The Great Ace Attorney Chronicles – Recensione

Dopo sei lunghi anni possiamo finalmente mettere mano alle avventure giuridiche di Ryunosuke Naruhodo, l'antenato di Phoenix Wright vissuto nel periodo Meiji. Due giochi legati da un unico intricato racconto.

The Great Ace Attorney Chronicles – Recensione

The Great Ace Attorney Chronicles è la prova che, prima o poi, anche i titoli più di nicchia possono lasciare gli scaffali giapponesi, e venire finalmente adattati anche per l’Occidente. Così, da domani 27 luglio, i fan della saga di Ace Attorney potranno finalmente mettere le mani su due capitoli inediti, completamente rimessi a lucido per l’uscita su Nintendo Switch, PlayStation 4 e PC (tramite Steam). Dopo avervi parlato in anteprima del primo caso di The Great Ace Attorney Adventures (il primo dei due giochi inclusi in Chronicles) eccomi pronto a dare un giudizio completo sulle due avventure di Ryunosuke Naruhodo, l’antenato di Phoenix Wright vissuto nel Periodo Meiji. Una storia che si dipana per tutti e dieci i casi che compongono i due giochi, capace di stupire ora dopo ora fino alla fine. Scopriamo insieme in questa recensione perché The Great Ace Attorney Chronicles non può assolutamente mancare nelle librerie digitali degli appassionati di avventure grafiche.

The Great Ace Attorney Chronicles – Recensione

  • Titolo: The Great Ace Attorney Chronicles
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Avventura grafica, Visual Novel
  • Giocatori: 1
  • Publisher: CAPCOM
  • Sviluppatore: CAPCOM
  • Lingua: Inglese (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 27 luglio 2021
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: Nessuno
  • Note: Edizione rimasterizzata dei due capitoli per 3DS usciti rispettivamente in Giappone nel 2015 e nel 2017, contenente anche tutti i contenuti aggiuntivi

Abbiamo recensito The Great Ace Attorney Chronicles con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da CAPCOM tramite Koch Media.

Come vi avevo già anticipato in sede d’anteprima, The Great Ace Attorney Chronicles narra le vicende giuridiche di Ryunosuke Naruhodo, avo di Phoenix Wright vissuto a cavallo tra l’ottocento e il novecento. Come da tradizione per la serie, si tratta di una serie di casi giuridici sotto forma di avventure testuali, in cui il nostro avvocato in erba è chiamato a difendere gli imputati più strambi dalle accuse di testimoni ancora più particolari. Sotto il punto di vista del cast, entrambi i capitoli svolgono un lavoro eccelso, ma ne parleremo più nel dettaglio più in basso.

Sempre come anticipato nell’anteprima, il titolo sarà disponibile solamente in inglese, sia nei testi che nel mediocre doppiaggio delle scene animate e, data la quantità enorme di dialoghi, risulterebbe proibitivo per tutti quei giocatori che non capiscono bene la lingua. Soprattutto alcuni personaggi parleranno per abbreviazioni e dialetti, una vera sfida da tradurre per un lettore non abituato. Per tutti gli altri però, ci troviamo di fronte a due dei capitoli più riusciti della serie Ace Attorney.

Obiezioni dal Giappone a Londra

Di solito, quando sulle nostre pagine vi ho parlato di collection, l’ho fatto concentrandomi prima su un titolo e poi sul seguito, dando spazio equo a meccaniche e particolari. Con The Great Ace Attorney Chronicles però non posso farlo, perché, con le dovute eccezioni, il team di Shu Takumi è riuscito a confezionare due titoli che in realtà rappresentano un’unica grande avventura divisa in dieci capitoli. Una volta raggiunti i titoli di coda del primo gioco (The Great Ace Attorney Adventures) sono rimasto con più dubbi che certezze, trovando risposte man mano che proseguivo coi casi del sequel (The Great Ace Attorney Resolve). Chronicles diventa così un’unica grande epopea, con Ryunosuke protagonista di uno dei più grandi intrighi politici mai visti nel brand.

