Yakuza: come hanno preso i giapponesi la notizia del nuovo live action?

Yakuza e Judgment: Scott Strichart abbandona il team di localizzazione

Appena lo scorso 24 settembre, giunse la notizia fresca fresca da Variety secondo cui SEGA era a lavoro su un nuovo film live action basato su Ryū Ga Gotoku, serie conosciuta in Occidente con il titolo Yakuza. Ma cos’è che ha fatto preoccupare i fan? Presto detto: a occuparsi di questo progetto sarebbero infatti le statunitensi 1212 Entertainment e Wild Sheep Content, con una produzione affidata a Erik Barmack, Roberto Grande e Joshua Long. Insomma… una produzione hollywoodiana.

Si tratta quindi di un prodotto molto controverso, che a differenza di tanti altri live action basati su opere videoludiche, stavolta parliamo di una storia che non solo vede come protagonisti dei giapponesi, ma dove tutto quello che viene narrato al suo interno, setting compreso, DEVE essere giapponese.

Questo ovviamente ha diviso l’utenza nipponica, che come al solito (e come già accaduto recentemente nella vicenda Ghost of Tsushima) è convinta che opere del genere debbano essere prodotte interamente da giapponesi:

“Credo che anche se usassero un cast giapponese e lo ambientassero in Giappone, qualcosa continuerebbe a essere fuoriposto.”
“Questa è una cattiva idea.”
“Vi prego, no. Ricordate quando Hollywood ha realizzato un film live-action di Dragon Ball?”
“Non esiste che degli stranieri riescano a capire la filosofia della Yakuza.”
“Avrei preferito spendessero questi soldi per realizzare un nuovo gioco di Yakuza.”
“Non c’è alcun bisogno di un film live-action. I giochi sono più che sufficienti.”

Fortunatamente però c’è chi la pensa anche diversamente:

“Davvero? È fantastico!”
“Cosa? Veramente? Non vedo l’ora di vederlo!”
“Il live-action francese di City Hunter fu davvero fedele al materiale originale. Fin quando la produzione ama l’opera originale, sicuramente uscirà qualcosa di buono!”

E come dargli torto? Basta guardare anche alla vicenda Street Fighter, il celebre picchiaduro di casa CAPCOM che ha ricevuto nel corso degli anni due film live action davvero discutibili, ma che che solo con Street Fighter: Assassin’s Fist, prodotto appunto da chi aveva a cuore l’opera originale, si è raggiunto qualcosa di davvero appagante.

E voi da che parte state? Avete fiducia in questo progetto a stelle e strisce oppure non riuscite proprio a immaginarvi la riuscita di un buon prodotto? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: SoraNews24

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà reso pubblico.I campi obbligatori sono contrassegnati con *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.