UPPERS – Recensione

UPPERS - Recensione

UPPERS - RecensioneAll’interno di Last Resort, remota isola senza regole abitata principalmente da tipi poco raccomandabili, i combattimenti sono la più alta forma d’arte che vi si possa trovare. Ranma Kamishiro è un giovane ragazzo di buona famiglia, che non ha molta esperienza nel combattimento ma possiede una strabiliante abilità nelle arti marziali e una forza incredibile, e insieme al partner Michiru Sakurai forma una squadra inarrestabile.

Per tornare a casa vivi da questa poco amichevole landa, i due dovranno affrontare una serie di altri team altrettanto ostici, tutti in cerca di sopravvivenza e, allo stesso tempo, dimostrare di essere i più forti in circolazione.

Dopo averci deliziato con tante belle e prosperose ragazze, Kenichiro Takaki e Marvelous! decidono di addentrarsi nello sconosciuto universo popolato da soli maschi ignoranti, senza però dimenticarsi i personaggi femminili, con UPPERS. Questo beat ‘em up per PS Vita non ha sfortunatamente avuto vita facile, vedendosi cancellare la data di uscita originariamente pianificata per mancanza di prenotazioni, tornando poi alla carica più forte di prima.

  • Titolo: UPPERS
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Fighting Game, Beat ‘em up
  • Giocatori: 1
  • Software house: Marvelous!
  • Sviluppatore: Marvelous!, Bullets
  • Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 14 luglio 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Daidoji di SENRAN KAGURA come personaggio giocabile, costumi alternativi
  • Note: uscita in Giappone posticipata a causa di assenza di prenotazioni

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Visto quanto abbia apprezzato (spoiler: tantissimo) la serie SENRAN KAGURA e il più recente VALKYRIE DRIVEBHIKKHUNI, sono stato fin da subito attratto da questo nuovo annuncio di Marvelous! in quanto prometteva qualcosa parzialmente diverso, che offrisse tante botte ignoranti viste sotto un’ottica quasi completamente al maschile e che avrebbe visto in azione tanti bei teppisti di quelli che mi piacciono tanto, da buon amante della serie Kenka Bancho. Tranne Kenka Bancho Otome eh…

Dopo la prima demo però, di cui avete potuto leggere i miei pensieri nell’apposita anteprima, questo nuovo titolo di Takaki-san non è riuscito a entusiasmarmi molto; delle meccaniche, della velocità e molto altro visto nei titoli tutti al femminile non ce n’era nemmeno l’ombra, lasciandoci davanti a una sorta di ibrido che poteva essere migliorato ancora tantissimo. Ma ovviamente si parlava di una versione di prova. Come si comporterà la versione completa?

Welcome to Last Resort

Se avete familiarità con le altre serie targate Marvelous! e Takaki, sicuramente UPPERS vi si presenterà davanti agli occhi nel modo più familiare possibile; dopo un classico tutorial mirato a introdurre i comandi generali di gioco, ci ritroveremo in questo angolo di isola esplorabile liberamente, una sorta di hub simile ai quartier generali visti in SENRAN KAGURA e VALKYRIE DRIVE, dove potremo interagire con una delle Support Queen che via via ci verranno messe a disposizione, e in cui troveremo sia un luogo adibito a “Dressing Room”, sia una sorta di palestra che potremo utilizzare per aumentare barra dell’energia e l’indicatore burst dei vari personaggi giocabili sbloccati (che non sarà disponibile fin dal principio, ma che arriverà con l’avanzare del gioco). Qui potremo anche trovare due scorciatoie: una che ci porterà alla nostra abitazione, utilizzata per cambiare il team di personaggi da noi controllati o ammirare filmati, scenette evento o ascoltare i brani di gioco, e ovviamente la zona dedicata alla mappa generale dell’isola, dove potremo selezionare le varie missioni da poter effettuare.

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Come le altre due serie tutte al femminile più volte citate fino a questa parte, anche la storia di UPPERS prevede che i giocatori utilizzino personaggi ben precisi solo la prima volta che si effettua uno dei capitoli, offrendo la possibilità di cambiare i combattenti solo dalla seconda.  Come avrete potuto leggere nell’introduzione, e come potete ammirare anche dall’introduzione animata a inizio gioco, i protagonisti principali della storia sono proprio Ranma e Michiru, e quindi non ci sarà da stupirci se nelle missioni offerte dal titolo ci ritroveremo a controllare quasi esclusivamente loro due. Ma non temete; di tanto in tanto alcune missioni richiederanno di essere effettuate anche da alcuni degli altri personaggi, risultando così un po’ più variegate.