The Great Ace Attorney Chronicles – Recensione

Ogni caso è collegato a quello successivo da un filo sottile, che man mano si dipana fino a far tornare tutto. Nei precedenti capitoli questo accadeva per massimo due o tre casi, mentre questa volta non è stato lasciato nulla in sospeso, e ogni indagine metterà sempre più carne sul fuoco.

È difficile parlarvi della trama portante di The Great Ace Attorney Chronicles senza rovinarvi nessun colpo di scena, sapientemente posti come cliffhanger tra una sequenza e l’altra. Sappiate però che si affrontano temi politici e di uguaglianza, oltre alla poca convinzione del Giappone nelle sue risorse e al suo estremo servilismo. Si parla molto spesso dell’essere degni, facendosi trasportare dal senso di inadeguatezza che potrebbe portarci a non credere più né in noi stessi né negli altri. Anche la fiducia, da sempre uno dei temi più cari a Takumi, ha ancora una volta lo spazio da protagonista.

Le musiche sono affidate a Yasumasa Kitagawa, compositore storico di CAPCOM, che ha curato anche i brani del crossover con il Professor Layton. La colonna sonora si posiziona tranquillamente tra le migliori della serie, soprattutto con un paio di brani, tra cui il tema musicale di Sholmes.

Silenzio in aula, più o meno

I due capitoli condividono ovviamente anche le meccaniche di gameplay che seguono il canovaccio classico della serie: nelle fasi d’indagine dovremo analizzare gli ambienti e parlare coi personaggi presenti selezionando gli argomenti di cui discutere o mostrando gli indizi trovati. Le varie prove raccolte serviranno per le fasi in tribunale in cui questa volta non dovremo solamente controbattere l’accusa e sbugiardare i testimoni, ma convincere anche una giuria popolare.

Nei processi su suolo londinese infatti, Ryunosuke avrà di fronte sei giurati che potranno in qualsiasi momento dire la loro sull’imputato, chiudendo in anticipo il caso con un verdetto di colpevolezza. Ovviamente il nostro avvocato ha un asso nella manica, e potrà mettere i giurati di fronte a prove, affermazioni o contraddizioni, come se fossero dei testimoni al banco. Lo scopo di questa nuova meccanica è quello di ribaltare i verdetti di colpevolezza, facendo cambiare idea ad almeno quattro giurati su sei. Si tratta di un ulteriore modo per ravvivare i processi, oltre all’avere più testimoni contemporaneamente al banco come già successo in Professor Layton vs Ace Attorney.

L’altra grande novità lato gameplay ha per protagonista Herlock Sholmes, il più grande detective di Londra e probabilmente, uno dei personaggi più riusciti di questi due capitoli. Maestro della deduzione, Sholmes illustrerà molto spesso cosa è accaduto durante le indagini, prendendo però spesso dei granchi preso dalla troppa veemenza di mostrare i suoi risultati. Starà a Ryuunosuke mettere un po’ d’ordine nelle deduzioni direzionando il detective sulla giusta pista, in una sorta di ballo a due magnificamente eseguito dai modelli poligonali del titolo. Pur essendo molto belle da vedere, e capaci di intrattenere, le deduzioni di Sholmes sono la parte più guidata del gioco, e risultano anche le fasi più semplici. Una facilità che pervade entrambe le avventure di Ryunosuke rispetto a quelle del bis-nipote.

Il team di Takumi ha inserito diverse opzioni per impedire che i giocatori restino ingolfati nei racconti: da una modalità a pilota automatico, che permette di seguire tutte le vicende come se fosse un normale romanzo giallo eliminando tutte le fasi di gameplay; a Susato, l’assistente di Ryunosuke, che interverrà nei processi se iniziamo a commettere troppi errori. Si tratta di facilitazioni extra che aiutano il gioco a essere apprezzato anche a coloro che sono alle prime armi con il genere, ma che si sommano alla già discreta facilità di risoluzione di questi due capitoli.

