DEAD OR ALIVE Xtreme 3 – Recensione

DEAD OR ALIVE Xtreme 3

dead-or-alive-xtreme-3-fortune-venus-recensione-boxartVi ricordate di quei magnifici giorni? Di quell’oasi da sogno piena d’amore? Purtroppo da allora è passato molto tempo e una tragedia ha colpito l’isola che il buon Zack ha costruito ben due volte in passato, trascinando nel baratro quel paradiso tropicale assieme a tutti i suoi sogni di gloria. Per caso Zack vi sembra un tipo capace di arrendersi così facilmente? Date un po’ un’occhiata a ciò che è riuscito a tirare su, per la terza volta! Tuttavia, per sua sfortuna, il folle DJ maestro di muay thai non potrà occupare il ruolo di gestore della baracca, a causa di una serie di impegni improrogabili. Per questa ragione toccherà a noi farne le veci in sua assenza: riusciremo ad esserne all’altezza?

Sentendo parlare di isole tropicali e di belle ragazze seminude mi sento già a casa. Sarà il clima che comincia a farsi sempre più caldo, sarà il continuo stuzzicarci da parte delle software house, ma davvero non vedevo l’ora di mettere le mani su DEAD OR ALIVE Xtreme 3, ultima iterazione della saga parallela nata dalle menti malate del Team NINJA che, non soddisfatte dall’aver creato quello che forse è il pornopicchiaduro della storia, ci sbattono violentemente in faccia prosperosi seni e curve in grado di neutralizzare qualsiasi ABS.

Nato circa tredici anni fa come un titolo esclusivo per Xbox con il pretesto di far giocare le protagoniste a beach volley, il primo DEAD OR ALIVE Xtreme era ben più di questo: il suo scopo era in realtà quello di farci ammirare le generose forme delle protagoniste e di intrattenerci con minigiochi quali la già citata pallavolo, il casinò e diversi altri passatempi in spiaggia e in piscina. A distanza di ben dieci anni dall’uscita del secondo capitolo, cosa ci sarà di nuovo sulla Zack Island? Scopriamolo assieme alle nove, splendide fanciulle, che giungono sulle nostre console in lingua comprensibile grazie alla release asiatica completamente tradotta in inglese, disponibile in esclusiva su Play-Asia.com.

  • Titolo: DEAD OR ALIVE Xtreme 3 Fortune / Venus
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation Vita
  • Genere: Simulazione, Sport
  • Giocatori: 1
  • Software house: KOEI TECMO Games
  • Sviluppatore: Team NINJA
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 24 marzo 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: costumi aggiuntivi, microtransazioni
  • Note: disponibile unicamente in Giappone e in una versione asiatica con sottotitoli in inglese su Play-Asia.com; versione testata: PlayStation 4

play-asia-com

Messo in piedi per la terza volta consecutiva il suo paradiso personale, il sobrissimo Zack ci saluterà con un videomessaggio, annunciando che toccherà proprio a noi giocatori prendere il suo posto mentre lui avrà delle altre faccende da sbrigare (ma ci crediamo poco). Sarà così che assumeremo il comando, diventando i veri e propri padroni della terza Zack Island ― peccato non poterle anche cambiare nome, dato Zechs Island suonerebbe decisamente meglio. Come già accadeva nel titolo precedente, saremo chiamati, di volta in volta, a scegliere una delle nove protagoniste con cui passare la nostra vacanza di quattordici giorni. Sarà proprio questo esiguo, ma meritevole roster a segnare la differenza più profonda rispetto a quanto visto nel passato: sono stati i fan giapponesi a decretare quali sarebbero state le protagoniste di questa voyeuristica esperienza, votando online le proprie eroine di DEAD OR ALIVE preferite. I risultati hanno visto trionfare le due new entry di spicco provenienti dal quinto capitolo, ovvero Marie Rose e Honoka, seguite a ruota dalle eterne Kasumi e Ayane, nonché da Kokoro, Nyotengu (altra nuova e malvagia leva), Hitomi, Momiji e Helena.

