, nel caso di questo gioco in particolare, le cose saranno piuttosto differenti.

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Più che definirlo un classico sparatutto a scorrimento, è necessario considerare Genso Rondo come un vero e proprio picchiaduro-arena per due giocatori, se mi passate la definizione. Una volta scelta una delle eroine a nostra disposizione, il nostro scopo sarà quello di evitare i pericolosi danmaku (la pioggia di proiettili, letteralmente) e sprigionare tutta la nostra potenza di fuoco in direzione dell’unico avversario che ci ritroveremo davanti. Già, a differenza dei titoli regolari del franchise, in Bullet Ballet affronteremo unicamente duelli, proprio come nel più classico dei giochi a incontri. Un altro dei punti in comune, ovviamente, è la presenza di una barra della salute, che si azzererà mano a mano che verremo colpiti dai proiettili vaganti, nonché di uno speciale indicatore Charge che, una volta riempito, ci consentirà di scatenare attacchi speciali come Charge Attack, Spell Attack, Special Melee Attack, oppure attivare modificatori del calibro di Damage Reduction. Tra gli altri indicatori troviamo una B, che sta per Bomb: come facilmente intuibile, consumando tali icone potremo rilasciare oggetti esplosivi o attivare le cosiddette magie. La P invece sta a indicare la presenza o meno di Power Up nell’inventario nostro o del nostro avversario, che potremo raccogliere sul campo in seguito a determinate azioni. Per attaccare il nostro nemico, inoltre, dovremo tener conto di un’altra coppia di barre, ovvero Main e Sub, riferite a ognuna delle due armi a nostra disposizione: esse si ricaricheranno automaticamente col passare del tempo, ma dovremo fare attenzione a non svuotarle completamente per non rimanere vulnerabili e alla mercé dell’altro duellante. Sparare, tuttavia, non sarà l’unico modo per azzerare la salute del nemico: tenendo conto dei due cerchi situati attorno al modello poligonale della nostra alter-ego, potremo sfruttare i due attacchi di mischia, principale e secondario, che potranno essere sferrati non appena entreremo a contatto ravvicinato con il nostro sfidante; quest’ultimo tuttavia, sfruttando il giusto tempismo, potrebbe riuscire a schivarli e contrattaccare.

Diversamente dagli sparatutto più classici, non dovremo tener conto di un’unica direzione di movimento quando si tratterà di attaccare e schivare: muovendoci in ogni direzione sul campo dalla forma circolare dovremo anche tenere conto che l’inquadratura potrà variare, specie quando si attiverà la pericolosa modalità Spell, che trasformerà il nostro avversario in un Boss dalle grinfie del quale dovremo pregare di uscire sani e salvi. La stessa cosa, chiaramente, succederà quando saremo noi ad attivare tali incantesimi: nei panni dell’aguzzino, ci ritroveremo al centro nella parte alta dello schermo; saremo quasi impossibilitati a muoverci, ma potremo decidere in quale direzione sparare e approfittare di una potenza di fuoco davvero devastante. Spesso, purtroppo, la modalità Spell (o la Final Spell, più pericolosa, che si attiverà quando lo scontro sarà agli sgoccioli) sarà più vantaggiosa per chi si difende piuttosto che per l’attaccante dato che, per riuscire a vincere lo scontro in maniera piuttosto semplice, basterà piazzarsi nel punto giusto per schivare quanti più proiettili possibile e tenere premuto il pulsante per l’attacco normale.

Scarlet Rhapsody

Chiaramente, come per ogni titolo competitivo (se così possiamo definire questo Touhou), la pratica rende perfetti, e schivare i raggi nemici come dei veri Newtype richiederà ore di duro allenamento — non troppe, ve lo assicuro. Imparare a menadito a gestire la nostra velocità coi tasti dorsali per poter schivare e trovare l’apertura giusta per fare fuoco secondo le varie modalità previste dal gioco non è così impossibile come possiate immaginare, ma nemmeno eccessivamente semplice.

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Una volta sorbito l’interminabile, ma utile Tutorial, ho deciso di allenarmi in qualche battaglia singola contro la CPU per mettere in pratica i suggerimenti di Youmu e Yuyuko. Dopo aver imparato a schivare quanto basta per rischiare di sentirmi il meno impedito possibile, ho deciso di cimentarmi nello Story Mode, sezione principale di questo titolo. Scelta una fra le dieci guerriere (facciamo nove, dato che Aya necessita di essere acquistata tramite DLC) mi sono ritrovato di fronte a una schermata alquanto familiare. In maniera simile a quanto accade titoli come SENRAN KAGURA o in Persona 4 Arena, la “storia” di Touhou Project Genso Rondo: Bullet Ballet viene introdotta da illustrazioni in trasparenza e muri di testo, più o meno lunghi, accompagnati da BMG atte a ricreare la giusta atmosfera. Tali sequenze si alterneranno a dialoghi in stile visual novel, caratterizzati, purtroppo, dalla presenza di un solo e unico sprite per ciascuno dei personaggi, tra l’altro del tutto statico, senza la benché minima variazione nelle espressioni facciali o il più basilare movimento.