Gotta Punch ‘em All!

La sezione principale del gioco prenderà luogo all’interno di appositi scenari, talvolta non vastissimi e spesso sempre gli stessi, dove dovremo letteralmente farci largo a suon di ignoranza brutta tra i vari nemici randomici presenti, fino ad arrivare a batterli tutti o, a seconda della missione, fino al boss o al team di boss che ci attenderà per prendere a calci il nostro fondoschiena. Sebbene non siano moltissimi, ciascuno degli scenari in cui metteremo piede avrà una buona quantità di stage hazard o di oggetti da poter distruggere, lanciare o usare, regalando un po’ di freschezza a un titolo che, altrimenti, richiederebbe solo di picchiare gente in successione senza neanche preoccuparci di quello che ci circonda in ogni livello.

Nei vari stage però non saremo quasi mai da soli; oltre alla nostra Support Queen, che a volte ci seguirà durante le nostre risse per offrirci vari power up, che varieranno a seconda della ragazza scelta, e chiaramente oltre ai nemici, saremo letteralmente circondati da gruppi di fan in pieno delirio. Queste avranno uno scopo preciso all’interno del gioco: ciascuno di questi gruppetti, avvicinandoci, ci darà una sorta di missione secondaria del tipo “effettua tot prese” o “schiva tot colpi” e molto altro; una volta che riusciremo a completarle manderemo il pubblico totalmente in estasi, tanto da offrirci ulteriore supporto e alcuni utilissimi boost in grado di farci recuperare energia, aumentare l’attacco, la difesa, e così via.

Il riuscire a completare questa sorta di mini sfide però, è probabilmente la cosa più “difficile” che il gioco riesce a offrire; la difficoltà generale non è altissima, le orde di nemici casuali sono quantomeno nulla di eccezionale e i boss per lo più staranno buoni e calmi a prendere quasi qualsiasi attacco gli lanceremo, e dico quasi perché a volte riescono piacevolmente a effettuare qualche schivata o contrattacco.

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Uno dei tediosi problemi offerti dal titolo però arriverà nel corso dei vari capitoli di storia, dove al termine di ciascuna missione ci verrà dato uno speciale punteggio che andrà a riempire un apposito indicatore a forma di cuore, impedendoci di effettuare l’ultima missione di quella parte del gioco, e conseguente team rivale da battere, a meno che l’indicatore in questione non sia pieno fino al 60%. In questi casi, l’unica cosa che ci sarà da fare è effettuare nuovamente le missioni appena completate, a volte fino alla nausea, per ottenere i punti necessari per spostarci verso le intense sfide che ci attendono.

Yappapà, yappapà, echantè!

I team, o per meglio dire i personaggi, offerti da UPPERS non sono moltissimi e, oltre a possedere un parco mosse non proprio ricchissimo, non ci vorrà molto prima di renderci contro che molti di questi condivideranno, spesso e volentieri, alcuni attacchi, prese o tecniche speciali, limitando praticamente a due i combattenti che possiedono VERAMENTE uno stile di combattimento unico. Nulla di particolarmente elaborato o esclusivo, niente “prendo quel personaggio lì perché fa quella mossa speciale”, perché quasi tutti faranno praticamente le stesse. Insomma, un cast di personaggi ben realizzato, particolare e diverso in quanto a design, quanto abbastanza deludente proprio nella prova su strada.

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Altra particolarità non proprio eclatante riesce a offrirla la feature di cambio team, dove ci sarà possibile selezionare quelli che saranno i combattenti che noi giocatori vorremmo utilizzare all’interno delle missioni a partire dalla seconda volta. Anche cambiandoli, il personaggio principale che muoveremo e vedremo su schermo nella hub sarà sempre solo Ranma, e cambieranno in quelli da noi scelti solo all’interno delle missioni. Un po’ confusionario all’inizio, dal momento che torneremo minimo tre volte alla schermata di selezione per vedere cosa abbiamo sbagliato a premere e perché vediamo ancora su schermo il solito personaggio, prima di capire che non sarà colpa nostra.