Molti, sono pronto a scommettere, saranno sconcertati dall’assenza di icone come Tina, Christie e Lei Fang ma, personalmente, non ne sento particolarmente la mancanza. Da fan sfegatato di Ayane sono riuscito a trattenermi dall’utilizzarla prima di tutte le altre, gettandomi a capofitto tra i prosperosi argomenti dell’ingenua e misteriosa Honoka. Avrò fatto la scelta giusta?

Elevata, vorrei agguantarla

Chi non avesse idea di che tipologia di gioco ci troviamo davanti dovrebbe cercare di immaginare uno di quei classici simulatori di appuntamenti o, più propriamente, una delle innumerevoli esperienze a sfondo erotico che piacciono tanto ai giapponesi (e non solo). Fatto? Bene. Toglietevi dalla testa l’idea di riuscire a sbirciare più centimetri di pelle del dovuto, di molestare le fanciulle in stile Dressing Room di SENRAN KAGURA o addirittura di portarvele a letto. L’unico nostro compito sarà quello di garantire alla nostra prediletta quattordici giorni di puro relax e divertimento, proponendole attività sportive e ricreative e riempiendola di regali più o meno graditi, che spaziano dal costume da bagno alla bibita, dalla crema solare al pallone da volley dall’assai discutibile pattern zebrato.

È qui che entra in gioco la novità principale di Xtreme 3 rispetto ai suoi precedessori: la Owner Mode. Con la semplice pressione del trackpad del DualShock 4 (nella versione Fortune) o del tasto Select (nella versione Venus) potremo cambiare prospettiva di gioco passando dalla Girl Mode a quest’ultima. Cosa significa? Sostanzialmente, nella prima controlleremo direttamente le attività di Honoka (o chi per lei), scegliendo se giocare, rilassarci, fare una capatina al negozio e quant’altro; nella seconda potremo invece calarci nei panni del gestore dell’isola, decidere di ammirarla in azione e scattare qualche fotografia ma, soprattutto, potremo acquistare oggetti e regalarglieli nella speranza che possa accettare senza riserve. In momenti come questi assisteremo a una delle trovate più particolari e divertenti dell’intero gioco, sebbene quasi del tutto inutili: nel caso il nostro regalo, sapientemente confezionato con la carta del colore che si abbina ai gusti della fortunata pulzella, sia un costume da bagno, il caro raggio di sole potrà decidere di accettarlo di buon grado e di… cambiarsi davanti a noi. Fermi, aspettate un attimo prima di andare a chiamare Le Iene gridando al porno: purtroppo (o per fortuna?) non potremo realmente essere premiati con lo spettacolo più grandioso della nostra misera esistenza in maniera così semplice, dato che Honoka ci chiederà di tenere gli occhi chiusi fino a che non avrà finito di cambiarsi. E sapete una cosa? Potremo certamente darle retta, ma potremo anche decidere di sbirciare, aprendo gli occhi: in questo caso la povera donna non ci penserà due volte a mandarci a quel paese, facendo precipitare il proprio umore e creando una situazione imbarazzante che la porterà a non accettare più così tanto facilmente i nostri futuri regali. Essendo un gioco così semplice e rilassante, tuttavia, nulla ci vieta di divertirci a sperimentare tutto quello che Team NINJA mette a nostra disposizione… almeno per la nostra prima run, dato che, se vorremo sbloccare il finale di ciascuna ragazza, dovremo portare al massimo il suo livello di soddisfazione cercando in tutti i modi di accontentarla.

Ma quelle manate sul reggiseno?

Ma quelle manate sul reggiseno?