Oltretutto la storia, se così possiamo definirla, non è certamente in grado di presentare l’universo di Touhou Project a chi di questa saga non ne aveva mai sentito parlare, mettendo unicamente le svariate protagoniste al centro di vicende di cui non sappiamo né sapremo mai nulla di effettivamente concreto, se non dopo esserci documentati a dovere sulle vicende e sui legami che intercorrono fra loro. Un po’ come accadeva quando eravamo bambini, non conoscevamo l’inglese e non avevamo la minima idea di quale fosse la trama all’interno dei giochi da sala. Tutto sommato, questa modalità storia non è altro che la classica scalata arcade contenuta in quasi tutti i picchiaduro (capito, Street Fighter V?). Ma allora cosa sarà la voce Arcade all’interno del menu principale? Semplicemente, una sequenza di combattimenti senza intermezzi vari ed eventuali. A questa si aggiungerà anche una modalità Boss Rush, in cui dovremo affrontare una scalata composta da avversarie unicamente in modalità Final Spell. A chiudere il cerchio (visto che siamo in tema), le classiche modalità Versus che ci permettono di scontrarci contro la CPU, contro un amico nella nostra stessa stanza oppure contro avversari in rete provenienti da tutto il mondo: è proprio quando si tratta di due giocatori che Genso Rondo darà il meglio di sé.

Bad Apple!!

Il Touhou Genso Rondo che ci ritroviamo fra le mani, più che basato sul classico framework dei titoli sviluppati da ZUN, è derivato da un gioco per Xbox 360 che prende il nome di WarTech: Senko no Ronde. Se vi ricordate di questo titolo, o se deciderete di cercarne qualche video su YouTube, noterete come appaia estremamente simile a Bullet Ballet, quasi come se quest’ultimo risultasse, a sommi capi, un reskin del titolo uscito in precedenza. Riciclo a parte, c’è da dire che il comparto tecnico di Genso Rondo, nonostante sia un porting realizzato (con un certo numero di anni a disposizione) esclusivamente per PlayStation 4, non riesce a soddisfarmi visivamente, risultando a volte quasi sufficiente nei dettagli e piuttosto scarno nella grafica dei menu ma, fortunatamente, quasi sempre fluido nel gameplay (e vorrei vedere). Gli artwork dei personaggi, specie quelli mostrati durante le fasi di Spell, riescono ad appagare, ma anche a interessare chi della saga non conosceva l’esistenza, data la discreta caratterizzazione di ciascuno dei personaggi; tuttavia, lo stesso non possiamo dire per quelli utilizzati nella modalità tutorial e nella Storia, che mi hanno portato a pensare che fossero stati realizzati in fretta e furia o, nella migliore delle ipotesi, da qualcuno alle prime armi, forse a richiamare gli spiccioli disegni di ZUN per i primi giochi originali. Fortunatamente la colonna sonora, per i pochi brani messi a disposizione, riesce a catturare l’attenzione dei giocatori, con anche alcuni particolari riarrangiamenti e reprise del celeberrimo brano Bad Apple!!, lo storico pezzo presente nel gioco originale che ha portato tantissimi nuovi fan a conoscere la saga sulla rete.

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A chi consigliamo Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet?

Chi ha avuto modo di apprezzare la serie di Touhou grazie ad uno dei giochi per PC sviluppati da Team Shanghai Alice, agli innumerevoli spin-off o titoli realizzati dai fan, non mancherà di aggiungere alla propria collezione, addirittura in formato fisico, il primo titolo della saga che approderà su PlayStation 4 nel nostro paese. Tuttavia, i fan potrebbero rimanere delusi dalla tipologia di gioco scelta, come anche dalla scarsità di contenuti, che tendono a stancare prima del dovuto chi preferisce giocare in solitaria. D’altro canto, chi non ha mai avuto a che fare con Remilia, Marisa e compagne, potrebbe rimanere affascinato dalle particolari meccaniche di combattimento, decidendo in seguito di espandere le proprie conoscenze al gigantesco sottobosco videoludico presente su PC.

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  • Un tutorial più che esaustivo
  • Appagante, una volta comprese le meccaniche
  • Ancora più divertente in multiplayer
  • Venduto a prezzo budget…

  • …Ma comunque povero di contenuti
  • Tecnicamente essenziale
  • Solo 12 personaggi a disposizione, fra cui tre a pagamento
  • Tende a stancare molto presto
Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet
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Un danmaku per due

Alla luce del giorno Touhou Genso Rondo: Bullet Ballet non è quello che gli appassionati della saga si aspettavano, un vero e proprio shoot ’em up come quelli visti su PC, ma non per questo è un titolo da scartare a priori. L’esordio della saga di ZUN su PlayStation 4, a opera dello studio CUBETYPE può convincere i fan (non senza una punta di delusione), ma può non essere abbastanza ad avvicinare nuovi giocatori, disposti a spendere quei trenta euro necessari a portarselo a casa per terminare unicamente la scalata con ognuno dei pochi personaggi. Bullet Ballet non è un titolo da depennare dalla propria wishlist, ma da acquistare con la consapevolezza che rientrerà a far parte di quei giochi da tenere in libreria o sull’hard disk della propria console e tirare fuori ogni qual volta si avrà voglia di mettersi alla prova con un arcade avvincente e impegnativo quanto basta, da soli ma soprattutto in compagnia di un amico.

AGGIORNAMENTO: in vista dell’uscita, NIS America ha confermato l’arrivo di altri due personaggi DLC, che portano così il roster a 12 guerriere: Flandre Scarlet e Yukari Yakumo.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.