Un cast indimenticabile

Nonostante la semplicità rispetto al passato però, The Great Ace Attorney Chronicles mette in scena una delle storie migliori della serie. Non solo grazie al già citato intreccio che corre lungo tutti e dieci i capitoli dei due giochi, ma soprattutto facendosi forza di un cast incredibile e indimenticabile. Se il rapporto tra Ryunosuke e Susato ricorda spesso quello tra Phoenix e Maya, l’antenato del nostro avvocato in blu riesce comunque a brillare di luce propria e farsi apprezzare come protagonista. Si tratta di un personaggio molto umano, pur essendo l’eroe di un racconto a tratti shonen (così come piace a Takumi).

I comprimari sono tutti fenomenali: particolari e carnevaleschi come da tradizione, il procuratore Van Zieks si aggiunge alla schiera dei rivali più ammalianti, tra bicchieri di vino distrutti e un’aura da mietitore londinese. C’è poi Soseki Natsume, basato proprio sullo scrittore nipponico realmente esistito e attivo a inizio ‘900, reso praticamente identico sia nelle fobie che nelle movenze, personaggio veritiero inserito in un universo fittizio, in cui riesce ad avere la sua luce e i suoi momenti.

Ma a rubare la scena è Herlock Sholmes: basato sul detective di Arthur Conan Doyle (e il character design in alcuni movimenti ricorda un biondissimo Benedict Cumberbatch), l’interpretazione di Takumi e soci è perfettamente coerente con la serie, mantenendo i tratti fondamentali del personaggio. Impudente, deduttivo, sarcastico e sicuro di sé, Sholmes vi conquisterà con la sua aria svampita e man mano diventerà un personaggio sempre più fondamentale alla narrativa di The Great Ace Attorney Chronicles. Questo anche grazie a Iris Wilson, figlia del suo collega e compagno d’avventure, che compensa tutti i difetti comportamentali di Sholmes.

A chi consigliamo The Great Ace Attorney?

Se già siete fan della serie ideata da Shu Takumi ormai vent’anni fa, avrete sicuramente già preordinato questa collection, e non servirà la mia opinione per convincervi a comprarla. Ma The Great Ace Attorney Chronicles è un ottimo punto d’ingresso nel brand per coloro che hanno sempre desiderato avvicinarvisi. Un nuovo cast, qualche easter egg e una storia piena di colpi di scena faranno felici tutti gli amanti delle avventure investigative, a patto che sappiano l’inglese.

  • Cast indimenticabile tra i migliori della serie
  • Trama avvincente ed emozionante
  • Colonna sonora impeccabile

  • Doppiaggio inglese mediocre
  • Più facile rispetto ai capitoli precedenti
  • Non doppiato e disponibile solo in digitale
The Great Ace Attorney Chronicles
4.4

Sei anni di attesa completamente ripagati

Il titolo qui sopra è stato il mio primo pensiero mentre i casi di The Great Ace Attorney Chronicles si susseguivano, riempiendo man mano tasselli di un mosaico intrecciato e coeso, in cui venivano poste domande le cui risposte sarebbero arrivate solo decine e decine di ore dopo. E nonostante questo, riuscendo a tenermi incollato alla TV, per scoprire i vari moventi e per dimostrare alla giuria che il mio cliente non fosse colpevole, al fianco di Ryunosuke. Se sorvoliamo sulla mancata traduzione italiana, CAPCOM ha fatto un più che ottimo lavoro, inserendo tutti gli extra dei giochi disponibili nelle edizioni originali e confezionando un pacchetto unico, rendendo l’avventura una cosa sola. Se amate la serie o se vi ha sempre intrigato, The Great Ace Attorney Chronicles è l’acquisto giusto per questa afosa estate.

Videogiocatore da ormai 25 anni, combatte la vecchiaia tra un remake e una remastered, orgoglioso possessore di ogni console ha un amore spesso non corrisposto per le IP Nintendo. La sua pila della vergogna continua a crescere ma questo non lo fermerà dal buttare i suoi soldi in nuovi titoli.

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