Non ho mai schiacciato

Fra le attività più importanti della serie Xtreme, di questo terzo capitolo in particolar modo, troviamo i giochi e le discipline sportive che potremo affrontare in Girl Mode nel corso della giornata. Fra queste spicca ovviamente il mini-gioco del Beach Volleyball, a tutti gli effetti il più curato e divertente dell’intera rosa. Nei panni dell’eroina, accompagnati dalla nostra partner, dovremo affrontare un team di altre due fanciulle in una partita su uno dei due campi a nostra disposizione. Come Zack ci insegnerà nel corso del tutorial, questa divertente disciplina può essere riassunta essenzialmente in una sequenza tre comandi: ricezione, alzata e schiacciata, ognuna caratterizzata da un pulsante specifico. Il risultato varierà in base alle tempistiche che dovremo calcolare basandoci unicamente sul colpo d’occhio (senza quindi alcun indicatore sullo schermo) e lo stesso varrà anche per le volte in cui toccherà occuparci della battuta; oltre a muovere la nostra alter-ego con lo stick analogico sinistro, potremo fare altrettanto con la partner mediante quello situato a destra. Se invece il nostro obiettivo sarà quello di scattare qualche foto in movimento, sarà meglio affrontare questo mini-gioco in Owner Mode e concentrarci unicamente sugli scatti, che verranno automaticamente salvati nella galleria catture della nostra console.

Oltre alla pallavolo, in spiaggia potremo affrontare un paio di altre specialità: Beach Flags e l’inedito Rock Climbing. Il primo, ritorno dal capitolo precedente, vedrà la nostra eroina impegnata in una corsa da cardiopalma allo scopo di catturare la bandiera prima dell’altra ragazza: dovremo premere ripetutamente il tasto X, adibito allo scatto, per poi tuffarci col giusto tempismo mediante il tasto cerchio. Il Rock Climbing, d’altro canto, è più ragionato e richiede riflessi fulminei rispetto al precedente button mashing: una volta avviata la scalata, compariranno sullo schermo vari pulsanti (o combinazioni di essi) che dovremo premere il più velocemente possibile per riuscire ad arrampicarci nel minor tempo e ottenere, di volta in volta, un record migliore del precedente, con sequenze di comandi sempre più complesse.

La spiaggia non sarà di certo l’unico teatro di tali spettacoli da capogiro, infatti in entrambe le versioni del gioco potremo anche decidere di rilassarci o affrontare altri tre mini-giochi in piscina, tutti e tre presenti già nel titolo precedente: Pool Hopping, Tug-of-War e Butt Battle. Nel primo dovremo saltare da una piattaforma all’altra per attraversare lo specchio d’acqua, premendo col giusto tempismo il tasto corrispondente a ciascuna di esse e arrivare al traguardo prima della nostra avversaria senza sbagliare; personalmente, è il gioco che mi ha messo più in difficoltà, motivo per cui consiglio a tutti di fare pratica con la protagonista da sola prima di cimentarsi nella gara con un’avversaria. Il secondo mini-gioco, invece, è il classico tiro alla fune: ciascuna delle ragazze sarà posizionata su una piattaforma galleggiante e potrà decidere se tirare o mollare la corda nel tentativo di far cadere la propria rivale in acqua. Infine, il terzo e più controverso di tutti vedrà le due contendenti darsi battaglia a colpi di sedere. C’è bisogno che aggiunga altro?

Chiaramente, il susseguirsi e il ripetersi di tutte queste attività verrà ben presto a noia, starete pensando. In effetti sì, avete ragione. Per questo motivo mollai prima del dovuto sia l’Xtreme 2 che la versione Paradise per PSP (sostanzialmente lo stesso gioco). Per rendere la cosa un po’ più piacevole il Team NINJA ha ben pensato di darci delle linee guida sulle attività da svolgere, nella forma di missioni dettate dapprima dai consigli di Zack, fino all’esaurimento del tutorial, poi dalle necessità della ragazza scelta che dovremo esaudire per far salire il suo livello di soddisfazione. Si tratta di una serie di obiettivi che dovremo portare a termine ogni giorno, che ci chiederanno ad esempio di svolgere una determinata attività, di vincere una partita contro la nostra rivale, di bere o mangiare un dato cibo, di acquistare un particolare oggetto, oppure di avere una determinata mano vincente in uno dei giochi del casinò, che vi descriverò nel prossimo paragrafo.

