Ys: Memories of Celceta – Recensione

NIS America porta finalmente Ys: Memories of Celceta. Una piacevole sorpresa per uno dei migliori titoli di stampo nipponico disponibili su PlayStation Vita.

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ys-memories-of-celceta-recensione-boxartIl passato si sa, torna spesso a tormentare molte persone. A volte con ricordi brutti, altre volte portandoci alla mente dei bei momenti. Non è però questo il caso di Adol Christin, un giovane avventuriero le cui gesta hanno dato di che discutere a scienziati e teorici per anni, infatti il nostro eroe, protagonista di Ys: Memories of Celceta, ha perso la memoria e non ricorda più nulla. Starà a noi condurlo nel suo cammino attraverso il vastissimo mondo che questo titolo ci propone, per rimettere insieme i pezzi del suo passato e fare luce sui molti misteri che la foresta di Celceta ci offre.

Ys: Memories of Celceta, lanciato in Giappone con il titolo di “Ys: Foliage Ocean in Celceta” è un ARPG per PlayStation Vita uscito il 27 settembre 2012. In seguito è stato pubblicato in Nord America il 26 novembre 2013 da XSEED Games e vedrà la luce in europa il 21 febbraio 2014. Questo è, in linea teorica, il terzo gioco ad essere considerato Ys 4 sebbene sia di fatto il primo (tra i molteplici quarti capitoli) ad essere sviluppato da Falcom, developer degli altri titoli della saga. Memories of Celceta soppianta quindi Ys IV: Mask of the Sun di Tonkin House e Ys IV: The Dawn of Ys di Hudson Soft all’interno della serie canonica.

  • Titolo: Ys: Memories of Celceta
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: NIS America
  • Sviluppatore: Nihon Falcom Corporation
  • Lingua: Inglese (testi e audio)
  • Data di uscita: 21 febbraio 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: nessuno
  • Note: celebra i 25 anni della saga

Il richiamo della (Grande) Foresta

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“N’artra riunione de condominio… cheppalle…”

La narrazione inizia con una breve infarinatura sulle gesta di Adol Christin, uno dei più grandi esploratori che il mondo abbia mai conosciuto. Le sue vicende, narrate in un dettagliatissimo diario di viaggio, hanno acceso l’immaginazione di tutti coloro che ne hanno letto le pagine, al punto che svariati storici dell’epoca sostengono che la grande era delle scoperte si sia verificata solo in seguito all’enorme curiosità che i suoi scritti sono stati capaci di suscitare. Molti lettori si sono spesso chiesti a che punto della sua vita, tale Adol Christin, nato in un povero villaggio montanaro, abbia cominciato a fregiarsi del titolo di avventuriero e, sebbene tantissimi tra storici e professori abbiano proposto innumerevoli teorie, la verità si cela in un particolare passo del suo diario di viaggio, ma quale esso sia lo lasceremo scoprire al lettore e al giocatore.

ys-memories-of-celceta-recensione-schermata-02Finita la piccola introduzione vedremo subito un giovane dai capelli rossi, evidentemente provato da chissà quali fatiche, trascinarsi stanco per le vie di una città. Questo giovane è Adol, che, nel suo lento e flebile incedere sente per caso parlare alcuni minatori circa la scoperta di nuove vene d’oro nella Grande Foresta, la quale sembra peraltro molto pericolosa. Al termine di questa conversazione Adol continua il suo vagabondare, fino a quando non si trova nuovamente suo malgrado ad ascoltare altre due persone intente in un dialogo che riguarda la conquista di Celceta da parte dell’impero di Romun e che la cittadina di Casnan sia diventata estremamente attiva dopo questo avvenimento. La discussione prosegue e l’argomento principale sembra diventare il mero interesse economico che l’impero nutre nei confronti dell’oro della foresta, salvo poi sfociare nelle lamentele di uno dei mercanti riguardo la guerra in atto con la nazione di Altago. Finito di ascoltare anche questo chiacchiericcio, Adol si trascina come può verso la locanda, quando viene urtato da un passante che, oltre ad averlo fatto crollare a terra, aggiunge anche una serie di parole poco carine. A questo punto l’amnesia di Adol si palesa e, dopo un breve filmato, ci ritroveremo assieme a lui dentro la locanda, dove la proprietaria ci offrirà un posto dove poter riposare, viste le terribili condizioni nelle quali il giovane versa. Non passa molto tempo prima che un uomo dai capelli argentati ci avvicinerà presentandosi come Duren.

