CAPTAIN TSUBASA: Dream Team – Recensione

La nazionale giapponese più famosa di sempre scende nuovamente in campo con il free-to-play CAPTAIN TSUBASA: Dream Team!

CAPTAIN TSUBASA: Dream Team – Recensione

Forte della popolarità della serie a tema calcistico Captain Tsubasa, intramontabile opera di Yoichi Takahashi tuttora in corso nel Paese del Sol Levante, KLabGames rilascia in occidente Captain Tsubasa: Dream Team, titolo che vede come protagonisti il celebre capitano Tsubasa Oozora, l’eterno rivale Kojiro Hyuga, e tutto il resto del variegato cast di talentuosi giocatori.

Uscito in Giappone lo scorso giugno, tra l’altro con un titolo di poco più lungo (CAPTAIN TSUBASA: Tatakae Dream Team), questo particolare RPG a tema calcistico vuole pagare un grandissimo tributo ai suoi predecessori videoludici, dal momento che l’opera ha ricevuto molti più giochi dal sapore tattico rispetto a quelli di simulazione calcistica veri e propri (come lo è stato lo storico Get In The Tomorrow), anche se nella fattispecie quelli per Famicom e Super Famicom. Insomma, i primi che siano mai stati realizzati per Captain Tsubasa. La parte centrale del gameplay, infatti, viene rappresentata sotto forma di mappa di un classico campo di calcio, dove vedremo muoversi i giocatori nostri e quelli avversari in cerca dell’ambito goal. Almeno in questa fase, questi sono soliti muoversi in automatico rispettando la propria posizione e il proprio ruolo, ma sarà comunque possibile scegliere le varie direzioni in cui spostarli e i personaggi a cui passare la palla semplicemente interagendo con il touchscreen del proprio dispositivo mobile. Una volta che due o più giocatori entraranno in contatto tra di loro, avrà inizio la parte più tattica, ovvero quella dove saremo chiamati a decidere le varie azioni da intraprendere per oltrepassare chi ci si para difronte, sia per conquistare palla o driblarlo per dirigerci verso la porta. Ovviamente il tutto sarà condito dalle celeberrime tecniche speciali dei rispettivi giocatori, che tanto caratterizzano questa particolare opera sportiva; chi con super passaggi, tiri, stop o dribling potrà avere decisamente la meglio sul proprio avversario rispetto le azioni di base.

Il tutto, ovviamente, viene proposto in un classico ma sempre più frequente formato free-to-play, ovvero con elementi che lo rendono sì accessibile a chiunque senza pagare il becco di un quattrino, ma che tende ad andare incontro, anche se in questo caso MOLTO PIÙ INCONTRO, agli utenti che invece qualche spicciolo ce lo vogliono spendere. I tantissimi giocatori della serie vengono offerti a cadenza regolare tramite appositi gacha con un drop rate non proprio generoso, e ciascuno di questi potrà presentare di base da una a tre tecniche speciali, ovviamente a seconda della rarità del calciatore pescato. Uno dei fattori più apprezzabili del titolo viene proprio dall’abilità di trasmissione, con cui si può insegnare una tecnica di un personaggio a una sua versione di rarità superiore, creando così un giocatore ancora più completo e forte di quando lo si è originariamente trovato.

Tra le modalità di gioco presentate troveremo una classica story mode, che verrà aggiornata man mano dalla compagnia, assieme a una più vagamente complessa modalità eventi, in cui verrà richiesto ai giocatori di affrontare determinate partite speciali di varie difficoltà per vincere carte giocatore non proprio fortissime, ma senza dubbio utili per poter trasmettere la propria tecnica ad altri. Al di là di queste due, accessibili fin da subito, proseguendo e aumentando di livello ne sbloccheremo altre due, dove la prima ci farà affrontare squadre di giocatori reali controllate dalla CPU, mentre la seconda ci offrirà un ben più diretto PvP. Vien da sé che, una volta arrivati in pari con storia ed eventi, andare avanti con le due modalità appena citate sarà sempre più un inferno, dal momento che gli assidui compratori e supporter del gioco saranno sempre aggiornati con squadra composta interamente da SSR/UR e giocatori sempre nuovi, e sarà praticamente impossibile avere una minima speranza.

Nonostante tutto il titolo si sforza quantomeno a offrire contenuti davvero utili per gli utenti non paganti, offrendo giocatori acquistabili con appositi punti speciali che, anche se saranno sempre inferiori a una SSR evocata in uno dei banner, quantomeno permettono un minimo di chiudere l’abisso che separa i giocatori paganti dai non.

La versione occidentale tende a discostarsi un minimo dalla giapponese per quanto riguarda un puro e semplice fattore di monetizzazione della compagnia, propinato sotto forma di “Vuoi ottenere un power-up momentaneo? Guardati questo video!” — e via con pubblicità di altra roba. La versione nipponica è più diretta e senza pubblicità interne per altri servizi, mentre quella occidentale, a quanto pare, cerca di ricavare qualche entrata in più offrendo quantomeno un apprezzabile boost. Non è poi una scelta così sbagliata o sgradita, perché credetemi: a volte ce ne sarà bisogno!

Una delle poche pecche offerte arriva dall’adattamento nostrano. Certo, un plauso va sinceramente fatto anche solo per la scelta di tenere i nomi dei giocatori fedeli all’opera originale, invece di cedere al fattore nostalgia e rovinare il tutto usando nomi nonsense tipo Oliver Hutton e altri abomini del genere. Purtroppo però il tutto non è ben integrato, e spesso e volentieri sarà possibile incappare non solo in qualche piccolo errore di traduzione, ma anche scritte che sfondano le apposite finestre di testo, parole che non stanno negli spazi a loro destinati e quindi suddivise automaticamente in modo antiestetico, oppure il mio preferito: la scritta “Abbando” quando decidi di alzare bandiera bianca e abbandonare la partita in corso.

Ikuzo! Minna

Ho davvero apprezzato questo a sorta di tributo in chiave moderna dei passati titoli Famicom/Super Famicom di Captain Tsubasa. Sin dal suo primo annuncio ho sempre avuto paura che, essendo un free-to-play sportivo con modalità PvP e simili, il tutto sarebbe diventato fin troppo un pay-to-win. Una volta provato però mi son dovuto in parte ricredere; sebbene le modalità in cui chi spende di più sarà sempre superiore a tutto e tutti, la puntualità con cui vengono aggiunti eventi sempre nuovi permette non solo di insegnare abilità aggiuntive ai propri giocatori e migliorarli sempre di più, ma anche di continuare a divertirsi in libertà senza esser obbligato ad affrontare utenti paganti, rimanerne schiacciato sotto il loro peso, e abbandonare il tutto.

Consigliato?

Sì!

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.