Blackjack e squillo di lusso

Il mini-gioco delle Butt Battle non sarà l’unico in cui a far da padrone sarà il fondoschiena dato che, una volta calato il sole, potremo dedicarci alle losche attività offerte dal casinò della Zack Island. Terminata la giornata di divertimento e relax, la combattente in vacanza si ritroverà spaparanzata sul letto della sua stanza d’albergo, dove riceverà il consueto regalo giornaliero (un oggetto a caso che il più delle volte le sarà del tutto indifferente) e potrà decidere di riposarsi fino al mattino dopo, di lasciare l’isola, di sciogliere il legame con la sua partner attuale oppure di visitare il casinò. Sarà qui che troveremo l’ultima serie di mini-giochi disponibili in Xtreme 3, tutti e tre ereditati dai precedenti episodi: Roulette, Blackjack e Poker. Ma prima che possiate gridare finalmente al porno, stampatevi bene in testa che no, non si parla di Strip Poker. Chiaramente, tutti e tre i giochi (dite addio alle Slot Machine) avranno come scopo principale quello di farci guadagnare del denaro extra, specie per quanto riguarda la Owner Mode; tuttavia, come potete immaginare, si tratta, per l’appunto, di una questione di culo. Per quanti trucchi e stratagemmi riusciate a a studiarvi per vincere a questo o quell’altro, sappiate che non crederò a una sola parola. Serve solamente una buona dose di fortuna, anche per giochi dal regolamento un po’ più complesso come il Poker. Tuttavia, in un modo o nell’altro, guadagnare denaro si rivelerà lo scopo principale dell’intero gioco, assieme al soddisfacimento della ragazza scelta. Se quest’ultimo elemento ci servirà a sbloccare il vero e proprio filmato finale di ciascuna, il primo ci consentirà di aprire le porte di costumi sempre più illegali ma, soprattutto, la strada verso i tanto agognati biglietti speciali che potranno FINALMENTE farvi gridare, ormai esasperati, al porno.

Come probabilmente già avrete letto in giro, la Pole Dancing torna trionfante anche in questo capitolo conclusivo della trilogia (roba che il Cavaliere Oscuro, The Matrix e Star Wars gli fanno una pippa) e per sbloccare questo traguardo non dovremo far altro che accaparrarci uno dei quattro magici ticket. Come? Beh, ci basterà accumulare somme di denaro che spaziano dai settecentomila al milione di zackdollari o, in alternativa, far salire abbastanza in alto il nostro owner level e acquistarli nell’apposito Owner Shop, il negozio esclusivo del proprietario dell’isola pieno, appunto, di costumi sempre più succinti e bonus di questo tipo. Ma quanto dovremo giocare prima di riuscire ad accumulare così tanto denaro o salire così tanto di livello? Tanto, troppo. Specie se consideriamo che le nove run si riveleranno ben presto monotone e non vedrete l’ora finirle per ricominciarne un’altra, anche perché c’è da dire che, a mio parere, abbronzandosi le belle eroine di DOA perdono progressivamente il proprio fascino.

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La next-gen che fa diventare ciechi

In un gioco come DEAD OR ALIVE Xtreme 3 il gameplay in sé conta assolutamente poco se messo a paragone con lo spettacolo offerto ai nostri occhi, per il poco di diottrie che ci rimangono. Vien da sé il fatto che il Team NINJA abbia spremuto fino all’ultima goccia i propri sviluppatori per mettere a punto un motore grafico che potesse riprodurre al meglio l’aspetto fisico di fanciulle reali, senza tuttavia rinunciare al caratteristico character design ulteriormente affinato con il quinto capitolo della saga di fighting game. Differenziandosi a seconda della piattaforma, la versione Fortune per PlayStation 4 sfrutta quello che viene definito Soft Engine 2.0, un incantesimo in grado di far sembrare il corpo delle modelle poligonali più verosimile che mai in termini di aspetto e movimenti, potendo contare su una fisica mica da poco per gli immancabili ballonzolamenti e schiacciamenti dei seni, nonché su caratteristiche innovative come il sistema di abbronzatura (decisamente perfetto se consideriamo che varia in base ai costumi che faremo indossare giorno dopo giorno e al tempo trascorso sotto al sole), il malfunzionamento dei costumi da bagno nel corso delle attività sportive, l’acqua, le goccioline di sudore e tante altre piccole chicche. Questi effetti, tuttavia, rimangono un’esclusiva della versione da salotto del titolo, ridotti o addirittura del tutto assenti per motivi tecnici da quella per PS Vita. Vi basta a decidere su quale delle due versioni gettarvi a capofitto? Magari sapere delle funzionalità touch della versione portatile potrebbe farvi vacillare.