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“…E vedi di non fumarti anche questa, sennò altro che perdere la memoria…”

Parlando con lui, noteremo subito che costui conosce Adol e sembra addirittura sorpreso di notare come il giovane sia riuscito a uscire vivo dalla grande foresta di Celceta, salvo poi passare subito agli affari chiedendo al nostro eroe di rivelargli tutte le informazioni sulla foresta in suo possesso. Naturalmente, a causa dell’amnesia, Adol non può rispondere a Duren e quest’ultimo, subodorando qualche guaio di grossa portata nel quale probabilmente il giovane si è cacciato durante la sua permanenza nella foresta, dice chiaramente di volersene tirare fuori e si dirige verso l’uscita, quando improvvisamente un minatore entra nella locanda in cerca di aiuto visto che, a quanto dice, sarebbero apparsi dei mostri nella miniera.

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“Chi arriva ultimo paga le Pozioni a tutti!”

Duren decide di andare a dare un’occhiata, seguito immediatamente da Adol. Giunti sul posto troveranno un ufficiale dell’impero Romun intento a dare ordini per riprendere in mano la situazione e, dopo aver controllato una misteriosa sfera di luce apparsa nelle vicinanze dell’entrata della miniera (la quale parrebbe aver ridato ad Adol parte dei suoi ricordi), il giovane sentirà un incontenibile bisogno di immischiarsi nella vicenda e provare ad aiutare i minatori ancora intrappolati. A quel punto, sebbene riluttante, Duren si unirà al party e farà dono al ragazzo di un’arma. Giunti in fondo alla miniera i due si ritrovano a dover affrontare un enorme mostro e, dopo averlo sconfitto, faranno un’interessante scoperta.

Ys we can!

ys-memories-of-celceta-recensione-schermata-01Il gameplay è probabilmente il punto forte del titolo che, in quanto Action RPG, gode di un combat system in tempo reale veloce e fluido. Avremo a disposizione una combo base (quadrato, quadrato, quadrato) da abbinare al cast di alcune skill che impareremo man mano che saliremo di livello. Per utilizzarle basterà tenere premuto il tasto R e premere il tasto corrispondente alla skill che vorremo utilizzare. Gli altri tasti a nostra disposizione serviranno per parare, schivare e cambiare il personaggio utilizzato. Mixando a dovere questi comandi saremo in grado di sconfiggere agilmente i nemici che dovremo affrontare, anche se dovremo tenere conto che alcuni di essi sono deboli a determinati tipi di attacchi e resistenti ad altri.

ys-memories-of-celceta-recensione-schermata-08Per esempio, Adol possiede il tipo di attacco “Cut” o taglio, efficace contro pesci e piante ma non molto efficace contro nemici corazzati; per questi ultimi, Duren, che possiede il tipo di attacco “Crush” o contundente, risulta essere molto più indicato. A seconda di come sconfiggeremo il nemico otterremo drop più o meno rari, infatti se riusciremo ad ottenere una “Excellent Kill” (colpo di grazia dato con un tipo di attacco a cui il nemico è debole) otterremo oggetti migliori, mentre se uccideremo un mostro con una skill  recupereremo parte dei PS spesi per lanciare quella determinata abilità. Ogni personaggio ha inoltre a disposizione un comando personale utilizzabile per vari scopi (ad esempio Duren può forzare le serrature di alcuni scrigni altrimenti impossibili da aprire, anche se il suo potere si limita appunto ai forzieri e non potremo sfruttarlo per sbloccare porte nei dungeon), e una “supermossa” utilizzabile quando il piccolo indicatore a cerchio presente sulla destra è completamente carico.

ys-memories-of-celceta-recensione-schermata-04Per quanto concerne l’equipaggiamento, avremo a disposizione quattro slot: uno per l’arma, uno per l’armatura e due per gli accessori. Sarà anche concessa la possibilità di potenziare il nostro equipaggiamento e per farlo basterà semplicemente andare dall’apposito NPC che, in base ai materiali che vorremo utilizzare nel processo, aumenterà i valori di attacco o di status delle armi oppure quelli di difesa, difesa dagli status o punti vita delle armature. Più il lingotto che utilizzeremo nella forgiatura sarà pregiato, più la statistica relativa verrà alzata. Ottenere questi materiali è relativamente facile, basterà infatti colpire uno dei molteplici punti di raccolta sparsi nelle varie zone per recuperare i materiali grezzi e portarli, sempre dallo stesso NCP, per raffinarli e trasformarli nei lingotti che ci servono. La stessa cosa vale anche per ogni altro tipo di materiale che troveremo in giro, come ossa, pezzi di legno, fiori e frutta varia, alcuni utili per le side-quest che il gioco ci rende disponibili e altri invece utili solo ad essere venduti per raggranellare qualche altro Gold.

All’interno di alcuine mappe troveremo delle steli che, se toccate, guariranno il nostro party e consentiranno di teletrasportarci da una stele all’altra, a patto che siano dello stesso colore (stessa zona). Utile nel caso non vogliate percorrere a piedi l’intera mappa ogni volta che vorrete raggiungere un determinato luogo.