Come detto qualche paragrafo addietro, all’interno della piccola hub troveremo le Support Queen, personaggi che spesso e volentieri ci seguiranno all’interno delle varie missioni, offrendoci anche loro vari potenziamenti. Sbloccheremo una nuova ragazza all’inizio di ogni capitolo, e da quel momento la troveremo ferma, immobile per la strada e ci basterà interagire con lei per poterla scegliere come fortunata accompagnatrice durante le missioni. A queste, così come a noi, potranno esser cambiati i costumi tramite l’apposito negozio del gioco, dove sbloccheremo via via nuovi abiti semplicemente trovando all’interno dei vari scenari degli appositi cataloghi.

Up to the bottom

Dal lato grafico UPPERS è riuscito a dividermi. Se da una parte abbiamo una grafica cartoonesca, che rende il tutto apprezzabile e simile a una serie animata nipponica, contornata da personaggi visivamente ben realizzati e differenti tra loro, dall’altra possiamo sfortunatamente trovare abomini grafici tipo i sederi squadrati delle Support Queen, qualche piccolo bug e sporadici cali di frame rate, nonché degli NPC che non solo si muovono a scatti, ma dove anche quelli più rilevanti, che per fini di storia verranno inquadrati su schermo, non sono minimamente curati. Non dico che tutti gli NPC debbano esserlo, ma almeno quelli che mi schiaffi a tutto schermo e li fai parlare, almeno un po’ guardabili dovrebbero esserlo. Per quanto concerne il lato sonoro invece il titolo riesce a offrire qualche gioia, regalando BGM consone a un titolo che ha come fulcro gli schiaffi potenti, in grado di adattarsi ai vari stage in cui ci ritroveremo a dover fare piazza pulita.

"You're the best looking girl here."

“You’re the best looking girl here.”

A chi consigliamo UPPERS?

UPPERS è un titolo un po’ controverso, per cui mi sento vivamente di consigliarlo a tutti coloro che hanno avuto modo di provare, o hanno modo di scaricare, le due demo rese disponibili sul PlayStation Store nipponico di PS Vita. Da quelle versioni di prova, il titolo finale non è minimamente cambiato, per cui già potrete farvi un’idea di quello che sarà il gioco di per sé. Ovviamente lo sconsiglio a tutti coloro che hanno provato la demo rimanendone delusi, dal momento che, come appena detto, il gioco è rimasto invariato, e a tutti coloro che cercano qualcosa di decisamente più curato e non eccessivamente legnoso.

  • Buon concept
  • Personaggi principali ben caratterizzati
  • Comparto sonoro accattivante

  • Poca cura nella realizzazione
  • Troppo legnoso
  • Graficamente altalenante
  • Bassissimo senso di sfida
  • Parco mosse deludente
UPPERS
3.2

I teppisti di Marvelous! non mettono poi così tanta paura

UPPERS è in definitiva una bella idea, qualcosa che riesce a spezzare gli enfatizzanti (ma ormai consueti) combattimenti tra sole ragazze visti in SENRAN KAGURA e VALKYRIE DRIVE e offrire ugualmente tanta azione, condita da pura ignoranza maschia e virile… ma che poteva esser realizzata decisamente meglio. Un pizzico di velocità in più e tanta legnosità in meno avrebbero aiutato Marvelous! e il buon Takaki a consegnare ai giocatori un titolo degno di nota, mentre decidendo di prestare attenzione alle varie lamentele e feedback ricevuti, e quindi correggendo tutti i problemi, sarebbe potuto addirittura uscire un gran titolo… ma evidentemente i pochi pre-order ricevuti inizialmente, fattore che ha portato la compagnia a cancellare e rimandare l’uscita del gioco originariamente pianificata, non gli è servito come campanello d’allarme per capire che qualcosa effettivamente non andava. Ed è un vero peccato, perché per quanto personalmente apprezzi le altre due serie action tutte al femminile, l’idea di ritrovarmi tra le mani un titolo in salsa “teppisti ignoranti che si saccagnano di botte brutte brutte” mi ha fatto letteralmente urlare di gioia fin dal primo annuncio, urla che, sfortunatamente, si sono affievolite dopo la prova con mano delle due demo offerte nello store nipponico. C’è solo da augurarsi che, in caso la serie venga degnata di un futuro sequel, possa finalmente godere di quelle migliorie di cui il gioco ha fortemente bisogno e diventare qualcosa di veramente tosto.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.