A chi consigliamo DEAD OR ALIVE Xtreme 3?

Vien da sé che, come avrete sicuramente già capito dalle mie spiegazioni, DEAD OR ALIVE Xtreme 3 non è chiaramente un gioco per tutti. Certamente non per chi odia il fanservice fine a sé stesso, per chi ama intrattenersi con un gameplay che possa coinvolgere e catturare l’attenzione per molteplici ore, né per una storia degna di essere ricordata negli anni. Ma allora a chi e soprattutto perché consigliarlo ai nostri lettori? Semplicemente perché DOAX3 mi ha catturato, ipnotizzato e ha catalizzato la mia attenzione il tempo che basta a farmi pronunciare queste esatte parole: “No ragazzi, stasera non ci sono. Sono troppo preso dalle tette”.

"DIOOOOOOOOOO!!"

“DIOOOOOOOOOO!!”

  • Estremamente bello da vedere
  • Decine e decine di costumi da bagno sbloccabili
  • Ideale per chi cerca relax
  • Già confermato il supporto al PlayStation VR

  • Una quantità fin troppo esigua di attività
  • Ciascuna partita dura fin troppo poco e sarà necessario ripetere svariate volte ciascuna route
  • Alla lunga può risultare monotono
DEAD OR ALIVE Xtreme 3
3.9

Uno spettacolo visivo all'insegna del relax e del guadagno compulsivo

Guardare ma non toccare: sarà questo il mantra che ripeterete sino alla nausea giocando a DEAD OR ALIVE Xtreme 3 su PS4, a meno che non intendiate finire di faccia nel televisore – come sono convinto molti di voi abbiano già fatto grazie a ESTIVAL VERSUS e alla sua Dressing Room. Inutile provare a farvi credere che questo sia un titolo imprescindibile per la vostra collezione, un’esperienza che ricorderete a lungo, perché non è così. Ciò che KOEI TECMO Games e il Team NINJA mettono a nostra disposizione è uno di quei titoli che piacciono tanto ai cicciofapponi giapponesi in cui saremo chiamati a conquistare l’attenzione di una fanciulla virtuale e scattarle decine, centinaia di fotografie da custodire gelosamente nell’album delle cose che mai e poi mai riuscireste a fare nella vita reale, assieme a pilotare un mecha bipede gigante e salvare il mondo dalla caduta di un gigantesco asteroide. Ciò che lo differenzia dagli altri giochi di questo stampo è il profilo tecnico: la versione Fortune per PlayStation 4 non ha davvero nulla da invidiare a nessun altro gioco della generazione corrente, fatta eccezione per alcune curve ancora un po’ troppo spigolose per i miei gusti. Se consideriamo il fatto che la compagnia abbia già confermato il supporto alla periferica per la realtà virtuale di Sony, il PlayStation VR, possiamo solo sperare che gli eventuali aggiornamenti futuri includano nuove ragazze e mini-giochi, ma al momento non possiamo che prendere in considerazione ciò che ci ritroviamo tra le mani: un gioco d’importazione rilassante e bello da vedere, il cui arrivo in occidente è già stato del tutto smentito ma che, fortunatamente, è già stato completamente localizzato in un ottimo inglese privo di errori e facilmente comprensibile, per quanto, seriamente, ci sia da capire in un’esperienza di questo tipo. Se siete fan di DEAD OR ALIVE, chiaramente, avrete già smesso di leggere un bel po’ di righe fa; tutti gli altri farebbero bene a pensarci due volte. Due, come i prosperosi seni di Honoka. Come farete a resisterle?

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.