Aldol Christine e Duren van per la foresta…

ys-memories-of-celceta-recensione-artwork-02Oltre al combat system e al gameplay in generale, l’altro punto forte del titolo è sicuramente l’esplorazione. La mappa da esplorare è infatti enorme e ricca di cunicoli e zone difficilmente raggiungibili, costellata oltretutto da piccole segrete che vi faranno letteralmente impazzire di curiosità. Il fattore esplorazione è infatti da sempre una di quelle cose che tiene incollato allo schermo qualunque giocatore di RPG, dai più old school ai più moderni, e questo titolo, grazie all’ampio free roaming che ricorda a tratti MMORPG del passato, riuscirà senza dubbio a farvi innamorare delle bellezze naturali di questo mondo. Inoltre, man mano che esplorerete la mappa, troverete sparsi qui e la vari “pezzi di memoria” di Adol che, tassello dopo tassello, ricomporranno il puzzle e non faranno altro che aumentare ancora di più la vostra smania e sete di conoscenza.

Un pugno in un occhio, un dolce sussurro in un orecchio

ys-memories-of-celceta-recensione-schermata-06Or incomincian le dolenti note, per citare il famosissimo Dante (no, non quello di Devil May Cry). Il comparto grafico di questo Ys per PS Vita lascia davvero molto a desiderare (filmati esclusi) ed è senza dubbio il peggior difetto del gioco. Le texture sono tremende e ricordano fin troppo la ormai datata PSone, cosa che decisamente non ci aspetteremo di trovare su di un gioco sviluppato ex-novo per una piattaforma portatile dalle grandi potenzialità quale PlayStation Vita. Nemmeno il frame rate rimane stabile, pur avendo una grafica al limite del semplicistico si noteranno a volte alcuni cali dovuti probabilmente ai troppi oggetti e/o effetti presenti sullo schermo in quel dato momento.

Sebbene la grafica deluda, per quanto riguarda il lato uditivo Ys si riscatta in pieno proponendoci una colonna sonora ricca, intrigante e azzeccata in ogni momento: ogni zona ha un suo tema musicale particolare che si sposa tremendamente bene con le sessioni di esplorazione, riempiendo le nostre orecchie con quell’aria che fa venire la pelle d’oca al solo pensiero di quanto ancora non conosciamo della trama. Anche il doppiaggio americano è di tutto rispetto.

A chi consigliamo Ys: Memories of Celceta?

L’acquisto è caldamente consigliato a chi già conosce e ama questa saga, senza dubbio, ma anche a chi vorrebbe avvicinarsi ad essa per la prima volta, sebbene in quel caso sarebbe meglio partire dai precedenti capitoli. La difficoltà regolabile fin dall’inizio lo rende un titolo beginner-friendly, pertanto non preoccupatevi nel caso non siate dei veri e propri maniaci del combattimento in tempo reale.

  • Trama coinvolgente e misteriosa
  • Combat system impegnativo, emozionante e frenetico
  • Fattore esplorativo tra i migliori e più ampi di sempre
  • Capace di instillare quel senso di curiosità che ormai solo pochi giochi riescono ancora a comunicare
  • Splendida colonna sonora

  • Graficamente pessimo, frame-rate a tratti instabile
  • Mancanza della localizzazione in italiano, testo e audio solo in inglese
Ys: Memories of Celceta
4

Una memoria che non c'è, un grande mistero e tantissima curiosità

Ys: Memories of Celceta ci ha convinti grazie al suo bellissimo stile di combattimento, alla sua colonna sonora e soprattutto grazie all’enorme libertà di movimento ed esplorazione che riesce a dare. Sebbene graficamente sia pessimo per essere un titolo di questa generazione, è solo difetto che non fa perdere troppi punti a un gioco veramente valido. La trama misteriosa e il di dover ricomporre la memoria distrutta del povero Adol terranno i giocatori inchiodati allo schermo per molte ore. Chiunque ami gli RPG, in particolar modo gli ARPG ricchi di esplorazione e free roaming e possiede una PlayStation Vita, dovrebbe assolutamente accaparrarsi una copia di questo titolo che, se si fosse presentato con una veste grafica migliore, avrebbe senza dubbio ottenuto un posto nell’olimpo dei migliori titoli per la portatile Sony, ma che anche così risulta essere indubbiamente molto bello e all’altezza dei soldi spesi per acquistarlo.

Si definisce un nerd di livello S+, ama follemente i JRPG e gli SRPG al punto che se potesse se li porterebbe a letto... infatti dorme con Tales of Vesperia al posto dell'orsacchiotto.